Compagni
di banco... ~
The
beginning
Ruf
parla.
E parla.
Il che renderebbe questa lezione perfettamente normale, cosa che
ovviamente non
è, ma Ruf è così impegnato a
diffondere la sapienza tra i suoi studenti che non
si è accorto che solo una di quelli lo sta ascoltando.
Gli altri si limitano a guardarsi per la prima volta, invece di
annoiati,
spaesati. Il motivo di tanta confusione durante la prima ora di Storia
della
Magia tra gli studenti del primo anno è riassumibile in
poche parole: Scorpius
Malfoy non si è presentato a lezione, il che è
piuttosto strano, visto che in
tutti questi mesi di scuola, non ha saltato neanche dieci minuti di
lezione.
I ragazzini si guardano stupiti.
“Gli sarà successo qualcosa?” si
chiedono.
L’unica a cui non importa un cappero di Scorpius Malfoy
è Rose Weasley, l’unica
che sta seguendo Ruf in questo momento. Ci vuole allenamento per
questo, eh!
Poi, accadono due cose incredibili, che Hogwarts ricorderà
fino alla fine dei
tempi.
La porta si apre e Scorpius Malfoy – per la prima volta con
la divisa in
disordine – entra, trafelato, guardando il professore
fantasma.
E il professore fantasma – che non si è neanche
reso conto della propria morte
– per la prima volta in tutta la storia di Hogwarts, alza lo
sguardo dai suoi
appunti e guarda stupito il giovane Malfoy. E tutti gli studenti
raggelano.
“Si è reso conto che Scorpius è in
ritardo” sussurra qualcuno, atterrito.
Il professore inarca un sopracciglio trasparente e guarda il ragazzino
esile ed
etereo che rimane impalato davanti alla porta.
“Sei in ritardo, Malfoy” dice, con voce secca,
mentre Scorpius abbassa la
testa, mortificato.
“Mi dispiace professore” sussurra, debolmente,
mentre si avvia verso il suo
posto a capo chino.
“Ehi, dove credi di andare?” Il ragazzino guarda il
fantasma con un
sopracciglio inarcato. “Siediti vicino a Weasley”
Rose si irrigidisce di colpo. Malfoy – quell’essere
incredibilmente alto per la
sua età, incredibilmente biondo e incredibilmente
inquietante – vicino a lei?
Per Merlino, no!
“Ma...” prova a ribattere Malfoy, incrociando lo
sguardo di Rose e storcendo il
naso.
“E’ un ordine, Malfoy”
Scorpius sospira, esasperato e, trascinando a borsa lungo il pavimento,
si
siede nel posto accanto a Rose, che, nel pieno della sua indignazione,
si
allontana il più possibile da lui. Dietro di loro, alcuni
studenti ridacchiano
divertiti.
“Bene, prima che Malfoy ci degnasse della sua importantissima
presenza stavamo
parlando...”
Ruf parla.
E parla.
Ma ancora non è una lezione normale, perché
normalmente, Malfoy non si
siederebbe accanto alla Weasley di sua spontanea volontà.
Storce il naso e fa una smorfia disgustata al pensiero di condividere
il banco
con una Mezzosangue, che, intanto, è china sulla sua
pergamena e prende appunti
con la stessa tenacia con cui uno Schiopodo Sparacoda cercherebbe di
incenerire
chi gli sta accanto.
Rose sospira mentre prende appunti e sente l’irritante
presenza del Mister Solo Purosangue attorno a
me accanto
a lei, il suo sguardo fisso sulla sua schiena e sbuffa, infastidita.
Così, per
la prima volta da quando ha iniziato a frequentare Hogwarts –
qualche mese, per
precisare – si volta verso il suo improvvisato compagno di
banco e inarca un
sopracciglio, con aria irritata.
“Che c’è? Non hai mai visto una
Mezzosangue prendere appunti?” sussurra, aspra,fulminandolo
con lo sguardo.
Il ragazzo rimane raggelato al suo posto e la guarda stupito.
“Sei stupito che anche io sappia parlare?” Rose lo
guarda dall’alto in basso e
distoglie lo sguardo, schifata, mentre Scorpius rimane ancora fulminato
a
guardarla con gli occhi verdi spalancati.
Da quando lei lo sfida così apertamente? Da quando non
è più la ragazzina
timida di un tempo? Da quando è diventata così
aggressiva?
“Io...” prova a dire il ragazzo, ma lei sventola la
mano come a cacciare una
mosca.
“Lascia perdere, Malfoy” taglia corto, continuando
a prendere appunti.
Scorpius sbuffa e distoglie lo sguardo, infastidito dalla presenza di
quella
ragazzina irritante.
“Malfoy?”
Il professore lo guarda serio, mentre Scorpius si blocca
improvvisamente e guarda
il fantasma con aria smarrita.
“Uhm?” chiede, mentre la sua compagna di banco lo
fulmina un’ultima volta prima
di raccogliere le sue cose e infilarle nella borsa con aria furiosa.
“Da oggi in poi tu e Weasley sarete compagni di
banco” borbotta l’ectoplasma,
per poi voltarsi e svanire nella lavagna.
La ragazzina fissa Scorpius con un’espressione a
metà tra lo stupito e
l’arrabbiato – o l’indignato –
e lo fulmina con i penetranti occhi azzurri.
“Oh, fantastico!” esclama, mentre gli ultimi
studenti escono dall’aula e la
guardano divertiti. “Condividere il banco con Mister
Purosangue! Meraviglioso!”
Scorpius la fulmina con lo sguardo e raccoglie le sue cose, continuando
a
guardarla male.
“Senti, non è mica colpa mia!” sbotta,
ad un tratto, con il viso
pericolosamente rosso. Rose lo incenerisce con lo sguardo, mantenendo
però
un’espressione fredda e
glaciale.
“Se tu non fossi arrivato in ritardo...” inizia,
con aria di rimprovero. In
questo momento è tutta sua madre.
“Certo, e se io non avessi respirato forse noi due non
saremmo compagni di
banco!”la scimmiotta lui, storcendo il suo aristocratico
naso. “Fammi un
favore, Weasley: non dire che è solo colpa mia”
“Ma è colpa
tua, Malfoy” precisa lei,
sorridendogli sarcastica. Il ragazzo ringhia e l’afferra
violentemente per le
spalle.
La vicinanza del viso di Scorpius al suo fa arrossire Rose, ma lui non
ci fa
neanche caso, occupato com’è a sfogare il suo
malumore su di lei.
“Stammi a sentire, secchia” esordisce, nel
più galante dei suoi modi e cercando
di non ringhiare. Il suo tono è calmo, ma la sua voce trema.
Le guance della
ragazza sono in fiamme. “Io non piaccio a te e tu non piaci a
me, ma per il
bene comune noi due dobbiamo evitare di litigare, chiaro?”
Molla la presa sulle spalle di Rose e lei arretra, schifata.
“Mi hai fatto male” si lamenta, massaggiandosi la
spalla.
“Ti ho chiesto: chiaro?” Ringhia lui, scuotendola
per le spalle, mentre lei
storce il naso, infastidita.
Posa le mani sul petto di lui e lo spinge indietro, disgustata. Il suo
viso è
rosso di imbarazzo
“Chiaro, Mister Purosangue” borbotta, mentre
Scorpius sogghigna e le si
avvicina. “Cristallino”
Posa le sue mani attorno al collo di lei e le punta delle dita sfiorano
la sua
pelle. Rose arrossisce di botto.
Lui le sistema il colletto della camicia che prima ha scombinato e
l’allontana.
“Ecco. Tregua?”
Sorride divertito dall’alto del suo metro e sessantadue
– è troppo alto per
avere undici pensa Rose, guardandolo dal suo basso del suo stentato
metro e cinquantacinque
- e le porge una
mano.
E’ ancora un po’ schifato.
Rose storce il naso, ma prende la mano di Scorpius, che è,
ovviamente, gelida.
“Dai, che siamo in ritardo” dice, infine,
allontanando Scorpius che sorride,
divertito. “Non vorrai condividere il banco con me durante
un’altra lezione?”
“Ne faccio volentieri a meno” replica Scorpius,
sorridendo sarcastico.
Rose lo fulmina un’ultima volta, prima di allontanarsi verso
l’aula di
Incantesimi.
Scorpius la guarda schifato ancora una volta, prima di voltarsi e
incamminarsi
verso l’aula di Trasfigurazione.
Eppure, entrambi si sentono stranamente felici.
Angolo
Autrice
Piccola
One Shot sulla
mia coppia preferita, scritta in un momento di stress da studio.
Spero vi piaccia