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Autore: Tray    20/12/2014    0 recensioni
Questa è una storia semplice nella quale una ragazza si trova ad affrontare una situazione che non credeva potesse mai presentarsi nella sua vita, almeno non in quel momento perchè un grande segreto oscurava ogni sua decisione e questo non le permetteva di pensare in modo razionale a quello che voleva lei, ma a ciò che era meglio per gli altri, per quelli a cui voleva bene, quelli che amava. Un solo ragazzo, che poi diventerà il SUO ragazzo, le cambierà completamente la vita, le manderà in confusione perchè lei non poteva permettersi di provare sentimenti che solo dopo poco riuscirà ad accettare. Tanti segreti nascosti, segreti svelati, decisioni importanti da prendere, incomprensioni, sentimenti confusi, amore e soprattutto vita e morte che segneranno il destino di entrambi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Aspetta, aspetta ricomincia da capo” lo fermai mentre stava parlando.
“Vedo che sei molto interessata a quello che sto dicendo” mi guardava male come se lo avessi profondamente ferito.
“Sono interessata, è solo che stavo pensando a una cosa”
“E cosa di preciso?” non potevo dirgli la verità. Almeno non adesso.
“Niente d’importante” speravo non facesse altre domande.
“Non sembrava ‘niente d’importante“
“Mettiamola così: niente che t’interessi” cercavo di evitare il suo sguardo per non fargli capire ciò che sentivo.
“Va bene. Ti stavo dicendo che mi dispiace per com’è andata l’altra sera e vorrei tanto che l’imbarazzo che si è creato tra di noi non ci fosse più. Per me conta molto la tua amicizia”.
Contava anche per me.
“Anch’io ci tengo alla nostra amicizia, ma finché tu non riuscirai a comportarti come prima non credo che questo sarà possibile”
“Prometto che m’impegnerò, tu dammi solo tempo”
“Va bene”
Ci abbracciammo, ma io sapevo in fondo che quell’abbraccio andava oltre l’amicizia.
Suonò la campanella e nostro malgrado dovemmo sciogliere l’abbraccio, che mi faceva sentire come se Harry non se ne fosse mai andato.
Le due ore passarono ed io me ne tornai a casa.
Quel pomeriggio pulii casa perché dovevo incontrarmi con due amiche per vedere un film.
Quando arrivarono feci scegliere loro il film perché tanto io li avevo già visti tutti 50.000 volte e non avevo preferenze.
Era da tanto che non vedevo Sara, una delle mie migliori amiche e perciò ero contenta nel rivederla. Con lei c’era la Jo, un’amica a cui feci scegliere il film e lei optò per “Picture This” con Ashley Tisdale.
Quando poi il film finì, chiacchierammo un po’ ascoltando la musica e intanto raccontai loro di Harry mostrandogli anche la collana e l’anello. Le loro facce erano indescrivibilmente sorprese.
Parlando poi di novità Sara mi raccontò che anche lei aveva conosciuto un ragazzo a scuola con il quale ormai si stava vedendo da qualche settimana. Era incredibile quanto mi fossi persa.
Non credevo che il tempo passato con Harry fosse tempo in meno che dedicavo alle persone con cui stavo prima.
Di sicuro le cose erano cambiate da quando lo avevo conosciuto.
La Jo invece mi raccontò che lei stava programmando di andare a vivere in Francia con una famiglia per un anno, in modo da poter imparare meglio il francese. Sinceramente la trovai un’idea fantastica! Un giorno magari avrei potuto farlo anch’io. Forse.
Dopo un po’ tornarono a casa ed io preparai la cena pensando a quello che stava facendo Harry in quel momento.
Forse si stava divertendo con i suoi amici o forse se ne stava con qualcun’altra, sperando che non fosse vero mi dissi che lui non avrebbe mai potuto farmi una cosa del genere. Okay che stavamo insieme da poco, ma… non si fanno queste cose.
Cercai di scrollarmi quell’idea dalla testa e andai a dormire beata senza sapere cosa mi aspettasse il giorno dopo.
La mattina ricevetti un messaggio di buongiorno da Harry.
“Buongiorno amore, come stai? Hai ascoltato la canzone che ti ho mandato? Fammi sapere se ti piace. Baci, buona giornata.”
Stava iniziando a migliorare con l’italiano.
Bene Emma, davvero brava. Ti sei dimenticata della canzone! Pensai.
Mi alzai dal letto e accesi il computer. Feci doppio click sul file inviato e la canzone partì.
 
Shut the door, turn the light off
I wanna be with you
I wanna feel your love
I wanna lay beside you
I cannot hide this even though I try…

 
Era bellissima! L’unica cosa però è che non c’era scritto di chi fosse, ma solo il titolo. “Moments”.
Gli risposi, appena finita la canzone: “Bellissima! Ma di chi è? Non c’è scritto il nome.” Mi rispose subito: “Bene sono contento che ti piaccia. È una sorpresa non posso dirtelo, ma prevedo che oggi sarà una bella giornata piena di sorprese. Baci”.
Che cosa voleva dire? “Beh spero che siano belle le sorprese. Ora devo andare. Baci.”
“Buona giornata amore”
“anche a te”.
Le ore di scuola le passammo divertendoci perché in molti non c’erano per via della campestre. Così passarono più velocemente e al suono dell’ultima campanella tornai a casa.
Pranzai insieme a mio fratello e poi feci un po’ di compiti tanto per passare il tempo.
Quel pomeriggio dovevo andare a guidare così mi preparai per uscire e intanto ne approfittai per prendere la posta.
C’era la solita posta: pubblicità, bollette eccetera, ma quando arrivai alla fine vidi una cosa che scatenò in me una rabbia e delusione che non avevo mai provato in vita mia.
Quello che tenevo in mano era una di quelle riviste, dove intervistano le celebrità e in particolare in quella c’erano i famosi One Direction in copertina e la prima cosa che notai fu la foto di Harry in mezzo ad altri quattro ragazzi, tra cui c’era anche Zayn.
Allora capii che cosa mi nascondeva, perché non me lo voleva dire chi erano e come si chiamava il suo gruppo. Ma perché? Che senso aveva nascondermelo?
Una strana sensazione allo stomaco si era impossessata di me. Mi scese piano una lacrima, seguita poi da altre mille. Una sensazione dopo l’altra piena di dolore mi contorse lo stomaco tanto da sconvolgere la mia vista che si appannò per via di tutte quelle lacrime.
Sentivo come se nel mio stomaco le budella mangiassero ogni singola parte di ciò che c’era lì dentro sino a farmi cadere sulle ginocchia e continuare a fissare quella foto per cercare in qualche modo di trovare una risposta a tutto quel dolore. Un dolore che poteva essere scatenato solamente dal fatto che io ero probabilmente perdutamente presa da quel ragazzo, esattamente quello che stava in mezzo agli altri quattro, con il viso sorridente come se tutto fosse a posto come doveva essere, ma la verità era che lui si stava solamente prendendo gioco di me approfittando della mia ingenuità.
Probabilmente ero solamente uno dei suoi trofei.
Trovai poi il coraggio di rialzarmi in piedi e andare a vedere cosa c’era contenuto in quel DVD allegato alla rivista.
Nonostante tutto ci vollero pochi secondi perché le lacrime smettessero di scivolare sulle mie guancie perché, a parte l’ingenuità, io sapevo essere anche una persona molto forte quando volevo.
Misi quel DVD nel computer e appena iniziò l’intervista vidi le facce sorridenti di tutti e cinque i ragazzi, quasi come se fossero le persone più dolci del mondo. Girai finché non iniziò a parlare Harry e ciò che sentii mi fece stare ancora più male di prima. Le sue parole mi arrivarono fino infondo all’anima e il suo atteggiamento e il modo menefreghista in cui rispondeva, contribuirono a spezzarmi completamente il cuore.
Sentii l’intervistatrice parlare per prima rivolgendosi a lui e mentre lei iniziò a parlare lui sorrideva sfoggiando il suo solito sorriso da ragazzo innocente.
“So, let’s talk about you Harry. We all know that you’ve been to Italy, lately.”
In quel momento guardai il viso di Harry e lui sembrava quasi spaventato da ciò che gli avrebbe chiesto.
“Yeah”
“And what’s the reason of this trip?” sorrideva come se avesse appena scoperto il più grande tesoro al mondo.
Con voce esitante rispose: “Amm... Just wanted to see how schools actually work there!”
“Well, according to this you’re not there to just see schools”.
Un’immagine sullo schermo al lato sinistro della signora comparse riempiendolo interamente. Quell’immagine ritraeva me e Harry durante il nostro ultimo bacio all’aeroporto.
Sinceramente non sapevo come sentirmi in quel momento perché quello che venne dopo mi confuse le idee ancora di più.
Vedevo Harry perso tra i suoi pensieri come se stesse architettando chissà cosa e in quel momento sapevo che tutto il mondo ora avrebbe saputo di me e lui.
 “What about her?”
Harry sembrò prima scrutare i sguardi dei suoi compagni e poi rispose: “She’s just someone I met at school. We hang out but… nothing more. We’re friends. That’s all.”
Non sembrava convinto delle sue parole e io speravo proprio che stesse scherzando perché non potevo credere che si stesse vergognando di me fino a quel punto.
Va bene che non ero famosa, ma quello che aveva detto era troppo per me.
“You sure? I mean, she looks pretty gorgeous, doesn’t she?”
Harry guardò la foto così intensamente che sembrò quasi che stesse per bruciarla con i raggi x.
“Absolutelly but, you know… she’s not my tipe”
“Non il suo tipo!” urlai in mezzo alla stanza sperando che mio fratello non se ne fosse accorto.
Ne avevo avuto fin troppo per spezzare il mio cuore a pezzi, così spensi tutto e buttai sia CD sia rivista nel camino, sperando che la prossima volta che lo avrei acceso, si distruggessero entrambi bruciando, così come lui aveva fatto bruciare il mio cuore di dolore.
La sua immagine mi rimase impressa nella mente finché non tornai alla realtà e uscii per andare a guidare perché ora era quella la mia priorità e sarebbe stato esattamente quello il modo in cui avrei affrontato la cosa, cioè non pensandoci più perché ormai non avevo intenzione di rivedere o parlare con quella persona a cui io credevo di piacere abbastanza da trattarmi con rispetto, abbastanza da non dirmi bugie dicendomi “io non ti lascerò mai”.
Ero emotivamente distrutta e questo rifletteva il mio aspetto fisico. Non me la sentivo, ma dovevo andarci.
Camminavo a testa bassa e appena girato l’angolo di casa mia mi scontrai con una persona cadendo e per via della mia emotività non avevo nemmeno né voglia né forza di rialzarmi, così rimasi lì, sdraiata per terra con gli occhi chiusi, tanto a nessuno importava se io stavo male.
Sentii una voce nel mio orecchio che mi diceva: “Perché non ti rialzi?” quando girai la testa vidi l’ultima persona che mi aspettavo di vedere in quel momento.
La sua presenza mi faceva stare bene, ma come poteva se anche lui mi aveva mentito?
“Zayn!” ero davvero sorpresa. Che ci faceva lui li?
Era questa la sorpresa alla quale si riferiva Harry quella mattina?
Mi aiutò ad alzarmi porgendomi la sua mano e poi parlò.
“Ciao! Hey, did you cry? Tutto bene?” poverino sembrava preoccupato.
“Dovresti saperlo Mr. Io sono uno dei One Direction!” cercavo di essere forte e non piangere e ci volle tutta la forza che avevo. La mia voce suonava spezzata.
La sua faccia era veramente sconvolta, mi abbracciò forte cercando di consolarmi ed io glielo feci fare perché ne avevo proprio bisogno.
“Che cosa fai, prima mi menti e poi mi abbracci?” mi staccai da lui.
“Come lo hai scoperto?”
“Mi sono praticamente trovata la verità sbattuta in faccia e poi ho visto l’intervista in cui parla di me.”
“Guarda che non è come credi. I came here because he sent me to take you back to London with me. He planned to tell you everything today, but it looks like it’s too late.”
“Solo di pochi minuti” me ne stavo andando arrabbiata quando lui mi fermò.
“Listen to me!. You gotta give him the chance to explain you. Credimi che lui ti ama e lo ha fatto solo per il tuo bene”.
“Amarmi? Mi prendi in giro? Quanto credi che io sia stupida? Va bene una volta, ma la seconda non cascherò nella trappola e poi perché non è venuto lui personalmente?”
“Tu non sei stupida e se vieni con me lo scoprirai così glielo chiedi tu di persona”.
Non sapevo cosa rispondergli. Dovevo pensarci, non potevo decidere così su due piedi, soprattutto nel mio stato d’animo. Si dice che non bisogna mai prendere una decisione quando si è in un certo stato d’animo. Come me.
“Adesso ho da fare, te lo dico stasera”
“Va bene, sai dove trovarmi… and you can count on me for everything, remember” mi abbracciò per l’ultima volta, mi diede un bacio sulla fronte e andai senza voltarmi indietro.
Ora tutto ciò di cui avevo bisogno, era di sfogarmi, così chiamai Deborah.
Per venti minuti interi ne parlammo. Lei cercava di farmi calmare, ma io non ce la facevo e tremavo dalla rabbia e dal dolore.
La decisione non fu facile da prendere, ma alla fine decisi di seguire il mio cuore e non ciò che mi diceva la testa se no altrimenti sarei probabilmente finita in prigione e per ora preferivo ancora il mio letto caldo.
Il consiglio di Deborah fu: “Tu vai e vedi cosa ha da dire. Al massimo ti sarai fatta un viaggetto fino a Londra e se non sbaglio tu hai sempre voluto andarci quindi non ci perdi niente”.
Belle parole e aveva ragione al 100%.
In effetti, l’unica cosa positiva che vedevo in questa storia era Londra. Forse fino a qualche minuto prima sarebbe stato Harry ma le cose erano cambiate.
Pensavo a lui, del perché non dirmelo, perché trattarmi in quel modo quando io a lui ci tenevo davvero e lui aveva altrettanto dimostrato di tenere a me.
Mi chiedevo che cosa intendesse dire Zayn con “lui ti ama e l’ha fatto solo per il tuo bene”.
Come può una persona che ti ama parlare di te in quel modo davanti a tutto il mondo umiliandoti?
Cercavo di concentrarmi sulla guida, ma non andò tanto bene quanto speravo, infatti, l’istruttore non era molto contento.
Tornando a casa cercai un modo per convincere i miei a farmi andare a Londra.
Durante la cena ne parlammo e dopo qualche urlo e litigata li convinsi dicendogli che ci sarei andata comunque, anche se loro non me lo avessero permesso.
Feci le valigie e mi presentai davanti alla porta della casa di Harry. Suonai il campanello e quando la porta si aprì, mi ritrovai Zayn addosso che mi abbracciava contento.
“So, I can guess you’re coming!” disse con un grande sorriso quando si allontanò facendomi segno di entrare prendendo lui le valigie.
“Sei davvero un attento osservatore Zayn”
“Modestamente non mi lamento” chiuse la porta alle sue spalle e mi fece accomodare in salotto. Come se non sapessi andarci da sola.
“Allora… cos’è che ti ha fatto cambiare idea?”
“Londra” dissi schietta.
“Londra? Io credevo fosse Harry”
“Intendi quello che mi ha spudoratamente mentito e umiliata?”
“Se la vuoi mettere così…”
“E’ così… punto e basta… quando partiamo?”
“Veramente dovevamo partire qualche ora fa, ma abbiamo un altro volo domani mattina”
“Grandioso! Dirmelo prima no eh? Adesso mi tocca tornare a casa. Ciao!” mi stavo alzando, però lui mi fermò.
“Aspetta aspetta, puoi dormire qui, non c’è nessun problema”
“Ok va bene” mi risedetti sul divano.
“Raccontami un po’ di te. Hai la ragazza?”
“I do. Si chiama Perrie. Anche lei canta in un gruppo”.
“Ah bene me la farai conoscere un giorno? Sempre se ci vedremo ancora”
“Non dire così. Vedrai che si sistemerà tutto. Dipende solo da te.”
“E se io non sapessi quale sia la scelta giusta?”
“Fidati di me, al momento giusto lo capirai”
“Speriamo…”
“Io vado a dormire. Notte”
“Vado anch’io. Notte”
Ci alzammo e prima di dirigersi verso la sua stanza, Zayn mi si avvicinò e mi diede un lieve bacio sulla guancia.
Poi ognuno prese una direzione diversa ed io finii nella stanza di Harry, con il suo profumo che invadeva ancora le lenzuola di seta.
Perché stava succedendo a me? Mi chiesi se dipendesse tutto dal Karma. Se così era, allora forse avrei dovuto pagare ancora.
 
   
 
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