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Autore: mizmadaily99    10/12/2014    1 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa accadrebbe se in Toradora si aggiungesse un solo nuovo personaggio? Come potrebbero cambiare le vite dei nostri amati protagonisti? E se questa persona legasse in modo particolare con, non so, la bellissima Kawashima Ami?
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Ami Kawashima, Nanako Kashii, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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CAPITOLO 20 -Preparativi per la gita-
Erano tornati a scuola da pochi giorni dopo le vacanze invernali e si stavano organizzando per la gita di tre giorni a Okinawa, sarebbe stato piacevole andare in un posto caldo, in inverno lì faceva veramente un freddo pazzesco. Eisuke ed Ami avevano annunciato, appena rientrati a scuola, che si erano messi insieme. Le ragazze avevano subito accerchiato Ami per chiederle i dettagli e anche Kashii sembrava felice, così come Takasu, Aisaka (probabilmente), Kushieda e Kitamura, stessa cosa non si poteva dire di tutti i ragazzi della sua classe e di tutto l’istituto che lo volevano uccidere perché per colpa sua una delle ragazze più belle dell’istituto non era più libera. Ogni volta che i due cercavano di stare un pò da soli, durante la pausa pranzo o mentre tornavano a casa, c’era sempre un gruppo di ragazzi che lo allontanava da Ami, a volte prendendolo di peso e trascinandolo via, e tutti e due stavano cominciando a stancarsi. Un giorno, dopo la lezione di educazione fisica, Eisuke e Ami erano stati incaricati di portare gli attrezzi nello sgabuzzino, praticamente quella era la prima volte che restavano veramente da soli da giorni. Stavano camminando quando vennero raggiunti dal solito gruppo, Eisuke orami si era stancato e, dopo aver appoggiato gli attrezzi a terra, mise al tappeto i ragazzi. Riprese gli attrezzi e, come se niente fosse, andò a metterli nello sgabuzzino “Perché non l’hai fatto prima?” “Sai che non mi piace la violenza, però sto cominciando a rompermi. Voglio solo stare un po’ di tempo con la mia ragazza, non mi sembra tanto grave.” Sistemarono gli attrezzi, stava per uscire quando Ami lo fermò e gli diede un bacio “Dopo devo parlarti.” E uscì lasciandolo ancora intontito nello sgabuzzino.
All’uscita da scuola i due si stavano avviando al Sudhobucks quando videro il solito gruppo, ancora un pò malridotto, che veniva verso di loro “Questa volta non riuscirai a liberarti di noi Kurosawa!” fecero per portarlo via quando Ai, ormai spazientita, sbroccò “Adesso fatela finita! Io e Eisuke stiamo insieme e voi non dovete intromettervi! Chiaro?!” emanava un aura terrificante e persino Eisuke si spaventò “Chiarissimo! Non vi daremo più fastidio.” Ami indossò di nuovo la sua maschera e sorrise “Grazie.” Il gruppo dei ragazzi se ne andò “Wow! Ceto che a volte fai veramente paura.” “Allora non farmi arrabbiare.” “Roger!” fece il saluto militare e Ami rise “Sei più buffo di quanto pensassi.” “Devo prenderlo come un complimento?” “Se vuoi. Andiamo?” “Si.”
Si erano seduti ad un tavolo vicino alla finestra, Eisuke stava bevendo del caffè e Ami un cappuccino “Allora di cosa volevi parlarmi?” Ami fece per cominciare a parlare, ma fu interrotta dalla risata di Eisuke “Perché ridi?” dato che stava bevendo il cappuccino, ad Ami era rimasta un po’ di schiuma sulla bocca “Sei un po’ sporca qui.” Disse indicando la sua bocca. Ami si pulì imbarazzata “Smettila di ridere!” “Scusa.” Si ricompose “Cosa stavi per dire?” “Mi hanno offerto un lavoro.” “ Bene.” “Dovrò andare per due o tre giorni alle Hawaii per un servizio fotografico.” Disse seria “Bhe, le Hawaii sono lontane, ma non capisco perché sei così seria.” “Non ci vedremo per un po’… pensavo che la cosa ti dispiacesse.” Disse imbronciandosi “Certo che mi dispiace non vederti, ma non posso farci niente e questa non sarà la prima volta.” Ami si rilassò “Parto domani.” Eisuke quasi sputò il caffè “E me lo dici ora?” “Mi dispiace, ma per colpa di quei ragazzi non ho mai trovato il momento giusto.” “Capisco.” Non era particolarmente felice che Ami partisse così su due piedi, ma erano solo due o tre giorni. I suoi pensieri furono interrotti da Ami che aveva afferrato la sua mano e lo stava guardando “Mi accompagni a casa?” “Certo?”
Erano arrivati davanti a casa di Ami “Allora…buon viaggio.” Ami lo abbracciò e lui ricambiò “Posso chiamarti?” “A qualsiasi ora.” “Anche alle tre di notte?” “Certo.” Restarono abbracciati ancora un po’ “Mi mancherai  Ami.” “Anche tu.” Si baciarono “Ti chiamo domani.” “Ciao.”
Erano passati due giorni, si sentiva almeno due volte al giorno con Ami anche se in orari un po’ strani, le mancava molto ma sarebbe tornata quella sera. Quel giorno in classe c’era stato un gran casino perché l’hotel di Okinawa dove dovevano andare era andato a fuoco e sarebbero andati tre giorni in montagna, con grande dispiacere di tutti, fatta eccezione per Takasu. Una volta uscito da scuola ricevette un messaggio da Ami in cui gli diceva che doveva incontrarsi con Aisaka e che si sarebbero sentiti dopo. Era arrivato a casa e verso le 19 Ami lo chiamò “Ciao Ami, bentornata.” “Grazie, anche se avrei preferito un accoglienza un po’ più calorosa.” “Mi dispiace, ma non ci siamo potuti vedere.” “A questo proposito…” qualcuno suonò al campanello e lui andò ad aprire “…volevo scusarmi per averti praticamente dato buca e quindi…” aprì la porta e si trovò davanti Ami “…ora sono qui!” chiuse la chiamata e lo abbracciò “Mi sei mancato!” “Sono veramente felice di rivederti Ami!” Chiacchierarono fino all’ora di cena e Ami rimase a mangiare da loro, con grande felicità dei genitori di Eisuke e sua sorella.
Alcuni giorni dopo la classe venne divisa in gruppi per la gita e ogni gruppo doveva fare un depliant sul posto in cui dovevano andare e Eisuke era in gruppo con Ami, Takasu, Kihara, Kashii, Kitamura, Aisaka, Kushieda, Noto e Haruta, e avevano deciso di incontrarsi quel sabato a casa di Aisaka perché era quella più spaziosa.
Fu una giornata molto divertente, nonostante i battibecchi fra Aisaka e Ami e quelli fra Noto e Kihara, andò tutto bene e scoprirono che Haruta stava benissimo con indosso la vestaglia di Aisaka; il loro depliant era venuto bene e tutti erano pronti per la gita.     

Ed ecco qui, come avevo promesso, un nuovo capitolo che spero vi sia piaciuto. Cercherò di pubblicarne un altro venerdì. Ciao!
 
   
 
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