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Autore: debblovers    06/11/2008    5 recensioni
"Sapevo solo che adesso sarebbe stato il momento decisivo, anche se la mia decisione era stata presa. E nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea. Nemmeno il vampiro che avevo sempre amato e che avrei amato per sempre"
Spoiler Breaking Dawn!
Ciao a tutti! Questa FF è frutto della mia mente bacata che si è immaginata tutta la gravidanza completa vista da bella invece che da Jacob, spero che vi piaccia!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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sofferenza edward

                                                                            Capitolo 2

 

                                                                                   La sofferenza di Edward

 

 

 

Scesi lentamente dall’auto, avevo paura di vedere la delusione in quegli occhi che mi avevano stregata, e intanto gli altri erano già entrati senza aspettarci.

Rose mi cinse la vita con un braccio e mi spinse dolcemente dentro casa, mentre faceva cenno a Emmett di mettersi all’altro mio lato.

In soggiorno erano già tutti seduti, in posizione ancora più rigida del solito, mentre Edward era in piedi, le braccia lungo i fianchi. I pugni chiusi. Come i suoi occhi. Sembrava che stesse cercando di rilassarsi, ma appena misi piede nella stanza vidi che i suoi sforzi erano andati in fumo all’istante.

Mi si avvicinò con un movimento che non vidi nemmeno. Un secondo prima era tra i due divani, un attimo dopo mi stringeva il viso tra le sue mani di ghiaccio. Subito Rosalie lo scacciò violentemente e finii a terra.

Edward aveva uno sguardo che non gli avevo mai visto addosso, e non mi stupii affatto quando vidi Emmett mettersi davanti a noi, acquattato.

Questa volta però Edward non si mise contro suo fratello, che leggesse in lui quanto gli costasse fare tutto questo?

Ma si rivolse a me.

“Per favore Bella. Cerca di ragionare. Non voglio perderti.”

“Lo so, ma non mi perderai. Per favore Edward, cerca di capire. Anzi no. Dovresti aver già capito. È il nostro bambino! Come puoi anche solo pensare di ucciderlo?”

“Non è un bambino! È un mostro! Tu non hai capito cosa ha detto Kaure, ma come pensi che potrei sopravvivere sapendo quello che ti succederà per colpa di quello che tu chiami bambino? Per favore ragiona, Bella!”

Se prima mi fossi chiesta cosa avesse detto Kaure, ora non me lo chiedevo più. Non solo perché avevo immaginato cosa fosse, ma non volevo neanche saperlo. Non perché avessi paura di quello che avrei potuto sentire, ma perché nulla di quello che avrei sentito mi avrebbe fatto cambiare idea.

“Non morirò. Il veleno ha salvato tutti voi, perché non dovrebbe dare una nuova vita anche a me? Mi dispiace, Edward.”

Il suo sguardo si fece sofferente, lo stesso che aveva quando era in balia dello sguardo torturatore di Jane.

A quel punto intervenne Esme, con il suo sguardo materno che correva da me a colui che riteneva il suo vero figlio.

“Edward, tesoro. Deve scegliere lei cosa voler fare. Non possiamo costringerla con la forza a fare ciò che non vuole. E quello che non vuole è perdere questo bambino. Cerca di capirla. Avrà quello che io e Rosalie agogniamo da un secolo. E poi ha ragione, anche se quella Kaure avesse ragione con quelle leggende, il veleno la salverà. L’ha fatto con tutti noi; eravamo ridotti tutti malissimo, ed ora guardaci. Siamo vivi. Non nella forma che intendono gli umani, ma ci siamo. Cerca di capirla Edward.”

“Esme non capisci. Tu.. “ non trovava le parole, sembrava che stesse annegando nel dolore e nella crudele scoperta che anche sua madre era contro di lui. “Quella cosa la ucciderà, e non ti ho detto come. Se lo sapessi saresti dalla mia parte. Ti prego, Carlisle, aiutami almeno tu.” E si rivolse con uno sguardo implorante a Carlisle. Mi faceva male vederlo così, ma mi avrebbe fatto ancora più male uccidere il frutto del nostro amore.

“Mi dispiace, Edward. Ma Esme ha ragione. Non possiamo costringerla con la forza.” Ammutolii sotto lo sguardo scettico del figlio. “Hai ragione Edward, potremmo con facilità, ma pensi che ci guarderà ancora in faccia dopo aver scoperto ciò che le abbiamo fatto? Non voglio che mi odi. Le voglio bene, come voglio bene ad ognuno di voi, e come voi volete bene a lei. Non voglio essere la causa della sua infelicità. Se le hai detto cosa rischia, e lei comunque vuole continuare con la decisione che ha preso, allora non possiamo fare niente, e il veleno salverà lei come ha salvato noi.”

Edward però non demordeva, sembrava che non volesse farsi entrare in testa quelle parole.

Si rivolse ad Alice e Jasper.

“Ragazzi. Almeno voi. Per favore.”

“Edward non voglio mettermi contro nessuno. Secondo me se Bella vuole avere il bambino che lo abbia. È una sua decisione, e se anche volessi aiutarti, non saprei cosa fare, non sono un medico, e nemmeno tu lo sei, nonostante gli studi teorici, per cose come queste non basta la teoria.”

Mentre Jasper parlava sentivo una calma che non mi apparteneva invadermi.

Edward sembrava d’accordo, seppur a malincuore. Gli rimaneva l’ultima speranza, Alice, colei, l’unica che avrebbe potuto vedere come sarebbe finita questa faccenda. Si girò lentamente verso di lei.

Alice per tutta risposta chiuse gli occhi, ma li riaprì quasi subito.

Lo sguardo di Edward si fece, se ormai era possibile, ancora più addolorato.

“Non vedo il suo futuro. Il feto… non riesco a vederlo, come i licantropi.”

“Ma dovrai pur vedere Bella!” le ringhiò contro infuriato Edward.

Alice si ritrasse di un passo.

“Non posso vederla. Il suo futuro è inevitabilmente legato a quello della creatura.”

Edward cadde a terra, portandosi le mani sugli occhi, e ancora in quella posizione mi supplicò un’ultima volta.

“Ti prego, Bella. Fallo per me. Non morire per qualcosa che non conosci. Ti supplico.”

Sembrava che stesse piangendo. Ed ero sicura che se fosse stato umano non avrebbe smesso di piangere nemmeno un minuto. La sua voce procedeva a singhiozzi mentre mi parlava.

Quella visione mi fece più male di qualsiasi cosa avessi mai visto, e mi impedì di rispondergli che comunque, la mia decisione non era cambiata.

Sentii le lacrime riempirmi il viso e un dolore acuto al grembo. Lo vidi alzare la testa e abbassare le mani, speranzoso, spiazzato dal momento di esitazione che avevo avuto. Ma non riuscivo a parlare. Il dolore al grembo stava aumentando man mano che le mie lacrime scorrevano più veloci.

Poi non vidi più nulla.

Sentii solo buio e dolore.

 

 

 

Grazie mille per chi mi ha recensito! XD non credevo che la mia FF sarebbe piaciuta così tanto!

 

Ringrazio di cuore:  

saraligorio1993

mistica88

cassandra 287

 

e in modo particolare Wind che gentilmente ha accettato di pubblicare la mia storia! Senza di te sarebbe rimasta nel mio computer! XD

  
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