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Autore: Seiraluna    08/12/2014    2 recensioni
Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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In giardino
Naruto stava giocando con suo figlio e Hinata li osservava. Erano davvero affiatati. Minato era contentissimo di passare del tempo con il padre e non faceva che ridere.
Hinata era contenta di vedere il bambino con il sorriso sul volto tutto il giorno. Nei giorni precedenti si erano divertiti insieme ma spesso Minato risentiva della lunga assenza di suo padre. Visti gli orari di Naruto capitava che non si vedevano per un intero giorno. O meglio Naruto osservava solo il figlio dormire.
-Minato è instancabile- disse Naruto sedendosi di fianco a Hinata.
-Il bambino è felicissimo di passare del tempo con voi. Sono giorni che non fa che parlare di voi.
-E sentiamo, cosa vi ha detto di me?
-Siete un bravo papà, gentile e pieno di energie.
-Hinata scusami se non l’ho fatto prima ma ti ringrazio.
Hinata alzò il volto e incontrò gli occhi azzurri di Naruto. Stava provando mille emozioni in quel momento. In un istante andò in confusione e iniziò a farfugliare.
-Hinata tutto bene?
-Non dovete ringraziarmi. Sono contenta di lavorare per voi.
Proprio nel momento in cui Hinata si stava aprendo arrivò qualcuno nel giardino.
-Da quanto tempo amore mio. Vedo che mi hai già rimpiazzata.
-Tu cosa ci fai in casa mia?
-Ti pare il modo di parlare a una signora. Io sono felice di vederti mentre tu sembri furioso. Ho interrotto il vostro momento romantico.
-No, signora. Noi due non siamo fidanzati.
-Stai zitta puttanella.
A quelle parole a Naruto salì il sangue alla testa. Nessuno poteva fare come gli pare in casa sua, tanto meno quella donna. Nessuno doveva insultare Hinata.
-Per favore Hinata porta Minato nella sua stanza. Verrò io a chiamarvi più tardi.
-Va bene signore.
Hinata prese in braccio Minato e si avviò verso l’ingresso della casa. La donna più grande le sbarrò la strada e iniziò a fissarla.
-Non toccare mio figlio con quelle tue mani.
-Signora mi lasci passare.
-Dammi il bambino, subito.
Naruto intervenne subito e si mise davanti alla mora.
-Primo lascia in pace Minato. Lui non verrà mai con te.
-Io resto con papà- disse il bambino aggrappandosi forte a Hinata.
-Secondo non offendere Hinata. Non puoi permetterti di dire certe cose. Sparisci da questa casa e non tornare.
-Sono venuta qui per dirti che voglio vedere Minato tre volte al mese o ne chiederò la custodia congiunta.
-Vuoi vederlo solo tre volte e pensi che un giudice ti darebbe la sua custodia. Sai che mi batto fino alla fine per le persone che amo e non ti permetterò mai di portare via da me il mio bambino.
-Ti farò la guerra in ogni modo se non mi permetterai di vedere Minato. Sai che non scherzo.
-Non mi minacciare. Sai che non ti conviene. Torna dal tuo produttore e digli di inventarsi un’altra storia per attirare l’attenzione dei giornalisti.
La donna colpita e affondata dalle parole dure di Naruto uscì di corsa dalla villa e se ne tornò alla sua macchina.
Naruto chiamò Bridget e gli disse di mantenere Minato per alcuni minuti. Poi prese Hinata per mano e  la trascinò nel suo ufficio.
-Signore non sta bene?
Naruto non rispose. Era ancora furioso. Hinata non lo aveva mai visto in quello stato. Non capiva perché l’aveva trascinata lì dentro. Lo sguardo dolce di un padre era sparito. Ora sul volto di Naruto non c’era che un misto di rabbia e forza.
Il biondo si avvicinò a Hinata poggiata sulla parete dell’ufficio e la chiuse fra il muro e il suo corpo muscoloso.
-Mi dispiace se quella donna ti ha aggredita verbalmente.
-Non ho dato peso alle sue parole.
-Hinata come fai a essere tanto dolce.
Naruto aveva un voglia matta di baciarla ma non poteva. Avrebbe potuto spaventarla e farla fuggire da lui. Quel legame che aveva creato con lei si sarebbe potuto spezzare.
Hinata poggiò una mano sulla guancia del ragazzo e gli fece una carezza.
-Non prendetevi colpe che non avete. Siete un padre fantastico. Vedrete che quella donna non riuscirà a portarvi via Minato. Nessuno lo allontanerebbe da un padre affidabile e premuroso quale siete voi.
-Grazie. Queste parole mi hanno fatto capire molte cose.
Naruto strinse Hinata fra le sue braccia. Voleva sentirla vicino, aveva bisogno di quel contatto con lei.
-Ormai sei parte della nostra vita Hinata, non ti lascerò andare via facilmente.
-Signore a volte le vostre parole mi confondono.
-Sei carina anche da confusa.
Naruto si staccò da lei e le accarezzò i capelli soffici. Sembravano di seta pregiata. Per non parlare dei suoi occhi carichi d’amore.
 
Nel pomeriggio Naruto fece varie chiamate per tenere lontana quella donna da Minato e poi si mise a lavorare. Il giorno dopo uscì di casa alle otto e lasciò Hinata con Minato. Miss Bridget aveva un giorno di permesso e Claude era fuori città per un questione di famiglia.
Quella mattina Minato si alzò alle nove e mangiò tutta la colazione preparata dalla mora.
-Era tutto buono.
-Bravo, oggi sei riuscito a finire tutto.
-Sì, voglio diventare alto e forte.
Verso le undici Hinata vide dalla finestra che fuori il cancello della villa c’era un furgone nero parcheggiato. Era strano che fosse lì. Poi la ragazza sentì un rumore venire dalla cucina e disse a Minato di nascondersi nella stanza di suo padre. Lì Naruto aveva fatto mettere una cabina armadio con un nascondiglio segreto.
Il bambino corse a nascondersi e Hinata cercò di chiamare la polizia. Fu tutto inutile. Qualcuno aveva tagliato i fili del telefono.
Uno dei malviventi la trovò e l’afferrò per la manica strappandola. Hinata tentò di scappare ma il ladro la riprese.
-Qui abbiamo un bel bocconcino di babysitter. Ti chiami Hinata se non sbaglio. Sei più eccitante di quanto mi avevano detto.
Hinata capì che qualcuno aveva mandato quegli uomini per qualche motivo.
-Amico vieni su così ci divertiamo con lei.
-Nooooooooooooooooooo. Lasciatemi.
L’altro uomo raggiunse il complice che lo aiutò a portare Hinata in una stanza. La mora era terrorizzata. Quei pazzi volevano farle qualcosa di orribile.
-Forza amico non abbiamo tutto il giorno. Strappale il vestito e inizia a divertirti.
Uno degli uomini stese Hinata sul letto nonostante lei gli tirasse calci e pugni e prese un coltello dalla tasca.
-Se non stai ferma, ti faccio un bel tagli su questo visino carino.
-Lasciatemiiiiiii.
Naruto era appena tornato dalla sua riunione quando sentì Hinata urlare.
L’uomo che teneva Hinata si era seduto su di lei e le aveva strappato la parte superiore del vestito mentre l’altro stava seduto su una poltrona a guardare la scena.
-Non voglio. Mi lasci.
-Zitta, presto godrai grazie a me.
L’uomo strappò il reggiseno a Hinata e lei urlò terrorizzata. In quel momento Naruto entrò nella stanza sfondando la porta con un calcio. Il malvivente seduto si alzò e si fiondò su Naruto.  Il biondo lo atterrò subito e gli tirò un pugno per addormentarlo.
-Togliti subito da dosso a Hinata.
-AH AH. Voglio prima farla godere poi me toglierò.
Naruto sembrava impazzito. I suoi occhi non erano più gli stessi. Era pieno di rancore.
Il biondo si buttò sul malvivente facendo attenzione a non cadere su Hinata e lo scaraventò per terra.
-Quando ti ordino di non toccarla, tu obbedisci bastardo. Ora svieni.
Naruto li aveva sistemati in poco tempo ma Hinata tremava ancora stesa sul letto.
Naruto la coprì con la sua giacca e la prese in braccio. La portò in camera sua dove trovò Minato nel nascondiglio segreto.
-Per fortuna stai bene.
-Hinata mi ha fatto nascondere qui perché c’erano due uomini cattivi. Papà perché Hinata non si muove?
-Sta riposando piccolo mio.
Naruto sapeva bene che Hinata era sotto shock ma non poteva dirlo a Minato. Si avvicinò alla ragazza e si sedette accanto a lei.
-Non mi guardate per favore. Devo sembrare davvero orribile.
Naruto le pose la mano sotto il mento e le fece ruotare la testa.
 I loro occhi si incontrarono di nuovo.
-Non dire mai queste cose. Per fortuna sei salva. Se ti avessero fatto del male non me lo sarei mai perdonato. GRAZIE per aver salvato Minato.
-Era mio dovere proteggere il bambino. Avrei dato la mia vita per lui.
Naruto sapeva che la ragazza era coraggiosa ma mai avrebbe pensato che avrebbe detto certe parole.
 Naruto corse ad aprire alla polizia che aveva chiamato prima di salvare Hinata. Spiegò tutto agli agenti che portarono via i malviventi.
 
Intanto Hinata scoppiò a piangere nella stanza del biondo. Quando Minato la vide in quello stato gli si avvicinò e le fece una carezza sulla testa.
-Grazie Minato. Sei un bambino dolcissimo.
-Non piangere, il mio papà penserà a tutti e tu non sarai più triste.
Nonostante le belle parole del bambino Hinata non riusciva a smettere di piangere.
In quel momento tornò a casa Claude e Naruto gli affidò Minato dopo avergli raccontato tutto.
 
Naruto tornò da Hinata e la vide piangere. Chiuse la porta e si sedette accanto alla ragazza.
-Dolce Hinata non piangere più, sei al sicuro con me.
-Mi sento una brutta persona signore. Io non volevo causarle problemi.
-Non hai fatto niente di sbagliato. Non puoi prenderti anche questa colpa. Quei due uomini sono criminali molto pericolosi. L’agente che li ha presi in custodia mi ha riferito che avevano già aggredito quattro ragazze in città.
-Questo è orribile.
Hinata rabbrividì. Se non fosse arrivato Naruto lei lo avrebbe dovuto fare con quei maiali. Era terrorizzata. Mai avrebbe pensato di ritrovarsi ancora in una situazione tanto brutta.
-Hinata vuoi qualcosa da bere?
-No, sto bene. Ora mi calmo e torno nella mia stanza.
Naruto strinse forte Hinata. Odiava vedere quella ragazza triste e abbattuta.
-Io sono qui per te Hinata. Se hai bisogno di qualcosa basta che tu me la chieda.
Hinata si strinse forte a Naruto e lui ricambiò l’abbraccio. Naruto aveva un braccio intorno alla vita della ragazza e l’altro lo aveva alzato per poter toccare la pelle luminosa della bella.
-Grazie. Mi sento a mio agio con voi. Non mi sono mai sentita più al sicuro.
Per Naruto era bellissimo poter stringere quella ragazza. Qualcosa dentro di lui stava cambiando. Si sentiva in pace quando stava con lei. A quanto pare lei provava la stessa sensazione di gioia.
-Ora è meglio che vada.
-No, resta qui con me.
-Signore sono mezza nuda.
-Prometto che non ti guardo.
Naruto afferrò una coperta e coprì meglio Hinata.
-Non è mia intenzione farti sentire a disagio. Voglio solo assicurarmi che tu stia veramente bene. Non ti lascerò andare in camera tua per poi sentirti piangere da sola.
Naruto non avrebbe permesso a nessuno di toccare Hinata. Il ragazzo poi aveva capito che i due malviventi non erano entrati in casa per rubare o altro. Di certo miravano a prendere Minato. Non trovandolo sicuramente avevano pensato di divertirsi un po’ a modo loro a spese di una ragazza innocente.
Hinata e Naruto restarono abbracciato per trenta minuti.
-Mi sembri più calma. Ne sono felice.
Naruto si accorse che Hinata si era addormentata e l’adagiò dolcemente sul suo letto. Era bellissima come non mai. Dormiva bene quindi la lasciò nella sua stanza e scese nella sala per stare con suo figlio. L’indomani si sarebbe accertato delle condizioni della ragazza.
   
 
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