Dimmi ciò che non va
Pov's Alison
-andiamo?- chiede Louis. Abbiamo appena finito di mangiare e ora, uno per uno ci stiamo alzando per tornare nelle nostre camere, o andare in qualche altro luogo.
-certo- dico alzandomi. Mi sento in imbarazzo, Juliet e Jessica ci stanno esaminando e, sinceramente, non so se andarmene solamente, o salutarle.
Scelgo la prima -a dopo!- dico salutando tutti, non voglio essere scortese.
Io e Louis usciamo dalla grande sala e cominciamo a dirigerci da qualche parte, ma non so bene dove, se non sbaglio aveva parlato di un giardino...
-come va?- chiede per fare conversazione.
-bene. Tu?- penso che avrei dovuto dire qualcosina in più, tipo... Non so, ma dovevo aggiungere qualcos'altro.
-benissimo- mi sorride - allora, perché ti sei trasferita qui?- chiede.
-me l'ha consigliato il mio preside, Damon-
-Mmm... Non mi sembra di aver mai sentito questo nome...- borbotta.
-forse lo conosci con il nomignolo Silente!-
-ah.. Si- dice -se non mi sbaglio é il soprannome che gli ha dato la preside Payne- ricorda.
-non ne ho idea- dico imbarazzata, sinceramente non so chi gli ha dato quel soprannome strano e neanche perché.
-ah.. Va bene- dice per poi aprire una porta alta almeno tre metri e trasparente. Rimango incantata alla vista di quel bellissimo giardino, é ... Indescrivibile.
Ci sono piante che non potrebbero neanche essere qui, come che non é periodo. Ci sono anche diversi uccelli che cinguettano e alcuni animaletti, come un gatto che sta dormendo su una panchina in legno e un cane che Louis sta accarezzando.
-com'è?- mi chiede Louis. Mi volto di nuovo verso di lui e sorrido, sembro un bambina che ha appena ricevuto il regalo tanto desiderato.
-non ci sono parole per descrivere questo posto.- gli dico e lo vedo ridacchiare mentre si abbassa a prendere un bastone per poi lanciarlo al cane che é sicuramente un Labrador di appena un anno, o forse due.
-sono felice che ti piaccia-.
Pov's Juliet
Io e Jessica stiamo in camera da diverse ore, ognuna si fa i fatti suoi. Io ho le cuffie nelle orecchie e ascolto un po di musica, mentre la mia migliore amica legge un fumetto che sinceramente non so dove l'ha trovato, proprio come i due precedenti che ha già letto.
So che ogni tanto mi lancia degli sguardi esaminatori, sa che c'è qualcosa che non va, ma per fortuna non é riuscita ancora a capirlo.
Io invece penso, ho da poco tempo scoperto di avere un fratello e chi é. Ho anche conosciuto il mio ragazzo /ex/ non so cosa sia per me, e non so come comportarmi con lui.
In più, so anche chi sono miei vecchi amici e questo é strano. É strano pensare a delle persone che credono di avermi appena conosciuta, ma che invece mi conoscono da secoli, ma solo io lo so.
-Juliet!- richiama la mia attenzione Jessica, non mi ero neanche accorta che aveva smesso di leggere e si é seduta sul mio letto, alla mia destra.
Mi tolgo le cuffie e faccio finta di non sapere che cosa vuole chiedermi -si?- .
Lei mi lancia un occhiataccia, so che sa che le nascondo qualcosa e la cosa peggiore e che é vero che c'é qualcosa Hey non le dico, anche più di una cosa.
-dimmi ciò che non va- dice Jessy, so benissimo che non é una domanda ma una richiesta, ma non le voglio ancora dire tutto. É troppo presto, voglio prima ricordare di più.
Però se le dico che va tutto bene non ci crederà...
Posso sempre dirle un pezzo di verità -Alison é una di noi- rivelo. Lei mi osserva, sta cercando di capire di che cosa sto parlando, ma guardandomi negli occhi capisce subito a che cosa mi riferisco.
-davvero? - chiede stupita, non se lo aspettava.
-già- borbotto sedendomi normalmente come che ero a pancia in giù.
-che cosa vuoi fare?- mi chiede. Non ne ho idea.
- glielo diremo quando sarà il momento più appropriato-.
-come se esistesse il momento ideale- borbotta, ha ragione, purtroppo.
-hai ragione, ma non possono dirglielo subito. Non ho il coraggio di scombussolarle la vita- dico. Non riuscirei a dirle tutto, ma so benissimo che non devo cominciare a rimandare o se no non glielo dirò mai.
Devo capire cosa devo fare, anche se sembra difficile.