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Autore: xGottaBeLou    09/12/2014    0 recensioni
A quattro ragazze con poteri speciali viene dato il compito di proteggere un gruppo di ragazzi dagli Hunters, cacciatori di specie soprannaturali, i quali non si fermerebbero d'avanti a nessuno per arrivare al loro fine.
Ma queste ragazze sanno il fatto loro.
Loro sono Saviors.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Non è la prima volta vero?- domandò Calum.

Dopo che Melissa ebbe quella crisi, si addormentò tra le braccia del moro. Lui la stringeva a se, accarezzandole di tanto in tanto i capelli. Non staccava mai gli occhi dalla sua figura, ne era come incantato.
Tris invece era di fronte a loro che guardava l'amica tra le braccia del ragazzo. Accanto a lei Logan, spostava lo sguardo da Melissa ad il suo migliore amico.

-Io...No...Sì...Cioè...Io non lo so.- Rispose Tris.

-Forse...Forse quando noi non siamo presenti, anche perchè lei non ce ne ha mai parlato.- finii il suo discorso, esitando.
Perchè lei, sapeva. Ma preferiva non dire nulla, perchè sarebbe stato troppo ingiusto nei confronti di una cara amica rivelarele sue paure a quelli che si potevano ancora definire degli estranei.

-Tranquilla...-le disse il biondo alla sua sinistra accarezzandole, quasi con timore, il braccio. Tris a quel tocco sorrise lievemente, ma si ritrasse poco dopo continuando a guardare i ragazzi di fronte a loro.
 
Questa volta a guidare era Faye con accanto a lei James.
James e Faye, come d'altronde Mitchell e Cassie, non avevano avuto nessun rapporto che si potesse definire confidenziale, come invece sembrava avessero avuto gli altri quattro.
Faye, che guidava con molta meticolosità, svoltò in una nuova stradina sterrata che conduceva finalmente alla fine della boscaglia.
Ormai c'erano quasi. Orlando era alle porte.

-Smettila di fissarmi.- il tono fermo di Faye, fece distogliere lo sguardo al riccio.

-Scusa...- rispose con un ghigno.

James fin da piccolo era stato un bambino che amava curiosare e sempre pieno di vita, per questo, in quel momento non riusciva a staccare gli occhi da Faye. Osservava il viso della ragazza, e più la osservava più lei  assumeva un aria infastidita.

-Siamo arrivati, scendi.- disse aprendo lo sportello e scendendo.

James non se n'era neanche accorto. Quei ultimi minuti in macchina erano volati, adesso si trovavano nel centro di Orlando.
Davanti al furgone nero si trovava la grande insegna del fast food. Michael e Cassie la guardavano trasognanti.

-Oh ma guardateli. Quasi quasi vi si formano gli occhi a cuoricino.- esclamò ridendo Logan, guardando i due ragazzi.

-Smettetela, entriamo, mangiamo e ci rimettiamo in viaggio- disse Faye in modo autoritario.

-Qualcuno svegli i piccioncini dormienti, ho fame.- disse Mitchell.

-Vado io...voi entrate- proposero insieme sia James che Faye.

L'imbarazzo era palpabile anche se Faye cercava di non darlo a vedere.

-Okay, io apro e tu li svegli?- domandò il riccio.

-Okay- disse sospirando.

Una volta aperto il furgone, trovarono i due ragazzi abbracciati, petto contro petto. Calum appoggiato con le spalle al furgone e il capo appoggiato alla testa della ragazza.

-Aaw che carini!- esclamò James, mentre da parte della rossa arrivò solo un grugnito.

-Oh andiamo, non puoi dire il contrario!- disse dando una lieve spallata alla ragazza accanto a se, che di tutta risposta si limitò a fulminarlo con lo sguardo.
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Quando uscirono dal fast food il sole era ormai sparito.
Risalirono sul nero furgone diretti verso la finta concessionaria subito fuori Orlando.
Faye posteggiò dietro il grande edificio tenendo i fari dell'auto accesi.

-Restate dentro, non uscite per nessun motivo al mondo.- disse Faye ai quattro ragazzi che sentendo le parole della ragazza iniziarono a preoccuparsi.

Le ragazze uscirono dal furgone mettendosi davanti all'auto aspettando qualcosa, mentre i ragazzi dentro il furgone rabbrividirono non appena di fronte alle ragazze spuntò un ragazzo non molto più grande di loro.

-Guarda guarda- disse il ragazzo tirandosi giù il cappuccio della felpa.

-Il quartetto ancora unito. Ragazze vedervi tutte vive mi riempie di gioia, davvero.- disse portandosi le mani al petto. -Soprattutto vedere te, Faye.- aggiunse il moro, squadrandola da testa a piedi.

-Scott- disse Faye  salutandolo.

-Mi fa piacere sapere che ti ricordi di me, ti ricordi anche di mio fratello, Sam?- chiese con un duro tono di voce. –Quello con la parte sinistra del corpo pieno di ustioni?- disse.

Da dentro l’auto i ragazzi non riuscivano a sentire molto della conversazione che le ragazze stavano avendo fuori. James, vedendo Faye stringere i pugni e serrare la mascella si mise meglio a sedere sul sedile del passeggero cercando di prestare più attenzione.

-Sì, mi ricordo- disse a denti stretti.

-Torniamo a noi, Scott- disse Cassie attirando la sua attenzione.

-Certamente.- disse facendo un ampio gesto delle braccia. –Da questa parte- disse rivolgendo a Faye uno sguardo pieno di rabbia, che lei cercò di evitare.

Scott, tirò su la saracinesca della concessionaria abbandonata.
I ragazzi videro dall’auto le ragazze entrare, Logan iniziò a battere il piede nervosamente irritando gli altri.

-Logan, potresti smetterla?!- lo richiamò Mitchell.

-Scusa- rispose fermando il piede. –Cosa credete stiano facendo lì dentro.- chiese agli altri tre ragazzi.

-Non ne ho idea- rispose Calum.

Passarono dieci minuti ad aspettare il ritorno delle ragazze ed il nervosismo iniziò a prendere il sopravvento. 

-Ma quanto ci mettono.- si lamentò agitato Logan.

-Eccole- disse James vendendo uscire dalla concessionaria con un Mini Van blu notte. Vedendole scendere dall’auto i ragazzi si trovarono a tirare un sospiro di sollievo.

Faye si avvicinò al vecchio furgone mentre le 3 ragazze si scambiarono degli sguardi di fuoco con il ragazzo moro.

-Scendete, e non fiatate- disse aprendo lo sportello togliendo le chiavi dal furgone.

I ragazzi la seguirono in silenzio fino al Mini van dove Scott rivolse loro uno sguardo curioso non ricambiato dai ragazzi, che sembravano guardarlo con odio.

-E loro sono i vostri protetti suppongo- disse avvicinandosi a loro. -Cosa sono? Elfi? O forse tritoni?- chiese senza staccare lo sguardo da loro.

-Siamo Shapeshifter- disse James a denti stretti. “Sta zitto!” disse Tris nella sua mente.

-Una specie rara, interessante.- disse chinando il capo. -Molti sarebbero disposti a pagare molti soldi per avervi ragazzi- le ragazze si misero tra Scott e i ragazzi.

-Qui ci sono le chiavi- disse Faye lanciandogli le chiavi che prese al volo. -Ora vattene.- continuò a denti stretti.

-Come siete permalose, ragazze- disse iniziando ad indietreggiare -Cercavo solo di far conoscenza- continuò alzandosi il cappuccio sulla testa per poi scomparire con il furgone che li aveva portati fin lì.

-Cosa ti passa per la testa?!- sbottò Melissa rivolgendosi a James.

-Sai cosa hai appena fatto?- disse Cassie.

-Ora basta.- disse Faye -Salite in auto- continuò dirigendosi verso l’auto.

-Guido io- disse Melissa.

-Scordatelo non lascio una che ha avuto da poco un crollo emotivo alla guida per tutta la notte, ne una con poca esperienza, e neppure una con troppi pensieri per la testa- disse spostando lo sguardo da Cassie a Tris. -Stanotte guido io, voi riposatevi- disse salendo dal lato del guidatore.

Le tre ragazze si misero nella seconda sezione di sedili comunicanti, dietro il sedile del guidatore, Calum, Mitchell e Logan si misero nella terza sezione mentre James si mise davanti, vicino Faye.

-Chi era quel tipo?- chiese James quando tutti si addormentarono.

Faye non rispose continuando a mantenere lo sguardo sulla strada.

-Potresti anche rispondermi sai?- disse James guardandola, lei si girò verso di lui fulminandolo con lo sguardo, tornando subito dopo con gli occhi sulla strada.

-Cerchi sempre di far paura a tutti, con questi tuoi “sguardi di fuoco”?.- disse attirando la sua attenzione.

-Veniva all’Accademia con noi- disse Faye.

-E come si è ridotto a fare scambi di auto? - chiese James.

-Ad alcuni non viene dato un protetto, vengono incaricati di aiutare Saviors di passaggio.- spiegò lei.

-Non mi sembrava volervi aiutare, all’inizio.- disse –Sembrava avercela con te- aggiunse.

-Già- rispose solo lei serrando la mascella.

-Ti ha chiesto di suo fratello, Sam. Perché?- chiese James.

-Perché mi odia per quello che ho fatto a suo fratello- disse lei senza distogliere lo sguardo dalla strada.

-Gli hai spezzato il cuore?- chiese sorridendole.

-Gli ho bruciato metà del corpo- disse lei lasciando James senza parole. –Era la prima volta che il mio potere del fuoco si manifestò, avevo cinque anni, appiccai un incendio, tre bambini morirono carbonizzati, e altri cinque gravemente ustionati, tra cui il fratello di Scott.- disse senza esitazione.

-Ne parli come se niente fosse, come se non provassi niente.- notò James.

-E’ così- confermò lei.

-Cosa ti ha portato a questo?- chiese lui, Faye non rispose al che James iniziò a pensare a cosa l’avesse spinta a chiudere i suoi sentimenti in un angolino del suo cuore. Guardò le tre ragazze dietro dormire l’una sulla spalla dell’altra e fu allora che capì.

-Ti hanno sempre trattata diversamente, dopo l’incendio che appiccasti tutti iniziarono ad avere paura di te- disse lui.

-Tutti tranne loro- aggiunse lei. –Insegnanti compresi, mi insegnarono come domare i miei sentimenti, anche fin troppo bene.-

-Ti manca? Provare rabbia, preoccupazione…amore- chiese James.

-No-rispose semplicemente.

-Perché?- chiese lui.

-Perché la rabbia non mi faceva ragionare, perché mi rendeva pericolosa, la preoccupazione è più una sensazione e per quanto riguarda l’amore non so cosa sia- disse lei.

-Non…- iniziò a dire.

-Ho ucciso persone innocenti, James. Non provare emozioni è la punizione adatta per persone come me- lo interruppe lei.

-Tu provi emozioni, anche se frammenti. Come quando sei infastidita quando ti osservo o quando ti faccio domande come adesso o oggi hai provato quella “sensazione” come la definisci tu, eri preoccupata per Mel. Stai provando dei sentimenti, Faye- disse James –Non sei una cattiva persona, non colpevolizzarti per aver fatto cose del quale non avevi controllo.- aggiunse, la ragazza fece finta di non sentire stringendo la presa sul volante.

-Io non ho paura di te, Faye.- disse lui dolcemente attirando la sua attenzione.

-Avvertimento per il futuro, se i miei occhi diventassero mai rossi scappa-
  
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