Libri > Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: ninety nine    14/12/2014    5 recensioni
La ribellione è conclusa da anni ormai. Katniss si è fatta una famiglia, con Peeta. Ma i suoi pensieri tornano spesso a Gale, anche se cerca di scacciarli. E un giorno, eccolo che torna. Nei boschi del distretto, si ritrovano. Gale torna nel 12...e complica, o migliora le cose. Questo dipende dai punti di vista... a voi la scelta.
Questa è la storia di Katniss Everdeen e del suo incontro con una delle persone che più hanno contato per lei, Gale Hawthorne, amico e compagno di caccia. O qualcosa di più?
Genere: Avventura, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Mi nascondo il viso con le mani e cerco di darmi un contegno. Dovrei essere felice, o perlomeno sollevata, per ciò che Annie mi ha detto, ma mi fa sentire solo più scombussolata. Io ho ucciso la Coin soltanto perchè la odiavo dal profondo del cuore, non ho certo pensata ad un suo ruolo post-ribellione. Ma pensandoci, ciò che dice la moglie di Finnick ha senso.

Alma Coin non avrebbe avuto certo difficoltà ad affermarsi come la nuova presidente Snow. Forse, una cosa giusta nella mia vita l'ho fatta, ma ci voleva una ragazza mentalmente instabile per farmelo capire.

-Grazie a te, Annie. Grazie per il tuo perdono.-

-Io non ti ho mai accusata, Ghiandaia Imitatrice. Ora vieni, vorrai fare il bagno, no?-

Si alza con un movimento leggero e sollevando alcuni granelli di sabbia che turbinano intorno ai suoi pedi e mi fa segno di seguirla.

Mi alzo anche io, decisamente con meno grazia, e la seguo ancora rimuginando sule sue parole. Mi conduce fino a una casetta poco distante dalla riva e spalanca la porta.

Quando varco la soglia, mi accoglie un forte odore di sale, caratteristico del distretto Quattro.

In effetti, se all'esterno prevale la lucentezza del sole e di riflessi dell'acqua di mare, gli interni trattengono con forza l'odore di salsedine, quasi volessero rivendicare la loro appartenenza al Distretto. L'ho notato anche nelle mie precedenti visite: persino il palazzo di giustizia aveva questo odore, seppur mascherato sotto le fragranze sgradevoli arrivate direttamente da Capitol City.

Mio malgrado, mi ritrovo a pensare che questo luogo mi piace, pieno di giochi di luce e attrezzi da pesca.

Annie apre la porta che conduce alla sua camera da letto e mi fa entrare, poi inizia a cercare qualcosa in un cassetto. Cerco di stare in disparte e di non invadere i suoi spazi privati, ma non posso fare a meno di notare la foto di Finnick incorniciata posta sul comodino.

Non ricorda le foto commemorative dei minatori del distretto Dodici: qui Finnick sorride euforico, con il mare sullo sfondo, i capelli ramati bagnati e spettinati e gli occhi brillanti. Doveva avere diciassette o diciotto anni... un ragazzo pieno di vita che cercava di tirare avanti nonostante gli Hunger Games e i trattamenti di Capitol City lo avessero distrutto. Mi piace questa foto e credo di capire come mai Annie voglia ricordarlo così.

Prima che io mi perda di nuovo a pensare alla morte, cosa che la mia mente sembra fare in automatico da dopo la rivolta e sempre più intensamente, la voce di Annie mi riporta alla realtà.

-Tieni, Katniss, dovrebbe andarti.-

Si volta e mi mostra un costume da bagno.

Devo avere una faccia piuttosto stupita, perchè la donna scoppia a ridere.

-Forza, che il tuo principe azzurro ti aspetta!- mi incita.

Principe azzurro? Solo dopo capisco che si riferisce a Gale. Non credo che gli farebbe piacere essere chiamato principe azzurro. Decisamente, l'immagine del principe di cui raccontano le fiabe, biondo e con il matello che cavalca su un cavallo bianco e quella del ragazzo che mi sono accorta di amare, con i suoi capelli scuri e disordinati, la fronte corrugata e le cicatrici non combaciano più di tanto. Ma io nelle storie ho sempre trovato antipatici i principi..troppo perfetti, inutili. Non vedevo come uno di loro avesse potuto sopravvivere, al Dodici. La mia attenzione andava invece sui personaggi secondari o difettosi. Dopotutto l'uomo è questo: una macchina sì perfetta, ma piena di difetti, di luci, di ombre.

Se c'è una cosa che nella mia vita ho imparato è che nessuno è buono, nessuno è cattivo. Siamo come una medaglia, come quella piastrina che mi hanno consegnato dopo la morte di mio padre. Con due facce: una, quella perfetta, lucida, con il sigillo di Panem stampato sopra e l'altra con l'effigie di papà, un minatore come un altro morto in un incidente come un'altro, consumata dalla tante volte in cui ho sfiorato quel viso per cercare di alleviare il vuoto che sentivo dentro.

Inutile dire che io mi sono sempre sentita legata più alla metà dell'immagine.

Nonostante questo, sorrido ad Annie e prendo il costume da bagno.

-Il bagno è da quella parte, se vuoi cambiarti.

Mi avvio verso la porta che mi indica e la chiudo. Mentre mi infilo il costume, mi rendo conto che è la prima volta che ne utilizzo uno. Al dodici, quando nuotavo nel lago, lo facevo nuda se ero sola, oppure in biancheria, se c'era Gale. La mia vita è cambiata davvero molto, questa ne è l'ennesima prova.

Ma io non poi così tanto penso, sentendo il peso rassicurante e famigliare della treccia che ho sempre continuato a farmi.

Quando sono pronta, esco dal bagno, ma non trovo Annie.

Torno in soggiorno, ma non la trovo nemmeno qui.

-Annie? -

Provo a chiamarla, ma non ricevo nessuna risposta. Decido di salire le scale che ho notato entrando.

I muri sono rivestiti di corde annodate alla marinara. Magari, una di queste l'ho tenuta tra le mani anche io, al Tredici, quando aveva paura di perdere le due persone a cui tenevo di più al mondo.

Quando arrivo in cima alle scale, il sole mi ferisce gli occhi. Non so cosa mi aspettassi, ma di certo non una terrazza sul mare.

In piedi, appoggiato alla ringhiera che delimita la terrazza, c'è Gale, che sorride con quel sorriso che tanto mi piace, ma che è sempre stato raro vedere sul suo volto.

Spalanca le braccia e io mi rifugio nel suo abbraccio. Sento il suo respiro, il battito del sue cuore, la sua meno che mi accarezza i capelli.

-Mi sei mancato, Hawthorne.-

Lo sento ridere. In effetti, siamo stati lontani solo mezz'ora, ma mi è mancato veramente.

-Anche tu Catnip. Ti voglio accanto in ogni istante della mia vita.-

Lo stringo più forte e poi faccio scorrere le dita lungo le cicatrici che ha sulla schiena, vecchie e nuove.

-Ti ha fatto male, Gale? Essere torturato per colpa mia?-

Un ombra passa sul suo viso.

-Catnip...Non pensiamoci più. Il passato è passato e preferisco non pensarci. Se c'è qualcosa che voglio ricordare di quei momenti, non è ciò. Per favore.-

Sento una nota di tensione nella sua voce e decido di non insistere. Sollevo il viso e lo bacio. Lo sento sorpreso, non si è ancora abituato alla nostra nuova situazione, ma poi sento le sue labbra schiudersi e perdersi nel bacio.

Sa di sale e di sogni, Gale, quei sogni che per tanto tempo ci sono stati negati e che questo viaggio sta facendo rinascere.

-Ti amo, Catnip, non voglio pensare ad altro che a questo. Ti amo e voglio dirlo, voglio urlarlo, ora che posso. Io ti amo.-

Appoggio la mia fronte al suo petto.

-Anche io ti amo, Gale. Non lasciarmi mai. Tu ci sei sempre stato, nei momenti belli e nei momenti bui. Tu , con le tue idee rivoluzionarie, con le tue frecciate contro Capitol, con la tua forza e il tuo sorriso. Sei stato l'unico capace di farmi ridere e di farmi sentire protetta. Non so cosa i giochi e Peeta abbiano cambiato, ma qualunque cosa fosse stata, ora è tornata come prima. Io e te siamo uguali, ci completiamo a vicenda. Siamo due fuochi che bruciamo insieme. Il pane si brucia vicino ad un fuoco, mentre due fuochi si alimentano a vicenda, crescono e illuminano sempre più. Ti amo.-

Quando finisco di parlare mi porto una mano alla bocca, stupita di ciò che ho appena detto.

-Forse questo non è il luogo più adatto per fare discorsi sul fuoco, Catnip!-

Ha in viso il suo sorriso sghembo, ma si vede che è in imbarazzo. Evidentemente, non si aspettava una dichiarazione da me. Non sono mai stata una tipa che parlava molto, nè tantomeno brava con le parole, ma certe cosa vanno dette prima o poi e io sono felice di averlo fatto. Comunque, decido di giocare al suo gioco e mantengo il live filo ironico che ho trovato nella sua risposta.

-Questo dimostra il tuo tatto nel ricevere dichiarazioni, Hawthorne!-

-Beh, mai quanto il tuo ''Lo so'' di risposta alla mia, di dichiarazione!-

Okay, ha vinto lui, come sempre. Mi piace anche per questo Gale, per la sua testardaggine, per il suo modo di ricordarsi ogni cosa senza farla pesare.

-Hai vinto, Gale. Quella è stata la peggior risposta di sempre.-

-Beh, hai rimediato. Non ho detto che non voglio pensare al passato?-

-Lo hai appena fatt...-

Inizio la frase, ma il giovane non mi lascia finire e mi bacia, interrompendomi.

Poi mi prende di peso e mi porta giù per le scale e uscendo dalla casa.

Lo lascio fare, voglio vedere cosa ha in mente questa volta.

Mi rendo conto solo quando è praticamente sulla riva che quello che ha in mente comprende probabilmente un tuffo in mare.

Inizio a divincolarmi, ma il ragazzo non mi molla e ottengo solo di fargli perdere l'equilibrio e di far sì che cadiamo entrambi in acqua, tra gli spruzzi.

Quando riemergo, mi sdraio a pancia in su, come facevo al nostro lago, e penso che forse è questa la felicità. Non importa il luogo, non importa il tempo. L'importante è essere con le persone a cui si vuole bene.

-Gale- sussurro.

-Catnip- lo sento rispondermi.

-Resterai con me?-

Attende qualche secondo prima di rispondere.

-Sempre-

 

 

 

 

 

Buongiorno principesse <3
Finalmente, sono arrivata con il nuovo capitolo! Siamo ancora nel distretto quattro, ma ho voluto lasciare un po' di spazio ai nostri piccioncini Katniss e Gale. Dei, quanto li amooooo <3 Spero che li amiate anche voi e spero di non essere andata OOC nello scambio di battutine..l'amore fa miracoli anche in un carattere bruttino particolare come quello di Katniss!
Poi..ah sì, se penso al Quattro io penso al mare e al sale e ho cercato di inserire entrambi gli aspetti nella storia..spero di esserci riuscita!
Come sempre, sarei felicissima di sapere cosa pensate di questo undicesimo capitolo!
A presto katniss_jackson

 

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: ninety nine