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Autore: Eliatheas    06/11/2008    7 recensioni
Ruf parla.
E parla.
Ma ancora non è una lezione normale, perché normalmente, Malfoy non si siederebbe accanto alla Weasley di sua spontanea volontà.
Storce il naso e fa una smorfia disgustata al pensiero di condividere il banco con una Mezzosangue, che, intanto, è china sulla sua pergamena e prende appunti con la stessa tenacia con cui uno Schiopodo Sparacoda cercherebbe di incenerire chi gli sta accanto.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Compagni di banco... ~ The beginning

 

Ruf parla.
E parla.
Il che renderebbe questa lezione perfettamente normale, cosa che ovviamente non è, ma Ruf è così impegnato a diffondere la sapienza tra i suoi studenti che non si è accorto che solo una di quelli lo sta ascoltando.
Gli altri si limitano a guardarsi per la prima volta, invece di annoiati, spaesati. Il motivo di tanta confusione durante la prima ora di Storia della Magia tra gli studenti del primo anno è riassumibile in poche parole: Scorpius Malfoy non si è presentato a lezione, il che è piuttosto strano, visto che in tutti questi mesi di scuola, non ha saltato neanche dieci minuti di lezione.
I ragazzini si guardano stupiti.
“Gli sarà successo qualcosa?”  si chiedono.
L’unica a cui non importa un cappero di Scorpius Malfoy è Rose Weasley, l’unica che sta seguendo Ruf in questo momento. Ci vuole allenamento per questo, eh!
Poi, accadono due cose incredibili, che Hogwarts ricorderà fino alla fine dei tempi.
La porta si apre e Scorpius Malfoy – per la prima volta con la divisa in disordine – entra, trafelato, guardando il professore fantasma.
E il professore fantasma – che non si è neanche reso conto della propria morte – per la prima volta in tutta la storia di Hogwarts, alza lo sguardo dai suoi appunti e guarda stupito il giovane Malfoy. E tutti gli studenti raggelano.
“Si è reso conto che Scorpius è in ritardo” sussurra qualcuno, atterrito.
Il professore inarca un sopracciglio trasparente e guarda il ragazzino esile ed etereo che rimane impalato davanti alla porta.
“Sei in ritardo, Malfoy” dice, con voce secca, mentre Scorpius abbassa la testa, mortificato.
“Mi dispiace professore” sussurra, debolmente, mentre si avvia verso il suo posto a capo chino.
“Ehi, dove credi di andare?” Il ragazzino guarda il fantasma con un sopracciglio inarcato. “Siediti vicino a Weasley”
Rose si irrigidisce di colpo. Malfoy – quell’essere incredibilmente alto per la sua età, incredibilmente biondo e incredibilmente inquietante – vicino a lei? Per Merlino, no!
“Ma...” prova a ribattere Malfoy, incrociando lo sguardo di Rose e storcendo il naso.
“E’ un ordine, Malfoy”
Scorpius sospira, esasperato e, trascinando a borsa lungo il pavimento, si siede nel posto accanto a Rose, che, nel pieno della sua indignazione, si allontana il più possibile da lui. Dietro di loro, alcuni studenti ridacchiano divertiti.
“Bene, prima che Malfoy ci degnasse della sua importantissima presenza stavamo parlando...”
Ruf parla.
E parla.
Ma ancora non è una lezione normale, perché normalmente, Malfoy non si siederebbe accanto alla Weasley di sua spontanea volontà.
Storce il naso e fa una smorfia disgustata al pensiero di condividere il banco con una Mezzosangue, che, intanto, è china sulla sua pergamena e prende appunti con la stessa tenacia con cui uno Schiopodo Sparacoda cercherebbe di incenerire chi gli sta accanto.
Rose sospira mentre prende appunti e sente l’irritante presenza del Mister Solo Purosangue attorno a me accanto a lei, il suo sguardo fisso sulla sua schiena e sbuffa, infastidita. Così, per la prima volta da quando ha iniziato a frequentare Hogwarts – qualche mese, per precisare – si volta verso il suo improvvisato compagno di banco e inarca un sopracciglio, con aria irritata.
“Che c’è? Non hai mai visto una Mezzosangue prendere appunti?” sussurra, aspra,fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo rimane raggelato al suo posto e la guarda stupito.
“Sei stupito che anche io sappia parlare?” Rose lo guarda dall’alto in basso e distoglie lo sguardo, schifata, mentre Scorpius rimane ancora fulminato a guardarla con gli occhi verdi spalancati.
Da quando lei lo sfida così apertamente? Da quando non è più la ragazzina timida di un tempo? Da quando è diventata così aggressiva?
“Io...” prova a dire il ragazzo, ma lei sventola la mano come a cacciare una mosca.
“Lascia perdere, Malfoy” taglia corto, continuando a prendere appunti.
Scorpius sbuffa e distoglie lo sguardo, infastidito dalla presenza di quella ragazzina irritante.

“Malfoy?”
Il professore lo guarda serio, mentre Scorpius si blocca improvvisamente e guarda il fantasma con aria smarrita.
“Uhm?” chiede, mentre la sua compagna di banco lo fulmina un’ultima volta prima di raccogliere le sue cose e infilarle nella borsa con aria furiosa.
“Da oggi in poi tu e Weasley sarete compagni di banco” borbotta l’ectoplasma, per poi voltarsi e svanire nella lavagna.
La ragazzina fissa Scorpius con un’espressione a metà tra lo stupito e l’arrabbiato – o l’indignato – e lo fulmina con i penetranti occhi azzurri.
“Oh, fantastico!” esclama, mentre gli ultimi studenti escono dall’aula e la guardano divertiti. “Condividere il banco con Mister Purosangue! Meraviglioso!”
Scorpius la fulmina con lo sguardo e raccoglie le sue cose, continuando a guardarla male.
“Senti, non è mica colpa mia!” sbotta, ad un tratto, con il viso pericolosamente rosso. Rose lo incenerisce con lo sguardo, mantenendo però un’espressione fredda  e glaciale.
“Se tu non fossi arrivato in ritardo...” inizia, con aria di rimprovero. In questo momento è tutta sua madre.
“Certo, e se io non avessi respirato forse noi due non saremmo compagni di banco!”la scimmiotta lui, storcendo il suo aristocratico naso. “Fammi un favore, Weasley: non dire che è solo colpa mia”
“Ma è colpa tua, Malfoy” precisa lei, sorridendogli sarcastica. Il ragazzo ringhia e l’afferra violentemente per le spalle.
La vicinanza del viso di Scorpius al suo fa arrossire Rose, ma lui non ci fa neanche caso, occupato com’è a sfogare il suo malumore su di lei.
“Stammi a sentire, secchia” esordisce, nel più galante dei suoi modi e cercando di non ringhiare. Il suo tono è calmo, ma la sua voce trema. Le guance della ragazza sono in fiamme. “Io non piaccio a te e tu non piaci a me, ma per il bene comune noi due dobbiamo evitare di litigare, chiaro?”
Molla la presa sulle spalle di Rose e lei arretra, schifata.
“Mi hai fatto male” si lamenta, massaggiandosi la spalla.
“Ti ho chiesto: chiaro?” Ringhia lui, scuotendola per le spalle, mentre lei storce il naso, infastidita.
Posa le mani sul petto di lui e lo spinge indietro, disgustata. Il suo viso è rosso di imbarazzo
“Chiaro, Mister Purosangue” borbotta, mentre Scorpius sogghigna e le si avvicina. “Cristallino”
Posa le sue mani attorno al collo di lei e le punta delle dita sfiorano la sua pelle. Rose arrossisce di botto.
Lui le sistema il colletto della camicia che prima ha scombinato e l’allontana.
“Ecco. Tregua?”
Sorride divertito dall’alto del suo metro e sessantadue – è troppo alto per avere undici pensa Rose, guardandolo dal suo basso del suo stentato metro e cinquantacinque -  e le porge una mano.
E’ ancora un po’ schifato.
Rose storce il naso, ma prende la mano di Scorpius, che è, ovviamente, gelida.
“Dai, che siamo in ritardo” dice, infine, allontanando Scorpius che sorride, divertito. “Non vorrai condividere il banco con me durante un’altra lezione?”
“Ne faccio volentieri a meno” replica Scorpius, sorridendo sarcastico.
Rose lo fulmina un’ultima volta, prima di allontanarsi verso l’aula di Incantesimi.
Scorpius la guarda schifato ancora una volta, prima di voltarsi e incamminarsi verso l’aula di Trasfigurazione.
Eppure, entrambi si sentono stranamente felici.


 

Angolo Autrice

Piccola One Shot sulla mia coppia preferita, scritta in un momento di stress da studio.
Spero vi piaccia

   
 
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