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Autore: Tina_    07/11/2008    0 recensioni
"Aveva iniziato a vestirsi in modo rigido ed austero, “da grande”, nel momento in cui era stata strappata brutalmente dal mondo delle favole per essere catapultata nel mondo degli adulti. Dove esiste la morte." Storia ancora da finire di una ragazza a cui la morte porta via il suo fidanzato.
Genere: Triste, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. UNA SETTIMANA PRIMA

 

Era il giorno del loro 18° mesiversario.

Un anno e mezzo insieme.

Quella sera avrebbero festeggiato in discoteca la loro ricorrenza ed il compleanno della migliore amica di Camilla, Margherita.

Enrico le aveva fatto recapitare a scuola un mazzo di rose rosse, mettendo in ombra quindi il compleanno di Margherita. Ma questi, di animo gentile, non si era per niente offesa, anzi, era contenta per l’amica che finalmente aveva messo la testa a posto e viveva fra le nuvole con il suo Enrico da un anno e mezzo.

Margherita aveva organizzato la festa in una discoteca con il ristorante, così avrebbero mangiato, ballato e bevuto nello stesso posto.

L’appuntamento era fissato per le 21:30.

Margherita e Camilla arrivarono alle 21 precise, lasciarono borse e cappotti al tavolo prenotato e si avventurarono nella fredda sera novembrina per aspettare gli altri invitati.

Uscirono.

Margherita con un magnifico tubino nero cucito su misura che metteva in risalto le sue forme, sorretta da 10 cm di tacco su di un sandalo argentato allacciato alla schiava. D’argento era anche il trucco e i fermagli nei capelli.

Camilla invece era vestita di rosso cupo, non sgargiante: non voleva togliere l’attenzione da Margherita. Indossava un vestito senza spalline, con dei lacci dietro la schiena che non la coprivano interamente. Scarpe con la punta tonda, allacciate alla caviglia, con un piccolo tacco. Il trucco era, ovviamente, abbinato al vestito.

Cominciarono ad arrivare gli invitati.

Margherita li accoglieva da brava padrona di casa, salutandoli con tre baci benaugurali sulla guance.

Camilla era impaziente di vedere il suo ragazzo quando eccolo arrivare in sella alla sua Vespa Primavera rossa scintillante.

Si stava avvicinando al marciapiede, la mano alzata in segno di saluto, un grande sorriso sul volto, lo sguardo rivolto verso Camilla, che ricambiava lo sguardo.

Gli occhi di uno persi in quelli dell’altro…

Nessuno dei due vide la Maserati nera sbucare dallo stop senza rispettare le precedenze, e andando a centrare in pieno la Vespa di Enrico.

La macchina andava così forte che, con l’urto, scaraventò Enrico in aria, contro il muro della discoteca, per poi piombare a terra sul marciapiede, privo di sensi, piegato in una strana posizione.

Camilla, come Margherita e gli altri invitati, era terrorizzata, allibita.

L’autista della bestia nera non si fermò, ma corse via, senza prestare soccorso al giovane che aveva appena investito.

La ragazza corse verso Enrico, bianca come un cadavere, la bocca e gli occhi spalancati in un’espressione di orrore.

Abbracciò il suo Enrico, che la guardò.

Le sussurrò “ti amo”.

Entrambi capirono che era l’ultima volta che si sarebbero guardati negli occhi.

Il sangue rosso di Enrico scendeva sull’abito di Camilla, mischiandosi con le lacrime che copiose cadevano dagli occhi della giovane, che non riusciva a fare meno di stringere il corpo senza anima del suo ragazzo.

  
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