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Autore: _Lillian_    19/12/2014    9 recensioni
"Sarà come se non fossi mai esistito".
Aveva detto così prima di scomparire e così sarebbe stato se dentro me non stesse crescendo qualcosa che mi lega ancora più inesorabilmente a lui.
"Quando non si ha più nulla a cui potersi aggrappare anche il pericolo diventa un'ancora di salvezza, e i Volturi per me, per loro... lo sono stati"
Mi chiamo Isabella Marie Swan e sono un'immortale.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Volturi | Coppie: Bella/Edward
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Chapter 6
 
POV LILIAN

“SVEGLIA MORTI AMBULANTI! Siamo troppo giovani per dormire fino a tardi e troppo vecchi per potercelo permettere, non sia mai che uno di questi giorni la morte ci venga a prendere e inostri begli occhi non si aprano più” dissi con una grandissima dose di sarcasmo ai miei fratelli barra vampiri ancora beatamente accoccolati nel loro sonno. Presi al volo una sveglia lanciatami contro. “Oh che mal grazia! Sai fratellino i tuoi riflessi la mattina sono gli stessi di un bradipo cieco in calore”. “Va all’inferno Lilian!”. “Ti voglio bene anche io. NESSIE! DELIAH! Oggi mi sento magnanima quindi vi offro due possibilità.  La prima è che voi alziate i vostri bei culetti dal letto grazie alla vostra nemica volontà, la seconda è che io vi smembri fino all’ultimo pezzettino e faccia un gran bel falò in giardino se entro dieci minuti circa non siete pronti, belli e aitanti per andare a fare shopping pre-scolastico” dissi picchiettando un piede sul pavimento, appoggiata alla ringhiera nera della nostra nuova casa. Le minacce erano sempre state il mio forte e di questo ne andavo più che fiera. “Perché non vai a rompere l’anima al tuo futuro ragazzo martire e lasci noi, povere anime in pena già troppo sofferenti a causa tua, in pace?” disse Nessie sbucando fuori dalla sua stanza a metà tra l’incazzato e l’assonnato. “Sorvolerò la parte del fidanzato perché non ho ancora voglia di staccare la testa a qualcuno per ora. Detto ciò la risposta è ovvia, in questa casa ci sono quattro finti adolescenti-vampiri-cacciatori super sexy che inizieranno il quarto anno di liceo tra meno di ventiquattro ore, ed è per me praticamente impensabile farvi presentare così conciati!”. “Illuminami Lily, per ‘così conciati’ cosa intendi? La scuola non è una passerella ma un luogo dove si apprende e una gonna all’ultimo grido non fa la
differenza” contestò Deliah uscendo anch’essa dalla sua stanza. “E se vogliamo essere pignole, attiriamo già troppo l’attenzione su di noi. Meglio non mettere in mostra troppa mercanzia” continuò la mia sorellina guastafeste. “Forse non avete capito, io non vi do il diritto di contestare né ho chiesto un vostro parere al riguardo, il mio è un ordine perentorio che se non esaudito farà ruzzolare la testa di qualcuno giù per le scale e ho la netta sensazione di aver già deciso chi sarà il decapitato. ANTHONY ALZA IL CULO!”. Corsi al piano inferiore a velocità umana per poter fare colazione convinta ormai che le minacce avessero sorbito il loro effetto. Ovviamente i miei fratelli avrebbero esaudito le mie ‘richieste’ non per paura di me ma della mia isteria sicuramente. “Sai Lilian non dovresti minacciare così i tuoi fratelli, prima o poi potrebbero coalizzarsi contro di te per un obiettivo comune” disse mamma sorridendomi mentre io alzavo gli occhi al cielo.
“Comunque buongiorno tesoro, dormito bene?”. “Un incanto mammina. Hey Jake se continui a ingozzarti così prima o poi dovremmo farti una tracheotomia per estrarre un muffin incastrato!” risi picchiando con la mano sulla schiena del fidanzato di mia sorella troppo occupato a strozzarsi per rispondere. “Mangi come un’animale… ah giusto, lo sei” gli sorrisi sorniona. “Hey Bells ma sei sicura di non averle dato soda caustica nel primo biberon?”. “Ah, ah, ah molto divertente. Oh finalmente siete arrivati!” dissi voltandomi verso i miei fratelli che pochi secondi dopo fecero capolino giù dalle scale entrando nella grande cucina. “Si Lilian e la parte più bella è che l’abbiamo fatto di nostra spontanea volontà!” mi rispose acido Anthony sedendosi al tavolo e prendendo due muffin seguito dalle mie sorelle mentre mamma accarezzava loro la testa. “Mamma, posso farti una domanda?” chiese Deliah a nostra madre ignorando il discorso. Mamma posò la caffettiera sul tavolo e si girò con un sorriso tirato. “Certo Deliah”. “Ieri siamo stati al cimitero dal nonno…  accanto alla sua lapide c’era…”. Deliah tentennava, non sapevamo ancora come mamma avrebbe preso la nostra ‘passeggiata’ pomeridiana dal nonno ma per qualche strano motivo sembrava preoccupata per tutt’altro. “C’era la mia. Sapevo che questa domanda sarebbe arrivata e so che ne arriveranno a breve altre” disse mamma sospirando e sedendosi sul ripiano della cucina con la sua imbarazzante eleganza. Imbarazzante perché al confronto io, la più posata tra i gemelli, sembravo un papera monca. Mamma prese un altro respiro. “Quando me ne andai da Forks avevo già deciso che per la gente del posto sarebbe presto o tardi arrivata la notizia della mia morte, tuttavia ho voluto lasciar tutti loro con una mezza verità o una non del tutto bugia, chiamatela come volete. Si sparse grazie a Jake la notizia che Isabella Swan era rimasta incinta e che per tale motivo era scappata dalla casa di suo padre. La notizia fece scalpore ,ovviamente, in una cittadina tanto piccola non ci si può aspettare altro. Nessuno si sarebbe mai aspettato un tale colpo di testa dalla figlia del capo Swan e per questo motivo molti di loro rimasero titubanti e stentarono a crederci ma poi si accorsero che quasi contemporaneamente anche un’altra persona era andata via da li…”. “Intendi Cullen?”disse Anthony precedendola. “Intendo vostro padre, Anthony.  Tutti avevano visto, notato o saputo dell’amore che legava Isabella Swan al ragazzo che apparteneva alla famiglia più misteriosa del posto e non ci volle molto a fare due più due” disse mia madre stringendo le mani sul tavolo. “Ma quindi la gente di Forks sapeva che noi fossimo suoi figli?” domandò Nessie seduta comodamente su Jake intento a disegnarle ghirigori sulla schiena con l’indice. “No, la notizia fu smentita subito. Si venne a sapere tramite fonti certe molto vicine a lei, che dopo la rottura con il giovane Cullen, Isabella  presa dalla depressione andò con il primo che gli capitò a tiro e al momento del parto sia lei che il bambino per delle complicazioni non riuscirono a sopravvivere”. “Quindi non esiste alcun discendente di Isabella Swan per loro” constatai appoggiandomi con entrambe le braccia sul tavolo. “Ma quali sono queste fonti certe?”. “Vennero corrotti, non chiedetemi come, quelli che a loro tempo furono la mia ginecologa e il mio dottore e nonostante dovessero mantenere il segreto professionale con pochi parlarono comunque e dai quei pochi poi si sparsero notizie in tutta la città, ma almeno quella volta il modo molesto in cui girano i gossip a Forks ci fu comodo” terminò mamma scendendo dal ripiano e versando il caffè avanzato nella moka nel lavandino. “E della casa di nonno? Cosa ci sai dire?” chiese Anthony appoggiando la testa sulle sue mani. “Non ho mai avuto il coraggio di venderla o di affittarla a qualcuno, non solo perché da allora qui non tornai mai più ma anche perché sono emotivamente legata a quel posto e il solo pensiero che qualcuno possa abitarci e cambiare tutto il suo interno mi riempie di tristezza” disse nostra madre dandoci le spalle. “Ma perché non siamo andati noi? Cioè alla fine saresti tornata li con i tuoi figli” dissi non capendo la tristezza di mia madre. “Perché in ogni caso sarebbe molto strano che in quella casa ci andasse ad abitare una famiglia dove la madre è del tutto uguale a Isabella Swan”. “Ma qualcuno potrebbe comunque vederti, insomma ora la tua vita è qui, hai un lavoro, dovrai venire ai colloqui, ti vedranno”. “Robert si è accertato che tutti quelli che io conoscevo nella mia vita passata, insieme a tutti coloro che mi hanno mai vista o che hanno avuto a che fare con me fossero morti, e fortunatamente non ne conoscevo molti”. “Di la verità, Robert li ha soggiogati vero?” disse Dely prendendo l’ultimo sorso del suo caffè. “Si, coloro che sapevano troppo ora non sanno neanche che io sia mai esistita”. “Beh alla faccia del non mostrare stranezze da vampiri-cacciatori, direi che il concetto è stato afferrato bene da tutti” risi sarcasticamente, odiavo non poter essere me stessa e ancor di più odiavo nascondere la mia essenza e i miei poteri. Dover recitare le parti di normalissimi umani adolescenti non era proprio il nostro forte e sicuramente ci stavamo imbarcando in una vita in cui un minimo passo falso ci avrebbe trascinati tutti sul fondo dell’abisso, in bilico su un sottilissimo filo, tra la vita e la morte. “Sapete benissimo che nascondere ciò che siete e necessario soprattutto per la vostra sopravvivenza. Il mondo sta andando avanti e con esso la tecnologia e il sapere umano, le persone più astute e acute intellettualmente hanno iniziato a porsi delle domande e se una sola di queste avesse una minima risposta, potreste essere tutti in pericolo. Ricordate bene non solo i vampiri o i licantropi possono essere dei mostri. Spesso la crudeltà umana non conosce limiti o vincoli quindi vi prego, vi supplico di stare attenti. Non posso pensare di perdere qualcuno di voi, siete la mia eternità e tutto ciò che mi resta” disse nostra madre fissando a turno ognuno di noi. “Sta tranquilla mamma abbiamo ottant’anni e un bagaglio di discreta esperienza, tra l’altro non permetterò che a te o ad una delle mie preziose rompipalle sorelline accada qualcosa. Arriveremo sani e salvi alla ballo di fine anno”. “ E se qualcosa dovesse andar storto, nella peggiore delle possibilità, qualcuno di noi quella sera ballerà con Satana” conclusi io ridendo e pizzicando la guancia di Anthony. Il rumore immensamente fastidioso del campanello si diffuse in tutta la villa. “Vado io” dissi scendendo dalla sedie e andando verso la porta che, non appena aperta, mi mostrò il ragazzo più bello che io conoscessi. “Ode vampiro per madmoiselle” disse Nicholas mostrando la schiera di perfetti, bianchissimi e letali denti. “Sai Nick credo che dovresti andarci piano con i sorrisi di primo mattino, la nostra Lily fa fatica a metabolizzarli”. “Molto divertente Nessie” risposi acida a mia sorella che sicuramente oggi aveva voglia di fare a botte. “Sono venuto a chiamarvi, noi siamo tutti pronti per la giornata di shopping suicida”. Gli sorrisi a mia volta a trentadue denti. Quel ragazzo ispirava sesso a partire da ogni ricciolo che ricopriva i suoi meravigliosi occhi blu, passando per il petto coperto da una striminzita t-shirt bianca coperta da una giacca di pelle e finendo lungo i suoi stretti blue jeans. Oh Dio Santo. “Si va bene andiamo Lily, ciao mamma!” disse Anthony trascinandomi fuori insieme agli altri. Che qualcuno uccida mio fratello prima che io mi macchi la coscienza di una guerra fratricida da me scatenata e appenda la testa di mio fratello alla tappezzeria.
 
 

POV ALICE
 
Tutta la notte dinanzi alla sua tomba non avevo fatto altro che maledire ciò che ero. L’odio verso me stessa penetrava ogni singola cellula e ogni singola fibra del mio immutato corpo. Mi odiavo per non essere capace di versare una singola lacrime per la mia migliore amica, per mia sorella, quando tutto ciò che avrei voluto fare era urlare, distruggere e straziarmi per la sua perdita. È vero, era avvenuta già quando avevo dato retta a quello stolto di Edward lasciandola in balia di se stessa. Ma ora, dinanzi alla sua lapide, dinanzi alla foto che la ritraeva felice nei suoi diciotto anni non potevo crederci… non volevo crederci. Lei era morta per davvero, lei non aveva vissuto alcun tipo di vita, né quella con mio fratello né quella felice da umana.  Dio quanto mi odiavo. Quando stamani avevo deciso di tornare a casa a niente erano servite le carezze amorevoli di Esme, le parole di Carlisle, o gli occhi di Jasper. Ero morta una seconda volta, ma stavolta, ricordavo tutto di questo passaggio ed era stato straziante. Mi accasciai in posizione fetale sul pavimento della mia camera e iniziai a singhiozzare convulsamente e a perdere lacrime invisibili. Sapevo che lui mi stava ascoltando, sapevo che era in casa e sapevo anche che aveva ascoltato la storia di Bella dopo la nostra scomparsa. Volevo che lui sapesse, volevo che lui capisse che enorme errore. Non che non lo avesse già capito vivendo giorno dopo giorno come un automa, ma come per me, questo avrebbe reso tutto finalmente concreto. Stavo impazzendo, stavamo impazzendo e questo lo seppi nel momento in cui entrò in camera mia e mi strinse forte a sé. Vidi il suo riflesso allo specchio. Una maschera di puro orrore, una maschera di dolore, dilaniata dai sensi di colpa, straziata dalla tristezza, morta. Poi tutto successe. Come un flash un’immagine comparve nella mia mente, una ragazza stava facendo rapporto al preside della Forks High School riguardo l’arrivo di dodici nuovi studenti, riuscii a leggere un cognome che spiccò tra alti due… Volturi.
“C-cosa?”. “Edward, ma cosa significa?” chiesi spiazzata. Non avevamo mai incontrato persone che avessero il loro stesso cognome in tutta la nostra vita e in ogni luogo noi fossimo mai andati e ne erano davvero tanti. Ma cosa poteva significare allora? Che avessero a che fare con i Vampiri Italiani millenari?
“Non credo… è impossibile una cosa del genere, i Volturi non farebbero mai una cosa del genere non è nel loro interesse frequentare una scuola superiore quando coloro che la frequentano sono di norma il loro pranzo” mi rispose Edward una volta aver letto nella mia mente tutte le domande che ora l’affollavano. “Forse sarà meglio chiedere a Carlisle. Magari lui saprà dirci qualcosa di più”. “Alice, cosa vuoi che mi interessi… lei non c’è più e la mia vita non ha più senso e sicuramente non c’è più neanche quel bastardo che ha osato violarla e lasciarla al proprio destino con un bambino in grembo. Io non ce la faccio e se i Volturi c’entrano qualcosa in questa storia sarò lieto di farmi togliere la vita da loro. Questo per me è troppo da sopportare e l’unica cosa che ora mi preme fare è ricongiungermi a lei il prima possibile. Nella morte saremo sicuramente lontani ma forse all’inferno mi concederanno la pena di poterla vedere, anche se tra le braccia di un altro. Sarà uno strazio ma almeno i miei occhi potranno posarsi nuovamente sulla sua figura”. “Edward, non puoi dire questo né puoi fare una cosa del genere ad Esme, a Carlisle, a me e a tutti gli altri. Noi ti amiamo e non permetteremo mai una cosa del genere. Se questi nuovi arrivati hanno a che fare con i Volturi dobbiamo scoprirlo e stare molto attenti, basta morti, basta vite spezzate, se questo avvenisse morirebbero ragazze che hanno la sua stessa età, l’età in cui tutto le è stato strappato. Non possiamo permetterlo. Ti giuro che troverò un modo per riavere la nostra Bella in vita o in morte, ma per ora non possiamo lasciar correre un tale pericolo. Te ne prego”. Annuì e questo mi bastò. Non l’avrei ancora perso. O almeno non per ora.
“Quindi da domani si torna a scuola?” disse Jasper entrando nella mia camera seguito da Rosalie e Emmett. “Si, sicuramente avrete sentito tutto quindi inutile ripeterlo. Dobbiamo sapere chi sono e cosa vogliono, magari saranno dei semplici esseri umani ma di questo dobbiamo accertarcene” dissi con fermezza.  “Evviva un altro diploma da aggiungere alla lista!” rise Emmett cercando di tirar su di morale Edward, sapevo che avevano sentito davvero ‘tutto’ della nostra conversazione. “Edward… mi dispiace” disse Rose incerta. Tra tutti era quella che mai aveva accettato Bella e forse una di quelle che aveva meno colpe verso di lei. Non le aveva permesso di affezionarsi a lei ed era stata una persona in meno da piangere alla nostra scomparsa per lei. Non che avesse avuto ancora tanto da vivere per potersi straziare…
Edward chinò il capo verso il basso. “Dovrete andare a caccia, io mi occupo di spedire le vostre iscrizioni a scuola” disse Carlisle entrando nella stanza. Annuimmo per poi alzarci e iniziare una nuova vita… dopo ottant’anni i Cullen erano tornati a Forks.
 
 
Angolo Autrice *_*
Con un giorno di ritardi, grande record per i miei colpi di testa, eccomi qua con un nuovo capitolo che può essere considerato di passaggio ma che per la storia è fondamentale al tempo stesso. Alla prossima settimana! Vostra Lilian ♥!
 
 
 
  
      
 
 
   
 
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