Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: CallieAM    07/11/2008    3 recensioni
Una nuova ragazza arriva a Forks per aiutare i nonni in un periodo un pò difficile! Addie è molto simile a Bella per alcuni versi ma l'opposto per altri! Riuscirà la ragazza a farsi accettare in una città talmente diversa dalla sua? Riuscirà a trovare il suo vero amore? Se si sarà un vampiro? Un umano? O un licantropo?
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Emmett Cullen, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Allora nonna cosa ti ha detto Carlisle prima? Come va la gamba?”

“Fortunatamente va molto meglio. Ha detto che siccome sta guarendo molto velocemente non c’è più bisogno di un intervento come temeva il nonno”

Faccio un sospiro di sollievo mentre parcheggio la macchina davanti alla porta di casa.

Sono agitatissima non vedo l’ora di lasciare qui i nonni ed andare a conoscere finalmente la famiglia di Emmett ma, nello stesso tempo, ho una fifa tremenda della reazione di Rosalie.

Ho paura che lei riesca a capire il mio interesse nei confronti di Emmett e che rimanga ferita dal mio comportamento. Lo so benissimo non sto facendo la cosa giusta andando dietro ad un ragazzo fidanzato ma non ci posso fare niente lui mi piace troppo.

Mentre penso a queste cose aiuto il nonno a portare di sopra la borsa della nonna e do di nuovo un’occhiata generale alla mia camera per rendermi conto sul da farsi.

Credo che per ora sarebbe meglio spostare questi mobili e ridipingere le pareti, è l’unica cosa da fare è inutile compare dei mobili senza prima sapere le reali dimensioni della camera.

“Addie” mio nonno mi chiama dall’altra stanza.

“Cosa c’è gli dico andando da lui.

“La nonna mi ha detto di darti questa! Ma fai attenzione non la perdere mi raccomando visto la tua sbadataggine saresti capace di questo ed altro!”

Faccio la smorfia più triste che mi riesce e prendo la carta.

“Nonno fidati di me!” gli dico afferrandola e uscendo dalla stanza.

Appena sono distante dal suo raggio d’azione mi metto a correre verso la macchina.

Accendo la musica e ritorno in ospedale dove Emmett mi sta aspettando.

Mi ci vogliono pochi minuti per arrivare e trovo Emmett appoggiato al muro accanto all’ingresso.

“Oh mio Dio quanto è bello!” dico sospirando forte prima di fermarmi.

Lui inizia a ridere, come se avesse sentito le mie parole, ma no sarà stata solo la mia buffa espressione a farlo scoppiare ormai sono diventata un fenomeno da baraccone.

Mi fermo accanto a lui e lo faccio salire in macchina.

“Wow che bella, Rosalie impazzirà vedendola, anche se lei ama di più i colori sgargianti!”

“Bella e che ama le auto… la donna ideale!” dico sarcastica.

Non l’ho ancora incontrata ma già non la sopporto.

“Gelosa Ad?”

Presa in pieno…

Faccio finta di niente e continuo a guardare la strada davanti a me non rispondendo alla domanda che Emmett mi ha appena fatto.

Lui, offeso probabilmente, si gira dall’altra parte per guardare oltre il finestrino.

Non parliamo per qualche minuto quando mi accorgo che sto guidando verso una meta che non conosco e il mio navigatore non mi ha ancora dato nessunissima indicazione.

“Emh Emmett mi diresti che strada devo fare per arrivare a casa tua?”mi decido finalmente a rompere il silenzio ma lui non risponde.

“Emmett?...”

Nessuna risposta anzi lui non si gira neanche per guardarmi in faccia. Continua a fissare qualcosa fuori dal finestrino.

“Emmett ti decidi o no o parlarmi? Lo sai sei solo un bambino dispettoso!”

Gli dico sbuffando ma lui non reagisce.

“Lo sai benissimo che sono gelosa non devo certo ripetertelo ogni volta! Daiiiiiiiiiiiii Emmett parlami daiiiiiiiii” inizio a fare la lamentosa. Quando faccio così divento veramente insopportabile.

“Dai lagna prendo la strada verso nord e quando arrivi al fiume Calawah gira verso sinistra e continua nel sentiero tra gli alberi!”

“Sissignore Signor Cullen!” gli dico mettendomi ipoteticamente sull’attenti.

Emmett ride di nuovo finalmente.

“Ma cosa è successo prima perché non mi rispondevi? Non penso che sia perché non ho risposto alla tua domanda…” gli chiedo ora che lo vedo più tranquillo.

“No infatti non è per quello… è, beh non mi sento molto sicuro di portarti a casa mia, sarei più tranquillo che tu per adesso non entrassi almeno. Già è abbastanza strano che io presenti una ragazza alla mia famiglia figuriamoci se la porto dentro casa il secondo giorno che la frequento!”

Sono un po’ delusa da quello che dice e non riesco a celare questo strano sentimento che mi attanaglia fin dalle viscere.

“Addie non te la prendere… sai la mia famiglia non è come tutte le altre… noi Cullen siamo un po’ particolari… non ti posso dire molto di noi ma sappi che raramente frequentiamo ‘estranei’”

Io continuo a guidare tendendo gli occhi ben saldi sulla strada quando vedendo il sentiero tra gli alberi Emmett mi dice di girare.

Io eseguo l’ordine e mi avventuro nella strada secondaria tra le felci.

“Come mai abitate così lontano da Forks?”

“Non vogliamo essere ventiquattrore su ventiquattro sotto il microscopio. Gli abitanti di Forks sanno essere degli impiccioni di prima categoria.”

Io rido

“Ne so qualcosa! Quando ero piccola non potevo uscire di casa che venivo osservata per strada. Sentivo le persone parlare di me e della mia famiglia ogni volta che ci vedevano. Eravamo quelli nuovi, di cui non si sapeva nulla e di cui si voleva tanto spettegolare!”

“Si già! Neanche noi passiamo di certo inosservati. Due ragazzi come Carlisle ed Esme che adottano quattro ragazzi di poco più piccoli di loro riscuotono un certo interesse!”

“Emmett hai mai conosciuto i tuoi veri genitori?” gli chiedo non vedendo ancora null’altro che alberi davanti a me.

“In effetti si, li ho conosciuti, ma di loro non ricordo molto. Non ricordo i loro nomi, non ricordo i loro visi, non ricordo se li amavo o meno…”

“Ma loro ti hanno abbandonato?”

Forse sto superando il limite con queste domande ma sono curiosa. Emmett non risponde e fissa un punto imprecisato davanti a se.

“Eccoci arrivati!” mi dice indicando la fine del fitto bosco. Da dove siamo si può intravedere la casa.

Una grande casa bianca rettangolare di tre piani tenuta in ombra dai rami di enormi cedri

Più ci avviciniamo alla casa più mi sembra che il tempo inizia a scorrere lentamente fin quasi a tornare indietro.

L’atmosfera è idilliaca, rilassante, oltre al rumore del motore della macchina si sente solo il lento scorrere del fiume in lontananza.

Parcheggio la macchina davanti casa e guardo Emmett che scende e si avvicina all’ampia veranda.

Lo vedo scomparire all’interno della casa quando il mio occhio nota un movimento al secondo o terzo piano.

Alzo la sguardo giusto in tempo per vedere una tendina che si richiude veloce. Qualcuno mi stava osservando.

Mi alzo dal sedile e mi appoggio alla carrozzeria della macchina quando vedo la porta di casa che si riapre ed Emmett che esce di casa seguito da altre quattro persone.

La prima, un ragazzo alto con i capelli biondi e gli occhi di ambra mi sorride. Dietro di lui una ragazza di poco più bassa di me con i capelli neri saltella allegra verso di me.

“Ciao io sono Alice!” mi dice porgendomi la mano sorridente.

Quel sorriso è contagioso, Alice mi piace già.

“Piacere di conoscerti io sono Addison” le rispondo stringendole la mano

“Io sono Jasper” mi dice il ragazzo dai capelli d’oro affiancandosi alla sorella.

“Addison!”

Nel frattempo gli altri due ragazzi si avvicinano diffidenti a noi.

Sono di una bellezza straordinaria, come tutti gli altri Cullen che ho visto fino ad ora del resto ma, c’è qualcosa in quei due che mi attira particolarmente.

Lui, alto quasi quanto Emmett con i capelli rossi sembra non gradire la mia presenza nella sua proprietà mentre lei…

Rosalie è di una bellezza sfolgorante, non potrei mai competere con lei ne mai lo vorrei. Mi attira tantissimo, tutta l’antipatia che ho provato per lei negli ultimi due giorni è scomparsa del tutto trasformandosi in ammirazione, voglio assolutamente diventarle amica ma, anche lei è irritata dalla mia presenza.

Quei due mi intimidiscono ma mi basta guardare per un secondo Jasper e il sorriso di Alice per tranquillizzarmi.

“Piacere Addison” dico quando i due sono abbastanza vicini e posso porgere la mano.

“Rosalie” mi dice lei prendendomi la mano, forse non le ho poi fatto questa brutta impressione.

Quando Rosalie mi lascia la mano la porgo verso il ragazzo.

“Edward” mi dice quasi meccanicamente afferrando la mano. È una frazione di secondo, ma me ne accorgo comunque l’espressione di Edward muta, sembra quasi incredulo e poi torna in se e si allontana.

Sono perplessa perché lo avrà fatto?

“Allora andiamo?” dice Alice per togliermi dall’imbarazzo.

“Si c’è una stanza da ridipingere!” continua Jasper.

“Piccolo problema in una sola macchina non entriamo come ci dividiamo?” chiedo io.

“Noi donne andiamo a compare la vernice mentre i maschietti vanno a casa tua e cominciano a spostare i mobili ti va?” propone Alice.

Sento una forte ostilità nell’aria mi giro verso Rosalie ma lei è tranquilla quindi annuisco.

Faccio salire lei ed Alice sulla mia macchina e parto alla volta del negozio di ferramenta senza curarmi di quello che stavano facendo i ragazzi.

Non noto neanche che Edward afferra la spalla di Emmett ed inizia a parlargli in modo molto concitato…

“Allora Addison quando sei arrivata a Forks?” mi chiede Alice dal sedile di dietro.

“Sono arrivata ieri ma già non vedo l’ora di tornare in Florida!” le dico ridendo.

“Non amo particolarmente questa città o almeno non amo particolarmente la mentalità dei suoi abitanti… mi sento sempre sotto esami qui, è per questo che mia madre è scappata di qui anni fa. Non so come fate voi… sicuramente attirerete moltissime attenzioni non vi da fastidio?”

“Non particolarmente dai, tentiamo di stare più tempo possibile lontani dalla città quando non ce la facciamo più degli sguardi indagatori della gente ci rifugiamo in casa nostra!”

È Rosalie che mi risponde sorridendo, io ricambio il sorriso. Abbiamo qualcosa in comune almeno.

Arriviamo molto velocemente al negozio parlando del più e del meno.

Abbiamo esaurito le domande di rito del tipo, anni, interessi, scuola, gusti musicali, ci rimane solo di parlare dell’amore che è un argomento che evito come la peste.

Alice mi ha già fatto il terzo grado chiedendo se ho il fidanzato, se ne ho mai avuti ma io ho sempre glissato le domande cambiando argomento.

Anche Rosalie aveva capito e, ogni qualvolta Alice apriva quest’argomento parlava del tempo e di quanto fosse difficile trovare un paio di scarpe da abbinare al suo nuovo vestito viola di flanella, fortunatamente non sospettava neanche che non osavo rispondere perché al centro delle mie attenzioni c’era il suo ragazzo.

Non pensavo che Rosalie fosse così espansiva e simpatica.

A prima vista mi sarei aspettata una ragazza seriosa e anche alquanto pallosa, invece è tutto il contrario, sono contenta di questo.

Parcheggio davanti alla ferramenta ed entriamo.

“Addie a che colore avevi pensato per la tua camera?”

“Lilla!” diciamo insieme io e Rosalie.

Ci mettiamo a ridere mentre il proprietario del negozio guarda rapito Rosalie, chi non rimarrebbe abbagliato da quel sorriso?

Prendiamo il colore e corriamo a casa mia.

Alice mi estorce anche la promessa di andare con loro due a fare shopping. Mi piace andare in giro per fare compere con le amiche ma, accanto a loro sarà un suicidio… buffa, goffa, inadeguata sarebbero state le parole d’ordine.

Arriviamo in casa e vediamo Edward ed Emmett che spostano l’armadio in una stanza degli ospiti senza fare caso ai miei vestiti che disseminano per tutta la casa.

Jasper li segue portando il puff con un braccio e un tavolino con l’altro.

“Abbiamo quasi finito!” grida uno dei tre.

“Addison i tuoi nonni sono usciti quindi possiamo lavorare fino a sera!” mi dice Jasper affacciandosi dalla stanza.

“Ah meglio così. Finiremo prima!”

Gli dico seguendo Rosalie ed Alice all’interno della mia cameretta.

Sistemiamo rulli, pittura e pennelli in un lato della stanza e ricopriamo con i teloni il pavimento per non sporcarlo di lilla.

Porto Rosalie ed Alice nella stanza dove i ragazzi avevano posato il mio armadio e gli presto due salopette di jeans e delle vecchie magliette per non fargli macchiare i bei vestiti che indossano.

Ci cambiamo e torniamo di la dove aiutiamo i ragazzi che, finito di spostare i mobile stanno iniziando a passare la prima mano di vernice.

In sei ci mettiamo meno di un ora a passare la pittura su tutti e quattro i muri.

Manca solo il tetto, quindi mentre io le ragazzi e Jasper ci buttiamo a terra per osservare il nostro magnifico lavoro Emmett ed Edward ridipingono, alla meno peggio, anche quello.

Tra schizzi di colore a terra e Edward che ha rischiato più volte di cadere dalla scala per colpa di Emmett che, distratto lo spostava, riuscimmo a finire tutto.

“Ragazzi grazie siete stati fantastici!” dico rotolandomi a terra tra il colore “Ora prima di passare la seconda mano mi aiutate a prendere le misure?” dico alzandomi e porgendo due rulli a nastro ad Alice e Rosali loro annuiscono e si mettono ai lati a prendere le misure aiutate dai ragazzi.

Mi si avvicina Edward e, prendendo il capo del metro si posiziona dall’altro lato della parete.

“Cinque metri” annoto io mentalmente.

“Okay puoi mollare Edward!” gli dico raccogliendo il nastro.

Non faccio molta attenzione e, premo il bottone che fa riavvolgere automaticamente il metro di metallo su se stesso.

L’ultimo pezzo del nastro mi penetra nella carne formando uno di quei fastidiosi taglietti superficiali che, però, sanguinano copiosi.

Mi porto il dito alle labbra per succhiare il sangue prima che mi sporchi ulteriormente tutto la salopette.

Un brivido di terrore mi pervade.

Sento qualcuno che mi sta osservando.

Mi giro di scatto verso dietro e vedo Edward atterrito che fissa qualcosa.

Seguo il suo sguardo e anche il mio si posa su Jasper.

Il biondo sentendosi osservato si gira verso di me e mi sorride…

Come mai allora Edward ha quella strana espressione sul viso???

Eccomi tornata con il nuovo capitolo il 5 scusate per il ritardoXD.

Perdonatemi probabilmente ho fatto un po’ Rosalie OOC ma volevo che, almeno per l’inizio della storia fosse amica di Addison.

Comunque piaciuto questo capitolo? Vi ho messo un po’ di curiosità?

Come sempre ringrazio chi legge chi ha messo la storia tra i preferiti(siete già in undici evviva) e chi commenta un grazie particolare va a:

GrrenHair: amo allora questo capitolo ti è piaciuto? L’idea che avevi auto non è quella giusta ma non 6 andata troppissimo lontano :P

Musa93: scusa per il ritardo sono lenta come un bradipo a scrivere comunque spero ne sia valsa la pena^^. Spero che da questo capitolo in poi la storia diventi ancora più interessante :P

Un bacio Callie

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: CallieAM