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Autore: Bumbix    07/12/2014    9 recensioni
In un mondo alternativo, la realtà non è divisa solo in creature magiche e babbani. Ci sono forze, da tempo dimenticate, che riposano dormienti sotto la superficie della terra, forze così spaventose che dovrebbero solo continuare a dormire, ma che si risvegliano al contatto con le paure di un bambino. Un bambino debole, abusato, seviziato, la cui vita è un circolo di miseria infinita a cui nessuno sembra voler porre rimedio. E se questa forze offrissero una scelta al bambino, che altri non è se non Harry Potter? Se si rivelassero migliori e più umane di quanto i babbani stessi siano, crescendolo ed addestrandolo al suo destino come Signore dei Demoni? In un mondo in cui la religione è più che fervida immaginazione, Albus Silente non è un paladino della Luce con una sfolgorante armatura, è solo un uomo vecchio che non riesce a rinunciare ai suoi piani da tempo architettanti, arrivando a fare l’impensabile pur di riottenere il bambino-sopravvissuto. Ed Harry tornerà ad Hogwarts, più forte di quanto sia mai stato, e con una volontà differente da quella di chiunque altro. Il sole continuerà a sorgere ed il mondo a girare, ma lo vedrete più allo stesso modo?
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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The Harry Potter’s Forbidden Story

Disclaimer: Non posseggo ne il mondo di Harry Potter, ne quello di High School DxD, che appartengono invece ai rispettivi autori. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.

Capitolo 1

Area d'Allenamento – Palazzo Gremory
Mondo Sotterraneo
06 Dicembre, 1989

Le mani di Harry si mossero, un cerchio magico apparve sotto i piedi del Maou, che immediatamente fu circondato da fiamme turbolente di un rosso acceso. Il sudore colava incessante dalla fronte del bambino, mentre questo concentrava la propria forza nell’esecuzione dell’incantesimo, senza pensare ad altro se non alla sua riuscita.

Era ormai passato un anno, un intero anno da quando la sua vita era cambiata, ed insieme alla sua vita anche lui era cambiato. Non era più il gracile nanerottolo, che tutti gli abitanti di Little Whinging ricordavano, ma era cresciuto e si era irrobustito, aveva recuperato tutto il peso perso, e sotto lo stretto allenamento del suo ‘Re’ aveva iniziato a controllare la sua magia.

Il suo corpo ormai era quello di un normalissimo bambino della sua età, con folti capelli neri indomabili, ed uno sguardo di uno smeraldo così intenso da abbagliare. Nulla nel suo aspetto lasciava intendere degli abusi che avesse subito, ed anzi era diventato arzillo ed inarrestabile come la bambina che ormai lo accompagnava dappertutto, compresa la sala d’allenamento posta tre livelli sotto il castello del Maou Lucifer.

Forza Harry!”

Rias gridò un incoraggiamento, cosa che anziché aiutare Harry, fece vacillare per un secondo la sua concentrazione. Aveva letto di quella gabbia incatenante di fuoco solo qualche minuto prima dell’allenamento, e senza mai averla provata prima, aveva tentato di eseguirla contro il suo Master con l'unico scopo di impressionare l’amica.

Con il venir meno della sua concentrazione però, le fiamme che circondavano il Demone Supremo si affievolirono, dando modo a quest’ultimo di scappare dalla trappola. L’incantesimo aveva richiesto una quantità enorme di potere, e non riuscendo ancora a controllarsi pienamente, Harry si ritrovava ora in una situazione difficile. Il suo ‘Re’ era libero di agire, senza un solo graffio in corpo, e neanche l’ombra di una scottatura, lui invece era sfinito. Il guaio era che avevano appena incominciato.

Lucifer fece un passò in avanti, disegnando una parabola con la punta delle dita. Immediatamente un’onda d’urto gigantesca prese a sfregiare il terreno dell’arena, dirigendosi verso Harry a velocità folle.

Schivala Harry.” Il suo Master gli diede quel suggerimento dall’altro lato del campo, mentre ancora la sua forza distruttrice si avvicinava. “Ti conviene schivarla, non riuscirai mai a bloccare un attacco del genere.” La sua espressione era severa, indecifrabile, mentre osservava il piccolo mago erigere velocemente un set di barriere difensive. A distanza di sei mesi da quando aveva iniziato ad allenarlo, non era ancora riuscito ad insegnargli il rispetto e l’umiltà.

Il piccolo mago era forte, molto forte, aveva capacità eccezionali ed una memoria quasi eidetica, ma combatteva ogni volta come una bestia impazzita. Riusciva a ragionare solo per i primi due o tre scambi di incantesimi, lasciandosi poi trasportare dall’impeto e dall’ira. I suoi attacchi diventavano incredibili, le sue schivate prodigiose, ma nonostante tutto la cosa non lo faceva diventare più forte, al contrario lo indeboliva.

Contro un avversario di basso livello, questo stile dissennato avrebbe probabilmente portato alla vittoria, ma contro qualcuno d forte, molto forte, le cose sarebbero andate diversamente. Infatti la maggiore debolezza di un Harry in questo stato, era che disperdeva il suo potere in quantità industriali, finendo spompato e senza forze nel giro di un minuto. Sarebbe quindi bastato chiudersi in difesa fino a che il piccolino non fosse stato esausto, e poi farlo fuori non appena si fosse accasciato al suolo.

Sospirando vide l’onda d’urto, uno dei suoi attacchi più banali, colpire il set di barriere difensive del suo Alfiere, spazzandole via come se queste non ci fossero, arrivando a colpire infine Harry stesso, che vide il suo braccio portato via dall’attacco. Muscoli, ossa e sangue si mischiarono in un amalgama che ora imbrattava il muro, lasciando solo un Harry agonizzante steso a terra.

Eppure ancora non piangeva. Vomitava bile ed urlava, ma non una lacrima aveva mai lasciato i suoi occhi nel corso di un anno. Questa era la cosa forse più spaventosa del ragazzo, che oltre tutte le apparenze, mostrava ancora quanto l’influenza dei suoi vecchi tutori pesasse su di lui.

Dopo aver spostato lo sguardo verso la piccola sorellina, che sembrava orripilata e scioccata da quanto accaduto, il Maou si mosse rapidamente arrivando di fianco all’Alfiere. Con un semplice incantesimo ricompose il braccio strappato via, versando poi alcune lacrime di fenice sulla ferita, che subito incominciò a rinsaldarsi al corpo del ragazzino.

Harry… mi sai spiegare perché non ti sei spostato? Ci saranno volte in cui ti sarà impossibile bloccare un attacco, ed in quei casi non devi per forza restare in piedi. Usa la testa, schiva l’attacco, scappa e nasconditi se devi. Tu sei un Alfiere, non una Torre e neanche un Cavaliere, non è compito tuo essere in prima linea e subire gli attacchi.”

Le parole del Maou erano vere, ed Harry lo sapeva bene. Era da quando aveva iniziato a studiare l’Inferno e le sue caratteristiche che aveva capito che in uno scontro tra squadre il suo compito era supportare ed aiutare i suoi compagni, senza però entrare nello scontro diretto.

Nell’attuale Inferno, infatti, per placare le dispute e mettere un freno al fervore che attanagliava i demoni, erano stati creati scontri amichevoli chiamati Raiting Games. In vista di questi giochi, ogni demone di Alta Classe o Demone Supremo, otteneva da parte del concilio dei demoni, un set di scacchi composto da sedici pezzi. Pezzi che potevano essere usati per reincarnare essere umani o mostri in demoni (come era successo ad Harry), oppure che potevano essere usati su normali demoni per ampliare le loro capacità.

In tutto si avevano otto pedoni, due alfieri, due torri, due cavalieri, una regina ed un re.

  • Il Re veniva incarnato dal demone che entrava in possesso dei pezzi demoniaci, e non aveva alcuna caratteristica particolare rispetto agli altri pezzi, che invece si caratterizzavano e distinguevano a seconda di cosa essi rappresentavano;

  • Il Cavaliere era dotato di forza e velocità straordinarie, però peccava di difesa, cosa che lo rendeva estremamente vulnerabile agli attacchi avversari;

  • La Torre combinava una forza ed una difesa mostruose, peccando però in velocità, cosa che gli rendeva difficile o quasi impossibile, schivare un attacco;

  • L’Alfiere era il supporto, usava i suoi attacchi a distanza contro gli avversari, o aiutava gli alleati ristabilendo la loro salute: questo era il compito di Harry;

  • La Regina era il pezzo più forte della scacchiera, e combinava i poteri di torre, alfiere e cavaliere. Questo pezzo era incarnato dalla moglie del Maou, che aveva di recente dato alla luce un erede dai capelli cremisi;

  • Ed infine vi era il pedone, il pezzo con la minore importanza, che però nascondeva un’abilità speciale, la promozione, che gli permetteva di poter raggiungere ed eguagliare le caratteristiche di un altro pezzo a sua scelta.

Poi ovviamente c’erano interi libri di strategie, che distinguevano i vari tipi di gioco, suddividendo ancora ogni pezzo a seconda delle qualità del possessore. Harry aveva letto anche quelli, ma senza attenzione, arrivando a capire che il suo ruolo era quella di supporto a distanza, tramite attacchi a ripetizione. Per questo stava cercando di specializzarsi sempre di più in quell’area, non riuscendo tuttavia a reprimere il suo istinto che lo portava sempre in prima linea.

Una volta che il suo braccio fu rimesso a posto, Harry torno a sentire il mondo, uscendo da quella cappa opaca di dolore che rendeva tutto strano e confuso. Per qualche istante ebbe ancora il fiatone, poi lentamente iniziò a riprendersi, riuscendo a regolare il battito del suo cuore. Su di lui, con le lacrime agli occhi, giaceva una piccola Rias sconvolta.

Le aveva promesso una spettacolo indimenticabile, in cui avrebbe dato fondo a tutte le tue abilità, e a parte il fatto che ha perso in meno di dieci secondi, l’aveva accontentata. Era sicuro infatti, che la scena di lui che veniva colpito, e del suo braccio fatto a pezzi, l'avrebbero tormentata per molto tempo. Il senso di colpa iniziò a dilagare, mentre facendosi forza il bambino si rimetteva in piedi.

Le sue gambe tremavano, e solo lo sforzo per quella semplice azione rischiava di farlo svenire, ma nonostante tutto si fece forza, esibendosi in un caldo sorriso. “Rias, sei sempre una piagnucolona. Guardami, sto bene… tuo fratello ci è andato piano con me.”

La giovane Gremory ancora singhiozzava, arrivando a stringerlo in un umido abbraccio. Il ragazzo tornò ad arrossire, ma più lei lo stringeva, più sembrava calmarsi, dunque la lasciò fare, lanciando uno sguardo supplichevole al suo master, che ora sembrava ridersela per la commedia romantica in atto tra i due bambini.

Harry, sai che se vorrai sposare Rias dovrai prima battere me?” Il suo tono di voce era allegro, molto scherzoso, ma a quanto pare l’ironia non era stata colta dalle bella Rias, che al contrario seppellì il suo sguardo nel petto di Harry, dichiarando a gran voce.

Allora lui ti batterà!”

La frase lasciò stupefatto il demone supremo, e fece barcollare una volta di più Harry, che quasi cadde al suolo per l’emozione.

Ah, non voglio vedere la mia sorellina piangere. Per oggi finiamola qui Harry, ci vediamo domani alla stessa ora, e cerca di usare di più la testa, altrimenti te la stacco, ok?”

Harry sorrise, annuendo alle parole del Maou, che di rimando gli fece un occhiolino lasciandoli da soli.

Si, la sua vita era ancora piena di dolore, il più delle volte causato dalla stessa persona che lo aveva salvato, ma ogni giorno che viveva nel mondo dei demoni, era un giorno che non avrebbe mai voluto dimenticare.

*************

Laboratorio di Mephisto Pheles

I passi del Maou erano leggeri ed eleganti, mentre superava una dopo l’altra le varie porte e corridoi dell’enorme castello. Il suo sguardo però, a differenza della sua andatura, era teso, pregno di preoccupazione. Lo aveva avvertito di nuovo, quel contratto vincolante che non era riuscito a spezzare quando Harry era risorto. Quel contratto a cui non aveva dato inizialmente importanza, che aveva pensato di lasciar perdere perché ridicolamente debole, e che ora stava diventando sempre più forte.

Così forte da poter essere avvertito al tatto sulla pelle del bambino, che ignaro di tutto continuava a vivere la sua nuova vita da demone. Per un attimo Lucifer si fermò, trasse un sospiro, estraendo dalla casacca la foto di un neonato. Quello era suo figlio, il suo piccolo figlio nato da solo qualche mese, che lui stesso amava più della sua stessa vita.

Solo vedendo quell’immagine, il cuore del Maou iniziò a placarsi, mentre l'uomo iniziava ad organizzare le sue prossime mosse. Per quanto forte fosse, e per quanto si fosse guadagnato il titolo di Pilastro dell’Inferno, le sue conoscenze riguardo la magia erano estremamente limitate. Non poteva fare più di quanto avesse già fatto per Harry, e rivolgersi a qualche altro era forse la cosa migliore.

Ora sorgeva spontanea la domanda, a chi si sarebbe dovuto rivolgere? Ad Ajuka Beelzebub, suo amico e rivale da una vita, che aveva inventato il sistema dei Raiting Games ed i pezzi degli scacchi demoniaci? Oppure a qualcuno di ancora più ferrato, che invece di tecnologia e poteri demoniaci usasse la stessa magia di cui Harry era fornito?

Alla fine si decise, muovendo i suoi passi verso la sala principale della residenza, entrò nel cerchio di teletrasporto per la casa di Mephisto Phelles, il vecchio demone che era in circolazione da millenni e che da quando aveva fatto un patto con Georg Faust, viveva nel mondo umano. Anche dopo la morte di Faust, il demone aveva deciso di rimanere lì, specializzandosi nella magia umana, arrivando al punto da ricoprire la carica di Stregone Capo del Concilio dei Maghi.

La sua casa tuttavia, o meglio il suo laboratorio, era tutt’altro che regale, come ci si aspetterebbe da qualcuno con la sua carica. Era un rimasuglio di calderoni e libri strappati, con librerei stracolme di tomi di magia, e creature strane e deformi poste in ogni dove. La maggior parte di queste erano morte o già putrefatte, ma alcune ancora si muovevano rantolando aiuto.

Non era il massimo della bontà e della compassione Mephisto, per questo pure tra i demoni era guardato con scetticismo e repulsione. La situazione, per averlo portato fino a questo punto, doveva essergli davvero sfuggita di mano.

Coprendosi il naso con un fazzoletto ricamato, per non respirare l’odore di putrefazione e morte che aleggiava nella sala, Lucifer si mise alla ricerca del vecchio stregone, arrancando in quella discarica di magia che era grande quasi quanto due stadi da calcio messi insieme. Ovviamente Mephisto sapeva del suo arrivo, non avrebbe mai potuto teletrasportarsi così vicino a lui senza il suo consenso, ma era risaputo che chiunque cercasse il suo aiuto, non doveva certo aspettarsi la sua ospitalità.

Dopo quasi un’ora di ricerca all’interno della sala, finalmente in lontananza comparve la luce di un fuoco azzurro, e vicino ad essa una forma all’apparenza umana. Si trattava proprio dell’antico demone, che come suo solito stava passando il tempo a cucinare e cuocere pozioni per i suoi esperimenti sulla magia.

Non appena fu a portata d’orecchio, il Maou si preparò a parlare, ma l’altro demone lo interruppe senza dargli nemmeno modo di cominciare.

E così sei finalmente venuto Sirzechs Lucifer, del clan Gremory, primo pilastro che regge l’inferno e signore della distruzione.”

Il vecchio si rivelò alzando il suo corpo antico dalla pila di fumo che si levava del calderone, mostrando il suo aspetto, eccentrico perfino per un demone che poteva decidere come mostrarsi in qualunque occasione. Aveva capelli blu, con profonde striature rosse, ed occhi eterocromatici, il destro rosso ed il sinistro blu. Tolto questo somigliava in tutto e per tutto ad un uomo di mezz’età, che indossava una banale e logora tunica grigia da mago.

Ti stavo aspettando fin da quando hai fatto reincarnare il giovane Harry Potter in un demone. Sapevo che presto o tardi saresti venuto da me, soprattutto visto e considerato quello che sta avvenendo nell’Inghilterra Magica.”

L’interesse del Maou si risvegliò, non appena comprese che Mephisto era già al corrente di quanto lo crucciava. Non si preoccupò di scoprire come il demone avesse avuto notizie che teneva segrete perfino a sua moglie, sarebbe solo stata un’inutile perdita di tempo.

Cosa succede in Inghilterra? Non ho tenuto d’occhio il mondo umano da quando Harry è venuto in questo mondo…” la voce di Lucifer era mortificata, quasi si scusasse con l’altro per la sua disattenzione a qualcosa che in effetti avrebbe dovuto fare. Ma Mephisto non colse l’aria di scuse intorno al Maou, e continuò semplicemente a mescolare la sua pozione, dando di tanto in tanto un’annusata o un assaggio.

Sei sempre stato un tipo sciatto, poco attento ai dettagli, sebbene tu sia un esperto di tipo Tecnica, a volte hai la soglia di attenzione di un pesce rosso…” un sorriso, ed un attimo di silenzio, seguirono le parole del demone, uno dei pochi che si potesse permettere di parlare a Lucifer così. “… ma del resto è solo grazie a te se posso godermi i miei esperimenti senza dover rendere conto alla Gilda dei Maghi di quello che faccio, quindi per questa volta ti aiuterò, mettendo ordine nei tuoi pensieri. Per prima cosa, sappi che Harry Potter dovrà tornare nel mondo umano tra meno di due anni.”

L’espressione del Maou divenne stupita, mentre questo cercava di razionalizzare quanto gli era stato detto. “Ho promesso al bambino che non avrei più permesso che gli facessero del male. Non è ancora pronto per tornare tra quelli della sua razza, e non lo sarà nemmeno tra due anni. Non posso permettere che accada.”

L’anziano stregone, che era sia un demone che un mago, sollevò il suo sguardo dalla sostanza bluastra nel suo calderone. “Sono meno di due anni Lucifer, e purtroppo è qualcosa che non puoi impedire. Ci sono forze che si sono mobilitate perché ciò accada, e nemmeno tutta la potenza dell’inferno potrà impedire alla magia ancora attiva sul ragazzo di ucciderlo se non sarà ad Hogwarts il primo settembre 1991. Albus Silente ha fatto in modo che ciò accada, ed è tuo compito solo prepararlo al suo destino. “

Albus Silente…” gli occhi del ‘Re’ si oscurarono mentre riportava alla mente le notizie frammentarie che aveva sul mago più potente dell’ultimo secolo. “… è stato lui a legare Harry a quel contratto? È colpa sua se dovrà tornare ancora una volta in quel mondo?!” Il tono di voce iniziò ad alzarsi, così come l’aria intorno a lui iniziò a fremere di potere demoniaco.

Calmati bambino, rischierai di mandare a male la mia pozione con i tuoi influssi demoniaci.” L’espressione di Mephisto si era indurita, ma le sue parole erano tranquille come quelle di qualche istante prima. “Per fartela breve si, è tutta colpa sua. L’incantesimo che lega Harry ad Hogwarts è un rimasuglio di magia vecchia di un millennio, è attiva su qualsiasi mago sia iscritto alla scuola fin dalla nascita, ma in genere ha l’unico compito di ricordare al mago il suo impegno nel caso qualcosa fosse cambiato dal momento della sua nascita, e lui non fosse più a conoscenza della sua natura. Tuttavia per Harry le cose sono diverse, Silente ha recentemente sviluppato un nuovo sistema di barriere intorno alla scuola, delle barriere che servono a tener lontani noi demoni troppo potenti, e che al contempo rinforzano il legame di Harry con la scuola. Con questo tasso di crescita, e supponendo che la scuola non sarà distrutta da qui a due anni, Harry sarà così legato alla scuola che il solo non frequentarla gli causerà morte istantanea.”

Il furore prese possesso di Sirzechs Lucifer. Quel mago, quel dannato vecchio mago, aveva scoperto il suo gioco ed ora lo costringeva ad accettare le sue regole, non lasciandogli altra scelta che mandare Harry ad Hogwarts. Il palmo del Mou si sollevò, una sfera di potere cremisi, grande quanto un pallone da spiaggia prese vita, dirigendosi e colpendo il lato opposto della sala.

L’esplosione fu pazzesca, metà delle cose di Mephisto furono disintegrate, senza lasciare più traccia, facendo volare e carbonizzando il resto. Eppure, nonostante questo, il demone-mago era tranquillo. Sul suo volto c’era solo un’espressione di rassegnazione.

Sapevo sarebbe finita così. Ho fatto bene a spostarci in una dimensione alternativa per quest’incontro, almeno ti ho evitato di mandare in fumo il mio vero laboratorio e di dovermi ripagare per questo…” Presto i contorni della stanza iniziarono a sfumare, riducendo il paesaggio ad una massa grigia ed informe.

Dimensione Alternativa. Come ci si aspettava da uno dei candidati alla carica di Beelzebub.” Il Satanasso sorrise, con un sorriso allegro, mentre tornava a reprimere le sue emozioni. Se gli rimanevano solo due anni, doveva dare il massimo per allenare il bambino, anche a costo di doverlo riattaccare pezzo a pezzo dopo ogni allenamento. “Grazie grande Mephisto, prima di andare ho un’ultima richiesta. Puoi creare un piano d’allenamento per il bambino che lo porti a sviluppare e controllare la sua magia interna? Purtroppo credo sarà necessario se voglio mandarlo da solo nella base del nemico…”

Mephisto per la prima volta sorrise alle parole di Lucifer. “Oh, ma non sarà solo. Le carte non mentono, la tua sorellina ed altre due ragazze, accompagneranno Harry ad Hogwarts. Una è la figlia di un angelo caduto, l’altra la sorella di Youkai Nekomata traditrice, che ucciderà il suo padrone a breve. Lascia che il destino faccia il suo corso Lucifer, queste compagne saranno più importanti per Harry di qualsiasi allenamento.”

Con queste parole anche il vecchio iniziò a sfumare. L’eco di ciò che aveva detto, riecheggiava ancora nelle orecchie del Maou, mentre questo rimaneva impassibile difronte al collasso di quella realtà.

Un cerchio di teletrasporto si attivo all’ultimo istante, portandolo al sicuro.

*************

Ufficio di Minerva McGrannit – Hogwarts
Regno Unito
10 Dicembre, 1989

Albus Silente, pazzo scalmanato o uomo distrutto? La verità oltre le finzioni e le bugie.
Di Rita Skitter

Miei accaniti lettori, è ormai un anno che la notizia della morte del giovane eroe, Harry Potter, ha attraversato come un fulmine a ciel sereno il mondo magico, e ad un anno ancora non si sa nulla riguardo quegli scabrosi eventi, che sembrano essere accaduti la notte del 15 Dicembre1988 al n. 4 di Privet Drive, Little Whinging.

Abbiamo già riportato in diversi articoli precedenti alcune delle teorie più deliranti e dei fatti più comprovati, e siamo qui oggi per raccontare un’altra storia. La storia di un uomo a cui era stata affidata la vita del bambino-sopravvissuto e che è quindi responsabile della morte di quest’ultimo. Ovviamente stiamo parlando dell’Ex-Supremo Pezzo Grosso, ed ex-Direttore della Confederazione Internazionale dei Maghi, Albus Percival Wulfric Brian Silente.

Di notizie su Silente ormai ne girano a bizzeffe, ovunque e chiunque sa della sua demenza, che sta lentamente prendendo il sopravvento, e delle dubbie arti che sta praticando in quella che una volta era una rispettosa Scuola di Magia, ma dove finisce la verità ed iniziano le frottole?

La vostra Report d’Assalto, grazie ai suoi agganci ed i suoi informatori, è oggi qui per rispondere a questa domanda, portandovi a fare un giro nelle profondità della tana del Bianconiglio, svelando così quali sono gli scheletri nell’armadio del vecchio babbione, che la maggior parte dei suoi ammiratori hanno tentato di tenere nascosti. Prima di tutto partiamo con le basi certe, le notizie che sono di pubblico dominio e che nessuno potrà mai negare in nessun modo.

Albus Silente, ha arbitrariamente sottratto Harry Potter dai resti della sua casa a Godric's Hollow, la notte del 31 Ottobre 1981, senza il consenso dell’allora Ministro della Magia, commettendo quindi reato di rapimento di minore.

La notizia è stata resa pubblica all’inizio dell’anno, a causa della sempre maggiore pressione che l’opinione pubblica imprimeva nei confronti del vecchio citrullo, che da dentro al suo castello non si è preso la briga ne di confermare, ne di negare la notizia, mentre l’ex ministro dell’epoca, ha portato avanti prove concrete e veritiere a supporto delle sue parole, dando quindi atto ad un primo smacco all’armatura scintillante del vecchio eroe.

Sono passati ormai troppi anni perché l’accusa abbia un qualche valore legale, ma la notizia è costata al vegliardo la sua carica come Supremo Pezzo Grosso ed ha fatto pendere l’opinione pubblica verso quella parte dell’alta società purosangue, che da sempre cerca di far cadere Silente dal suo piedistallo, riportando il suo ego tronfio ad un livello umanamente accettabile.

Ma questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sono tante le notizie succose che ne sono seguite. Dalla segregazione della sua giovane sorellina, misteriosamente deceduta sotto la tutela del suo vanesio fratello, alla stretta amicizia che lo legava a Gellert Grindelwald, successivamente sconfitto dallo stesso Albus in uno scontro che ormai i più ritengono solo un montaggio.

Tutto il potere e l’influenza di Silente sono lentamente scivolati via dalla sua stretta ferrea, lasciando l’anziano mago con niente di più del controllo della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, che ora i più vorrebbero togliergli.

Ed è qui che interviene la brillante Me, che ha per voi uno scoop relativo proprio alla suddetta scuola, infatti questo bel pezzo di strega è stata in grado di confermare una delle notizie più discusse del momento, e cioè l’uso di magia nera da parte del preside durante l’anno accademico, a discapito degli stessi studenti.

Fonti interne alla scuola hanno infatti rivelato che durante le vacanze estive, numerosi Spezza Incantesimi, sono stati visti aggirarsi nei dintorni del castello, e grazie alle sue grandi capacità investigative, la vostra reporter è riuscita a trovare prove schiaccianti che il preside, e questi mercenari, stessero radicalmente cambiando il sistema di barriere intorno all’antico edificio, che di per se rappresenta un enorme pezzo di storia per l’intera Gran Bretagna Magica.

Le prove consistevano in diverse pagine di appunti scritte in una lingua arcaica, ed una mappa del nuovo sistema di barriere, che è purtroppo già attivo e si è rivelato impossibile da spezzare. La cosa più inquietante è che questo enorme sistema è concentrato all’unico scopo di alimentare un incantesimo che solo il preside conosce, e richiede come fonte d’energia la forza degli studenti stessi, che durante le lezioni più soporifere e meno impegnative, vedono la loro energia vitale drenata, dal complesso sistema di rune ed intagli, diffusi per tutta la scuola.

Ridicolmente, dal consiglio dei Governatori, che ha il compito di monitorare ogni accadimento all’interno della fortezza, sono state accampate scuse come la non conoscenza dei fatti in corso, e la possibilità che queste nuove barriere siano incentrate per la difesa stessa degli studenti, contro pericolo sconosciuti.

Ma naturalmente non finisce qui. Sentendo odore di scoop e non vedendo l’ora di mostrare a voi lettori tutta la verità, l’incantevole me, non poteva certo fermarsi solo a questo. Armata solo del mio coraggio, e della mia astuzia, sono riuscita ad intrufolarmi all’interno della scuola, venendo a conoscenza di fatti ancora più inquietanti.

Nascosta all’interno dell’infermeria, ho ascoltato personalmente un discorso tra l’infermiera della scuola, Madama Pomfrey e l’insegnante di trasfigurazione, nonché Vicepreside, Minerva McGranitt. Al centro del discorso c’erano le sempre peggiori condizioni di salute sia fisica che mentale del preside, e la preoccupazione per le sue azioni sempre più sconsiderate. Leggendo tra le righe, ho intuito senza ombra di dubbio, che dietro questi comportamenti insoliti della cariatide, via sia un enorme senso di colpa per la morte del giovane Harry Potter, cosa che ha spinto il Preside ha negare con forza l’evidenza dei fatti, e l’ha portato molto oltre quella che è la soglia della magia moralmente accettata.

Sonnambulismo, deliri, psicosi e vaneggi, sono all’ordine del giorno per Albus Silente, che è ormai giunto al limite di quanto possa umanamente sopportare.

Resta solo da chiedersi quanto ancora la focena avrà il controllo della scuola, e quanto ancora dovranno sopportare i genitori degli studenti iscritti prima di dover ritirare i propri figli con la forza, servendosi di fonti di istruzione alternative per poterli crescere.

Si spera che il Ministero, ed il consiglio dei Governatori, faccia qualcosa in merito agli eventi da me dimostrati, portando di nuovo lustro alla comunità magica ed alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Sono invece smentite le voci secondo cui Silente vada a dormire con il cappello parlante, abusando di lui in modi che nemmeno i fondatori avrebbe mai immaginato.

[-Gli Appunti riguardo gli incantesimi intorno alla scuola a Pagina 8.
-L’intervista ad uno dei Governatori da Pagina 9 a Pagina 11
-Il nuovo sistema di Barriere, che è stato stampato solo in parte per motivi di sicurezza, a pagina 12]

************

Ad Hogwarts il mondo era in declino. Lettere su lettere continuavano ad arrivare da genitori in protesta, ed ogni giorno di più si avvicinava il momento in cui Albus sarebbe stato cacciato. Ormai nessuno era più in grado di proteggerlo, nemmeno i suoi più potenti sostenitori, che davanti all’articolo di quell’arpia della Skeeter, avevano dovuto abbassare le armi ed ammettere gli errori del loro paladino.

Le mani di Minerva si contrassero, il suo viso mostrava segni precoci di invecchiamento, mentre la donna appallottolava l’articolo di giornale incenerendolo con un colpo della bacchetta. Nemmeno lei capiva le azioni del suo mentore, nemmeno lei sapeva più come giustificarlo o rimetterlo al posto. Albus era impazzito, completamente e totalmente, e lo dimostravano le sue ultime e pericolose azioni.

Cambiare gli schemi di barriere, ricorrere a magia nera ed a set di rune in disuso da secoli. Nemmeno il più folle dei maghi avrebbe mai fatto qualcosa del genere, ed il tutto per motivi apparentemente sconosciuti. Alla fine la donna mise da parte questi pensieri, iniziando a correggere i compiti dei suoi studenti del terzo anno.

A discapito di quanto stesse accadendo, quella era ancora una scuola di Magia, e lei aveva ancora dei doveri come docente. Si aggrappò a questa convinzione, a quest’ultimo barlume di certezza nella sua vita, ignorando l’ora tarda ed il sonno pesante che minacciava di sopraffarla. Lentamente, quasi non volesse nemmeno giungere alla fine di quell’incombenza, iniziò a spuntare in rosso le varie risposte sbagliate.

Una alla volta, con metodica precisione.

È in quel momento che accadde. Le fiamme del suo camino si accesero, ma anziché colorarsi del solito verde scoppiettante, divennero nere. L’oscurità si allargo spegnendo la fiaccola sul muro e la lampada sulla scrivania della professoressa, lasciando la stanza nel buio più totale.

Si sentiva solo il suono del suo respiro ed il crepitio delle braci, fino a che qualcosa non si materializzò fuori dalle fiamme. Dei passi misurati, impercettibili. Minerva, che era un gran bel pezzo di strega con una bacchetta in mano, era già in piedi tenendo sotto il tiro il nuovo arrivato.

Data l’oscurità non riusciva ancora a vederlo, ma se l’uomo era riuscito a passare attraverso le protezioni del castello, arrivando al punto da rinchiuderla nel suo stesso studio senza alcuna possibilità di chiamare aiuto, allora doveva essere qualcuno di straordinariamente potente.

Ad un battito di mani le luci tornarono ad accendersi, l’aria si riempi di calore, ed un uomo con i capelli cremisi fece la sua comparsa. “La prego di abbassare la bacchetta, sono qui per negoziare e non voglio dover ricorrere alla violenza se possibile.” Le parole dell’uomo erano tranquille, mentre ispezionava l’ufficio della professoressa con vago interesse. Le sue mani sfogliarono qualche libro, raccolsero alcuni dei compiti caduti in terra, dando modo all’uomo di leggerne qualche riga. Alla fine ci fu solo un sospiro, mentre questo riponeva le carte sul ripiano in legno della scrivania, prendendo poi posto ad una delle poltrone dall’altro lato.

Minerva era ancora lì, tesa e sbigottita, con la bacchetta alzata e puntata contro il capo dell’uomo. “Chi è lei?! Come ha fatto ad arrivare qui?!” I suoi occhi erano fessure, la sua voce ferma, la postura decisa. Aveva affrontato guerre e combattuto decine di maghi insieme ad i suoi alleati. In più di un’occasione aveva perfino incrociato la bacchetta con Voldemort, anche se c’era sempre Albus con lei quando ciò accadeva. Non aveva certo paura del primo pallone gonfiato che faceva irruzione nella sua scuola. No di certo. Non lei.

La farò breve, sono qui per vedere Albus Silente. Il suo ufficio è inaccessibile perfino per me, dunque dovrà condurmi da lui con mezzi più… ordinari.” Con un gesto indicò la porta, che senza alcuna esitazione si spalancò. Eppure non aveva usato alcuna bacchetta, ne aveva avvertito alcuno impulso magico provenire da lui. “Sono qui per parlare delle sue sconsiderate azioni, e del pericolo in cui sta mettendo il mio servo. Non accetterò un no come risposta Minerva, dunque la prego di avviarsi”

L’aura intorno allo straniero era nobile, forse apparteneva a qualche antica casata purosangue, eppure in lui vi era un carisma simile a quello che Silente possedeva nel massimo del suo potere. Cercò di ricordare se lo aveva già visto, se mai avesse sentito parlare di qualcuno come lui, capace di fare irruzione ad Hogwarts senza troppi problemi, ed usare la magia in Merlino solo sa che modo, ma non le venne nulla.

Alla fine l’anziana strega capitolò, ed abbassò la sua bacchetta. “Può almeno dirmi il suo nome, e chi è lo studente in pericolo? È contro lo statuto di protezione dei minorenni magici avere un servitore in età scolastica…” La sua voce era tornata stanca, spossata, come se ormai fosse rassegnata al susseguirsi di azioni bizzarre grazie al comportamento del suo preside.

Come vuole, mi chiamo Sirzechs Lucifer e sono qui per proteggere non uno studente della scuola, ma un ragazzino che raccolsi dalla strada un anno fa, ed al quale diedi nuova vita. Ovviamente sto parlando di lui, di Harry James Potter.”

La donna sbiancò, le sue mani si contrassero, mentre avvertiva il suo cuore perdere un battito.

Harry Potter… è vivo?”

Si lo è, ma è meglio che il suo preside fermi le sue azioni scellerate o non lo sarà ancora per molto.”

Il mondo divenne bianco mentre perdeva i sensi. Anche l'ultima delle sue certezze era crollata.

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NdA: Rieccoci, puntuali come un orologio svizzero, e pronti per un altro capitolo. Come avrete sicuramente notato questo è un capitolo di raccordo, in cui cerco di far luce su alcune conseguenze della partenza di Harry. Da una parte abbiamo il piccolo demone che cerca di adattarsi alla sua nuova vita, con tutti i pregi ed i difetti della stessa, dall'altra la volontà dissennata di Albus Silente di riavere indietro il suo eroe. Qualcuno noterà, con ragione, che tendo ad oscurare il mio Albus Silente nelle storie in cui questo compare, ed a loro non posso rispondere con un: Si, lo odio, è uno sporco manipolatore bastardo. Tolto questo ho cercato di rendere la dinamica degli scacchi demoniaci chiara anche a chi non conosce Highschool DxD, questo perchè a parte le caratteristiche specifiche dei vari pezzi, più in là vedremo degli scontri fra diverse squadre demoniache, e senza una premessa sarebbe difficile spiegare tutto. Come ultima nota a margine, ringrazio tutti per le recensioni del primo capitolo e spero che questo capitolo vi piaccia come il precedente! Alla prossima domenica, sempre 20:00!!!
Vostro
Bumbix

   
 
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