Mi sveglio,
è
praticamente l’alba. Non riconosco subito il posto in cui
sono, ma poi vedo
Betty abbracciata a me e ricordo tutto. Dorme con la testa appoggiata
alla mia
spalla, come sempre.
Evidentemente nel
sonno ci siamo abbracciati senza accorgercene, perché noi
dormiamo sempre così.
Il suo abbraccio,
anche se sta dormendo, mi sembra giusto. Questo è il suo
posto. Accanto a me.
La guardo dormire serena e penso a quanto nonostante tutto io la ami.
Io la
amo. Non posso farci niente. Anche se lei smettesse di amarmi io
continuerei ad
amarla lo stesso. Con lei per la prima volta nella mia vita ho trovato
un po’ di
pace. Se anche dovessimo lasciarci ripenserei ai miei anni con lei come
ai più
sereni della mia vita. Le ho dato tutto me stesso, quello che sono, che
avevo e
anche quello che non sono e non avevo. Immaginavo che prima o poi non
le
sarebbe bastato. Me lo sentivo dentro.
Ma non avrei mai potuto credere che lei potesse prendersi una sbandata
per Daniele Valencia.
Già non sopporto l’idea
che lei possa amare
un altro, che poi
sia Daniele mi manda in bestia.
Forse è vero che io
non l’ho capita questa mia donna. Che io voglia che lei resti
quella di sempre.
La sento svegliarsi.
Mi guarda, anche lei stupita di essere abbracciata a me.
“Buongiorno”
mi dice
dandomi il consueto bacio di ogni mattina e abbracciandomi ancora
più forte. Restiamo
entrambi in silenzio ed è incredibile che nessuno di noi due
sappia cosa fare o
dire. È la prima volta che ci troviamo in una situazione del
genere e non
importa se siamo sposati da dodici anni, il ritorno alla
realtà ci ha ricordato
che adesso i nostri rapporti sono diversi. Ma lei continua a essere
abbracciata
a me. Non posso credere che il nostro grande amore possa essere finito.
Mi
sembra assurdo. Solo qualche mese fa insieme avremmo sconfitto il mondo
mentre
adesso il mondo ci è crollato addosso.
“Armando” mi chiama
“Si” le rispondo io
“Lo so che non mi crederai,
ma io ti amo” mi dice.
Sono incapace di
risponderle qualsiasi cosa. Lei alza gli occhi verso di me e io non riesco a trattenermi e la bacio
appassionatamente. Metto
tutti i miei sentimenti contrastati in questo bacio. Voglio punirla ma
anche
farle capire quanto io la desideri. Lei non si sottrae al mio assalto,
anzi al
contrario partecipa con foga sempre crescente e questo mi piace
così tanto che
non voglio altro che diventare una sola cosa con lei. Solo io e lei.
Solo io e
lei.
“Allora” ci dice lei,
guardando Michel, “Non avrei mai pensato di conoscerti
così Betty” le dice “Michel
mi ha parlato di te come una donna molto importante della sua vita che
ha
conosciuto troppo tardi, quando già qualcuno le aveva rubato
il cuore. Immagino
sia stato tu Armando” dice rivolgendosi a me. Non avrei mai
immaginato che
uscisse fuori questo argomento così direttamente.
“E si” le rispondo “sono
stato io!”. Non posso credere che stiamo parlando di questa
storia. Sono
passati quasi quattordici anni da allora.
“Sai” continua lei
verso Betty “penso che Michel ci abbia impiegato del tempo a
riprendersi dalla
tua scelta. Io ho dovuto faticare non poco perché smettesse
di avere quell’aria
malinconica che hanno gli innamorati quando aspettano qualcuno che non
arriverà
mai!”
“Clara!” le dice lui,
ma lei ribatte “Mio caro, è la verità!
Non capisco cosa ci sia da negare!”
“Ha ragione” dice lui “E’
vero ha ragione lei. Ma ormai è tutto superato, davvero.
C’ho messo un po’ di
tempo ad accettarlo ma quando l’ho fatto sono riuscito a
ricostruire la mia
vita”
“Sono tanto felice per
voi” gli dice Betty “Io ti voglio molto bene e se
ti avessi incontrato prima probabilmente
avrebbe potuto esserci qualcosa tra noi ma il destino o chi per lui, ha
messo
Armando sulla mia strada e da quel momento nessun’altro ha
più avuto importanza
per me”.
“Che dichiarazione!”
dice Clara. Vorrei dirle che non è così. Che
tutti questi discorsi non servono
a niente perché lei ha baciato un altro. Daniele Valencia,
il peggiore degli
uomini sulla faccia della terra.
“No” le dico “Ti
aspetto qui. Cerco una connessione internet e lavoro anche io un
po’”
“Ok. Ci vediamo dopo
allora!”
“Va bene.”
Sorseggio il mio caffè
come se nulla fosse successo.
“Armando” mi dice
Michel “ti va se facciamo quattro passi?”
“Certo” gli dico. Non
ho un valido motivo per rifiutare.
“Non usare quel tono
aggressivo con me” mi dice lui “non ne hai bisogno.
Io non sono un tuo rivale.
Ormai non più”
“Scusa” gli dico “ma
sono molto molto teso. Sono certo che Betty ti abbia detto che tra di
noi le
cose non vanno molto bene ultimamente.”
“Si, me l’ha detto
ieri sera in effetti” mi dice “Non sai quanto io ti
abbia odiato in questi anni
!?”
“Ah si? Non l’ho mai
percepito!” ribatto sarcasticamente.
“Si. Quando sono
venuto a Bogotà la seconda volta, quando ho scoperto che tu
e Betty vi eravate
sposati ho capito che mi avevi definitivamente portato via la donna
della mia
vita e superarlo, come ha detto Clara, non è stato facile.
Anche se a quel
punto, a Bogotà, non potevo comportarmi come se ne fossi
ferito”mi dice.
“Non ce la faccio più”
gli dico “di sentir dire a te o a Daniele che vi ho portato
via la donna della
vostra vita. Non lo sopporto più. Ne parlate come se io non
avessi avuto il
vostro stesso diritto di starle accanto!” sbotto.
“Io ricordo solo che
quando Betty è arrivata a Cartagena era uno scricciolo di
donna impaurita dal
mondo con una grande fragilità interiore eguale alla sua
dolcezza e al suo
stupore. Era nascosta in quei vestiti informi, dietro quegli occhialoni
e
quella frangia orribile. Ricordo che la sera in cui l’ho
vista cambiata non
riusciva a smettere di toccarsi i capelli e mentre parlavamo sulla
spiaggia la
voglia di proteggerla è salita in me prepotentemente. Avevo
di fronte una donna
che si stava costruendo. Ma nonostante ne fossi affascinato, lei mi ha
sempre
detto che usciva da una situazione difficile che l’aveva
distrutta, che l’aveva
quasi ammazzata. Ora penso che tu c’entri qualcosa in questo,
ma non ho mai
saputo cosa tu avessi combinato perché sapevo che parlarne
per lei era
difficile e quando sono venuto a cercarla e tu ci perseguitavi giorno e
notte
non ho voluto chiederlo. Comunque, una sera a Cartagena, siamo andati
in un
party dove erano previsti dei fuochi artificiali. Lì
c’erano delle modelle che
lei non aveva il coraggio di affrontare ed infatti dopo averla salutata
le
hanno chiesto subito di Armando Mendoza, e di come fosse possibile che
lei
avesse lasciato l’azienda. Lei tremava. Io le davo il braccio
e lei nel
rispondere a quelle donne tremava, come se le stessero togliendole il
cuore dal
petto e quando le ho chiesto chi fosse Armando Mendoza, lei mi ha
risposto ‘Un
uomo del mio passato’. Non avevo mai visto una donna
terrorizzata dal suo
passato come lei. Quella sera ho provato a baciarla”
Cosa?? Betty mi aveva
più o meno raccontato questa storia ma devo dire che mi
aveva raccontato molto
meno di questo. Non posso credere che mia madre aveva ragione nel dire
che
sicuramente un altro era entrato nella sua vita.
“Io ho provato a
baciarla” continua Michel “ma lei si è
tirata indietro dicendomi che non era
pronta. Che se volevo potevamo essere amici ma nient’altro.
Pensa che lei è
sempre stata convinta che fosse stata Catalina a chiedermi di
corteggiarla,
come se lei non potesse esserlo per se stessa, per quello che era. Io
ne ero
totalmente affascinato”
“Non dirlo a me” gli
dico finalmente “Devo dire che Betty non mi aveva raccontato
così questa
storia.”
“Io non so cosa tu le
abbia fatto, ma di sicuro, per ridurla nello stato in cui era,
più di tre baci
dati in un momento di debolezza ad un altro. Se
c’è una cosa che ho imparato è
che al centro della sua vita ci sei tu. L’ho imparato sulla mia pelle. Quando
l’ho vista ieri sera, dopo
anni che non la vedevo, mi è sembrata un’altra.
Una donna bellissima e
realizzata, ma è sempre la stessa, perché ancora
una volta combatte con se
stessa e con Armando Mendoza, perché Armando Mendoza sia al
centro della sua
vita.”
“Michel” gli dico “vorrei
che smetteste di parlare di me come se io l’avessi resa
infelice in tutto
questo tempo, come il povero idiota che lei ha scelto. Io
l’ho amata e la amo
ancora!”
“Io Armando non ho
detto questo” mi risponde “forse sei tu che ti vedi
‘il povero idiota che lei
ha scelto’. Se tredici anni fa fosse venuta a Cartagena con
me, perché era
libera dall’amore che provava per te non ci sarebbe stato
nessun uomo più
felice di me. Lei però ha scelto te, perché ama
te. Il punto è che lei ti ama.
E che tu dovresti smettere di sentirti migliore o peggiore di qualsiasi
altro
uomo. Sbagliamo tutti, anche tu. Se lei ha baciato un altro, dovresti
anche
iniziare a pensare quali siano le tue responsabilità per il
suo comportamento. Metti
da parte il tuo orgoglio e cerca con lei una soluzione,
perché l’unica cosa che
so è che lei potrebbe sopravvivere senza di te ma non
vivrebbe più!”
“Non riesco a capire
come tu possa pensare una cosa del genere!” gli dico un
po’arrabbiato “Tutti
sembrate convinti del fatto che lei mi ami più della sua
stessa vita eppure è
stata lei a baciare un altro. È stata lei che ha deciso di
iniziare una specie
di affettuosa amicizia con Daniele senza che io ne sapessi niente. Lei
ha
deciso di cambiare look, di fare un servizio fotografico. È
lei che è diventata
un’altra … eppure chissà
perché la colpa è mia!”
“L’unica colpa che
avrai è quella di essere scappato se lascerai che lei si
senta colpevole di
voler essere diversa da quello che vuoi tu. Perché allora la
perderai e allora
smetterete di vivere perché non potrete stare insieme
né stare divisi. Pensaci”
mi dice e va via.
Sono
molto confuso, tutti si sentono in dovere di dirmi cosa sentire e cosa
provare.
Se ripenso a questa mattina non posso fare a meno di credere che lei
mi ami.
Ma fare l’amore non è servito a niente. Non mi
sento più sicuro per questo. E
ciò che mi disturba di più è che una
parte di me vorrebbe crederle, vorrebbe
superare questa storia e declassarla a un errore di Betty come sembra
essere,
ma una parte di me sembra non volerlo accettare e non si capacita di
come sia
stato possibile che lei facesse una cosa del genere. Temo che il suo
coinvolgimento con lui sia maggiore anche di quello che lei ammette a
se
stessa. Sono venuto qui in cerca di prove a sostegno della mia tesi.
Vorrei
tanto credere a quello che dice Michel ma sento che dentro di me
qualcosa si è
rotto, io non mi fido più di lei.