Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: stelladineve    07/12/2014    1 recensioni
"Non c'è niente di piú triste che svegliarsi la mattina di Natale e non essere piú un bambino".
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sera di quel 25 arrivò fin troppo presto; era stata una giornata piena, vissuta minuto per minuto, e Aberforth e Ariana non si erano ancora stancati di giocare con i doni appena ricevuti. Perfino Albus si era degnato di essere presente al pranzo di Natale, per poi rifugiarsi di nuovo in camera sua a studiare; mentre Ariana soffriva per il comportamento scostante di suo fratello, Aberforth si era ormai rassegnato, e non lo ammirava neanche più, lo considerava quasi un estraneo. Albus si era distaccato ormai troppo dalla famiglia, perché, anche se non lo dimostrava chiaramente, provava vergogna per ognuno di loro; i suoi genitori non erano persone ricche e famose e li avevano cresciuti in modo dignitoso, ma non erano una famiglia importante, non avevano un cognome conosciuto. Aberforth era rozzo come un contadino, troppo occupato ad osservare gli animali e a portare avanti le sue idee strambe per poter essere minimamente paragonabile a lui; e Ariana… Ariana era semplicemente una delusione. Mentre sia  lui che Aberforth avevano compiuto la loro prima magia attorno ai 4 anni, lei ne aveva ormai 6 ed era una bambina normale, senza caratteristiche che avrebbero fatto di lei una strega; era peggio ancora di una babbana, anche se i suoi genitori non volevano ammetterlo, lui era convinto che fosse una Magonò. Era lui, Albus, il migliore della famiglia, era lui che avrebbe dato ai suoi genitori e  ai suoi fratelli onore e prestigio.
Per questo passava giornate intere rinchiuso nella sua stanza, a studiare e a scrivere appunti su enormi quaderni; era alla ricerca di qualcosa che l’avrebbe reso il migliore mago di tutti i tempi.
Mentre lui era in camera sua, la madre entrò chiedendogli se, per favore, poteva partecipare anche alla cena di Natale.
  • Mamma, lo vedi, sto studiando, non posso perdere tempo in sciocchezze.-
  • La cena di Natale non è una sciocchezza. Alla fine delle vacanze ripartirai e non ti vedremo fino a giugno, e sia io che papà abbiamo piacere di averti con noi fino a quando rimarrai a casa.-
  • Mamma, per favore non insistere. Già adesso sto perdendo del tempo prezioso, e non riesco a concentrarmi bene perché quei due urlano talmente tanto da disturbarmi.-
  • Sono i tuoi fratelli, e almeno oggi avresti potuto stare con loro! Ariana non ha fatto altro che chiedere di te, è dal primo di dicembre che conta i giorni che la separano dal tuo arrivo, e quando ti ha visto a King’s Cross era così felice… e tu non l’hai neanche salutata!-
  • Non voglio il saluto di una Magonò.-
A quelle parole la signora Silente rimase un momento zitta, poi si riprese e, guardando il figlio dritto negli occhi, disse:- Tua sorella non è una Magonò, ma anche se lo fosse, non sarà nascosta, non la escluderemo e continueremo a volerle bene per sempre. Non so quando hai iniziato ad essere così razzista, tuo padre ed io non ti abbiamo educato in questo modo, ma se è questo quello che pensi su tua sorella allora le prossime vacanze puoi passarle da un’altra parte, qui non sei più il benvenuto.-
Detto questo, la signora Silente si girò ed uscì, sbattendosi la porta alle spalle; davanti al figlio era rimasta seria e contegnosa, ma adesso, da sola, si sedette sul primo gradino delle scale e scoppiò a piangere. Venne però raggiunta dal marito, che la abbracciò, e dopo qualche minuto riuscì a calmarla.
  • Mia cara, ho sentito tutto.-
  • Come mai non sei intervenuto?-
  • Perché io non ho mai avuto un buon rapporto con Albus, ci siamo sempre scontrati; ho pensato che se intervenivo avrei solo peggiorato la situazione, e ho preferito evitare.-
  • Ma cos’abbiamo sbagliato? Come mai è diventato così?-
  • Non siamo ricchi, è questo il nostro guaio. Non siamo una famiglia famosa.-
  • Ma siamo sempre stati sinceri, e onesti….-
  • Ad Albus questo non basta, è nell’età in cui va contro alle persone a cui vuole più bene. Gli passerà presto, ne sono sicuro, in fondo ha solo 12 anni… ma adesso vieni, cara. Abbiamo altri due figli di cui occuparci, e qui accanto a te c’è un uomo che ha bisogno di essere coccolato e viziato, e che non vede l’ora di assaggiare il tuo arrosto!-
Con queste parole riuscì a far ridere la moglie, così scesero in sala da pranzo e trovarono Aberforth e Ariana già a tavola, che avevano apparecchiato proprio loro per fare una sorpresa ai genitori; al signor Silente non sfuggì che il posto di Albus non era stato imbandito, ma fece finta di niente. Probabilmente i due bambini avevano sentito la discussione e avevano agito di conseguenza.
Stavano terminando la cena, e Aberforth si era appena alzato per andare a prendere il dolce in cucina, quando Albus fece la sua comparsa in sala da pranzo; i suoi occhi notarono subito che il suo posto non era stato neanche apparecchiato, ma Ariana, vedendo dove andava a posarsi lo sguardo di suo fratello, fece comparire dal nulla piatto, bicchiere, posate e tovagliolo. In quel momento si sentì un gran fragore di piatti rotti; Aberforth, uscendo dalla cucina con il dolce in mano, aveva visto la scena e dallo stupore aveva lasciato cadere il piatto per terra. Ma nessuno riuscì a riprendersi dallo stupore precedente, perché Ariana, visto quello che aveva combinato il fratello, agì istintivamente, riparando il piatto e rendendo il dolce come nuovo, guardandolo poi alzarsi in volo e posarsi delicatamente sulla tavola.
Nel giro di pochi secondi, venne sommersa dagli abbracci dei suoi genitori e di Aberforth, poi, una volta placata la confusione generale, tutti si voltarono verso Albus, che era rimasto paralizzato vicino alla porta della sala da pranzo. Lentamente, parve riprendersi; guardando Ariana negli occhi, si inginocchiò e aprì le braccia. Lei esplose in una risata gioiosa, e corse verso il fratello, lasciandosi abbracciare e stringere forte.
Quella sera, i tre fratelli si addormentarono uno accanto all’altra sul divano, dopo una serata passata, stranamente, a parlare e a ridere tranquillamente; guardandoli dormire, i genitori si sorrisero, e la signora Silente disse al marito:- Sai caro, forse mi sono sbagliata. Forse, per Albus, c’è ancora speranza.-
 
In una stanza buia, un vecchio dalla barba lunga guardava la sua famiglia in uno specchio; Ariana aveva 6 anni,  e gli rivolgeva un sorriso luminoso, esattamente come quello che gli aveva rivolto la sera di Natale di tanti anni prima. La madre e il padre lo salutavano, e Aberforth ammiccava verso di lui.
  • No, mamma, ti sei sbagliata. Per me non c’è speranza, da quando ho perso tutti voi.- mormorò il vecchio, asciugandosi una lacrima.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: stelladineve