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Autore: Seiraluna    22/12/2014    2 recensioni
Prima regola. Mai entrare in questo ufficio senza il mio permesso. Seconda regola mai entrare nella mia stanza da letto. Terza regola mai far uscire Minato senza aver informato me o Claude. Quarta regola niente schifezza a Minato. Quinta regola se ruba qualcosa è licenziata
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Naruto e Hinata avevano passato la notte a chiacchierare nella stanza del ragazzo. Hinata gli aveva raccontato di quando sua madre era venuta a mancare mentre Naruto le aveva detto tutto sul suo caro nonno. Per lui Jiraya era stato come un nonno e gli aveva insegnato tutto. Purtroppo qualche anno prima della nascita di Minato era venuto a mancare a causa di una grave malattia. Naruto aveva pianto sulla spalla della mora ripensando ai bei momenti passati con Jiraya. La ragazza poteva capire tutta la sua sofferenza. La madre era morta quando era ancora molto piccola e lei era cresciuta con un padre severo ma buono e occupandosi anche di sua sorella Hanabi. Naruto era rimasto colpito dalla forza della ragazza. Un corpo tanto minuto e grazioso nascondeva un tornado di forza. Era fortunato a poterla avere tutta per sé.
 
Il mattino dopo Naruto si svegliò più tardi del solito e corse in ufficio senza fare colazione. Mentre Hinata si era alzata dal suo letto alla solita ora. Era andata da Minato e gli aveva fatto il bagnetto. Il bambino quella mattina era molto allegro.
-Sei felice Minato?
-Tanto Hinata.
-Cosa è successo di bello?
-Rido perché finalmente papà ha il sorriso sul volto.
-Tuo padre ha sempre sorriso.
-Prima lo faceva solo con me mentre ora ha una ragione in più per farlo.
-Quale?
-Il mio papà si è trovato una fidanzata.
Hinata era rimasta stupita dall’affermazione del bambino. Aveva già capito tutto. Non poteva sapere della dichiarazione di Naruto visto che non era presente. Poi la mora ripensò a quello che le diceva sempre la madre. Aveva ragione, i bambini vedono più cose rispetto agli adulti, sanno sempre come farti restare senza parole.
-Hinata vuoi bene al mio papà?
-Tanto.
-Evviva. Quando torna papà gli faccio trovare un bel disegno come regalo. Voglio disegnare la nostra famiglia.
Come Naruto, Minato considerava Hinata un membro della famiglia a tutti gli effetti.
 
Verso le sei del pomeriggio Naruto tornò a casa dove trovò Minato che lo aspettava in piedi nel salone.
-Finalmente papà. Guarda cosa ti ho disegnato?
-Che bello. È tutto per me?
-Sì, lo puoi appendere nella tua camera così lo guarda anche Hinata quando siete insieme.
-Bravo Minato. Mi è venuta proprio la voglia di stringere un po’ la mia splendida fidanzata. Sai dove si è nascosta?
-In cucina con Miss Bridget. Stanno preparando una sorpresa per te. Nonna ha telefonato qui e ci ha detto che hai concluso un affare grande grande per la tua azienda.
-Non vedo l’ora di assaggiare i manicaretti di Hinata.
-Cucina molto bene. I suoi biscotti sono più buoni di quelli della nonna.
-Minato non dirlo davanti la nonna.
-Va bene papà. Però è vero.
Hinata uscì dalla cucina con un vassoio di biscotti caldi in mano.
-Minato ha ragione i tuoi biscotti sono ottimi.
-Bentornato Naruto. Non puoi sapere se sono buoni se non li assaggi.
-Farò uno strappo alla regola e mangerò un dolcetto prima di cena. Prendine uno anche tu piccolo mio.
-Sììììììì.
Naruto prese uno dei biscotti al cioccolato e se lo portò alla bocca.
-Questo biscotto è squisito. Come hai fatto? Non ho mai assaggiato nulla di simile.
-Non esagerare Naruto. La torta che ha fatto tua madre ieri sera era ottima. Molto più buona di questi biscotti.
Naruto tolse il vassoio dalle mani della mora e lo poggiò sul tavolino del salone. Poi prese la ragazza fra le sue braccia e le diede un bacio intenso. A Hinata girò la testa per la foga del ragazzo.
-Parola mia, i tuoi biscotti sono più buoni di quelli di una pasticceria.
Hinata riuscì solo a sussurrare un grazie. Ancora doveva riprendersi dal bacio. Naruto era davvero irruento quando gli veniva in mente di fare qualcosa.
Il ragazzo si accorse che Hinata non si reggeva e la strinse più forte. Forse aveva esagerato un po’. Non poteva farci niente, le voleva troppo bene per trattenersi.
-Signore mentre voi parlate con la signorina Hinata, mi occupo io del signorino Minato.
-Grazie Miss Bridget.
Naruto trascinò la mora nella sua stanza e la fece sedere sul suo letto. Poi si mise di fianco a lei e poggiò la testa sulla sua spalla.
-Sei stanco?
-Ho avuto una giornata movimentata a lavoro. Non è stato facile concludere l’affare. Il mio capo voleva togliermi i clienti per darli alla sua nuova amante ma io ho saputo farmi valere.
-Sei fortissimo.
-Qualcosa non va?
-No, è che non sono abituata a tutte queste attenzioni. Nessun ragazzo mi ha mai trattata tanto bene.
-Allora i ragazzi che venivano a scuola con te non ci vedevano bene. Sono fortunato a prendere il tuo cuore prima di altri. Ora avrei qualcosa in meno se non ci fossi tu.
Hinata ascoltava Naruto in silenzio. Adorava sentirlo parlare. Usava sempre un linguaggio curato e sapeva come conquistare una donna con le parole. Mai una singola parola volgare o una frase composta male. Sembrava un ragazzo uscito da un romanzo ambientato nel Settecento.
I due passarono un’ora intera soli in camera. Non facevano che parlare. Naruto scopriva sempre nuove cose di quella splendida ragazza. Ormai lei era come l’ossigeno per lui, non poteva fare a meno di averla accanto.
-Papà la cena è pronta.
-Prima di entrare devi bussare piccolo mio.
-Bello, papà baciava Hinata. Siete come il principe e la principessa delle favole del mio libro.
Minato corse da Hinata e si fece mettere in braccio.
-Ora andiamo a mangiare? Ho tanta fame.
-Certo piccolo.
Scesero al piano di sotto e mangiarono il ramen e lo stufato. Naruto non riusciva a capire chi avesse preparato il primo piatto. Miss Bridget aveva sempre detto di non essere un’esperta di ramen.
-Papà è rimasto sorpreso dal ramen. Lo ha mangiato tutto in un boccone per quanto era buono.
-Minato conosci bene il tuo papà.
-So che il ramen gli piace tantissimo. È il suo piatto preferito.
-Hinata sei stata tu a cucinare il ramen?
-Sì, volevo farti una sorpresa. L’ho preparato secondo una ricetta che mi ha dato ieri sera tua madre. Spero che ti sia piaciuto.
-Era ottimo. Minato ha ragione, alcuni piatti ti vengono meglio di mia madre. Per favore non dirle che ti ho spifferato una cosa del genere o mi rincorrerà con un’ascia.
-Non parlerò nemmeno sotto tortura.
 
Dopo la cena guardarono un po’ di televisione nel salone e poi andarono tutti a dormire.
Il mattino dopo Naruto si alzò presto e corse in ufficio mentre Hinata si occupò tutta la giornata del bambino.
Verso le tre del pomeriggio qualcuno bussò alla porta e Minato corse ad aprire con la mora.
-Nonna.
-Buonasera signora.
-Ciao Hinata. Sono venuta qui per portare il mio regalo di compleanno a Minato.
-Nonna il mio compleanno è solo fra otto giorni.
-Lo so ma io e tuo nonno partiamo per un viaggio di quindici giorni. Andiamo prima in Australia e poi negli Stati Uniti. Non possiamo vederci al tuo compleanno.
-Non fa niente nonna. Papà mi aveva detto che partivi con nonno per lavorare. Ti voglio tanto bene.
-Sei dolcissimo piccolo mio.
Kushina lasciò il pacco al bambino e poi lo salutò. Lasciò anche una lettera per Naruto che consegnò alla mora.
-Quando mio figlio aprirà la busta farà i salti di gioia. A presto cara.
-A presto Signora.
 
Verso le nove di sera Naruto tornò a casa e trovò Hinata che lo attendeva nel salone.
-Tua madre oggi è venuta qui e ti ha lasciato questa busta.
-Grazie Hinata. Minato già dorme?
-Sì, ha giocato tutto il pomeriggio con il triciclo che gli hanno comprato i tuoi genitori e si è stancato. Non voleva staccarsi da quel gioco neanche per fare il bagno.
-In poche parole ha fatto i capricci.
-No, era solo contento di ricevere il suo primo regalo di compleanno. Che ne pensi se gli compro un bel libro da colorare e poi gli faccio una torta.
-Un’idea splendida. Minato adora usare i colori. Ormai lo conosci quasi meglio di me.
-Non credo. Questa mattina era un po’ triste e non ha voluto parlarne con me. Mi ha riferito che doveva dire qualcosa al suo papà e a nessun altro.
-Capisco. Domani mattina non vado a lavoro quindi posso parlare con la piccola peste.
Hinata stava per andare in camera sua quando Naruto l’afferrò per il braccio e la strinse forte.
-Non vorrai fuggire da me?
-No, siete stanco e dovete riposare.
-Ho sempre energie per te.
Naruto andò nella sua stanza con Hinata e decise di coccolarla tutta la notte. Questa volta non l’avrebbe lasciata tornare in camera. Preferiva dormire in sua compagnia che stare solo in quella camera enorme. Hinata lo faceva dormire come un bambino e non aveva incubi.
-Naruto cosa fai?
-Poggio la mia testa sulle tue bellissime gambe. Stare con te mi rende sereno.
La mora era diventata completamente viola. Naruto la faceva sentire sempre stupenda e lei ne era felicissima. Era davvero fortunata ad aver conosciuto un ragazzo come lui.
Dopo trenta minuti tra carezze e sguardi intensi Hinata stava per alzarsi per andare a dormire ma il biondo la trattenne e la fece ristendere sul suo letto.
-Questa notte non ti lascio andare via.
-Naruto non posso dormire qui.
-Hinata resta al mio fianco per favore. Prometto che non farò nulla di strano. Non ti fidi di me?
-Mi fido ciecamente di voi. Il problema è che qualcuno potrebbe pensare male di voi. Io non voglio che gettino fango sulla vostra persona.
-Non accadrà mai. Non ho mai badato a quello che dicevano gli altri fin da piccolo.
Naruto era eccezionale, nulla gli faceva paura. Hinata corse a indossare il suo pigiama e la sua vestaglie e poi tornò in camera del ragazzo.
-Hinata puoi togliere la vestaglia per metterti a letto.
-Promettete di non ridere?
-Non potrei mai burlarmi della splendida ragazza che ho di fronte gli occhi.
La mora si tolse la vestaglia e Naruto notò che indossava un pigiama largo da donna. Era lilla e sopra aveva dei fiori di un viola più scuro.
Hinata si mise sotto le coperte e Naruto fece altrettanto dopo essersi messo il suo pantalone del pigiama.
Naruto dormiva a petto nudo e Hinata ancora non se ne era accorta visto che per l’imbarazzo si era stesa di spalle al ragazzo. Lui la fece voltare per guardarla negli occhi e lei poggiò le mani sul suo petto.
-Naruto sei …
Hinata non poté finire la frase che Naruto la baciò. Era un bacio passionale. Naruto desiderava quella ragazza ma sapeva che per il momento doveva accontentarsi di qualche bacio e del contatto fisico. Non doveva avere fretta o avrebbe rischiato di perderla. Hinata non era come le donne che aveva frequentato in passato. Lei era dolce, calma, coraggiosa, timida e molto altruista.
I due si addormentarono stretti senza più fare caso al loro abbigliamento.
 
Il mattino dopo Minato si alzò prima del solito e corse in camera del padre.
-Papà alzati in fretta. Basta dormire. Devi andare a cercare Hinata che non è in casa.
-Minato non preoccuparti. Hinata è qui con me.
La mora si stropicciò gli occhi e vide Minato ai piedi del letto. Aveva due occhi pieni di lacrime.
-Minato non sono andata via. Vieni qui con noi.
Il bambino si arrampicò sul letto e saltò addosso ai due ragazzi.
-Lo sapevo che voi due vi volevate bene.
Hinata e Naruto strinsero forte il bambino. Era una mattina stupenda che non poteva iniziare meglio.
 
Dopo qualche minuto a letto Hinata corse a lavarsi mentre Naruto si occupava di Minato.
-Non sei bravo come Hinata a lavarmi i capelli.
-Birbantello, ti piace burlarti del tuo papà. Vieni qui che ti faccio il solletico.
Dopo aver vestito Minato, Naruto si preparò per andare a fare colazione quando sentì l’urlo di Hinata. Il ragazzo disse al bambino di correre in cucina con Miss Bridget mentre lui andava a controllare la situazione.
-Hinata cosa è successo?
-Il primo cassetto del mio comodino è pieno di una sostanza rossa e di insetti.
Naruto aprì il cassetto e vide che l’intimo di Hinata era stato fatto a brandelli e cosparso di un liquido rosso con degli insetti.
Il biondo richiuse il cassetto e strinse forte la ragazza. Era scioccata. Qualcuno si era introdotto nella sua stanza per farle un dispetto.
Naruto chiamò la polizia che arrivò in pochi minuti. Interrogarono tutti gli abitanti della casa ma nessuno aveva sentito niente. Hinata non aveva nemici e non sapeva proprio chi potesse aver commesso un gesto tanto crudele.
-Signor Uzumaki avete dei nemici?
-Sì, solo in campo lavorativo. Non farebbero mai una cosa del genere. Al massimo mi attaccano in ufficio per rubarmi un affare. Nessuno è mai arrivato a minacciare la mia famiglia.
-Mi avete detto che non siete in buoni rapporti con la madre del piccolo. A quanto leggo da questa scheda lei non può neanche avvicinarsi al bambino senza il vostro permesso. Potrebbe essere stata lei a spaventare la vostra fidanzata?
Naruto non ci aveva pensato ma era possibile. In passato, quella donna aveva già dato segni di squilibrio con le donne che circondavano Naruto. Aveva persino aggredito la segretaria sessantenne di Naruto.
-Lei è capace di tutto.
-Indagheremo sul suo conto. Per ora è tutto signori. Appena ci saranno delle novità vi faremo sapere qualcosa. Arrivederci.
-Arrivederci agenti.
Naruto lasciò Minato con la governante e salì nella sua stanza. Lì Hinata stava riposando tranquilla. La trovò seduta sul letto con il viso poggiato sulle ginocchia.
-So che hai avuto paura ma non le permetterò di farti male.
Hinata non disse una parola. Si lanciò su Naruto e si lasciò stringere dalle sue braccia. Il ragazzo non sopportava di vederla in quello stato. Era furioso. Nessuno doveva permettersi di toccare la donna che amava. Ora aveva un altro motivo per avercela con quella pazza e non l’avrebbe passata liscia.
-Naruto questo episodio non cambia le cose fra di noi vero?
-Era questo che ti preoccupava fin dall’inizio. Certo che no. Non lascerò che qualcuno ti allontani da me amore mio.
Naruto era sempre molto premuroso con lei. La ragazza non poteva più fare a meno di averlo accanto.
-Grazie Naruto. Sei fantastico.
-Grazie a te amore mio. Resterò qui con te finché non ti sarai addormentata.
-Naruto non ho voglia di dormire. Temo di fare degli incubi. Voglio solo stare un po’ con te.
-Sono tutto tuo. Qualsiasi cosa tu voglia fare sono pronto.
 
Verso sera i due ragazzi scesero a mangiare qualcosa e trovarono tutti i giocattoli di Minato sparsi per il salone.
-Mi dispiace signore, non ho potuto fermarlo. Oggi il bambino è un terremoto.
-Minato vieni qui.
-Arrivo papà.
-Ora aiuti miss Bridget a rimettere i tuoi giochi in ordine.
-Va bene papà.
-Di solito non mi obbedisce subito. Devi aver fatto qualcosa a quel monello per renderlo tanto diligente.
-No, lui è sempre stato un bravo bambino.
 
Il giorno dopo come al solito Naruto andò in ufficio mentre Hinata portò Minato al negozio di giocattoli. Oggi dovevano andare ad ascoltare una favola. Il proprietario aveva organizzato delle letture per bambini. Le mamme a turno raccontavano ai bambini delle favole. I bambini erano contentissimi di questa iniziativa.
Arrivati al negozio, Hinata si sedette accanto a Minato e pochi minuti dopo iniziò la lettura della favola di Biancaneve.
I bambini avevano tutti gli occhi pieni di curiosità. Erano entusiasti di poter partecipare alla lettura delle loro favole preferite.
 
Finita la favola il negoziante annunciò che la settimana dopo avrebbero dovuto leggere la sirenetta.
-Hinata leggi tu la sirenetta.
-Minato non credo di poter leggere una favola.
-Infatti non puoi. Questa favola è stata già prenotata da un’altra mamma. E poi tu non puoi partecipare, sei solo la sua babysitter.
-Non hai letto il regolamento. Solo le mamme leggono le favole ai bambini.
-Mi dispiace non sapevo del regolamento.
-Non fare la finta innocente. Quella tua aria da angelo non inganna delle donne come noi.
-Non era mia intenzione.
-Non trattate male Hinata- urlò Minato.
-Il bambino ha più carattere della babysitter. Si vede che è figlio di una splendida attrice e del noto imprenditore Naruto Uzumaki.
Le donne andarono via e Minato strinse la mano di Hinata.
-Sei triste?
-No, piccolo. Non devi badare a quello che dicono su di me. Ora scegli un gioco come promesso te lo compro.
-Evviva.
Minato dimenticò subito i discorsi delle altre mamme ma per Hinata era diverso.
-Prendo questo pesciolino che spruzza acqua.
-Ottima scelta piccolo.
-Grazie Gai sensei.
-Caro Minato per te c’è un omaggio. Prendi queste splendide costruzioni.
-Grazie Gai sensei.
-Non posso accettare un regalo tanto costoso.
-Si figuri signorina. Quello è per farmi perdonare per il comportamento delle altre mamme.
-Non è colpa vostra.
-Accettate o dovrò offendermi.
-Va bene. Saluta Minato. Dobbiamo correre a casa a preparare la cena. Oggi non c’è miss Bridget.
-Ciao Gai sensei.
-Alla settimana prossima Minato. Sorridi sempre piccolo.
 
Tornati a casa Minato e Hinata trovarono Naruto seduto sul divano.
-Finalmente siete rientrati. Vi porto fuori a cena.
-No, grazie. Non voglio che spendiate troppi soldi per me.
-Hinata hai ricominciato a darmi del voi.
La mora corse al piano di sopra. Naruto non capiva cosa avesse sbagliato quella volta.
-Hinata ha la bua.
-Cosa hai detto piccolo mio?
-Delle mamme hanno trattato male Hinata. Ora lei è triste.
-Devono essere le amiche di quella strega. Ricordo bene che alcune mamme del quartiere la frequentavano spesso.
Naruto portò Minato in camera sua e poi corse da Hinta.
Entrò nella stanza senza bussare e trovò la ragazza stesa sul letto con la faccia immersa nel cuscino.
-Dobbiamo parlare.
Naruto fece girare Hinata e le asciugò il viso.
-Basta piangere. Non hai fatto nulla di male.
-Narutoooo.
Odiava vederla triste. Doveva fare qualcosa per rivedere il suo splendido sorriso. Decise di tentare il tutto per tutto.
Trascinò Hinata fuori dalla stanza, andò a prendere Minato e uscì di casa. Salirono tutti in macchina verso una meta ignota. Si era ripromesso di non farla soffrire quindi avrebbe fatto di tutto per rivedere il suo bellissimo sorriso.
Arrivati a una fattoria Minato corse fuori dall’auto e andò a salutare qualcuno.
-Zio.
-Ciao piccolo. Come stai?
-Bene. Dove è la zia?
-In giro per il Giappone con la sua amica Sakura. Devono tenere delle conferenze mediche in varie città.
-Ti disturbiamo Shikamaru?
-Per niente. Mi stavo annoiando senza nessuno a farmi compagnia. Chi è questa ragazza?
-Ti presento Hinata Hyuga. Lei è la mia fidanzata.
Naruto l’aveva davvero presentata come la sua fidanzata. Hinata si diede un pizzico sul braccio perché pensava di sognare. Invece, era tutto vero.
-Piacere di conoscervi signorina Hyuga.
-Puoi anche chiamarla signora Uzumaki. Non mi separerò mai da lei.
-Tu non cambi mai Naruto.
Hinata scoppiò a ridere, non riusciva più a trattenersi. Naruto sembrava un alunno che veniva sgridato dal proprio maestro.
-Ahi mi fa male la pancia per le risate.
Il volto di Naruto si illuminò vedendola ridere. Quella di portarla dai suoi amici era stata un’ottima idea.
 
 
 
Angolo autore:
Grazie a tutti quelli che leggono questa storia.
Buone Feste!
 
 
 
   
 
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