Anime & Manga > Rossana/Kodocha
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Autore: anaiv    21/12/2014    9 recensioni
Sana é una famosa attrice, ma questa sua condizione non esclude che possa frequentare l'università. Il suo mondo sarà stravolto da due eventi fondamentali: un indicente e l'incontro con Akito Hayama. Come cambieranno le cose per la giovane donna, dopo l'incontro con lo scapolo più ambito dell'università di Tokyo?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Fuka Matsui/Funny, Nuovo Personaggio, Sana Kurata/Rossana Smith, Tsuyoshi Sasaki/Terence | Coppie: Sana/Akito
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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POV SANA

“Akito…” bisbiglio osservando la figura di quel magnifico angelo posatosi sul mio letto

“che diavolo ci fa qui?!?” esclama Madoka divertita.

“dorme..ma come ha fatto ad entare?” si risponde da sola e la mia mente vaga ad un giorno, poi non così lontano, in cui Hayama aveva deciso di fare una copia delle chiavi del mio alloggio.

 

FLASHBACK

kurata devo avere le chiavi.”

non ne capisco il motivo “ rispondo irata

bè io si… se tu dovessi trovarti nei guai, io potrei venire ad aiutarti in qualsiasi momento.” Asserisce tranquillo come solo lui può. Poi scrutando tra le sue iridi ambrate … capisco. Lui è preoccupato, dopo aver assistito all’episodio dello specchio e del mio successivo coma. Lui mi ama sulserio e vuole proteggermi. Dio, è così…

oh.. Hayama” mi getto tra le sue braccia e lo avvolgo calorosamente, e in quell’abbraccio c’è tutto l’amore che provo per lui… c’è tutta la nostra storia, dal nostro fortuito incontro a tutte le peripezie che insieme abbiamo affrontato. Io lo amo e lui ama me.

FINE FLASHBACK

 

“Sana sei tra noi?”chiede piccata la mia coinquilina.

“ si…ehm… ha voluto fare una copia delle chiavi, non molto tempo fa… ho dimenticato di avvisarti” eloquente è il rossore che deve essersi propagato sulle mie gote… sono in forte imbarazzo, ma Madoka capirà.

“ d’accordo, non voglio indagare. Senti Sana… io vado da Oliver, ho bisogno di parlargli” dice ,torturandosi le mani, la mia amica. Adesso è lei quella in imbarazzo, ma io non posso fare a meno di essere felice per lei, spero che risolva la questione con Oliver. So quanto si amino e so quanto faccia male stare lontani dalla persona che sia ha nel cuore.

“ certo!” esclamo vittoriosa. Madoka mi saluta e io mi avvicino piano al letto su cui è disteso il mio biondo. È cosi meraiglioso; piccole ciocche dorate gli si stagliano sul viso, ha un respiro calmo e tranquillo, le sue braccia sono abbandonate lungo i finachi. È una visione… è la mia visione.

Gli carezzo dolcemente i capelli e sussulta piano al mio tocco.

“ merda” non era proprio quello che aspettavo di sentirmi dire. Inarco un sopracciglio e l’osservo divertita.

“ Hayama che ci fai qui?”

“ oh merda” la tensione si taglia col coltello e Hayama continua a ripetere la stessa cosa. Sono così stanca, questa giornata è stata interminabile e poi c’è la questione di Kamura che continua a tormentarmi.

“ si Hayama lo hai già detto… che ci fai qui?” cerco di approntare serenità, ma l’acidità del mio tono mi tradisce.

“ Kurata… io.. oh merda!” di sottecchi mi osserva e quando incontra il mio sguardo, il color grano delle sue iridi si intensifica…

“ sei molto bella” tre parole. Tre stupidissime parole, e il cuore mi diventa un tamburo irrequieto nel petto.

“ g-grazie “ biascico inebetita. Sorride, ma il suo sorriso è fittizio, è un sorriso spento e stanco… oh merda Hayama è ubriaco!

“ sei ubriaco?”

“ potrei esserlo…”

“ oh Akito! Perché?” mi scruta attentamente e sul volto gli si dipinge un sorriso sghembo, che lascia poco all’immaginazione.

“ sei proprio bella…”

“ d’accordo questo lo hai già detto. Mi spieghi perché sei ubraco e soprattutto perché sei nel mio letto?” chiedo cercando di contestualizzare le sue parole, evitando di lasciarmi prendere dall’entusiasmo.

“ sono ubriaco… e sono nel tuo letto!” inaspettatamente, scoppia in una fragorosa risata e io non posso fare a meno di pensare, che anche se alticcio, è meraviglioso; non pensavo avrei mai più rivisto il suo splendido sorriso. Il sorriso che riserva a pochi, il sorriso che riservava solo a me.

“ oh cazzo. Scusa io me ne vado… non dovrei essere qui.” Fa per mettersi seduto, ma non appena solleva il capo ricade nella stessa posizione. Cerco di sorregerlo ma la mia forza è inefficace sul peso di Hayama e insieme crolliamo sul morbido materasso. Sono tra le sue braccia... dio, sono di nuovo tra le braccia di Akito.

“ merda Kurata smettila di girare!” stavolta, rido io e so di non potermi sentire in collera con lui. Mi stringo più forte al suo petto, sapendo che quando tornerà sobrio, non potrò più farlo.

“io sono immobile, sei tu, amico mio ad aver esagerato!” incrocio le braccia al petto e l’osservo. Per un’istante, entrambi tacciamo e il silenzio che ci avvolge è quasi magico… mi rendo conto però, che solo io avverto la magia del momento, Hayama è ubriaco e non mi rivolge la parola da settimane.

“ mamma…” dice poi improvvisamente, smorzando qualsiasi mio pensiero. Sua madre… oh no! Forse ha bevuto per lenire il dolore… sua madre…

“ oh Akito” gli rivolgo una nuova carezza timida e comprensiva.

“ mamma… dove sei…” biascica e un leggero pizzicorio invade i miei occhi… non voglio che mi veda singhiozzare come una neonata,ma non riesco a trattenere le lacrime.

“ Aki…”

“ mamma dov’è biscottino?...” biscottino? Oh! Questo momento è paralizzante… Akito sarà immerso nei suoi ricordi di bambino… un misto di tenerezza e angoscia mi invadono il cuore... vorrei poter fare qualcosa, per fargli sapere che io ci sono e che sono qui per lui.

“ vuoi un biscotto?” chiedo sperando di risollevargli il morale. Lui sorride e poi mi osserva stancamente.

“ si… rivoglio il mio biscottino” detto ciò, affonda la testa sul mio cuscino, mi stringe a se e cade in un sonno profondo.

 

POV AKITO

Dio che mal di testa! Lentamente apro gli occhi e un piccolo raggio di sole ferisce le mie iridi assonate. Risveglio piano i miei sensi e ispirando, un'odore di vaniglia misto a gelsomino, mi invade le narici. È un'odore talemente familiare eppure così... sbagliato... Kurata!!! sposto lo sguardo alla mia destra e noto una piccola testolina rossa, che respira piano sul mio petto. Ho dormito con Kurata. Merda.

Una miriade di emozioni mi stravolge e cerco di ricordare cosa mi sia accaduto, come posso essere finito nel letto di Kurata. Osservo la stanza e noto le foto di Mercoledì, non ricordo di essere entrato nel suo alloggio... tutto quello che la mia mente percepisce, riguarda frammenti di momenti confusi e poco ordinati.

“ mmm... Akito” biscottino. Ha pronunciato il mio nome, ma dorme ancora. Nonostante il dolore lancinante alle tempie, mi sento bene , bene come non avveniva da settimane. Sarà la presenza di Kurata o il fatto che abbia la mano destra posata lievemente sul mio petto... dove ora batte feroce il mio stupido, stupidissimo cuore. È così sbagliato. Noi non dovremmo essere qui, io non dovrei essere nel suo letto, ma nel mio!

“ Akito ti amo...” e a queste parole, qualcosa si spezza dentro me. Kurata mi ama, continua ad amarmi nonostante il male che le ho fatto. È qui tra le mie braccia, così minuta e delicata, potrei farle male volgendo un solo piccolo movimento nella sua direzione, eppure si lascia coccolare serenamente. È cosi bella, nonostante il trucco sbavato e piccole ciocche ribelli che le cadono dalla perfetta acconciatura che ancora ha su, è meravigliosa. Ma come posso renderla felice? Come posso essere così ipocrita da costringerla a me? Kurata merita di meglio. Lentamente, sfilo il braccio lasciondo cadere il suo peso sul morbido materasso e con una mossa silenziosa e repentina, mi sollevo, lasciondomi alle spalle il meraviglioso tepore del suo piccolo corpicino e la convinzione che tutto ciò, non accadrà più.

“ Akito...” mentre sistemo il bavaro della giacca, la voce di Kurata mi trafigge la schiena. Merda è sveglia.

“ Kurata” rispondo approntando noncuranza.

“ ciao... come ti senti?” non ho il coraggio di voltarmi. Non ho il coraggio di deluderla mentre è intenta a sincerarsi delle mie condizioni.

“ meglio... adesso vado”

“ no ti prego! Non andare...” biascica imbarazzata. Al sentire la sua piccola supplica, mi pietrifico.

“ Hayama parlami”

“ Sana...” dico voltandomi e chiudendo gli occhi sperando che così faccia meno male.

“ guardami...” mi prende la mano e lentamente apro gli occhi... sussulto quando incontro il suo sguardo serio e così profondo. È bellissima nel suo abito blu, che seppur sgualcito, decisamente sexy.

Ci fissiamo intensamente e io non so cosa fare. Il mio corpo ha le idee piuttosto chiare e si protende verso la mia interloquitrice mentre la mia mente vaga indomabile tra i ricordi e i pensieri più truci.

“ Sana ascolta...”
“ no! Ascoltami tu! Piombi nel mio letto, parli di tua madre, di un cavolo di biscottino, mi stringi a te per l'intera notte e poi fuggi via? Che diavolo ti passa per il cervello?!?” chiede irata.

“ merda Kurata. Ero ubriaco e poi aspetta... biscottino?” chiedo sperando nell'aprirsi di una voragine nel bel mezzo della stanza, che mi inghiotta e mi porti via con se.

“ si dicevi di rivolere con te un biscottino” risponde piccata. Non resisto, so quanto questo momento sia solenne o quantomeno difficile, ma non riesco a trattenermi e scoppio in una fragorosa risata. Sottecchi osservo Kurata che mi scruta con uno sguardo stranito e le sue piccole labbra formano una “O” .

“ scusa. Davvvero mi dispiace, ma non riesc...” sorride. Sorride sinceramente, forse felice di vedermi ridere.

“ vuoi spiegarmi perchè ridi?”
“ non penso di portelo dire.”

“ si che puoi,forza!”

“ no che non posso! Scusa Kurata, ma non riuscirò mai a dirlo. “ incrocia le braccia al petto, mettendo involontariamente in risalto i suoi piccoli seni sodi e io non posso fare a meno di pensare, quanto il desidorio che ho di lei e della sua meravigliosa pelle, sia alle stelle.

“ Akito... parliamo”

“ no. Non è necessrio” mi fissa come se si trovasse di fronte ad un impossibile rompicapo.

“ lo è...” ma non le lascio finire la frase, che elimino le distanza tra noi e accolgo le sue parole inespresse tra le mie labbra. Sto baciando Kurata e lei non si ritrae. Le carezzo i fianchi e lei caccia un piccolo gemito che accende ogni parte di me. Per un solo istante, interrompo il nostro contatto e osservo le sue labbra ancora protese verso di me è... lo spettacolo più bello che abbia mai visto.

“Akito...” geme mentre le carezzo il collo con baci per nulla casti. Avverto la sua pelle bollente sotto il tocco vorace delle mie mani e la mia erezione crescere nei jeans.

“ Sana fermami...”

“ no...”

“ Kurata... ci faremo del male”

“ se questo vuol dire farsi male... sono disposta anche a morire per noi” non serve che aggiunga altro, la stringo più forte tra le mie braccia e decido di amarla più di quanto non abbia mai fatto nella mia vita.

 

 

POV SANA

incredibile... Akito è qui e abbiamo appena finito di fare l'amore. Dio, quanto mi è mancato. Lo stringo più forte a me sperando di fargli capire quanto lo ami, mi sorride e il mio cuore perde un battito.

“ ei piccola...” sussurra ispirando tra i miei capelli.

“ ei...”

“ vorrei che questo momento durasse per sempre” appronto sperando di non risultare eccessiva.

“ già... Sana... io devo andare” a queste parole, il mio cuore invece va in frantumi.

“ ma come? Io pensavo...”

“ shh... devo andare da mio padre, non voglio lasciarti. Non accadrà Kurata, mai più” sigilla la sua promessa con un bacio e mi carezza il viso. Istintivamente mi rilasso sotto il suo soave tocco e sorrido.

“ perfetto. Come vanno..ehm.. le cose con la tua famiglia?”

“ bene. Cioè, insomma, io e mio padre stiamo cercando di ricostruire il rapporto, mentre Natsumi è chiusa nel suo dolore e a stento ci rivolge la parola” mi si stringe il cuore, pensando a che situazione orribile debbano vivere, ma io li aiuterò.

“ vuoi che le parli io?”

“ no. O meglio non penso possa servire.”

“ fammi provare!” mi scruta pensieroso e io gli rivolgo uno sguardo irresistibile; le mie doti di attrice dovranno pur servire a qualcosa!
“ smettila con quegli occhioni da cucciolo, e comunque, se proprio ci tieni, puoi venire con me e provare a parlarle” sospira e io gli getto le braccia al collo. Può sembrare banale, ma il fatto che mi abbia aperto le porte del suo cuore e della sua casa, mi manda in estasi.

Due ore più tardi, ci ritroviamo dinanzi la villetta degli Hayama, mi rende triste pensare che fino a qualche settimana fa, in quella casa ci fosse una persona in più, una persona fondamentale.

“ Aki, non ho avuto modo di chiedertelo... come mai avevano dimesso tua madre, pur conoscendo le sue reali condizioni?” chiedo stringendogli la mano.

“ può capitare che prima del giorno fatale, un malato abbia un periodo di stabilità fisica e mentale... ma è solo apparente” dice prendendo l'ultimo tiro dalla sua Malboro.

“ capisco.”

“ entriamo Kurata.” mi stringe la mano e insieme ci incamminiamo.

“ Papà! “
“ oh! Akito corri in cucina!” sento distintamente il signor Hayama in difficoltà... dio spero stia bene.

“ papà che succ...” Akito non termina la frase, che scoppia in una fragorosa risata e capita lo stesso anche a me. La scena che ci si para dinanzi è quella di un uomo alto e distinto, con un grembiulino rosa e un arrosto bollente tra le mani.

“ Kurata le presine” bisbiglia Hayama. Corro verso il piano di cottura della cucina e raccolgo le due presine, velocemente mi avvicino al padre di Akito e tento di aiutarlo, ma ahimè, scivolo su qualcosa di rossastro e viscido ed entrambi cadiamo sul pavimento provocando un tonfo sordo.

Akito continua a ridere divertito, mentre io e suo padre cerchiamo di ricomporci.

“ siete un disastro”

“ perchè diavolo non ci aiuti, invece di star lì a prenderci in giro?!?” chiedo piccata e dolorante.

“ no, è una bella scena... la definirei... indelebile.” incrocia le braccia al petto e sorride sghembo.

“ Akito! Aiutaci! Oh ciao Sana.” dice suo padre, come se solo adesso si fosse accorto della mia presenza.

“ avevo preparato il pranzo, sapendo che akito sarebbe venuto... ma … fare il cuoco non è per me” dice massaggiandosi il capo a mo di scuse.

“ su forza, vi aiuto” Hayama ci rimette in piedi e saluta suo padre con un rapido abbraccio. Vederli così vicini, mi rende felice.

“ vado a comprare del sushi.”

“ grande.” risponde Akito con aria sognante.

“ ti piace il sushi?”

“ non mi dispiace. Vieni Kurata, accendiamo la tv, ci vorrà del tempo” il padre di Akito raccoglie la giacca e ci saluta, mentre noi ci accomodiamo sul grande divano beige posto al centro del salone.

“ ahi!” esclamo sedendomi.

“ ti sei fatta male... lì?” chiede Hayama inarcando un sopracciglio.

“ non fare lo spiritoso!” mi sorride sghembo, poi raccoglie un cuscino e lo posiziona dietro la mia schiena, in modo da lenire il dolore.

“ grazie...” arrosisco e lui mi prende tra le sue braccia. È assurdo come solo poche ore fa le cose andassero così male tra di noi e adesso... adesso è un sogno. Spero che a nessuno venga in mente di svegliarmi.

“ Sono felice tu sia qui.”

“ anche io. Dov'è tua sorella?”

“ non c'è. Di solito, cucina lei... “

“capisco. Bè le parlerò più tardi.” sorrido e Hayama mi passa una mano tra i capelli.

“ Kurata... il ristorante di sushi dista trenta minuti da casa mia.... quindi....” lo guardo con fare interrogativo, poi, la sua mano si insinua tra le mie braccia e con fare languido raggiunge i miei fianchi... oh! Ora so dove vuole arrivare...

“ maiale!!!”

“ non è colpa mia... tu sei bellissima e mia... solo mia” dice per poi esplicitare le sue intenzioni Con un bacio rovente... può fare di me ciò che vuole...io lo amo e sono sua.

 

 

 

POV MADOKA

“Oliver! Apri questa dannata porta! Devo parlarti!” decido di perdonarlo e lui sparisce! Dio, lo prenderei a pugni. Busso ancora alla sua porta, ma non ricevo alcun segno di vita. Sconfitta raccolgo la borsa che avevo lasciato cadere, e quando sto per andare via...

“ scusa cerchi Oliver?” una voce.... la sua voce... oh no! no, no, no, no! Non ho il coraggio ne la forza di voltarmi.

“ ei tu... hai perso la voce?” lascio cadere nuovamente la borsa e mi volto verso la mia interoloqutrice... merda, non mi sbagliavo! È Melissa, ed è in accapatoio. No! No!

“ ciao... Madoka giusto? Oliver è sotto la doccia, gli dico che sei passata?” un tenace pizzicorio avvolge i miei occhi e so cosa sta per accadere, ma non la darò vinta a questa stronza... io non piangerò.

“ no, lascia perdere.” mi rivolgo a lei mostrando sicurezza, mentre ogni parte di me va in pezzi. Devo andarmene da qui... ho le gambe pesanti come il piombo, ma devo farcela.

“ ora vado ciao.” la liquido velocemente e corro via... via lontano da Oliver e da tutto questo dolore.

 

 

 

 

 

HOLA!!! ciao a tutte! Come promesso, eccovi la seconda parte di “misteri”. Spero vivamente che il capitolo non deluda le vostre aspettative e che sia di vostro gradimento. Passando ad altro, voglio augurarvi uno splendido Natale e voglio farlo sulserio, dato che voi state rendendo la mia esperienza in questo forum meravigliosa... non posso fare altro che ringraziarvi e augurarvi tanta gioia e felicità! Felice Natale a tutte, che i vostri sogni e i vostri desideri diventino realtà. Un bacio enorme, Viviana.

  
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