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Autore: Laura012    22/12/2014    0 recensioni
- Ero una bambina. Ogni essere umano sente il bisogno di avere un'identità, appartenere a un popolo, a una patria; un'identità che non possiamo costruirci da soli, ma che ci assegnano gli altri. Qual è la differenza tra umano e animale? Alla fine nel branco predomina il più forte; e per me questa era la guerra. Persi la patria e persi la vita, il soffio vitale che per i greci usciva da una ferita lo persi quando mi strapparono il cuore. Lo stesso cuore che oggi batte ancora, ma senza nessuno da poter amare, senza un luogo dove andare; persi la vita, ma sono viva.
- Perché combatti ancora se non hai nessuna ragione di vita?
- Il mio paese non è morto. Ho ancora una patria dove andare, così come la mia katana respira ancora: respira le anime degli umani che cadono sotto di essa.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 10 – Nero come la morte
 
Il drago leggendario si porta maestoso in cima all’antica roccaforte, l’ombra delle ali precede la morte. Il villaggio sta crollando, il cielo ci schiaccerà. Qui si apre il portale per l’oscurità.

28 gennaio, ore 3:00 - Accampamento nel bosco.

Ryu stava seduto in cima ad un albero, immerso nei suoi pensieri guardava l'oscurità all'orizzonte. Era nervoso, lo si capiva dal suo insistente modo di mangiarsi l'unghia del pollice, tuttavia si sentiva a suo agio nel nero della notte. L'odore degli alberi gli ricordava tanto le erbe medicinali che usava quella ragazza, che gli aveva permesso di restare in casa sua, nonostante il titolo di pericoloso detenuto che gli era stato accollato. Lui ricordava bene il suo viso e gli sforzi che aveva fatto per mantenerlo in vita; poiché per evadere da Underworld aveva usato tutte le sue forze e il suo livello di energia, a lungo andare, si era abbassato pericolosamente. Ovviamente, come vale per tutti gli altri possessori, anche lui ha un limite senza katana che non può, o meglio, non deve superare; tuttavia, questo gli è sempre costato un po' caro. Infine, c'era quella ragazza: Lucy. Lei era il suo più grande problema, ma anche il suo "mistero".
Il fruscio delle foglie lo distrasse dai suoi pensieri e subito gli fece spostare lo sguardo su un ramo più in basso del suo, Amaya era in piedi su esso e lo guardava con aria incuriosita.
- Abbiamo spento il fuoco, sono venuta a riaccompagnarti all'accampamento. - disse lei.
- L'oscurità sarà la mia ombra, la mia ombra m’indicherà la strada. Per quale motivo sei venuta, figlia del vento? - Il suo sguardo era sempre più solenne, nelle tenebre quasi brillava.
- Giusto, avrei dovuto immaginarlo che non perderai la strada nell'oscurità. Allora, ti lascio solo. - cercò di congedarsi Amaya ma Ryu si materializzò sul suo stesso ramo.
- Non è stato un caso, mi stavi osservando. Sentivo la tua presenza. -
La ragazza sospirò.
- Non dovresti aprire così tanto la tua mente, qualsiasi mago potrebbe scoprirti. - aggiunse Ryu.
- Hai ragione, ti stavo osservando. -
- Per quale motivo? -
- Mi chiedevo, dove fossi ogni volta che ci riuniamo per discutere. Così la curiosità mi ha portato in questo posto. - ammise.
Ryu sorrise. - Ci sono cose, cara mia, che non si possono spiegare. Il silenzio mi porterà i vostri sussurri e le vostre parole, così che io sia informato. La mia presenza è ovunque e allo stesso tempo è da nessuna parte, io posso creare e posso distruggere. Come il Tao, sono due personalità. -
- Non capisco. - disse Amaya.
- Questo è perchè non conosci ancora i legami che tengono in equilibrio l'universo. - rispose Ryu - Se vuoi posso mostrarteli. - aggiunse.
La ragazza annuì un po' intimorita, ma nonostante le preoccupazioni che non voleva mostrare, la sua curiosità la spinse a prendergli la mano quando lui gliela porse. Prima di ritrovarsi avvolta in un buio più nero del normale sentì il ragazzo che le sussurrò all'orecchio - Non perdere la calma, nel silenzio si può impazzire. -
Il "viaggio" durò solamente pochi secondi, ma per lei sembrò un'eternità: in tutto quel nero in cui si trovava entrava in gioco il suo istnto di sopravvivenza che le diceva di trovare la luce, ma non doveva perdersi. Proprio come aveva detto Ryu, il silenzio era insopportabile e ancora di più lo sentì Amaya, abituata ai mille suoni del vento. Quando quell'abbraccio di buio la lasciò andare, fu costretta a schermarsi gli occhi con il braccio a causa della luce improvvisa. Ci vollero un paio di secondi per abituarsi alla luce che emanava quell'ambiente sconosciuto e quando finalmente i suoi occhi furono in grado di distinguere le forme, sorrise involontariamente alla vista di qualcosa di meraviglioso.
Si trovavano sottoterra, sotto enormi radici di un'albero che lei non sapeva dove si trovasse, ma la cosa più impressionante erano i fasci di luce azzurra che attraversavano tutto l'insieme delle radici seguendo un preciso ritmo: come il battito cardiaco.
- Che cos'è? - chiese meravigliata.
- A questa domanda cerco di rispondere da anni, questo è il posto in cui venivo a pensare nei miei anni di prigionia. L'oscurità mi ha portato qui. L'energia che scorre qui sotto è impressionante, si può sentire il silenzio dell'oscurità. Ti posso dire dove si trovi questo posto, e come ci si può arrivare; ma non so cosa sia esattamente. -
- Qui sotto si originano tutti i venti del mondo... Dove siamo? -
- In Giappone, nel suo sottoterra. -
- Questo è impossibile! Il Giappone è stato distrutto completamente. - rispose lei biasita.
- Esatto, è restato solo un grande albero di ciliegio. -
Amaya restò a osservare in silenzio, nonostante le mille domande che le passavano in testa; sapeva che Ryu non poteva rispondere alle sue domande e probabilmente quelle stesse domande erano anche le sue.
- Torniamo indietro. - disse lui, predendole la mano.

28 gennaio, ore 6:17 - Capitale, Base militare.

- Boris, che cosa stavi cercando di fare?! - gridò il generale Gray puntando un dito contro il petto del comandante.
- Tutto quello che era necessario per salvare la situazione e tua figlia! - rispose lui guardandola con superiorità.
- Non è vero! Tutto quello che hai fatto è stato solo guardare Melinda rischiare la vita e difenderti da quei ribelli usando una ragazza indifesa! Tu lo sapevi Boris, sapevi che la figlia di Lewis era una dei prescelti, l'hai usata come arma per arrivare alle katane. Vuoi solo mettere le mani sul potere, come da ragazzo. -
- Lewis ci ha traditi, Sophie! Perchè non lo vuoi accettare? Tutta la sua generazione è stata condannata alla pena più severa che esiste: sono diventati oggetti per l'umanità. Non è il potere che mi attira, mia cara. La pace, è quella a cui sto puntando. -
- Lewis ci avrà anche traditi, ma tu fai più schifo di lui! Usare la figlia di Lewis contro il proprio fratello, come se non ti fosse bastato perdere Ann. - disse lei, sapendo che gli avrebbe fatto molto male.
- Non mettere in mezzo Ann, Sophie! - gridò Vasyliev.
- E tu non provare più ad usare Melinda come tua arma personale, altrimenti te la vedrai con me. E non solo, Boris, anche con tutti gli scheletri che ti porti nell'armadio. - disse e, senza aspettare la sua risposta, si girò e se ne andò.


28 gennaio, ore 12:03. - Accampamento nel bosco.

- Delizioso! Sai cucinare benissimo Lucy. - gridò Mark esaltato, addentando un altro pezzo del cervo che Alex aveva cacciato.
La ragazza arrossì sussurrando un timido "grazie".
Per la prima volta i ragazzi erano tutti uniti insieme, ciò fu grazie ad Amaya, che al ritorno dal viaggio aveva costretto Ryu a seguirla.
- Questa storia sembra incredibile. - disse Lucy improvvisamente. - Non mi sarei mai immaginata che un giorno sarei diventata un elemento pericoloso per la nazione e importante per il Giappone. -
- Lucy, non ti devi preoccupare. Io sarò sempre con te. - disse il fratello.
Ma lei, come se non avesse sentito, continuò.
- Adesso capisco di cosa parlava il comandante Vasyliev. - E iniziò a recitare - Vento d'autunno che non si può placare. Il tuono che continua a echeggiare, il terzo è l'acqua che non può cessare. Tre elementi uniti ancora, il trio sarà completo solo allora. -
Non appena ebbe finito, la Katana di Alex e quella di Amaya emisero un leggero tremolio e contemporaneamente lanciarono un raggio di elettricità e una folata di vento scontrandosi l'una contro l'altra e facendo balzare all'indietro i due possessori.
- Ma che diavolo?! - esclamò Amaya rialzandosi da terra.
- Funziona! - gridò Lucy - Il comandante lo chiamava Principio del Trio. Non ha funzionato perchè manca l'Acqua, quindi quello che dobbiamo fare è solo cercare l'Acqua e il Trio sarà completo. -
Tutti i ragazzi si guardarono straniti.
- Questo è impossibile, la ragazza dell'Acqua è stata processata tre giorni fa. L'abbiamo vista morire e abbiamo visto la sua Katana spegnersi. - disse Mark ricordando il fatidico giorno.
- Tuttavia, l'Acqua non è morta. - rispose Lucy e in risposta agli sguardi increduli dei ragazzi aggiunse - Esiste ancora l'Acqua, ieri ha piovuto. E i fiumi ne sono ancora pieni, il mare continua a esistere: la katana è come un titolo che ti conferisce una certa carica, e noi siamo come gli dei che controllano un elemento. Muore il Dio e di conseguenza muore il suo elemento. Lei è viva, dobbiamo trovarla! -
- Qualcuno sa dove portano i corpi dei processati? - chiese Alex.
- La stanno portando verso il mare. - disse Amaya.
- Bene, allora possiamo partire. -
  
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