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Autore: __Rachele__    12/12/2014    2 recensioni
Cole è posseduto dalla sorgente ma Phoebe non si arrende: c'è un modo per salvarlo, ne è sicura, e lei lo troverà. L'amore di Cole ha già vinto il demone in lui una volta: sarà di nuovo abbastanza forte?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cole Turner, Phoebe Halliwell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piper e Phoebe avevano passato le ultime ore a sfogliare il libro delle ombre, segnando su un block notes tutti i nomi dei demoni che il libro diceva sparire nel fuoco, l’unica cosa che per ora sapevano su Cole, o meglio, sul demone che stava utilizzando il suo corpo. La lista era lunga e comprendeva praticamente ogni demone di livello superiore. Nella gerarchia demoniaca, il fuoco era il simbolo del potere: le sfere di fuoco, la dissolvenza tra le fiamme, erano la caratteristica dei demoni più potenti e dei più fedeli discepoli della Sorgente. Essa stessa aveva avuto il potere del fuoco. Belthazor, a suo tempo, seppur demone molto potente, ancora non faceva parte delle schiere più strette e più vicine alla Sorgente di ogni male e, infatti, utilizzava le sfere di energia e si dissolveva nell’aria. Ora, tuttavia, qualunque cosa fosse, i suoi poteri erano aumentati esponenzialmente e Phoebe non riusciva a capire. Dopo il suo tradimento, dopo che era stato umano e aveva aiutato il trio ad uccidere tanti demoni, che interesse potevano avere nell’attribuirgli nuovamente i poteri, poteri così forti oltretutto? Dovevano essere sicuri di riuscire a confonderlo, ad attirarlo dalla loro parte e a forzarlo a tradire il bene, ma perché correre il rischio con lui?

 Il libro delle ombre non sembrava in grado questa volta di fornire una risposta alle mille domande che frullavano senza sosta nella loro mente e, contemplando la lista di assurdi e sconosciuti nomi demoniaci, le due sorelle capirono presto di essere ad un punto morto. E ora? Non sapevano nulla di questo demone e avevano troppi nomi, troppi incantesimi e troppe pozioni. E poi? Anche se avessero capito quale dei tanti era quello che controllava Cole, cosa avrebbero fatto? Esisteva un incantesimo per liberare dalla possessione demoniaca, ma il demone in questione era potente, molto, ed era improbabile che questo funzionasse. Utilizzare una pozione era fuori questione, perché questa avrebbe eliminato non solo il demone, ma anche il corpo ospite, quindi le due streghe si ritrovarono senza idee.

Piper osservava la sorella e vedeva chiaramente il suo turbamento e la sua paura. Non osava prendere in considerazione l’opzione della pozione eliminatrice ma, in ogni caso, sentiva come suo dovere tenerla a mente. Era da un po’ che Cole era riuscito a guadagnare la sua fiducia e il suo rispetto e sapeva bene quanto lui avesse già sofferto per combattere la sua metà malvagia. Sapeva che aveva combattuto al loro fianco molte battaglie e sapeva quanto amasse Phoebe. Gli dovevano più di questo, più di una pozione che lo avrebbe ucciso per sempre. Da quando Prue era morta e Piper aveva sentito come un suo dovere di sorella maggiore prendersi cura della minore, aveva sempre saputo che il peso non era tutto su di lei: Cole era sempre stato presente per Phoebe, pronto a salvarla e a sacrificarsi per lei, da demone come da umano, e questa volta- Piper ne era convinta- non sarebbe stata diversa. La sua metà umana, quella che amava Phoebe  e l’aveva amata dal primo momento, che aveva prevalso sul potente Belthazor e l’aveva infine salvata, era ancora lì, da qualche parte dentro di lui. Probabilmente  era per questo che non le aveva attaccate, che erano ancora vive nonostante le mille occasioni che aveva avuto. Piper sapeva che Cole avrebbe preferito essere distrutto dalla pozione che mettere a rischio la vita di Phoebe ma sentiva anche di aver il dovere di considerare la cosa, per quanto orribile e ingiusta fosse.

Osservando la sorella minore, Piper le poggiò una mano sul braccio, facendole un leggero sorriso.

“ Tesoro, perché non vai nella tua stanza e non provi a dormire un po’? O solo riposarti, come preferisci… Ma è tardi e sarai esausta… Io parlerò con Leo, va bene?”

“ Okay, grazie Piper…” rispose Phoebe, abbracciando brevemente la sorella e uscendo dalla soffitta.
Scese le scale, percorrendo il corridoio per arrivare alla sua vecchia camera da letto. Aprendo la porta, notò che la camera era a posto, esattamente come era l’ultima volta che l’aveva vista. Senza spogliarsi, togliendosi solamente le scarpe, si infilò sotto le coperte, lasciandosi cullare dal tepore e dal suono della pioggia che ancora batteva fuori dalla finestra. Si doveva essere addormentata perché, quando riaprì gli occhi, la rosea luce dell’alba filtrava attraverso i vetri della finestra e, nella metà prima vuota del letto, c’era Cole, girato su un fianco, che la guardava. Avrebbe dovuto essere spaventata, scappare, chiamare le sue sorelle e gridare al demone? Non lo fece, ricambiando lo sguardo di lui.

“ Ciao…” sussurrò Cole, facendole un leggero sorriso. Non sembrava spaventata, forse sapeva che, da demone o da umano, la amava e non avrebbe potuto farle del male.

“ Ciao…” rispose lei, continuando a guardarlo negli occhi.

“ Stai bene?” le chiese. Phoebe fece una leggera risata.

“ Secondo te?”

“ Scusa…”

“ Come posso aiutarti? Come posso salvarti?”

“ Non puoi farlo… E’ troppo potente..” rispose lui, stringendo le labbra in un’espressione seria.

“ Lo siamo anche noi, siamo il trio, siamo le prescelte.”

“ Lo so, ma non potete farci nulla. Dovete eliminarlo, eliminarci.”

“ No, non lo farò. Tu sei buono, sei l’innocente, ti devo salvare.”

“ Non potete salvare tutti, l’avete imparato a vostre spese.”

“ Non posso perdere anche te…” mormorò Phoebe.

“ Mi dispiace tanto…” le disse Cole, abbracciandola. Le fece alzare il viso e la baciò. Quando si staccò, la guardò negli occhi, asciugandole le lacrime che stavano ora scorrendo lungo le sue guance. Senza che nessuno dei due lo dicesse, entrambi sapevano che questo era un addio.
Restarono fermi in quella posizione, in silenzio, per ore. Quando si sentì qualcuno bussare alla porta, dovettero staccarsi l’uno dall’altra, mentre Phoebe rispondeva a Piper che la chiamava per la colazione. Cole la baciò nuovamente, spostandole i capelli dal viso, quindi si alzò, seguito subito da lei. Si guardarono per un attimo negli occhi, prima che lui parlasse, con tono ora severo.

“ Per eliminarmi avete l’incantesimo nel libro delle ombre: sono la Sorgente.” Sparì  di nuovo tra le fiamme, lasciando Phoebe nella stanza ora vuota.

***

Non aveva parlato molto a colazione e per lo più gli altri intrattenevano una banale conversazione sulla casa e sui reciproci compiti per la settimana. Phoebe mangiò l’abbondante colazione preparata da Piper in silenzio, tenendo gli argomenti demoniaci per dopo: c’era Paige, seduta a tavola, che mangiava di fronte a lei e, per quanto cercasse di ricordare che era dopotutto sua sorella, il fatto che stesse progettando il metodo migliore per eliminare suo marito non aiutava a distendere il clima teso tra loro. Sapere verso quale demone rivolgere le attenzioni, aver ristretto la lista ad uno solo, era il loro vantaggio e Phoebe non aveva intenzione di perderlo. Avrebbe escluso la sorella il più a lungo possibile, fino alla fine se fosse riuscita a trovare un modo di salvarlo senza ricorrere al potere del trio. Paige era accecata dai suoi pregiudizi e tutto il buon senso del mondo non sarebbe riuscito a farle cambiare idea. Prendendo la decisione di mettersi contro Cole, si era messa contro di lei e poi contro Piper, contro il potere del trio e il loro sacro dovere.

Finita la colazione, le due maggiori salirono in soffitta, senza chiamare Paige, e, una volta arrivatevi, Phoebe raccontò tutto. Piper rimase senza parole per un attimo, ma si ricompose quasi subito. Concordarono insieme che era il caso di mantenere il segreto con la sorella, anche se sapevano che senza il potere del trio partivano in netto svantaggio. Cominciarono a sfogliare il libro delle ombre, cercando qualche idea sul da farsi. Chiamarono Leo, consultandolo sull’argomento e di nuovo tutti concordarono sul tenere all’oscuro gli anziani. L’angelo bianco cercò di rendersi utile e di aiutarle, ma nemmeno lui sapeva cosa fare. Sul libro non c’era nessuna formula per liberare dalla Sorgente, perché solitamente tutto ciò che si doveva fare era eliminarla e nessuno si era mai posto il problema.

“ L’incantesimo per la possessione demoniaca?” chiese Piper.

“ Non funzionerebbe, la Sorgente non vuole lasciare il corpo di Cole.”  Rispose Leo.

“ Nemmeno con il potere del trio?”

“ No, il controllo della Sorgente è troppo forte…”

“ Se ne scrivessimo uno su misura per la situazione?” chiese Phoebe.

“ Credo che sia l’unica possibilità.” disse l’angelo.

Nessuno l’aveva detto, ma dovevano fare in fretta. Al più tardi quella sera, Cole, o meglio, la Sorgente si sarebbe fatto vivo, tutti lo sapevano: aveva già aspettato molto tempo, aveva dato loro spazio di manovra, l’occasione di prepararsi per la battaglia, ma questa sarebbe arrivata, prima o poi.

“ Io provo a preparare una pozione, non si sa mai…” disse Phoebe, avviandosi alla cucina.

Piper alzò lo sguardo su Leo, non appena la sorella fu sparita dalla vista.

“ Pensi che funzionerà?” gli chiese.

“ Non lo so, lo spero. Ma meglio essere pronti.”

***

Phoebe era in cucina, davanti ad una pentola che bolliva sul fuoco. Sapeva come fare una pozione di eliminazione, come farne una per liberare un innocente dalla possessione, ma come si può eliminare una parte di una persona? Nel bene o nel male, ora la Sorgente era parte di Cole e doveva trovare un modo per eliminare una metà e salvare l’altra. Cole, in questo momento, era letteralmente il peggior nemico di se stesso e il compito di Phoebe era di salvarlo. Il punto era: come?

“ Prepari una pozione?” chiese Paige, entrando in cucina.

“ Ci provo…” rispose Phoebe, alzando gli occhi per guardarla, con sguardo serio.

“ Avete fatto dei progressi?”

“ Non ti darò informazioni per aiutarti ad eliminare mio marito.”

“ Non trattarmi come se fossi la cattiva della situazione, non sono io il demone.”

“ Non è tutto demone, la sua metà umana è forte. Mi ha chiesto aiuto, ci ha chiesto aiuto e ci ha dato delle informazioni.”

“ Magari sono sbagliate, come puoi saperlo?” disse Paige.

“ Lo so, era Cole a parlare.”

“ Non puoi saperlo.”

“ Certo che posso, è mio marito, l’uomo che amo da anni. So riconoscere la differenza tra Cole e un demone!” le rispose Phoebe. Paige si avvicinò, trovandosi in piedi davanti al tavolo, di fronte alla sorella maggiore.

“ Non l’hai saputa riconoscere finora. Pensaci: non hai saputo dirlo la prima volta che l’hai conosciuto e non hai saputo dirlo questa. E’ questo il problema, lui non è umano.  Essere umano per metà non basta, il male vincerà sempre, è troppo forte. Essere buono per metà non basta.” Con questo, Paige si girò e se ne andò, uscendo dalla cucina e lasciando Phoebe da sola. Non sapeva di averle appena dato la risposta al suo problema.

***

Era sera e fuori dal maniero Halliwell il buio stava calando e le persone normali rientravano a casa dopo una lunga giornata lavorativa. Piper, Phoebe e Leo erano invece in soffitta, pronti, in attesa. Avevano il loro incantesimo, una rivisitazione di quello di eliminazione che un tempo Prue aveva scritto. Non avevano il potere del trio, non questa volta, ma erano in due e avevano tutta la stirpe Halliwell dalla loro parte. Quando, nel silenzio che avvolgeva ora la stanza, apparvero le fiamme e poi il demone, le due sorelle indietreggiarono leggermente, facendo fronte compatto. Cole apparve ma non era lui. Non era l’uomo che aveva rinunciato alla suo posizione nella gerarchia, ai suoi poteri per amore di Phoebe: aveva gli occhi neri, completamente neri, che si riempirono di fiamme prima di tornare blu. Stava sorridendo alle due donne, sprezzante.

“ Avanti, recitate la vostra stupida filastrocca.” Disse la Sorgente. E le due lo fecero: aprirono il foglio che Piper teneva in mano, recitando il loro incantesimo.

“ Prudence, Penelope, Patricia, Melinda,
  Astrid, Helena, Laura, Grace,
  Sorelle streghe, in questo scontro finale,
  Scendete da noi per sconfiggere il male,
  Scacciate il demone da quest’uomo mortale.”  

Videro Cole esplodere in mille pezzi e un gemito di dolore sfuggì dalle labbra di Phoebe, finchè non lo vide ricomporsi e tornare come nuovo. Quindi, sfruttando il momento di debolezza della Sorgente, Paige entrò in soffitta, lanciandole contro una pozione, Il demone si girò a guardarla, per nulla scalfito dal filtro, gettando con un gesto la donna dall’altra parte della stanza. Aveva usato un altro pezzetto di carne di Belthazor per fare la pozione, non sapendo che era un altro il demone, questa volta.
La Sorgente sorrise, guardando le streghe.

“ Tutto qui? E’ questo tutto quello che il trio ha in serbo per me?”

“ Tu non l’hai visto il trio, ancora.” Rispose Paige, alzandosi e avvicinandosi alle sorelle.

“ No!” esclamò Phoebe, facendo un passo avanti e allontanando Piper e Paige con un braccio.

“ Non abbiamo altra scelta..” disse Piper, con tono dispiaciuto. Una sfera di fuoco comparve nella mano del demone, mentre la sua risata riempiva la stanza.

“ Siete umane, il male vincerà sempre contro di voi.” Disse, guardando Phoebe.

“ Per tua sfortuna, sei umano anche tu.” Rispose la strega, gettando ai suoi piedi una pozione. Una nuvola di  fumo avvolse Cole e le tre videro la sua sagoma cadere in ginocchio. Quando il fumo si fu diradato, Phoebe gli andò vicino, inginocchiandosi davanti a lui. Lo abbracciò, forte, stringendolo.

“ Cosa sta facendo?” chiese Paige, guardandoli, sconvolta praticamente.

“ Era una pozione per bloccare i suoi poteri, ora sono sigillati per sempre. Non è più un demone così, ma la Sorgente non potrà andarsene da nessuna parte.” Spiegò Piper, mentre osservava la scena dei due che si abbracciavano.
Cole sembrava distrutto, con delle occhiaie marcate sugli occhi e il volto stravolto, mentre stringeva forte Phoebe. Tuttavia, nonostante tutto, stava sorridendo: ce l’aveva fatta, l’aveva salvato.
 
Questo è come sarebbe dovuta finire fin dall'inizio, secondo me. Ci sono rimasta davvero male a suo tempo per la fine orrenda che hanno riservato a Cole, con tutta quella storia del farlo impazzire eccetera. Quindi ecco, un bell'happy ending. Se lo meritava, secondo me, alla fine dei conti. 
Spero che abbiate apprezzato la mia idea! :)
Rachele.
   
 
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