Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: ReginadeiSogni    17/12/2014    7 recensioni
< Si sono Akito il fratello di Natzumi, ma penso che tu lo sappia già! > rispose lui freddo e distaccato, girandosi verso la chiesa. I suoi occhi si bloccarono sull’immagine dei due sposi felici che sorridevano, per il riso che la gente tirava addosso a loro. Tra quelle grida mancava la risata della sua Sana, mancava lei con la sua chioma ramata e il suo dolce profumo.
“Oh Sana.. mi senti? Ho bisogno di Te…” pensò Akito guardando il cielo.
****
Nello stesso momento due occhi color cioccolato stavano fissando lo stesso cielo, per un attimo avvertì un brivido e poggiò la mano al cuore, come se quella richiesta fosse arrivata fino a lei. Ma nessuno dei due poteva sapere che, le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Natsumi Hayama/Nelly, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Finalmente dopo mezz'ora di viaggio, arrivarono al ristorante. Akito voleva solo sedersi, mangiare e sperare che la giornata passasse il più velocemente possibile, stava combattendo con un dolore troppo grande dentro di lui, troppi ricordi , e troppo vicina la presenza di Sana. Dopo aver scattato un paio di foto con Natzumi e suo padre, si perse ad ammirare il grande prato e la bellissima fontana a forma di cuore che aveva davanti, sapeva che anche quel posto l'aveva scelto lei, ma la cosa peggiore fu quando avvicinandosi al tavolo che sua sorella gli aveva assegnato, lesse il piccolo segnaposto a forma di campanella il nome Sana. Era successo tutto cosi infretta, che nessuno aveva pensato di togliere il suo posto, nessuno aveva pensato a quanto sarebbe stato doloroso stare seduto accanto a una sedia vuota.
Si allontanò nuovamente, aveva bisogno di aria, doveva calmarsi e si continuava a ripetere che non poteva rovinare la giornata a sua sorella.
< Akito > allontanandosi si sentì chiamare, era sua sorella. Dentro di lui la rabbia era troppo grande, lei doveva ricordarsi quel piccolo particolare. Lei che sapeva quanto lui stesse male. Non voleva arrabbiarsi, doveva calmarsi.
< Akito, perdonami. Non pensare che io volessi farti del male. Ho sperato fino ad oggi che lei potesse tornare, che lei oggi potesse prendere il suo posto. E non ho avuto il coraggio di togliere il suo nome..e.. >
< Nat calmati. Non devi preoccuparti per me, la tua speranza era anche la mia. Non sono arrabbiato con te. > rispose Akito.
Era vero lui non era arrabbiato con sua sorella, anche lui da quella notte ha sempre sperato che lei tornasse, che quell'incubo finisse.
< Ti voglio bene fratellone. >
Akito senza dire altro la strinse forte.
< Forza sorellina. La tua festa sta iniziando! Io starò bene >
Quando Natzumi si staccò dal suo abbraccio, gli regalò un sorriso e ritornò al centro della sala, dove suo marito la stava aspettando per aprire le danze. Si rese conto di essere un egoista, aveva pensato solo a se stesso al suo dolore, ma le lacrime che rigavano il viso di sua sorella, erano la conferma del dolore che provava anche lei per l'assenza di Sana. Tutti soffrivano per lei, ma tutti continuavano a vivere la loro vita, erano andati avanti. Akito era perso senza Sana, aveva dimenticato quante persone le volevano bene, aveva allontanato tutti pensando che solo lui soffrisse cosi tanto, l'aveva cercata cosi tanto in quei due mesi, ma di lei e la sua famiglia  non si sapeva nulla. Forse doveva rialzarsi da quell'incubo e a piccoli passi ritornare a vivere. Anche se in cuor suo sapeva che sarebbe stato difficile.

                                                                                                             ****  

< Dove sono gli sposi? Gli ospiti stanno aspettando solo voi per iniziare a scatenarsi! > il deejay stava urlando al microfono, e Natzumi stava correndo velocemente verso suo marito che l'attendeva in centro alla pista. Anche se era ancora scossa , e le lacrime le avevano rigato il viso e sicuramente rovinato il trucco non gliene importava. Voleva solo stringere forte suo marito, e aspettare che quel vuoto dentro di lei volasse via. Anche lei soffriva per non avere Sana accanto, in quei mesi si erano avvicinate molto e lei si comportava come una mamma premurosa. Le aveva regalato momenti splendidi, e abbracci colmi d'amore, anche quando le cose non andavano Sana era li pronta a sostenerla, e quei piccoli gesti le avevano unite molte. Non averla li con lei, era come aver perso un pezzo del suo cuore per la seconda volta, Sana aveva ricostruito quella parte di cuore che Natzumi aveva perso per l'abbandono della loro mamma, e ora si sentiva di nuovo cosi. Era fortuna perchè aveva sposato un uomo meraviglioso, che l'amava e che l'avrebbe sempre protetta, e ora aveva bisogno di lui.
< Amore mio! Pensavo mi avessi gia abbandonato.. > le disse Damon dopo che lei si era fiondata tra le sue braccia.
< Dove mai potrei andare senza di te? > rispose con la voce strozzata dai singhiozzi. Damon sapeva che stava male per Sana, sperava che il giorno del loro matrimonio lei non ci pensasse.
< Tesoro non ci pensare. Oggi ci siamo io e te. Domani penseremo a come andare avanti. Un passo alla volta. >
< Si scusami e che come una stupida non ho tolto il nome di lei accanto a Akito, e vederlo soffrire come se volesse urlare dalla rabbia mi ha spezzato il cuore. Soffro per tutti e due, perchè non posso fare nulla. >
Natzumi soffriva per suo fratello per lei e per Sana. E non poteva fare nulla se non trovare un modo per andare avanti e cercare di far tornare in vita suo fratello. Sana era introvabile e anche lei l'aveva cercata disperatamente, voleva far ragionare i genitori e farla tornare da loro, ma le ricerche con Damon erano state inutili. Dovevano voltare pagina e l'avrebbero fatto insieme.
Damon la strinse ancora più forte e lei si asciugò le lacrime e si scostò leggermente dalle braccia di suo marito, e gli accarezzò la guancia!
< Basta piangere! E' la nostra giornata amore, ci penseremo domani. Ti amo >
< Principessa non ti abbandonerò mai. I tuoi dolori saranno anche i miei. E ora diamo vita a questa festa, proprio come avrebbe voluto Sana! Ti amo piccola >.
Si baciarono e si strinsero forte con sottofondo l'applauso e i fischi degli invitati , che con l'inizio della musica , iniziarono a scatenarsi.

                                                                                                           ****

Per fortuna il pranzo tra una chiacchiera e l’altra stava volgendo al termine, Akito a parte le poche chiacchiere scambiate con i suoi amici al loro tavolo, la sua testa vagava altrove e i suoi occhi continuavano a fissare quella maledetta targhetta con il suo nome. Quella giornata doveva essere diversa, Sana l’aveva sognata cosi tanto, dentro quella festa, quelle decorazioni c’era tutto il suo cuore. Sarebbe mai riuscito ad andare avanti? Alzo’ gli occhi verso i suoi amici che ballavano e si divertivano, e provava invidia per la loro felicita’, anche lui sarebbe stato li attorno a loro ,magari non avrebbe ballato, ma ci sarebbe stata la sua donna, e i suoi occhi non si sarebbero persi lo spettacolo di ammirare la sua bellezza e la sua allegria, e si sarebbe innamorato ancora del suo sorriso, dei suoi grandi occhi cioccolato, non avrebbe mai smesso di guardarla.

 

< Hayama! Devi ballare >.
Quella mattina Sana si era alzata con una sola idea in testa, insegnare ad Akito alcuni passi di ballo. Erano ormai tre ore che lui teneva tra le sue braccia la sua ragazza, e invece di ascoltare le sue parole con le labbra le lasciata piccoli baci su tutto il collo, e lei lo rimproverava. A lui non piaceva ballare e non avrebbe sicuramente imparato adesso solo per il matrimonio di sua sorella.
< Ma a me non interessa ballare Kurata. In questa giornata di pioggia vorrei solo una cosa. >
< Ma pensi solo a venire a letto con me? Non voglio ballare da sola quel giorno, anche io vorrei un cavaliere al mio fianco. >.
Non era vero che Akito pensava solo ad andare a letto con lei, anche se l’idea in quella giornata era davvero quella, perdersi tra le sue braccia e amarsi come solo loro sapevano fare. Odiava davvero ballare, non poteva semplicemente stare in un angolo e godersi tanta bellezza ballare per lui?
< Be venire a letto con te e sempre un mio desiderio, ma non penso solo a quello. Devo imparare a fare due passi solo per un matrimonio? Non posso semplicemente guardarti? Lo spettacolo sarebbe molto piu’ bello! > le disse ghignando e baciandole l’orecchio.
< No. Perche’ tutti avranno un uomo e io non voglio stare seduta. Fallo per me Amore, solo un ballo.. >. Ecco che usava il suo tono dolce e sbatteva i suoi occhioni cioccolato per far pena ad Akito, sapeva che facendo cosi lui avrebbe ceduto come sempre. Non che lui fosse un cagnolino e che a qualsiasi richiesta dicesse di si, ma a quelle importanti non poteva dirle di no.
< Uno solo, e poi ti diverti con le tue amiche! > Sana gli salto’ addosso buttandogli le braccia al collo e incrocio’ le gambe attorno alla vita di Akito, iniziarono a baciarsi con foga, le mani di lui bramavano ogni centimento del suo corpo. Erano da ore che stavano cosi attaccati e lui non desiderava altro che perdersi dentro di lei, sentire i loro respiri intrecciarsi, non si sarebbe mai stancato di tanta bellezza. Continuando a baciarsi Akito raggiunse il letto e l’adagio’ dolcemente, ripresero a baciarsi con piu’ foga di prima, ma i loro corpi volevano solo fondersi l’uno con l’altro, cosi i loro vestiti volarono e Akito tornando su di lei intreccio’ le loro mani, e con dolcezza la fece sua.
Quando i loro respiri tornarono regolari Akito prese il lenzuolo e copri’ i loro corpi, la prese tra le braccia e lei appoggio’ la testa sul suo petto.
< Mi dispiace rovinare il momento, ma se e’ questo il tuo modo per dirmi grazie,
ti diro’ di si piu’ spesso Kurata! > le disse ghignando, e la senti’ sorridere sul suo petto.
< Ti chiedero’ piu’ favori allora! >.
Scoppiarono a ridere, ma quando i loro occhi si trovarono, e le loro labbra si bramavano ancora, dimenticarono la lezione di ballo e unirono ancora i loro corpi.
 

Quando ritorno’ in se Akito si accorse di aver finito una bottiglia di vino senza neanche accorgersene. Sembrava che stesse vivendo di nuovo quel momento, era tutto cosi reale. Come poteva andare avanti, se ogni minima cosa lo portava sempre a lei?
Aveva bisogno d’aria cosi si alzo’ di scatto, ma alzandosi senti’ un liquido freddo bagnargli la camicia e un vassoio cadere a terra. La sua vita non era gia abbastanza complicata?
< Oh scusami, non volevo. >
< Che figura, sono un disastro >.
Akito senti’ una voce dolce e fine borbottare alle sue spalle, e quando capi’ che non poteva sicuramente urlare contro a quella povera cameriera, riprese il controllo di se stesso e si giro’ per controllare il danno che lui stesso aveva combinato. Quando si giro’ i suoi occhi trovarono davanti a lui una ragazza magrolina, con lunghi capelli ricci biondo rosati , e occhi di un marrone con sfumature verdi che non aveva mai visto. Rimase un attimo imbambolato per quella visione, non aveva piu’ guardato nessuna ragazza da quando nella sua vita era entrata Sana, e neanche dopo che lei non ne faceva piu’ parte. Ma questa ragazza era davvero carina, e i suoi occhi lo colpirono molto.
< No scusami, e’ colpa mia. > . E senza dire altro si abbasso’ e aiuto’ la ragazza a pulire. Non dissero nulla, l’aiuto’ a raccogliere i pezzi di vetro sul pavimento e dopo aver appoggiato tutto dentro il vassoio, alzandosi lei noto’ la grossa macchia sulla camicia di Akito. Ma prima di riuscire a parlare si perse in quelle due pozze dorate, cosi fredde, cosi tristi ma nello stesso tempo che rapivano e ne rimase affascinata.
< Ti ho macchiato la camicia. Sono davvero imbranata. > Akito la trovo’ buffa, ma non voleva metterla in imbarazzo, era pur sempre una camicia ed era stata colpa sua, non avrebbe mai dato la colpa a una povera ragazza che stava facendo semplicemente il suo lavoro.
< Non importa. Tranquilla. >. Ad Akito non importava davvero quella macchia, era solo un altro incidente da aggiungere alla sua lista delle giornate negative, voleva solo tornare a casa e andare a dormire.
< Non ho svolto bene il mio lavoro, e la tua camicia è un disastro. Vieni con me, sono certa che nel retro della sala ci sarà sicuramente qualcosa che la farà tornare come nuova. >
Akito stava per ribattere ancora, ma lei non lo fece parlare. < Non accetto un no. E’ il minimo che io possa fare. Seguimi. >
Cosi senza dire nulla Akito seguì la cameriera, litigare con la servità era l’ultima cosa che voleva aggiungere alla sua immensa lista negativa. Dopo qualche minuto arrivarono in uno spogliatoio posto dietro la sala, la ragazza si allontanò tornando poco dopo con una scatola in mano.
< Una mia collega mi ha detto che questa polverina in pochi minuti farà tornare la tua camicia come nuova, ora te la metto sulla macchia, sperando che sia cosi miracolosa come dice! >.
La ragazza si avvicinò al suo petto e buttò sulla macchia un po’ di quella polverina bianca, facendo attenzione a non versare il contenuto anche sul suo pantalone. Erano molto vicini e Akito poteva sentire il suo profumo e il suo respiro, e quando le sue dita toccarono il suo petto attraverso la camicia si sentì strano. Erano 2 mesi che il suo corpo era assente, e tutte queste novità sembravano risvegliare sentimenti contrastanti. Anche lei sembrava aver sentito le stesse sensazioni, che con grande velocità allontanò la sua mano e si spostò sedendosi accanto a lui.
Per pohi secondi tra loro fu padrone il silenzio, i loro occhi spesso si incrociavano. Sguadso confuso quello di lui, e sorrisi imbarazzati di lei. La vicinanza di quella ragazza aveva risvegliato sentimenti ormai dimenticati in lui, e quel silenzio imbarazzante peggiorò solo la situazione, quando finalmente lei decise di parlare per rendere l’attessa più piacevole.
< Faccio la cameriera da poco tempo, e ho solo combinato guai! > disse sorridendo. Akito per pochi istanti si soffermò sulle sue labbra, di un rosa naturale, piccole e carnose. Ma subito dopo si diede delll’idiota per le cose che stava pensando e girò subito la testa, guardando un puntino di fronte a lui inesistente, cercando di riprendere il controllo.
< Da quando esattamente fai questo lavoro? > rispose lui cercando di essere il più tranquillo possibile.
< Esattamente da 3 ore! Ho rotto dieci bicchieri, sono scivolata e caduta in mezzo alla sala, e contando la tua camicia rovinata e altri bicchieri rotti, posso solo dire di essere un caso senza speranza! Ahah > La ragazza iniziò a ridere, e Akito sorrise per la semplicità che aveva usato la cameriera per descriversi.
Lei gli raccontò che aveva accettato questo lavoro per fare un favore allo zio, il padrone del ristorante. Aveva bisogno di personale e lei era stata reclutata all’ultimo. Gli disse anche che la sua passione era la musica, e che avrebbe preferito cantare, e non servire ai tavoli. Akito annuì a tutto quello che lei gli raccontava, parlava molto forse troppo, ma era davvero piacevole ascoltarla.
< E davvero un bellissimo matrimonio, chissà come si stanno divertendo la fuori! >
< Be per chi se lo sta godendo si! >
< Perché tu non ti stai divertendo? Io fossi in te si! Caspita stai parlando con una che sta facendo avanti e indietro con i piatti in mano. >
< Non sono il tipo da feste! >.
Akito non voleva dare spiegazioni sul suo stato d’animo, alla fine era una sconosciuta e per quanto fosse stato piacevole ascoltarla, non voleva che l’attenzione cadesse su di lui. Lei per un attimo non disse nulla, forse la risposta un po’ troppo sbrigativa di Akito, le fece capire che aveva detto qualcosa che lo aveva turbato cosi decise di cambiare argomento.
< Bè cambiando discorso, devo dire che lo sposo è davvero carino! La sposa però non mi piace è bruttina! > dicendo ciò guardando l’orologio, si alzò e con un panno iniziò a togliere la polverina che come per magia aveva davvero tolto quella macchia enorme di vino. Akito sentì di nuovo un brivido pervadere il suo corpo, ma cacciò via subito quella sensazione continuando a sorridere per la frase appena detta dalla cameriera.
Quando finì di ripulire la camicia Akito si ricordò che forse doveva tornare al matrimonio, non che ne fosse cosi felice, quella chiacchierata nello spogliatoio con la cameriera era stata davvero la cosa più divertente di tutta la giornata, e tornare in mezzo a quel casino voleva dire tornare a soffrire.
Avviandosi verso la porta decise che forse una risposta doveva darla a quella ragazza, cosi con la mano sulla maniglia e un ghigno sulle labbra si voltò verso di lei.
< Ti ringrazio per la camicia, e comunque piacere Akito il fratello della sposa! >.
< Piacere Akito fratello della sposa, io sono quella che ha fatto la peggior figura della sua vita. >. Detto ciò la cameriera soppiando a ridere, senza dire il suo nome si voltò e andò via.

                                                                                                             ****

Akito tornò in mezzo alla mischia,e notò tutti i suoi amici completamenti ubriachi che ballavano saltellando da una parte all’altra. Natzumi e suo marito ballavano erano seduti al loro piccolo tavolo rotondo, erano soli lontani da tutti e sorridevano felici, guardando le loro famiglie e amici divertirsi. Gli occhi di sua sorella trovarono i suoi, e si scambiarono un sorriso sincero come se in quel momento lei stesse leggendo i suoi pensieri, e quel piccolo gesto fosse un abbraccio.
< Una birra? >. Riconobbe subito quella voce, era il fratello di Damon. Dopo la chiacchierata fuori dalla chiesa non si erano più rivolti la parola, non che Akito ne avesse voglia, ma in fondo una birra era quello di cui aveva bisogno.
< Grazie! >.
Prese il bicchiere e se lo scolò tutto, e subito dopo lo appoggiò al tavolo che si trovava alla sua sinistra.
< Bella festa! Peccato che le ragazze siano gia tutte impegnate.>
< Tu Akito dove hai lasciato la tua Dama? >
Akito era un vulcano di emozioni, ma la rabbia prese il sopravvento. Stava per rispondergli, voleva mandarlo al diavolo, ma la parte della sua testa razionale gli ricordò che Brian non conosceva la sua storia, non poteva sapere quale grande dolore Akito stesse provando.
< Nessuna Dama,lunga storia. >. Senza dire altro, allungò un braccio verso il cameriere che in quel momento stava passando con i bicchieri di spumante, ne afferrò uno e cominciò a bere.
< Vogliamo ringraziare tutti voi per aver trascorso con noi questo meraviglioso giorno. Volevo ringraziare tutti i miei amici e la mia famiglia per non avermi mai abbandonata e per avermi sopportata in questi mesi con l’organizzazione di questo matromonio. Volevo ringrazie mio Papà Fuyuki e mio fratello Akito le persone più importanti della mia vita, e per essere qui con me in questo giorno speciale. E infine un grazie speciale va a una persona, che purtroppo oggi non è qui con noi, e per quanto sia banale spero che questo mio pensiero possa arrivare fino a lei. Ancora grazie a tutti voi! Divertitevi e godetevi la festa! >
Akito è li immobile è sta male, perché in quella stanza tutto e tutti gli ricordano lei, Natzumi con il suo ringraziamento non ha fatto nomi, ma lui sa a chi si sta riferendo. Soffre e vuole soltanto bere. Si volta a guardare la sala, chi più e chi meno sono addoloratu per la scomparsa di Sana, però sono qui per festeggiare sua sorella, e la nascita del suo amore con Damon. Tutti sono riescono ad essere spensierati e felici almeno in questo giorno. Sua sorella è felice si sta divertendo proprio come lo stanno facendo i suoi amici, proprio come avrebbe voluto Sana. Akito però non ci riesce, ma nella sua mente inizia a immaginare, quanto Sana si arrabbierebbe con lui se un giorno tornasse, gli ricorderebbe che quello era il giorno di Natzumi, e che lui non doveva donargli un Akito a metà, ma che doveva sorriderle, e festeggiare il suo giorno insieme a tutti i loro amici. Non poteva mostrarle delle foto dove lui sarebbe apparso sempre distrutto. Non glielo avrebbe mai perdonato. Doveva svuotare la mente almeno per quelle ore, e lo avrebbe fatto pensando a lei, cosi con lo sguardo cercò quello di sua sorella e quando lo trovò, le regalò un grande sorriso. Il più vero e sincero di quei 2 lunghi mesi.Quando tornò con gli occhi a cercare i suoi amici, poco lontano da lui notò la cameriera, e i loro occhi rimasero incatenati fin quando lei non si dovette allontanare per continuare il suo lavoro. Da quel momento in poi Akito iniziò a non pensare a nulla, passò più tempo con i suoi amici, e finalmente parlò con Brian che risultò essere davvero un bravo ragazzo. La serata continuò tra chiacchiere, birre e giochi di sguardi con la cameriera. Quando finalmente arrivò a casa si sentiva più sereno, si tolse i vestiti e si buttò a letto. La giornata era cominciata male, ma alla fine aveva capito che non poteva continuare cosi e si sorprese come quella ragazza senza un nome gli fosse entrata nella testa, e come la sua presenza avesse azzerato per un attimo il suo tormento. Dentro di lui si stavano accendendo troppi sentimenti, aveva bisogno di dormire e spegnere i pensieri, cosi si voltò verso la grande finestra alla destra del suo letto e prima di chiudere gli occhi le stelle gli regalarono l’immagine della cameriera, e del suo sorriso.

                                                                                                      ****

Nello stesso momento, qualcun altro stava ammirando lo spettacolo meraviglioso che le stelle quella sera regalavano. Da 2 mesi cercava un senso in quelle sue giornate monotone e vuote, ma quel giorno si era sentita più viva, aveva appoggiato spesso la mano al suo cuore provando una sensazione di pace. Un gesto spontaneo che ancora non riusciva a spiegarsi. Era come se la fuori qualcuno avesse bisogno di lei, e il suo cuore lo sentiva. Con questi pensieri si addormentò, e involontariamente la sua mano tornò sul suo petto.
 
 
 

Eccomi qui ragazze! Finalemente questo secondo capitolo è terminato! E’ stato un vero e proprio calvario..e non ho avuto mai un giorno tranquillo per concentrarmi sul capitolo. Non sono giorni molto fortunati.. Speriamo che l’anno nuovo ci regali delle notivà e che sia più buono di questo che sta finendo.. Ma stasera dopo una lunga giornata stressante posso regalarvi un nuovo capitolo.. Che vi dovrete godere a fondo anche perché non so con le feste di mezzo, quando riuscirò a pubblicare il terzo.. Ma non vi abbandonerò, e in fase di lavorazione e sicuramente ce la farò! Volevo ringraziare tutte voi per il vostro sostegno e le belle parole siete davvero una grande stima per me e la mia storia. Volevo ringrazie Lolimik (Stefy) per le nottate passate ad aiutarmi nella parte finale che proprio non mi riusciva bene e mi ha sopportata! Grazie infinite! <3 E non dimentichiamoci il nostro appuntamento con Grey aahhaha. Un Grazie alla mia cara Miky che ormai fa parte delle mie giornate ed è un grande sostegno per me <3. E un saluto a Kody Love Kodocha per le nostre chiacchierate e un pensiero al nostro Stephan! <3. Ancora grazie a tutte voi che non mi abbandonate mai! Ora vi saluto e se non ci sentiamo prima vi auguro un Buon Natale e Un felice anno nuovo! Un grosso grandissimo bacio.. Saretta (Regina dei Sogni)

  
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