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Autore: Saratrix    23/12/2014    0 recensioni
Ah, che belle le vacanze di Natale, sopratutto per i nostri cari Malandrini che le passano a Hogwarts!
Ma si riveleranno dei giorni turbolenti per James e Sirius che dovranno intraprendere una Missione Impossibile per saziare la dipendenza di cioccolato di Remus quando Silente comunicherà che non ci sarà nessun dolce fino al 25 - onde evitare una grandissima dose di diabete!
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Okay, questa è la mia fanfiction natalizia di quest'anno che spero vi possa piacere e divertire come è successo a me mentre la scrivevo. Lasciate stare questa squallida - come sempre - introduzione: non sono in grado di farle...
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, James Potter, Minerva McGranitt, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Albus Silente/Minerva McGranitt
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Hogwarts, 23 Dicembre 1973
 
La mattina seguente non poteva cominciare peggio: come già preventivato, a colazione non c’era traccia di dolci – o meglio di cioccolato – e l’umore di Remus Lupin è sceso sotto le suole delle scarpe del ragazzo e, a subirne le conseguenze, sono stati i suoi amici che si beccarono fino a ora di pranzo urla, pianti, strepitai e sì anche pugni e calci. A nulla valsero i tentativi di Ramoso e Felpato di distrarlo facendogli leggere uno dei suoi libri preferiti, ingaggiando un’improvvisata lotta con i cuscini e una campagna di palle di neve in giardino della scuola; l’unico pensiero del mannaro era il cioccolato e non c’era modo di fargli cambiare idea.

«Jamie, non possiamo andare avanti così.»

«Lo so Sir. Lunastorta è insopportabile: peggio di una ragazza in pieno ciclo mestruale. Dobbiamo pensare a un piano perché sarà impossibile resistere anche domani se è in questo stato.»

Detto questo i due amici scesero a pranzo, dove trovarono un cupo Moony con lo sguardo fisso sulle uova fritte che aveva nel piatto che stuzzicava con i denti della forchetta. I Malandrini passarono il pasto in silenzio, ognuno perso nei propri pensieri e gli unici accenni di comunicazione erano le mute, significative occhiate che si lanciavano James e Sirius tra un boccone e l’altro. Questo non passò inosservato alla McGranitt che fissò i suoi alunni cercando di capire a cosa stessero pensando. Un momento, ma queste tre pesti sanno pensare?, si chiese Ma certo, altrimenti come farebbero a ideare quei loro piani diabolici, il cui unico intento è farmi avere un diavolo per capello? Sicuramente stavano combinando qualcosa, la donna ne era sicura e non sbagliava mai – anni d’esperienza nel riconoscere quando un alunno aveva in mente di infrangere le regole della scuola – a tal punto da poter scommettere qualsiasi cosa, anche una cena con Albus o il suo cappello verde con le cuciture dorate se necessario! Continuò a seguire i tre ragazzi con lo sguardo anche quando si alzarono da tavola continuò a fissare il punto in cui erano spariti dopo aver attraversato il portone della Sala grande con un’unica certezza: in un modo o nell’altro, avrebbe scoperto cosa avevano in mente.

Arrivati nella Sala Comune di Grifondoro, Potter e Black si sedettero su due delle poltrone di velluto rosso posizionate davanti al grande camino acceso e guardarono il loro compagno salire le scale, senza dire niente, che portavano al loro dormitorio. Dovevano pensare a un piano, anche alla svelta se non volevano finire per diventare pazzi ma sembrava che non ci fosse via d’uscita: gli elfi di Hogwarts sorvegliavano i dolci di Natale e sarebbero sicuramente finiti nell’ufficio del Preside – non che questo fosse una novità – o, nel peggiore dei casi, sparati da un loro incantesimo a gambe all’aria. Alla fine erano proprio gli elfi a bloccare sul nascere ogni loro idea. Arrivare alle cucine era la parte più semplice – Mantello dell’invisibilità e Mappa del Malandrino e il gioco è fatto – ma i piccoli cuochi non potevano mica schiantarli tutti in un secondo, no?

Ma… un secondo… schiantarli significa metterli al tappeto, metterli al tappeto significa farli svenire! Ecco come potevano fare: era talmente ovvio!

L’illuminazione colse James Potter come un galeone conquista un folletto della Gringott e il ragazzo balzò letteralmente in piedi sulla poltrona, con un’espressione entusiasta e malandrina dipinta in volto. Era un piano geniale: l’unico modo che avevano per uscire da quella tragica situazione.

«Che hai Ramoso?» gli chiese Sirius.

«Felpato, amico mio, ho la soluzione al nostro problema! Ma prima, dimmi, hai ancora quella bomboletta di Gas Senzasogni che avevamo preso da Zonko alla gita a Hogsmead?» Il moro parve pensarci un po’ su prima di annuire, ricordandosi di averla nascosta nel doppiofondo del suo baule. «Ottimo, allora abbiamo tutto quello che ci serve!»

Potter spiegò all’amico la sua idea e l’altro non poté fare a meno di ammettere che aveva avuto un’idea brillante. Come ho fatto a non pensarci io?, si chiese. I due giovani Grifondoro corsero su per le scale, facendo i gradini due a due, che conducevano al dormitorio maschile della loro Casa, aprirono di scatto la porta e si buttarono a peso morto sul letto di Remus, dove il ragazzo stava tranquillamente leggendo Lo gnomo che inventò la cioccolata – tanto per non pensare alla sua Cioccolatite…

«Ma siete impazziti?» sbraitò il giovane Lupin.

Black sbuffò e gli prese, non senza proteste del mannaro, il libro dalle mani per scaraventarlo contro il muro dall’altra parte della stanza. «Zitto Moony e ascolta che idea fantastica ha avuto Messer Ramoso.»

Quando il piano fu spiegato nei minimi particolari Lunastorta era diviso in due. Da una parte, la sua – dannata – coscienza, gli urlava che quella “missione” era una vera e propria follia: era impossibile pensare di riuscirci, ma soprattutto era inconcepibile pensare che non sarebbero stati puniti perché alla fine Silente e la McGranitt avrebbero scoperto che erano loro gli artefici del sequestro di dolci avvenuto nella scuola. Ma dall’altra parte, il suo istinto – ovvero la sua Cioccolatite –, gli sussurrava suadente all’orecchio di prendere parte a quella folle impresa, di sopprimere la sua coscienza e di pensare solamente a riempirsi lo stomaco di cioccolato, per le punizioni ci sarebbe stato tempo. In quel momento il ragazzo poteva sembrare il personaggio di uno di quegli strani cartoni animati babbani, con un angioletto che gli dava buoni consigli fluttuante su una spalla e il diavoletto che cercava solo di metterlo nel sacco sull’altra; alla fine però, si sa, si dà sempre retta al diavoletto.

«Allora? Ci stai?» chiese Sirius con una luce malandrina a illuminargli gli occhi, la sua caratteristica che tutti conoscevano.

Remus sospirò, scacciando con un gesto stizzito della mano l’angioletto immaginario che scomparì in una nuvola di fumo azzurro e annuendo. «D’accordo. Mettiamo in atto questo piano.»

E così, dopo cena, quando tutti gli abitanti di Hogwarts stavano dormendo tranquilli nelle loro stanze e i corridoi del castello erano illuminati solamente dalla lieve luce lunare, Ramoso, Felpato e Lunastorta erano nella loro Sala Comune. La Mappa del Malandrino nella mano di Remus, il Mantello dell’invisibilità in quella di James e la bomboletta di Zonko in quella di Sirius, i tre sacchi con l’incantesimo senza fondo sulle spalle di ognuno di loro. L’orologio suonò la mezzanotte.

Potter fissò i compagni da dietro i suoi occhiali, le iridi che brillavano alla luce prodotta dalla punta della sua bacchetta. «Messeri, il protocollo cioccolato ha inizio.»




NOTE DELL'AUTRICE:
Eccomi qua con il secondo capitolo!
Scusatemi se non ho aggiornato prima, ma sono dovuta andare a prendere gli ultimi regali per amici e famiglia e non sono riuscita a postare prima.
Da domani entreremo nel vivo dell'azione, riusciranno i nostri Malandrini a mettere in atto il protocollo cioccolato? Be'... chi mai può dirlo...
Comunque a me piace un sacco quando nella Mappa del Maladrino esce la scrita "Messer Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso" , in particolar modo amo quel "messer" che mi fa un po' di stupenda galanteria d'altri tempi e adoro mettere quella piccola apposizione davanti ai loro soprannomi.
Bene, per oggi è tutto. Il prossimo aggiornamento sarà domani. Io vi ricordo di lasciare una bella recensione e di passare dalla mia pagina facebook (link qua sotto) per lasciare un bel "mi piace" in modo di rimanere sempre aggiornati sui miei lavori, se vi piace come scrivo/disegno/edito.
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