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Autore: Roena    08/11/2008    0 recensioni
Tre ragazze e tre ragazzi si troveranno a vivere tre differenti storie d'amore, ciascuna con le proprie controversie e i propri vantaggi, in uno scenario non privo di colpi di scena in quest'opera firmata da DarkSelene/Roe e Kymit, e dedicata a Sora89 per il suo 19esimo compleanno! Auguri cara!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Miyako Inoue/Yolei, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tre differenti storie d'amore.

Atto secondo

*Mimi*

Stamani sono arrivata a scuola decisamente in anticipo e tutto per vedere lui: Taichi Yagami.

Quando lo vedo il cuore mi batte forte e divento sorda a qualunque altra cosa. Il mondo diventa qualcosa d’inconsistente e le persone sfilano attorno a me come fantasmi evanescenti.

Gli unici suoni che sento sono il mio respiro affannato e il mio cuore che sembra voglia scoppiarmi in petto.

Eccolo!

Finalmente è arrivato.

In ritardo come al solito.

Non cambierà mai.

Mi appoggio sensualmente allo stipite della porta dell'aula e con le dita attorciglio una ciocca di capelli, cercando di attirare la sua attenzione, ma allo stesso tempo cercando di non apparire troppo interessata a lui.

A volte penso quanto sia strano il fatto che non avevo mai pensato a lui come ora. Lo consideravo solo un amico e niente più. Ma quando poi sono partita per gli Stati Uniti mi sono accorta di quanto lui mi mancasse. Desideravo rivederlo e le poche volte che sono tornata in Giappone, vuoi per il matrimonio di mia cugina, vuoi per l'anniversario del Primo Agosto, stavo male al pensiero di dover ripartire e stare senza di lui. Ogni giorno soffrivo per la sua mancanza e desideravo ardentemente risentire la sua voce, anche solo per qualche minuto. E le telefonate non bastavano perché fatte a orari impossibili, così come lettere e mail che m’impedivano di vedere il suo viso. Ora che finalmente sono tornata a Tokyo per restarci voglio che lui conosca i miei sentimenti nei suoi confronti.

Oddio mi sta guardando!!!

Ok. Calma e sangue freddo. Devo apparire naturale e fare finta di nulla.

– Il prof è in fondo al corridoio, ci conviene sbrigarci a entrare in classe. –

Dice Yamato distraendo il mio amore segreto da me. E pensare che ero convinta di avercelo in pugno.

Yamato! Perché me lo porti via?

Oh, mamma!

Povero Yamato. Ho dato la colpa a lui senza prestare attenzione al motivo per cui ha richiamato Taichi.

Infatti il loro professore mi passa accanto e mi lancia un’occhiata come per dire ''Ma non dovresti essere già nella tua classe?''

Ok, capito l'antifona.

Ora rientro in classe, tanto più che sta arrivando anche la nostra professoressa. Cosa darei per avere un anno in più ed essere in classe col mio Taichi!

Lancio solo un'ultima occhiata nella sua direzione per vederlo entrare in aula esortato da Yamato che gli tira la manica della giacca. Subito dopo entra anche il professore.

E addio bel Yagami per tutta la mattina.

Fino all'ora di pranzo non potrò vederti amore mio!

Devo avere assunto la mia classica aria da “ebete sognante”, come dicono Sora e Miyako, perché una mia compagna mi dice -Mimi, va tutto bene? Hai una faccia strana.-

-Si, si. Va tutto bene!- esclamo imbarazzata per essere stata colta in flagrante.

Mi siedo al mio posto.

Beata Sora che sta in classe col suo amato.

E col mio!

A volte ho paura che provi ancora qualcosa per Taichi, anche se lei mi ha detto e ridetto, fino alla nausea, quanto adori Yamato e che per Taichi provi solo e semplicemente amicizia.

Pura e semplice amicizia.

Sarà...

Mi fido di Sora, ma i sentimenti sono un qualcosa di devastante e incontrollabile che per quanto siano belli possono avere effetti catastrofici.

Guardate me per esempio.

La prof. è entrata in classe, ha fatto l'appello e cominciato la lezione. E io? Io invece di ascoltare quello che dice, che sicuramente è importante, continuo a sospirare desiderando fortemente che quelle stupide lancette si muovano più veloci.

E invece non faccio che sentire il loro lento e paranoico tic tac che si sussegue monotono come se il tempo fosse contro di me e contro il mio amore.

Come se volesse scorrere ripetendo all'infinito questi noiosi minuti che mi separano dal mio Taichi.

Ma perché non riesco a stare un attimo senza pensare a lui?

- Perché non ci riesco?- mi domando, forse a voce troppo alta, perché tutti mi guardano.

-Forse riusciresti a fare l'esercizio se aprissi il libro Tachikawa.- mi dice la professoressa. Mi guardo intorno stralunata. Koushirou si dà una manata in faccia.

In un istante riprendo lucidità.

-Ehm... Mi scusi. Ora apro il libro.... Ehehehe...- rido istericamente. La professoressa alza gli occhi al cielo ormai rassegnata all'avermi fisicamente in classe e spiritualmente nel mondo dei sogni.

Apro il libro e cerco di fare quel dannato esercizio di matematica, ma ovviamente, non essendo una cima in questa materia, passo i minuti a scrivere e cancellare, finché qualcuno, alias Koushirou Izumi, il genio della classe, il digiprescelto della conoscenza, si degna di aiutarmi passandomi un bigliettino con l'incipit per impostare questa espressione.

Una volta cominciata, è semplice, a parte certi passaggi. La cosa positiva è che mi distrae dal pensiero di Taichi e ora che finalmente ho qualcosa da fare che non sia sospirare, il tempo beffardo, comincia a scorrere un po' più veloce.

*Sora*

Ed eccoci all'ora d'inglese. E' difficile seguire il professore mentre spiega, ma sforzandomi posso capire cosa dice e cerco di stare attenta, a differenza del mio caro Yamato che invece di seguire preferisce guardarmi. Mi lusinga, ma è anche imbarazzante sentire sempre il suo sguardo sopra di me.

-Yama... Cosa farai questo pomeriggio?- gli chiedo con dolcezza.

-Non ho nulla in programma.- risponde lui annoiato. Povero amore mio. Queste lezioni d’inglese lo mettono sempre KO. Su di lui hanno lo stesso effetto della camomilla.

Yamato è piuttosto bravo in questa materia anche perché il fatto di comporre canzoni sia in inglese che in giapponese l'ha portato ad apprendere la lingua più a fondo di me o di Taichi che ci limitiamo a studiarla solo per la scuola.

Stasera ho proprio voglia di uscire con lui, però ho in mente un diabolico piano per avvicinare Mimi e Taichi.

Insomma è palese che quei due sono pazzi l'uno per l'altra.

Mimi non fa che ripetermi al telefono quanto io sia fortunata ad avere un anno in più, ma soprattutto ad essere in classe con Taichi.

Certo, Taichi è un bravo ragazzo, ed è il mio migliore amico fin dall'asilo, però per lui provo solo una forte amicizia.

E' Yamato che amo.

E sto cercando di convincere di questo quella svampita della mia migliore amica, che ultimamente è in crisi. Teme che tra me e lui possa accendersi la fiamma della passione, ma gliel'ho detto e ridetto, tra noi non c'è nulla. E poi Taichi è....

-...Sono un genio!-

Oh mamma, che imbarazzo!

La voce di Taichi tuona rumorosa nell'aula.

Sicuramente lui era talmente immerso nei suoi pensieri profondi da non essersi accorto di essersi messo ad urlare la propria genialità. In riferimento a cosa, proprio non lo so.

– Bene, Yagami, dato che sei un genio vuoi tradurre tu la frase alla lavagna al posto del tuo compagno? – dice il professore rassegnato al fatto che Taichi è irrecuperabile.

Terminate le lezioni del mattino, trascino (letteralmente) Yamato in cortile. Non gli piace molto andare a mangiare lì perché non sopporta di avere gli sguardi di tutti addosso.

-Dovevi pensarci prima di diventare famoso!- gli dico sorridendo.

Ci sistemiamo sotto un albero e subito tiro fuori il bento che ho preparato questa mattina apposta per lui.

-Assaggia.- gli dico prendendo con le bacchette un wurstel a cui ho dato la forma di un polpetto.

Lui arrossisce e apre la bocca.

E' imbarazzante, ma anche divertente compiere questi gesti da coppietta.

Certo, siamo una coppia a tutti gli effetti, però, ecco, essendo Yamato molto timido, ho sempre paura che certe cose non siano di suo gradimento.

E ovviamente lui non parla.

Si tiene tutto dentro.

Non mi dice se una cosa gli va bene o meno. Questo non mi facilita le cose. Per capire il mio ragazzo devo faticare parecchio, ma penso che problemi del genere siano comuni ad ogni coppia.

-Sai, per stasera, stavo pensando...- comincio - E se uscissimo insieme a Taichi e Mimi?-

Lui manda giù il boccone che stava masticando.

-Non sarebbe male come idea. Almeno Taichi scende dalle nuvole.-

-E Mimi non mi chiama la sera per chiedermi quali mutande ha indossato la mattina Taichi.-

Lui mi guarda sorpreso.

-Ti chiama davvero per quello?-

-Ancora no.- gli rispondo rassegnata. Mimi mi chiama ogni giorno per scoprire se le sue avance subliminali nei confronti di Taichi hanno effetto e per sapere notizie, pettegolezzi ecc... sul nostro leader.

Un giorno mi chiederà davvero delle mutande.

Terminato il pranzo, Yamato si alza.

-Vado a parlarne con Taichi, almeno si tira su col morale. Dopo la figura di stamattina...- dice

Annuisco.

Lui esita un poco e mi dà un bacio sulla guancia.

Il cuore quasi mi si ferma.

Mi piace, ma non ci sono ancora completamente abituata.

E neanche lui.

Infatti se ne va tutto rosso in volto.

-Soooraaaaa!!!!- ecco la rompi...volevo dire Mimi.

-Si?- le chiedo.

-Dici che Taichi si è accorto di me?-

Sospiro. Non cambierà mai.

-Direi di sì. Senti, stasera io e Yamato pensavamo di uscire. Che ne dici di venire con noi e Taichi?-

Le s’illuminano gli occhi.

-Intendi un’uscita a quattro?-

-Esatto.-

Mi salta addosso urlando grazie in giapponese ed in inglese, quasi soffocandomi tra le sue braccia.

Cerco di farla calmare. La mia migliore amica è agitata, non connette più col cervello, povera.

Farnetica su cosa mettersi e su cosa dire, prova scenette romantiche e ride da sola.

-Toglimi una curiosità.- mi chiede riprendendosi. -Come mai ti piace Yamato? Insomma, è un bel ragazzo, non c'è dubbio, ma è sempre così serio e misterioso.-

-Beh, ecco...- a dir la verità, è strano anche per me pensare di essermi messa col ragazzo più carino e desiderato della scuola. -Diciamo che... Yamato ha sempre un’aria così triste e malinconica, ogni volta che lo vedevo, desideravo consolarlo, anche se magari non aveva nulla in particolare, insomma...-

-Credo di capire quello che dici.- risponde lei.

-Per Taichi va bene.- dice Yamato.

Mi spaventa un poco il tono duro con cui l'ha detto.

-GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!!- esclama Mimi saltellandogli accanto.

Lui rimane impassibile.

-E' tardi. La campana sta per suonare.- dice e comincia ad avviarsi verso la scuola.

-Aspetta!- gli dico prendendo la roba.

Ma che gli prende?

/Ken/

Oggi è senza dubbio la giornata scolastica più massacrante.

Normalmente riesco a superare “incolume” le ore di lezione, ma oggi proprio no.

Dipenderà sicuramente dalle tre ore di compito di Giapponese prima di pranzo.

Non era difficile. Ho studiato e conoscevo bene l’argomento.

Ma tre ore sono tre ore e l’argomento da trattare molto vasto e con diversi approfondimenti da fare. E come se non bastasse: due ore di spiegazione su uno degli argomenti più vasti del programma di matematica.

Risultato: tutta la classe in stato catatonico.

Ora di studio libero?

Diciamo pure ora di ozio libero, dato che nessuno ha la forza e la volontà di prendere in mano un libro di testo e mettersi a studiare.

Persino io che ne approfitto più che volentieri, non ho nessuna voglia di ripassare argomenti come la prima guerra mondiale.

Non vedo l’ora di uscire da qui e rivedere la mia Miyako.

E’ veramente un peccato che lei sia un anno più grande di me, ma non perché io la consideri “vecchia”, anzi. Il fatto è che siamo in classi diverse e soprattutto in scuole diverse.

Lei a Odaiba, io a Tamachi, all’altro capo della città.

Che disdetta.

Tempo scorri.

Non ce la faccio più ad aspettare che la campanella mi salvi da questo oblio.

Voglio che le ore di lezione terminino al più presto per vedere il mio angelo e festeggiare insieme a lei il nostro 12° mesiversario. O meglio il nostro anniversario.

Come vola il tempo…

Sembrava ieri che io e Miya ci siamo messi insieme: il 7 settembre 2007.

Di sicuro la cosa più bella che mi sia successa in vita mia.

Non posso fare a meno di sorridere amaramente quando sento la gente parlare di me come se fossi un genio felice e dal cuore puro, il principe azzurro che ogni ragazza desidera.

Non sono quel genere di persona.

Anzi.

Ho dimostrato di essere esattamente il contrario.

Un essere meschino che approfitta degli altri e vede tutto come un gioco. Un essere che ha poca considerazione per la vita e per le persone intorno a sé.

Probabilmente non sarei neanche da considerare una persona, a questo punto.

Tsk…

Sono proprio un idiota.

Perché devo sempre rivangare quella storia?

Sono passati degli anni.

Pochi, ma sono passati.

E durante questi pochi anni mi sono impegnato veramente tanto per estinguere il debito contratto col mondo digitale quando ero il Digimon Kaiser.

So che la mia stupidità e malvagità non potranno mai essere dimenticata, ma io amo Digiworld e non ero in me quando ho fatto quel che ho fatto.

Credo…

Cioè: ero io… Però era la parte più oscura di me.

Quella ferita e arrabbiata.

Sono successe tante cose che hanno influenzato negativamente la mia vita come per esempio le liti con mio fratello e la sua morte, di cui mi sono addossato ingiustamente la colpa.

Ero arrabbiato con lui.

Tutte le attenzioni erano sempre e solo per Osamu.

Lui era un genio ed io volevo emularlo.

I giorni felici passati a fare le bolle di sapone erano finiti e quel che mi restava erano le occhiate di astio da parte della persona che amavo di più.

Ma ora so che anche lui mi voleva bene.

Come so che molti mi hanno perdonato per le mie colpe.

Per primo Wormmon.

Poi Daisuke e Miyako e infine tutti gli altri.

Pian piano mi sono trovato circondato da una marea di amici che mi volevano bene per quel che ero.

Ma perché parlo al passato?

Quegli amici sono sempre accanto a me.

E spero ci siano ancora, specie stasera che non so che pesci pigliare.

Cosa regalare a Miyako per il mesiversario?

Qualcuno mi direbbe “Elementare, Ken. Regalale dei dolci.” Ci ho pensato a lungo ma ho accantonato l’idea.

Miyako adora i dolci, di tutti i tipi e di tutti i gusti. Ma forse come regalo è troppo banale

Ci vuole qualcosa che la faccia sentire unica e speciale, che dimostri il grande amore che provo per lei.

Ma cosa?

Idea!

Un cd di musica.

Unico inconveniente: a me la musica non interessa e non saprei proprio che cd comprare.

L’unica è chiedere alla persona che conosce meglio Miyako.

E quella persona è Iori Hida.








Ehilà gente! :) dopo due mesi siamo tornate!

Si ringrazia in particolare Sora89:

Cara Sora89, ci ha fatto molto piacere dedicartela, ma dobbiamo rivelarti che quei due andranno incontro a molte disavventure! Speriamo continuerai a seguirci!

Grazie anche a chi ha letto senza recensire.
Continuate a seguirci e ne vedrete delle belle!!

  
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