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Autore: stelladineve    11/12/2014    1 recensioni
"Non c'è niente di piú triste che svegliarsi la mattina di Natale e non essere piú un bambino".
Genere: Malinconico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Famiglia Black, Famiglia Dursley, Famiglia Potter, Famiglia Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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  • Remus, amore, è ora di alzarsi.. ti ho preparato le tue ciambelle preferite!-
  • No, mamma, oggi voglio stare a letto.-
  • Ma dai, amore, papà oggi non lavora, possiamo stare tutti insieme!-
  • No. Io sono un mostro, e non voglio che un mostro stia con voi.
La signora Lupin rimase in silenzio; guardò il figlio, coperto fino al naso dalle lenzuola, che le rivolgeva ostinatamente le spalle, scosse la testa, si chinò per dargli un bacio ed uscì dalla stanza.
  • Mia cara, Remus non viene?-
  • No…- e la signora Lupin si mise a piangere.
  • Cos’è capitato? Perché piangi?-
  • Ha detto che non vuole stare con noi perché è un mostro, e noi non meritiamo di avere un figlio mostro.-
  • Ma gliel’abbiamo spiegato, anche se avrà queste trasformazioni per noi sarà sempre il nostro bambino!-
  • Ma per lui è ancora troppo presto, è successo da troppo poco.. deve metabolizzare che sarà per sempre un Lupo Mannaro, non è una cosa così semplice da capire!-
  • Stai tranquilla. Adesso siediti lì, vicino al camino, così sei al caldo.. no, non sparecchiare il tavolo, lascia lì la colazione; ti aiuteremo poi dopo, Remus e io, così per una giornata non dovrai affaticarti. Vado su io da lui, e vedrai, riuscirò a convincerlo a scendere..-
E così, il signor Lupin salì le scale, e, dopo aver bussato, entrò nella stanza del figlio.
  • Remus, voglio raccontarti una storia. Posso stare un po’ qui con te?-
  • Va bene…-
  • C’è una grande scuola di magia e stregoneria, non lontano da noi, e si chiama Hogwarts; questo lo sai, mi hai chiesto di parlartene tante volte, ma io ho sempre evitato di raccontarti proprio tutto, perché non era mai il momento giusto.-
  • E cosa mi devi dire?-
  • Ti devo dire che in quella scuola non ci sono andati solo maghi buoni, ma anche maghi e streghe molto, molto cattivi.. e tra questi, è andato pure la persona che ti ha inferito quel morso, Fenrir Greyback. Lo so, lo so che non vuoi che te ne parli, ma penso di doverti dare qualche spiegazione; devi sapere che Fenrir non è nato così, è stato morso anche lui, ma lui, a differenza di te, è stato emarginato da tutti. I suoi genitori non l’hanno più voluto, gli amici non gli sono mai stati vicini, è rimasto da solo; così, durante gli anni ad Hogwarts, si è unito a delle cattive compagnie…  Come sai, io sono Auror, mi occupo di sconfiggere i maghi cattivi..-
  • E quindi, Fenrir è un mago cattivo!-
  • Fenrir è molto peggio. Se non sono controllati, i Lupi Mannari, durante la trasformazione feriscono delle persone, ma sono guidate dall’istinto.. Fenrir, invece, non morde le persone guidato dall’istinto, lo fa proprio con intenzione; morde uomini, donne, bambini, solo per il gusto di farlo, ed è questo che fa di lui una persona malvagia…-
  • E tu una volta hai provato a sconfiggerlo, vero?-
  • Sì, Remus, ci ho provato, ma lui non mi ha mai perdonato di averlo sfidato. E’ per questo che ha preso di mira te, e io mi sentirò in colpa per sempre.-
  • Ma no, papà, perché devi sentirti in colpa?- il piccolo Remus scese dal letto, e corse verso il padre.
  • Perché se l’avessi sconfitto, quella volta, magari non ti avrebbe fatto del male…- gli rispose il papà, mettendogli una vestaglia sulle spalle.
  • Ma papà, non è colpa tua! Se è veramente così cattivo, poteva prendere di mira anche altri bambini, e questi magari sarebbero stati isolati da tutti, come è capitato a lui! Io invece sono fortunato.. perché tu e mamma siete tanto carini con me.-
  • Noi ti vogliamo bene, Remus, è per questo che abbiamo accettato tutto questo… e per te ho pure una bella notizia!-
  • Dimmi..-
  • Quando avrai 11 anni, potrai andare ad Hogwarts. Ne ho parlato con il professor Silente, e mi ha detto che non ci sono problemi; allestirà per te una casa dove potrai andare quando ti trasformerai, sarai curato e riverito come un principe, e quando ci sarà la luna piena, potrai dire che torni a casa per un paio di giorni.-
  • Non potrò parlare con nessuno del mio problema?-
  • Quando ti sarai trovato dei veri amici, potrai parlarne con loro, e sono sicuro che non si allontaneranno mai da te, esattamente come non abbiamo fatto mamma ed io, e come non hanno fatto i nonni e gli zii che verranno stasera.-
  • Mi fa quasi pena Fenrir, che è stato isolato da tutti.-
  • Vedi? Questa è una prova di quanto sei bravo e buono; a pochissime persone farebbe pena un individuo del genere. Adesso che ne dici, andiamo da mamma?-
  • Corriamo da lei!-
La signora Lupin, occupata ad ordinare il salotto, venne travolta da un vortice che la riempì di abbracci e baci che la lasciarono scompigliata, e da una voce che le urlò “ti voglio bene, mamma!!”. Quando capì che quel vortice era suo figlio, sorrise, e con gli occhi cercò anche suo marito, che stava scendendo le scale con calma; il sorriso che le rivolse la tranquillizzò, e capì anche lei che Remus, nonostante ciò che gli era successo, stava finalmente tornando ad essere sereno.
 
Un bel quindicenne scese dal treno, seguito da tre amici; tutti insieme, andarono a salutare i coniugi Lupin, che li stavano aspettando.
  • Mamma, papà! Che bello rivedervi! Volevo presentarvi i miei amici!-
  • Ragazzi, che piacere conoscervi…-
  • Li ho invitati a passare Capodanno da noi..- continuò il ragazzo.- E venite qui, devo dirvi una cosa…- e seguito dagli amici, Remus portò in un angolo i suoi genitori.- Lo so, papà, che a Capodanno c’è la luna piena. Ma loro sono a conoscenza del mio problema..-
  • Il tuo piccolo problema peloso, vorrai dire, Moony!- intervenne sorridendo un ragazzo con dei capelli neri che andavano in tutte le direzioni.
  • Sì, il suo piccolo problema peloso, tra di noi lo chiamiamo così, signori Lupin.- aggiunse un ragazzetto basso.-
  • Abbiamo deciso che passeremo Capodanno insieme, così anche voi sarete un po’ più sollevati..- affermò il terzo ragazzo, con fare galante.- Sempre se ci volete, ovviamente!-
Non aveva neanche terminato il discorso, che si ritrovò con le braccia della signora Lupin attorno al collo, e lei che singhiozzava disperatamente, senza riuscire a fermarsi. Stupito, senza saper bene come fare, Sirius si guardò attorno, ed incrociò lo sguardo del signor Lupin, che cercava di darsi un contegno, nonostante fosse anche lui commosso.
  • Grazie, grazie, siete proprio dei bravi ragazzi!- appena la signora Lupin si riprese, andò ad abbracciare pure gli altri due.- Ci tenevo così tanto che il mio bambino trovasse degli amici. Ma venite a casa nostra subito, subito!-
E visto che la signora era così euforica e felice che neanche suo marito riusciva a calmarla, i quattro ragazzi si guardarono e si sorrisero. Certo, avrebbero passato pure il Natale a casa di Remus, e ad avvertire le loro famiglie, ci avrebbero pensato poi. 
   
 
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