PUMPKIN NOODLES (YOU
LIKE THEM, HONEY?)
-
Presto, ne voglio subito un’altra
porzione!-
esordì una voce in mezzo al chiacchiericcio generale che
invadeva la sala.
-
Anche per me!- gli fece eco
un’altra.
-
Arriviamo subito!- cercò
di metterli
buoni la sua collega di lavoro, mantenendo sempre un tono dolce e
cordiale
nonostante la stanchezza accumulata.
Quel
giorno
il Pumpkin Café pullulava di donne, uomini e bambini
affamati, o forse
semplicemente ghiotti del piatto principale che aveva reso famoso il
locale in
tutta l’isola nel cielo: i tagliolini al sugo di zucca.
Zucche
ovviamente fornite dall’orto del Supremo Gan Forr, che si
prodigava
personalmente nella loro coltivazione.
La
bontà
della loro polpa, unita alla loro bravura nel trasformarla in un
saporito sugo,
avevano conquistato i palati di tutti, portando il locale ad essere il
più
rinomato dell’isola.
Ogni
giorno
venivano un sacco di clienti, facendo scorpacciata di tagliolini.
Nei
giorni
come quello in cui vi era il pranzo a metà prezzo, la
clientela si triplicava,
rendendo quasi impossibile l’entrata nel locale.
Era
innegabile, però, che gli uomini venissero anche per vedere
lei e Konis,
nonostante quest’ultima continuasse a negare che la loro
bellezza contribuisse
a riempire il Pumpkin Café.
Quella
ragazza dalle sembianze angeliche era così ingenua che a
volte non se la
sentiva di contraddirla, tant’era la tenerezza che suscitava
in lei.
La
seguì con
lo sguardo recarsi ai tavoli con un vassoio colmo di nuove porzioni di
tagliolini appena impiattati, se piatti si potevano definire quelle
mezze
zucche vuote che usavano per contenere i tagliolini.
Le
avevano
scelte sia per decorazione, per rendere il giusto omaggio al nome che
il locale
portava, sia perché esaltavano ancora di più il
sapore della pietanza stessa.
Elargendo
sorrisi dolcissimi, Konis servì i clienti senza tralasciare
nessuno, mentre lei
continuava a riempire le zucche di tagliolini.
-
Posso averne ancora?- la distrasse
un
cliente vicinissimo al bancone, che con il braccio teso verso di lei
mostrava
la zucca-piatto vuota.
-
Certamente!- sorrise anche lei,
nonostante i suoi sorrisi fossero meno di dolci di quelli
dell’amica e più
enigmatici.
Prese
la
metà zucca dalle mani dell’uomo, versandoci dentro
una nuova porzione fumante e
restituendogliela con grazia.
La
gentilezza era fondamentale per mantenere sempre la clientela, quindi
bisognava
sorridere anche quando dopo ore in piedi le caviglie si gonfiavano e il
caldo
del fuoco faceva appiccicare i vestiti addosso.
Meno
male
che le persone erano sempre allegre e mantenevano un comportamento
corretto,
permettendo loro di lavorare sodo all’interno di un clima
piacevole.
Fra
una
chiacchiera e l’altra si svagavano, passando giornate
soddisfacenti.
Stava
versando l’ennesima porzione di tagliolini in una mezza zucca
quando il
vociferare del locale si attenuò, e gli sguardi di tutti si
rivolsero alla
porta d’entrata.
Quattro
uomini alti e possenti, ognuno recante con sé
un’arma, entrarono uno dopo
l’altro dirigendosi al bancone.
I
battiti
del suo cuore accelerarono, il respiro si fece incostante.
Era
questo
l’effetto che le faceva quell’uomo, anche dopo
tutti quegli anni trascorsi.
Quell’uomo
che solo fra i quattro aveva catturato la sua attenzione, facendola
sorridere
come mai.
Si
era
immobilizzata con il mestolo in mano, lo sguardo fisso su di lui.
Fisico
statuario, carnagione bronzea e capelli neri che svolazzavano al vento,
ormai
cresciuti tutti seguenti dopo che aveva deciso di rinunciare alla sua
distintiva e lunga cresta, Wiper si avvicinava con fare solenne e
serioso, seguito
da Kamakiri, Gembo e Braham, i quali invece salutavano cordialmente
tutti i
presenti.
Non
ricambiava il suo sorriso, ma questo non la rattristava,
perché sapeva che lui
era fatto così.
Nemmeno
nell’intimità era troppo dolce con lei, figurarsi
in un locale pieno zeppo di
gente.
Cercò
di
ricomporsi, non volendo fare la figura della damigella che si perde a
guardare
il suo innamorato.
Nemmeno
lei
era quel tipo di persona, nonostante l’apparenza gentile e
delicata.
Cercando
di contenere
la sua felicità nel vederlo, riprese a impiattare i
tagliolini, preparando
quattro nuove porzioni per i neo arrivati.
-
Ciao Laki!- la salutò
calorosamente
Kamakiri prendendo posto su uno sgabello al bancone - Oggi
c’è un sacco di gente!-
A
differenza
di Wiper, Kamakiri era sempre stato più estroverso e
incurante di mostrare i
suoi sentimenti.
Erano
amici
da tempo, e qualche volta le era persino parso che i suoi sentimenti
per lei
fossero ben più di una semplice amicizia.
Non
volendo
dargli false speranze, però, si era limitata a comportarsi
da amica.
Forse
lo
stesso Kamakiri aveva capito che il suo amore era solo ed
esclusivamente per
Wiper, da tempi remoti.
-
Ѐ normale, oggi ci sono i tagliolini a
metà
prezzo!- rispose - E voi che fate
qui? Avete finito il servizio?-
-
Facciamo una pausa e poi torniamo-
si
limitò a dire Braham, che in quanto a eloquenza e
vivacità non aveva nulla da
invidiare a Wiper.
-
Capisco. Allora godetevi il pranzo e fate il
pieno di energie!- piegò la testa da un lato,
sorridendo.
Pose
davanti
a ciascuno una porzione di tagliolini, invitandoli a sfamarsi.
Quando
allungò la sua a Wiper, si soffermò a guardarlo
per qualche secondo, come a
volergli dire silenziosamente quello che non poteva fare con la voce.
Un
“ti amo”
detto davanti ai suoi compagni equivaleva a farsi uccidere.
Il
giovane
Shandia ricambiò lo sguardo, senza perdere la sua
austerità.
Non
vedeva
l’ora che arrivasse la sera, per poter tornare nella loro
casa e stare
finalmente soli.
Aspettava
quel momento con impazienza ogni giorno, il momento in cui si
accoccolava fra
le braccia di Wiper accanto al focolare acceso.
Certe
notti,
quando si toglieva la sua corazza per qualche attimo, facevano
l’amore con
passione, godendo l’uno della presenza dell’altro
dentro di sé.
-
Ottimi come sempre!- si
complimentò
Kamakiri, distraendola dai suoi pensieri.
-
Lo so!- gli fece
l’occhiolino - E a te piacciono?-
si girò verso il suo
uomo, cercando di scambiare almeno qualche parola con lui prima che
tornasse al
suo lavoro di guardia del Supremo.
-
Ѐ cibo come tutti gli altri, basta che sfami-
rispose senza entusiasmo, mettendosi in bocca l’ennesimo
boccone.
-
Ma insomma Wiper, non potresti essere
più
gentile almeno con la tua donna? Falle i complimenti per come cucina,
è raro trovare
una donna bellissima che cucina anche divinamente!- lo
rimproverò Kamakiri,
che aveva capito il suo desiderio di essere notata dal compagno.
-
Sta zitto tu!- lo mise a tacere
ringhiando, suscitando il riso di Braham e Gembo.
-
Guarda che se la tratti sempre male
finirà
per trovarsi un altro uomo! E allora trovala poi una che ti sopporti!-
continuò a punzecchiarlo l’amico.
Non
riuscì a
trattenere una risatina a quelle parole, constatando quanto fossero
vere.
Wiper
aveva
un carattere impossibile, e per quanto fosse un uomo di aitante aspetto
le
donne lo temevano anche più degli uomini.
Irascibile,
scontroso, alle volte quasi maleducato: non era certo l’uomo
dei sogni.
Eppure
lei
vedeva in lui qualcosa, qualcosa che forse nemmeno lo stesso Wiper
sapeva di
avere.
Lo
aveva
visto anni fa, quando erano solo bambini che si raccoglievano in
cerchio
intorno a un fuoco per ascoltare antiche leggende sulla loro
tribù, e da allora
non aveva mai smesso di amarlo segretamente.
Quando
più
di due anni prima avevano fatto l’amore in quella foresta ed
era diventata la
sua donna, le sembrava di aver realizzato un sogno lungo una vita.
Per
lei,
donna cresciuta in una tribù dominata dagli uomini, potersi
prendere cura del
proprio compagno era il massimo delle aspirazioni.
-
E tu che hai da ridere?!- la
riportò
alla realtà la sua voce roca e infuriata.
Non
era una
vera rabbia, piuttosto un fastidio per essere stato canzonato.
Sapeva
quando si arrabbiava per davvero, e la faccia che aveva in quel momento
non era
quella che aveva visto due anni prima durante la lotta per l’
Upper Yard.
Gli
altri
tre compagni continuavano a ridere divertiti da quella scenetta, mentre
il
resto dei clienti era tornato a far baldoria senza più
curarsi di loro.
Era
il
momento perfetto per concedersi una piccola soddisfazione.
Piegò
la
bocca in un sorrisetto che aveva qualcosa di strafottente.
Ciò
che la
differenziava dalle altre donne, era che lei non aveva paura di
fronteggiarlo o
dirgli quello che pensava, anche se fosse stata in disaccordo con lui.
Poggiò
un
braccio sul bancone, piegando di poco il busto in avanti e sporgendosi
verso di
lui, allungando poi l’altro braccio in avanti e sfiorandogli
un angolo della
bocca con l’indice, raccogliendo con la punta di esso un
residuo di sugo di
zucca.
Si
portò il
dito alla bocca, inghiottendo la prima falange e succhiando via il sugo.
Osservò
divertita il cambiamento di espressione dei quattro guerrieri: Braham e
Gembo
avevano sgranato gli occhi e si erano girati lentamente verso Wiper per
osservare la sua espressione, probabilmente aspettandosi di vederlo
esplodere;
Kamakiri era tanto sorpreso quanto divertito dal suo gesto, e al tempo
stesso
preoccupato per la reazione del compagno.
Wiper
era
rimasto immobile, gli occhi più in fuori del solito, e la
fissava come
interdetto.
Non
se lo
aspettava, decisamente.
Poteva
ritenersi
soddisfatta della riuscita del suo intento.
Lentamente,
lo sguardo del ex capo Shandia si assottigliò, le vene si
ingrossarono
visibilmente e i muscoli si contrassero sotto la pelle.
Digrignò
i
denti, ringhiando silenziosamente come una bestia disturbata dalla sua
quiete e
pronta ad attaccare.
Strinse
spasmodicamente
le bacchette di legno che aveva usato per mangiare i tagliolini, fino a
spezzarle con un sonoro “crack”.
-
CHE DIAVOLO TI SALTA IN TESTA?!?! COME OSI
PRENDERTI GIOCO DI ME?!?!- si liberò finalmente
dalle parole che gli
opprimevano la gola, facendo girare mezzo locale verso di lui.
-
Avevi una macchia di sugo, volevo solo
tirarla via!- finse innocenza.
-
NON HO BISOGNO DELLA BALIA!!!-
continuò
adirato.
-
Lo so bene! Ad ogni modo vedo che i
tagliolini ti sono piaciuti, altrimenti non avresti la bocca sporca!-
Stava
giocando
pesante, ne era consapevole.
Eppure
non
riusciva a smettere, era troppo divertita, così come lo
erano gli altri amici
che ormai non riuscivano più a contenere le risate.
A
loro si
era unita anche Konis, che aveva osservato la scena con la coda
dell’occhio.
Con
un gesto
di stizza, Wiper si pulì la bocca con il dorso della mano,
abbandonando le
bacchette rotte sul bancone a fianco della zucca vuota e alzandosi in
piedi
pronto per tornare al suo lavoro di guardia.
Diede
le
spalle a tutti, senza più dire una parola, e si diresse
verso l’uscita.
Kamakiri,
Braham e Gembo la ringraziarono per l’ottimo pasto, seguendo
poi il loro capo.
Doveva
essere
sincera: un po’ le dispiaceva di averlo messo in imbarazzo.
Wiper
era l’orgoglio
fatto a persona, poteva anche non rivolgerle più la parola
per giorni dopo quel
pubblico affronto.
Non
rinnegava
di essersi divertita, ma quando la giornata sarebbe volta al termine
voleva
assicurarsi di trascorrere una piacevole serata con lui.
-
Wiper?- lo richiamò,
prima che entrambi
i suoi piedi varcassero la soglia del Cafè.
-
Che vuoi?!- girò di poco
il capo all’indietro,
ancora visibilmente stizzito.
-
Ci vediamo più tardi- gli
sorrise
dolcemente.
Non
seppe
dire con precisione se fosse la lontananza che creava illusori effetti
di luce,
o forse solo la sua immaginazione, ma le sembrò che le
guance del suo uomo
avessero assunto una colorazione più arrossata del solito.
Ne
ebbe la
certezza solo quando a Kamakiri sfuggì un commento fuori
luogo.
-
Guarda come arrossisce il nostro capo! Questa
è una proposta bella e buona! Beato te!-
-
FALLA FINITA!!!- sbottò
nuovamente, i
nervi ancora a fior di pelle.
Ridacchiò,
più per la felicità di essere amata a suo modo da
quel bisbetico che per l’ilarità
della scenetta.
-
Certo che il tuo fidanzato è
proprio
irascibile!- le fece presente Konis, affiancandola al bancone.
-
Purtroppo è fatto così,
ma non è cattivo-
precisò.
Il
chiacchiericcio
nel locale era tornato intenso come prima, come se quella dei quattro
guerrieri
fosse stata un’apparizione magica che aveva creato
un’altra dimensione.
Si
rimise al
lavoro di buona lena insieme alla compagna, pregando perché
le ore
trascorressero in fretta.
Era
impaziente
di poter rivedere di nuovo il volto arrabbiato del suo uomo.
ANGOLO DELL’AUTORE
Nonostante la
voglia di scrivere assente, ricontrollando le mie storie mi sono
imbattuta
nella vecchia Wiper x Laki che scrissi mesi fa, e l’idea
scabrosa di questa
storia senza capo né coda mi è balenata nella
testa. Così l’ho buttata giù. Non
c’è molto da dire su questi due perché
si sono visti per una sola saga e fra l’altro
non proprio in vesti tranquille, quindi scriverci è molto
difficile. Spero che
questa storia vi possa piacere, vorrei poterne fare altre
perché i due Shandia
mi piacciono molto (specialmente Wiper!). Questa può essere
considerata un
continuo dell’altra, ma si capisce anche se letta da sola.
Buona
domenica a tutti!
Baci
Place