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Autore: Afrodyte    09/12/2014    2 recensioni
Elisabeth è la sorella maggiore di Maria Antonietta.
Arrivata in Francia per una permanenza dalla sorella incontrerà il giovane conte di Fersen del quale si infatuerà e per questo motivo entrerà in un conflitto con la sorella
Tuttavia le loro vite si intrecceranno con quelle di Andrè , l'innamorato di madamigella Oscar, e Oscar la quale proverà un sincero affetto per il conte svedese.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Hans Axel von Fersen, Marie Antoinette, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Guardai il conte imbarazzata e riuscii solamente a dire
"Dorian.."
"Elisabeth, cosa vi succede?"
Si avvicinò a me e mi guardò il viso ancora bagnato dalle lacrime versate poco prima.
Guardò alle mie spalle e vide Fersen, ancora lì, in piedi dietro di me
"Fersen!Cosa le avete fatto!?"
Si allontanò velocemente da me e gli tirò un pugno che lo fece cadere a terra.
Vista la situazione corsi velocemente in aiuto a Fersen e bloccai Dorian, pronto a sferrare su di lui un'altro pugno potente
"Dorian tranquillizzatevi, Fersen non mi ha fatto nulla di male, dovete credermi!"
"Spero solo che ciò che mi dite è la verità e non solo un tentativo per difendere chi non merita tutte queste attenzioni da voi"
Sembrava essersi calmato o, per lo meno, non sembrava intenzionato a colpirlo per l'ennesima volta.
Gli lasciai le braccia e aiutai Fersen ad alzarsi
"E' la verità conte, noi stavamo solo .. parlando"
poi mi rivolsi a Fersen e dissi
"Credo che sia meglio che voi andiate adesso"
e non ebbi bisogno di aggiungere una parola di più per allontanarlo.
"Come mai siete tornato indietro?"
chiesi a Dorian, avvicinandomi a lui dopo aver chiuso la porta alle mie spalle
"Ero venuto per scusarmi, sapete.. per ciò che vi ho detto prima"
"Non era necessario, credetemi"
"Ecco .."
"Vi ringrazio per esservi preoccupato per me poco fa"
dissi interrompendolo per l'ennesima volta
"Sapete bene che mi è difficile non farlo, Elisabeth"
"Io.. ne sono davvero molto lusingata"
Ed era vero, ma purtroppo non ero in grado di poter ricambiare i suoi sentimenti
"Vi prego Elisabeth dimenticatevi .. dimenticatevi di Fersen"
"Come?"
chiesi sorpresa, avevo capito bene?
"Non lo dico per me ma per voi, vi farà soffrire ancora, lo fa con tutte, ma io non voglio che accada anche a voi"
"Vi ringrazio per il vostro consiglio e vi assicuro che ci proverò, credetemi"
Certo, ci avrei provato anche se non sarebbe stato facile dimenticarmi di lui, così bello, così dolce, così galante .. ma anche tanto disonesto, come mi aveva dimostrato poco fa
"Datemi la possibilità di conquistarvi"
disse all'improvviso
"Ecco io.."
Non credo che possiate farcela Dorian, non in così poco tempo.
Oh, se solo vi avessi conosciuto prima, forse non mi sarei innamorata così intensamente di Fersen, forse adesso potrei ricambiare i vostri sentimenti
"Non ditemi di no, ve ne prego"
"Dorian io .. sapete bene che tra due giorni dovrò partire per tornare in Austria, non credo che .."
"Almeno saprò di averci provato, magari i miei sforzi non saranno stati vani e una volta tornata in Austria vi ricorderete di me"
"Penso che non mi dimenticherei di voi comunque, conte"
Ed era vero, non potrei mai dimenticarmi di nessuno conosciuto quì in Francia, saranno ricordi che porterò per sempre nel cuore, poi aggiunsi
"Ma se ciò vi può rendere felice..  allora va bene, trascorrerò questi ultimi due giorni in vostra compagnia"
"Oh Elisabeth, ne sono così felice, vi ringrazio .. grazie"
Certo conte, io ve lo concedo, ma non cambierà niente tra di noi e non solo perchè il mio cuore appartiene ad un altro uomo, ma perchè non devo dimenticare chi sono e qual è il mio dovere, io sono una principessa, un giorno sarò la futura regina di chissà quale nazione, una volta tornata in Austria mi dovrò sposare e molto probabilmente sarà con qualcuno di cui non sono davvero innamorata, la mia unica gioia saranno i miei figli, come accade a tutte le regine, come è accaduto a mia sorella e come accadrà anche a me.
Oh Dorian, perdonatemi se, forse, mi prendo gioco di voi, ma non è mia intenzione, vorrei rendervi felice per questi ultimi due giorni, almeno voi potrete esserlo, non vorrei mai che anche voi vi ritroviate intrappolato in un amore che vi dia solo sofferenza, vorrei almeno concedervi due giorni in cui possiate essere felice, due giorni di gioia, quella che io non ho potuto avere, quella che spero possiate avere voi in questi miei ultimi due giorni di libertà.
Gli sorrisi, è davvero un caro amico, mai avrei voluto che soffrisse a causa mia.
Prima di congedarsi, Dorian mi prese la mano e la portò alle sue labbra baciandola delicatamente, poi si allontanò chiudendo la porta dietro di sè.
Io ero rimasta lì ferma a fissare il vuoto, ad ascoltare il rumore dei suoi passi rimbombare nel corridoio del palazzo mentre si allontanava, fino a che mi fu impossibile continuare a sentirli.
Mi lasciai cadere seduta sul letto, stava accadendo tutto così infretta ed io non ero sicura di essere in grado di andare al passo con le novità, era come se io camminassi, ma il tempo era poco e avevo bisogno di correre.
"Perchè mi sono messa in questa situazione? Come ci sono finita?"
Mi domandavo, ma non era difficile trovare la risposta
"Oh semplice, ho rovinato tutto con le mie stesse mani, come sempre"
Dissi parlottando tra me e me.
Questa doveva essere una semplice visita a mia sorella, doveva essere piacevole, invece passo più tempo con il suo innamorato che continua a farmi soffrire e con l'amico presentatomi da quest'ultimo, davvero una cara persona ma che, andando avanti così, farò soffrire io.
Avrò sbagliato a dargli quest'ultima possibilità? Chi lo sa.
E mentre io ero sommersa dai miei problemi il tempo trascorreva in fretta, senza che io me ne accorgessi.
Si fece buio e mi iniziai a preparare poichè mi attendeva una serata in compagnia di Dorian, anche se la voglia di mostrarmi il pubblico era assai poca.
Mi diressi verso il giardino del palazzo dove tra poco la carrozza del conte sarebbe arrivata per scortarmi chissà dove.
Non mi fece attendere, quando arrivai in giardino notai la carrozza ad aspettarmi all'ingresso e lì fuori il mio accompagnatore ad attendermi con un mazzo di rose in mano.
Rose rosse, come quelle che mi aveva aiutato a cogliere durante la nostra passeggiata in giardino questa mattina.
Ancora non so cosa mi riserverà questa serata, ma in cuor mio sono sicura che sarà indimenticabile.
   
 
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