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Autore: BindaYay    13/12/2014    0 recensioni
Non fatevi ingannare dal titolo, è un caso che lo abbia scelto, ero solamente a corto di idee e mi è capitato su youtube questo video. Diciamo che rende bene il livello di nonsense abbastanza alto :)
Dal primo capitolo:
"Quando realizzai di essere ormai in prossimità della melodia, mi acquattai come meglio potevo nel nascondiglio più vicino che riuscii a scovare e sbirciai, con la curiosità che ormai aveva raggiunto le stelle.
Spalancai gli occhi, incredula.
Non ero assolutamente pronta a ritrovarmi davanti quello che avrei visto."
Genere: Avventura, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appena dentro al locale, ebbi una strana sensazione, come se inspiegabilmente fossi appartenuta a quel posto più di quanto in realtà non credessi. Le luci soffuse e calde che illuminavano il locale a tratti e lo lasciavano buio nei punti giusti; il bancone affollato, gente ovunque, emozioni diverse a dipingere i loro volti. Era un gran bel posto, mi sentivo quasi a mio agio e forse la nostalgia di casa mi stava lentamente abbandonando.

Gels, che nel frattempo si era trasferita nella mia borsa per stare più comoda, mi tirò la manica cercando di richiamare la mia attenzione.

- Però, niente male qui, eh? C’è una gran bella atmosfera.

- Già, adoro questo posto, ha un certo non so che… Ma… Aspetta un secondo, quella laggiù non sarà mica…

Quei capelli castani lunghi e ondeggianti nella folla incorniciavano un volto che ormai mi era piuttosto familiare; mi avvicinai e chiamai la mia vecchia amica per nome, con ancora una punta di incertezza sulla sua identità, sperando che anche lei mi riconoscesse nelle mia nuova “forma”.

- Ehm… Seira?

- In persona, chi mi cerca?

La sirena si voltò, osservandomi inizialmente perplessa, poi realizzando tutto d’un colpo.

- Oddio! Sunnie, sei proprio tu?!?! Vieni qui e fatti abbracciare!

Seira mi strinse in quello che posso definire tranquillamente come uno degli abbracci più stritolanti di sempre e quando infine si staccò, non poté fare a meno di fissarmi incredula a bocca aperta.

- E così hai seguito il mio consiglio dopotutto! Wow, Pervinca non sbaglia un colpo, ha fatto davvero un gran bel lavoro anche con te, sei meravigliosa!

- Grazie! E’ tutto merito suo in effetti, io c’entro ben poco…

- E la cara Gelsomina?

- E’ qui con me anche lei.

La leprottina fece capolino dalla borsa in segno di saluto, subito ricambiato da Seira.

- Stento ancora a crederci, non mi sarei mai aspettata di incontrarti qui… Insomma, cosa ci fai in un posto simile? Qual buon vento ti porta nella terra proibita, nel mio territorio?

Ridacchiando con lei, le dissi tutto quello che avevamo fatto per arrivare fin lì, e le raccontai cosa mi aveva spinta a farlo.

- Ah ma certo, c’è sempre di mezzo un ragazzo, ahahah! Quindi, se sei qui per il concerto come dici, ci conviene avvicinarci al palco, sta per cominciare!

- Okay, fai strada, io ti seguo!

Nonostate la folla, riuscimmo a conquistare  un ottimo angolino in prima fila proprio di fronte al palco; non potevo che esserle grata, meglio di così non sarebbe potuta andare, e molto del merito era suo. Ero bella gasata e il mio entusiasmo stava salendo sempre più rapidamente, quando venni sbalzata via da una botta piuttosto violenta che ricevetti da una tizia a caso, che non contenta mi appoggiò un gomito sulle costole - il tutto con la gentilezza di un facocero -, cercando di farsi largo tra la folla con prepotenza.

- Ma che cazz… AHIA!

L’altra si voltò teatrale, con lo sguardo ingenuo più finto che avessi mai visto.

- Ooops! Ti chiedo scusa, non ti avevo assolutamente vista!

Detto questo, tornò a girarsi e ridacchiò sprezzante con le sue amiche.

- Oh ma che vuole quella, le botte?! TE LI DO IO I MOTIVI PER  RIDERE CRETINA, SENZA DENTI PERO’!

- Tranquilla Seira, non ne vale la pena…

- Entro in modalità lepre mannara, vado, la mordo E LE PASSO LA RABBIA!

- Dai Gels, merita di essere ignorata, è solo una povera idiota.

Nonostante ciò, continuai a guardare la tipa con astio mentre ci spostavamo per evitare di averci di nuovo a che fare, anche se ribollivo per il nervoso che mi era salito.

L’accaduto non riuscì comunque a minare minimamente il mio umore: ero completamente assorbita da quello che stava per accadere. Ormai ero troppo eccitata e l’ansia minacciava di uccidermi, quando, all’improvviso, si spensero le luci e l’unica fonte luminosa rimasta fu il faretto che illuminava il centro del palco, sul quale spiccavano uno sgabello di legno e un microfono.

Nel bel mezzo di un silenzio a dir poco surreale, un’esile ma al tempo stesso sicura figura uscì dalla penombra, avanzando nella nostra direzione.

Il ragazzo si sedette, armeggiando con la sua chitarra, per poi infine sollevare il volto e rivolgersi a noi, totalmente illuminato.

Era lui. Era proprio lui, ed io c’ero, ce l’avevo fatta e non potevo essere più felice.

- Buonasera, popolo dell’Emerald! Grazie per essere venuti in tanti, siete meravigliosi, vuol dire molto per me.

Appena la sua calda voce si spense, subito la sua attenzione transitò dal pubblico alla chitarra; iniziò a pizzicare le corde e la melodia che se ne sprigionò invase il locale.

Per la maggior parte della durata dell’esibizione suonò una serie di sue canzoni originali che doveva aver scritto e provato almeno un migliaio di volte: lo si percepiva dalla sicurezza e dall’inesistente imbarazzo della sua voce e dei suoi gesti.

La sua voce, Dio, non avevo mai sentito niente di più toccante ed emozionante! E se ve lo dico io che sono un unicorno, fidatevi.

Aveva una tonalità veramente particolare, che mi cullò ed incantò per tutta la performance.

- Bene, siamo giunti all’ultima canzone della serata: l’ho scritta di recente e significa moltissimo per me, spero vi piaccia.

Il dispiacere che mi invase fu abbastanza evidente, vista l’espressione contrariata che mi si materializzò in faccia, ma sicuramente non fu niente in confronto al boato di protesta che sentii provenire poco più in là: un gruppetto di fan esagitate - forse possedute da Satana in persona, chissà - cominciò a lamentarsi vistosamente, molte delle quali abbandonate in pianti di pura disperazione. Ma la cosa che mi lasciò perplessa di più fu proprio vedere la cretina di prima nel mezzo al gruppo: i nostri trascorsi forse mi influenzavano un poco, ma era palese che anche il suo livello di disagio mentale era abbastanza alto.

Quando le prime note della canzone cominciarono a invadere l’aria, quelle pazze maniache finalmente si calmarono, entrando in modalità “contemplazione religiosa”; come feci io, del resto.

Mi accorsi subito che quella era la mia canzone, e sì, dico la mia perché sento quasi di poterne reclamare il diritto dopo l’immensa ossessione che avevo avuto.

Piano e con estrema dolcezza, Phil ne cantò le prime frasi:

 

I walked across an empty land 

I knew the pathway like the back of my hand 

I felt the earth beneath my feet 

Sat by the river and it made me complete

 

Oh Dio, il testo! Era qualcosa di meraviglioso e non ne ero sicura, però ebbi l’impressione che fosse stato ispirato da una certa esperienza: mi ricordava moltissimo il momento in cui lo vidi per la prima volta…

 

Oh simple thing where have you gone 

I'm getting old and I need something to rely on 

So tell me when you're gonna let me in 

I'm getting tired and I need somewhere to begin 

 

I came across a fallen tree 

I felt the branches of it looking at me

 

Fui sopraffatta da una miriade di sensazioni diverse, troppo intense per poterle esprimere a parole. Mi limitai a rimanere appoggiata a quella colonna, inebetita e completamente persa nei miei pensieri per tutto il resto della canzone.

Quando cadde il silenzio e la canzone finì, il pubblico esplose in un’acclamazione generale alla quale non esitai un attimo a contribuire; dopodiché, Phil Liguori si ritirò nel backstage, non senza aver cortesemente ringraziato il pubblico per il calore trasmessogli.

Era finita e io dovevo ancora processare ogni singolo momento di quanto accaduto: le sue espressioni, i suoi sguardi ed ogni magico istante di quell’esibizione erano ancora sospesi nell’aria del locale e io non riuscivo a superare la fase catatonica in cui ero precipitata.

- E insomma, questo Phil Liguori… Niente male davvero!

- Già…

- Sì, anche io devo ammettere che non mi è dispiaciuto affatto… Ne è valsa la pena! No, Sunnie?

- Già…

- Oh Sunnie, sveglia!

- Già… Ehm, oh, dicevi Gels?

- Lascia perdere Gels, ormai è partita, chissà quando ritornerà tra noi, ahahah!

Gels e il suo facepalm mi avevano quasi riportata sul pianeta Terra, ma il sorriso ebete che avevo piantato in faccia non si sarebbe schiodato altrettanto facilmente.

- So io cosa ti ci vuole, dai andiamo a berci qualcosa!

Seguimmo Seira verso il bancone del locale, dove ordinò da bere per entrambe. Fu proprio lì che per la seconda volta nella stessa serata mi presi uno spintone ben assestato che mi sbalzò lontana dal bancone; non fui neanche troppo sorpresa di rivedere ancora la solita oca spastica ridacchiare mentre mi superava.

Era troppo; non ero abituata a dover gestire la rabbia - gli unicorni sono esseri pacifici e felici per la maggior parte del loro tempo, anche perché chi infastidirebbe un meraviglioso unicorno? - e in quel momento la mia furia poteva essere percepita anche a qualche km di distanza.

- Sunnie, che hai intenzione di fare?

- Adesso lo vedrai.

Toccai la spalla alla ragazza che si voltò subito; non fece in tempo nemmeno a riconoscermi, perché il ceffone che le detti la spiazzò per i primi 5 secondi, lasciandola attonita e arrossata. Non ci volle molto perché mi si avventasse addosso senza la minima pietà, gli occhi fuoriosi, dando iniziò così ad uno scontro che non sarebbe finito finché non le avessi strappato ogni singolo capello da quella zucca vuota che si ritrovava.

Peccato che il buttafuori che venne a dividerci non la pensava esattamente come me.

L’altra, con una faccia da cane bastonato che avrebbe potuto procurarle un Oscar, non ci mise molto a rigirare la situazione a suo vantaggio.

- Ha cominciato lei! Io non c’entro niente, ho solo cercato di difendermi!

- Non è assolutamente vero, no! Sta mentendo, si vede benissimo!

Non riuscii a finire la frase che già ero stata catapultata sull’asfalto del retro del locale, senza alcuna possibilità di poter rientrare da Seira e con il fondoschiena pulsante per il doloroso impatto.

- Gels, io la distruggo quella! Era la mia grande serata, e adesso non potrò neanche…

-Ehy, posso darti una mano?

Ebbene sì, incredibile ma vero: dall’alto della sua spropositata statura, mi sovrastava nient’altro che Phil Liguori, la mano tesa ad offrirmi aiuto e la sigaretta che gli pendeva dalle labbra intente a sorridere, incoraggianti.

La vacca doveva avermi uccisa veramente alla fine: tutto ciò mi ricordava molto il paradiso e io ringraziai silenziosamente il karma per quel dono mistico. 

 



Saaalveeee e bentornata a meee (?)
Mi era mancato un sacco scrivere questa storia, mi fa ripensare ai bei momenti di quando all'inizio la scrivevo alle 3 nelle nottate estive *eeeeh*
Vabè a parte le cose a caso, tadaaaa capitolone con lunghezza extra per farmi perdonare di essere stata assente per tanto tempo :3 Devo anche dire che ho dedicato tanto di questo tempo al capitolo comunque, ci tenevo che fosse esattamente come me lo immaginavo e boh, insomma ditemi che ne pensate :3
Grande ritorno di Seira! Lei sì che vive la vita ahahah :')
Allora, la canzone cantata dal nostro ragazzo misterioso, per chi non la conoscesse è questa qua. Trovo che sia una canzone meravigliosa, e veramente ogni versione è più bella dell'altra ( ci sono un pochino tanto attaccata perchè *coffcoffGLEEKLAINEcoffcoff*) e oltretutto ci stava troppo bene *^*
Dai, vi assicuro che non tornerò più tardi di metà gennaio con il prossimo capitolo, è solo che GLI ESAMI ARGH (l'uni mi distrugge). Quindi ringrazio tutti quanti: chi mi legge, chi mi segue e anche i lettori di passaggio :); la mia beta, sempre presente e pronta al mio servizio LOL.
AH GIUSTO: il primo capitolo ha superato le 100 visualizzazioniiiiiiiiii *^* Voi. Siete. Pazzi. Ma siete anche tanto belli :3
Quindi vi lascio, ogni parere è ben accetto ;)
Ci sentiamo preeeesto,
BindaYay

  
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