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Autore: tomlinsonheart_    14/12/2014    2 recensioni
' Credo varrà la pena rischiare' Mi disse prima di baciarmi.
Genere: Commedia, Erotico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~HIS NECK
Capitolo 2

Dalla finestra entravano soffi di aria fredda ma io non avevo freddo, io non potevo avere freddo. Ero coricato nel letto, pensavo a quanto fosse ingiusto quello che mi avevano fatto, perchè rovinare in quel modo la vita di una persona che non ti ha mai fatto nulla di male, perchè condannarla a questo inferno.
 Mentre, come al solito, mi tormentavo con questi pensieri la sveglia cominciò a suonare, si, certo non mi serviva per svegliarmi come serviva ai normali ma mi serviva come promemoria per ricordami di andare a scuola. Mi alzai dal letto, saltai dalla finestra e cominciai a correre verso la scuola.
 Nel giro di cinque minuti ero arrivato in classe, mi sedetti, come il giorno prima, vicino ad Harry ma tutto andò molto meglio visto che si era riempito di profumo e il suo odore non riuscivo a sentirlo bene. Tutto andò bene fino a quanto non arrivò l'ultima ora.
ci salutava la professoressa mentre girava per la classe osservandoci uno dopo l'altro < Oggi vi dividerò in coppie, cominceremo un esperimento, ma visto che abbiamo solo due orette alla settimana di lezione lo continuerete poi a casa > prese il registro con l'elenco dei nostri nomi e cominciò a dire le coppie. venne interrota da una voce che proveniva dal primo banco, era Robert.
Mentre parlava diventava sempre più rosso nelle guancie, riuscivo ad odorare la sua vergogna, di certo era un ragazzo molto timido.
< Ah è vero, a ragione Slicon, quindi Harry... tu starai in coppia con il signor Tomlinson > A quelle parole la penna che avevo tra le dita mi cadde sul pavimento di marmo. Come cazzo avrei fatto a controllarmi se ci fossimo stati solo io e lui, in una stanza, lui e il suo cazzo di odore buonissimo.
< Va benissimo professoressa > Disse schietto Harry mentre si voltava verso di me e mi rivolgeva un enorme sorriso.
Oddio, ero stra preoccupato. Fosse stato un ragazzo qualsiasi con un odore come tutti gli altri sarebbe ancora potuto andare bene ma lui non era un ragazzo qualsiasi, lui era Harry Styles e men che meno aveva un odore comune.
< A casa mia non si può fare perchè ci sono i miei nonni e non vogliono ospiti, vai a capirli, per te va bene se vengo io a casa tua? > Si rivolgeva a me, interrompendo le mie preoccupazioni.
< Sssi, va bene > Gli risposi, probabilmente si rese conto che la mia voce tremava ma fece finta di niente
< Facciamo oggi pomeriggio va bene? perchè io domani non posso e dopodomani dobbiamo consegnare il compito. >
< Ehm se, va bene. > Cazzo, cazzo, cazzo
< Allora oggi pomeriggio a casa tua. >  Sorrideva, di nuovo.
Suonata la campana, mi alzai di colpo dal banco, raccolsi lo zaino e uscii dalla classe. Uscito da scuola l'aria era fresca, cominciai a camminare dentro al bosco, raggiunto un punto abbastanza lontano da occhi indiscreti cominciai a correre. Mentre correvo cercavo di stancarmi saltando e arrampicandomi sugli alberi, in modo di essere il più rilassato possibile all' arrivo di Harry. Corsi per circa cinuìque minuti prima di arrivare a casa, presi la chiave da sotto lo zerbino, la infilai nella serratura ed aprii la porta. Entrato mi fiondai subito in camera mia, stavo per buttarmi nel letto ma mi resi conto che la mia camera non assomigliava affatto alla camera di un teenager, non vi erano poster o cd, ma dischi e quadri, il mio letto non era disfatto e si notava che non veniva utilizzato per dormire. Tolsi tutti i quadri dalle pareti e i dischi dagli scaffali, presi tutto e lo buttai dentro all'armadio. Scesi le scale, nella stanza di mia madre ci sarebbe stata di sicuro qualche rivista di moda o cavolate varie da cui prendere qualche poster con ragazze semi nude.
Trovai la rivista che mi serviva nel comodino. Lo sfogliai e ci staccai qualche foto a caso, salii velocemente le scale, presi lo scotch dalla scrivania e comincia ad appiccicare ovunque i poster. Mentre attaccavo le foto sentii suonare il campanello. Non poteva essere già lì ma era lui, sentivo il suo odore che non era piu coperto dal profumo, probabilmente prima di venire da me si era fatto una doccia. Scesi velocemente le scale e andai ad aprire.
< Hei, scusa se sono venuto un pò prima ma ho pensato che non sarebbe stata una cattiva idea conoscersi un po' prima di cominciare a studiare > Disse mentre pian piano arrossiva
< Si, ehm hai ragione. Entra dai > Gli sorrisi mentre lo invitavo ad entrare < In questo piano ci sono la cucina, la camera di mia madre e un bagno, di sopra ci sono la mia camera e l'altro bagno. > Si guardava intorno sorridendo, quel ragazzo sorrideva sempre, non che la cosa mi dispiacesse, anzi, amavo le fossette che gli si formavano ai lati della bocca quando sorrideva. Salimmo le scale ed entrammo nella mia camera. < Non è niente di che ma ecco, questa è la mia camera >
< E' straordinariamente ordinata Lou! Posso chiamarti Lou vero? > mi chiese con un faccino stra tenero.
< Certo che puoi > gli sorrisi, senza mostrare i denti, ovviamente. Mi sedetti sul letto e lo invitai a sedere con me. Ora che era vicino sentivo molto bene il suo odore. Era buonissimo ma stranamente non volevo morderlo, qualcosa di lui mi fermava.
< Da dove vieni? > mi chiese, questa volta non sorrideva
< Boston > gli risposi, pure io senza sorridere
< Capito... e perchè ti sei trasferito qua?, se te lo posso chiedere ovvio >
Non avevo mai pensato a cosa avrei dovuto rispondere se mi avessero posto questa domanda quindi dissi la prima cosa che mi veniva in mente.
< Per i miei nonni... mia nonna è molto malata da qualche anno e mia madre pensa che mio nonno non riesca a starle dietro da solo > Gli dissi cercando di essere il più convincente possibile.
< Ah, mi dispiace, per tua nonna intendo... > mentre parlava allungò la mano verso la mia coscia e delicatamente gliela posò sopra.
< Trranquillo, non mi tocca molto parlarne > Solo il contatto con la sua mano mi faceva venire i brividi.
In quel momento piano piano si avvicinò a me e la mano che aveva nella mia coscia la sposto sulla mia guancia. Anche io mi avvicinai, lui avanzò ancora quel poco che serviva per fare incontrare le mie labbra con le sue. Iniziò a baciarmi lentamente poi diventò pian piano un bacio più spinto, la sua lingua spingeva per entrare nella mia bocca, io non opposi restenza, anzi. Ma la cosa pazzesca era che non volevo morderlo, volevo solo Harry Styles non il suo sangue e questa cosa non mi era mai successa, con nessuno, fino a quel giorno. Continuammo con baci, morsetti e succhiotti fino alle cinque quando mia madre suonò il campanello.
< Arrivo > Urlai staccandomi, con malavoglia, dal collo di Harry. Lui si alzò dal letto mentre rideva, raccolse lo zaino dal pavimento.
< Credo che ora io debba andare, mi sa che ci dovremo trovare domani per l' esperimento > Disse mentre uscive dalla porta, lo seguii a ruota ed andai ad aprire mia madre.
< Ciao Louis. Ah io sono la madre di Louis, Johanna tu chi sei? > Gli chiese mia madre sorridendo
< Ehm io sono Harry Styles piacere > Si trinsero la mano e Harry uscì da casa mia
< Ciao Louis, ci vediamo domani. Arrivederla signora > e sorridendo si allontanava.
Continuai a fissarlo fin quando la sua schiena non sparì dietro alla curva.
Tra noi due non avrebbe potuto funzionare, non avrebbe DOVUTO funzionare, non volevo esporlo a questo pericolo, non volevo che rischiasse solo per starmi vicino, non sarebbe stato giusto. Ma in fin dei conti cosa mi importava di cosa fosse giusto e di cosa fosse sbagliato, io sarei stato comunque destinato all' inferno, sia che avessi fatto la cosa giusta, sia che avessi fatto la cosa sbagliata. Quindi sì, sarebbe valsa la pena rischiare.
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Ecco il secondo capitolo!
 Posto il terzo quando raggiungo 10 recensioni, grazie a chiunque recensisca. Bye <3

   
 
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