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Autore: Le Cicche    13/12/2014    0 recensioni
Voglio riproporvi questa storia che nella mia classe ha avuto molto successo.
Elarn, Georgia, Bernice, Gwennel e Chiara sono morti, ma prima che questo avvenisse hanno sentito una voce pronunciargli le parole –La tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri-
Ora sono guardiani della morte e vagano per la terra sotto forma di fantasmi, ma quale sarà il loro scopo?
Nicola è invece l’ex ragazzo di Chiara, disposto a tutto per scoprire come è avvenuta davvero la morte della fidanzata. Questo lo porterà a trovarsi di fronte una realtà tanto affascinante quanto terribile.
Toccherà a Chiara fare in modo che nessuno possa fargli nel male, e nel frattempo capire perché sono così importanti i suoi ricordi sulla vita, e perché senza di essi non potrebbe esistere!
Genere: Azione, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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In perpetuo fratello,
ciao e addio.
-Catullo-

 

14 aprile 1928

 
La spiaggia era molto affollata nonostante l’aria soffiasse fredda nell’insenatura. Sulla distesa di sabbia camminavano a braccetto gentiluomini in compagnia delle loro compagne, bambini urlanti, anziani che rivivevano i loro ricordi passati.
Dalla barca, in mezzo al mare, Gwennel li vedeva come puntini neri in movimento. Il lavoro, da quando aveva iniziato, lo aveva tenuto molto occupato; aveva solo vent’anni ma già la maestria di un uomo d’affari veterano. Era stato il padre della fidanzata di Gwennel a volerlo in affari, e di certo il ragazzo non si era dimostrato inutile. Ma ora, finalmente, era riuscito a ritagliarsi una giornata di libertà da passare con la fidanzata Clarissa e i fratelli Guido e Teresa.
Le onde cullavano l’imbarcazione facendola oscillare dolcemente.
-Credo mi stia venendo il mal di mare, Gwen!-
Gwennel si voltò verso Guido, il quale aveva assunto un clorito poco sano.
-Brutta storia! Togliti dal bordo, peggiori le cose!-
Il dodicenne inghiottì a vuoto e si allontanò dal bordo della barca andando a sedersi accanto alla sorella.
-sei sempre il solito, ti diverti proprio a rovinarci le giornate.-
Disse acida Teresa.
-Non lo faccio apposta!-
No di certo! Nessuno lo incolpava di questo, tranne Teresa. Ragazza bassina; capelli biondi, come quelli dei fratelli; occhi marroni e simpatica quanto solo una sedicenne snob poteva essere.
-Apposta o no ci disturbi, vero Clarissa?-
La ragazza sorride da dietro lo scialle che si era tirata su fino al collo per proteggersi dall’aria.
-Se non avessimo Guido perderemmo metà del divertimento.-
-Sono pienamente d’accordo! Se ci fossi solo tu passeremmo i pomeriggi a discutere solo sul tuo aspetto!-
Disse Gwennel alla sorella sorridendole sarcastico.
-Perché? Esiste forse un argomento migliore?-
Tutti e tre i giovani scoppiarono a ridere prima di accorgersi che Teresa, forse, non stava scherzando. Le guance di Gwennel si tinsero di rosso e si sbrigò a trovare qualcosa da fare per sminuire la tensione. Si tolse le scarpe, accantonandole sul ponte della barca di famiglia; scese le scalette e si sedette sull’ultimo scalino immergendo i piedi in acqua. Gli sarebbe davvero piaciuto passare una giornata di calma, ma con una famiglia simili era un vano desiderio. Un gabbiano volò sopra la testa del ragazzo e il suo stridio coprì per un secondo il litigio tra Guido e Teresa.
-Non ti sopporto!-
-Ma cresci un po’ Guido!-
-Quella che dovrebbe crescere sei tu!-
Finito di parlare il ragazzino si recò, picchiando rumorosamente i piedi sul legno della barca, fino al ponticello inferiore, sedendosi in fianco al fratello maggiore.
-Strega!-
 -Non prendertela Guido, sai che poi le passa.-
-Se a sedici anni si diventa così vorrei non averli mai. Tu non eri così!-
-Non siamo tutti uguali.-
-Meno male!-
Entrambi i fratelli scoppiarono a ridere finché Guido non si interruppe fissando l’acqua leggermente increspata.
-Hai visto Gwen?-
-Che cosa?-
-Mi è sembrato di vedere passare qualcosa.-
Gwennel osservò meglio ma non vide nulla. Tolse comunque le gambe dall’acqua per precauzione.
-Torniamo su, meglio!-
Guido annuì ma non fece in tempo ad alzarsi che qualcosa lo afferrò per una gamba e lo trascinò in acqua tirandolo a fondo. Gwennel era pronto a scommettere che a tirare a fondo il fratello era stata una mano. Tuttavia, senza pensarci troppo, gridò
-Clarissa, Teresa, venite ad aiutarmi! Presto!-
Si tuffò in acqua per aiutare Guido. Nuotò verso il basso e vide il fratello annaspare nell’acqua con tutte le sue forze per risalire; non c’era niente a trattenerlo, doveva solo averla immaginata quella mano, ma infondo era meglio così. Lo afferrò sotto un braccio e lo trascinò a galla affidandolo alle braccia di Clarissa che lo adagiò sul ponte mentre il ragazzino sputava acqua.
Guido era salvo; Gwennel tirò un sospiro di sollievo e si preparò a risalire a bordo, quando qualcosa lo afferrò per la caviglia tirandolo verso il basso. Fu preso alla sprovvista e non fece in tempo a prendere aria. Fortunatamente un’altra mano lo afferrò per un polso riuscendo a tirargli la testa fuori dalle onde.
Clarissa lo teneva stretto tirando con tutte le sue forze, eppure Gwennel sapeva che non avrebbe resistito a lungo.
-Teresa aiutami!-
Gridò la giovane, ma Teresa rimase immobile, pietrificata dalla paura. Fu Guido ad afferrare l’altro braccio di Gwennel.
Il ragazzo sentiva chiaramente una mano stringere la sua caviglia e tirarlo con forza disumana; rassegnato sorrise amaro e si rivolse alla fidanzata e al fratello.
-Lasciatemi andare o presto tirerà dentro anche voi!-
-No! Devi essere impazzito, non ti lasciamo!-
-Vi prego, mollatemi.-
-Mai!-
Gwennel piantò le unghie nei polsi dei ragazzi che per il dolore mollarono la presa. La forza che lo teneva lo trascinò a fondo.
-Gwen no!-
Fu l’ultimo suono che udì.
L’acqua lo avvolgeva e gli annebbiava i sensi; gli entrò in gola bruciandogli la trachea. La stretta sulla caviglia si allentò e davanti ai suoi occhi comparve una donna vestita di bianco, bellissima e spaventosa allo stesso tempo.
La donna si avvicinò e poggiando le labbra all’orecchio di Gwennel gli sussurrò
-La tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri.-
La vista di Gwennel si appannò e i suoi polmoni si riempirono d’acqua.
“Che strano modo per andarsene” pensò prima della fine definitiva.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE
Ciao ciao a tutti. Vi presento il capitolo dedicato a Gwennel, il Guardiano della morte per annegamento. Non so dirvi il perché, ma questo personaggio mi piace davvero molto, forse per il suo altruismo…ma boh! Ora abbiamo fatto la conoscenza di quattro Guardiani, non ci resta che presentare l’ultima, Chiara.
Ci tengo a precisare che l’intera storia, per ora e per buona parte del racconto, sarà ambientata in Italia, con nomi di città realmente esistenti, ma con i nomi dei paesi minori inventati. Di conseguenza tutti i Guardiani “protagonisti” sono italiani (anche se so che solo le ragazze hanno nomi italiani mentre i ragazzi francesi, ma che ci posso fare, mi piacevano ;P)
Penso di non aver altro da aggiungere, spero solo che vi sia piaciuto e che continuerete a leggere!
Un grazie enorme a Greedo per aver inserito la storia tra le preferite e per avermi fatto sapere il suo parere, spero di non deluderti!
Ciao ciao

Camilla

 

 

   
 
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