Serie TV > The Big Bang Theory
Segui la storia  |       
Autore: ReganReyenPrice    23/12/2014    4 recensioni
Amy deve partire per un importante viaggio di ricerca in Germania e nonostante le sue preoccupazioni, riguardanti apocalittici scenari di morte, è costretta ad affidare alle malsane e iperprotettive cure di Sheldon la loro bambina di quasi due anni. Sheldon, in preda al panico più assoluto, tra il lavoro, i fumetti e sua figlia dovrà essere aiutato dai suoi affidati amici per cercare di arrivare alla fine del mese e dimostrare ad Amy che è in grado di gestire qualsiasi situazione. La domanda è: ce la farà veramente?
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 



How to survive your daughter for a month








Sheldon, in piedi di fianco al frigo, guardava intensamente quel tornado dai capelli bruni, che era incappato nella sua vita quasi per miracolo, mentre saliva sul poggiolo del divano e fissava il fisico con occhi pieni di sfida.

Sheldon trattenne il fiato.

Non osare. Indossi ancora gli abiti da parco giochi.

Lei sorrise, leggendo negli occhi di Sheldon il terrore che qualche germe potesse posarsi sul suo amato Posto.

Il fisico teorico iniziò a boccheggiare ansimante, le sue palpebre a muoversi in modo discontinuo e le sue mani cominciarono a sudare mentre le stringeva in due pugni.

“Lise. Non. Osare.” 

Ripeté Sheldon, questa volta non solo a se stesso.

Spesso si trovava ad essere tremendamente spaventato dall’intelligenza di sua figlia mentre altre volte si chiedeva se lei fosse intelligente sul serio, almeno quanto lui.

Ormai aveva quasi due anni e non aveva ancora proferito parola, o meglio, non aveva ne ancora fatto discorsi di senso compiuto.

Sheldon si avvicinò cauto di qualche passo e lei ridacchiò sbilanciando un piede avvolto dalla scarpina verso il cuscino del divano.

“Sii ragionevole, tutto ciò non ti porterà a nulla di gradevole, infatti è probabile che tu abbia portato in casa qualche malattia mortale e che questa finisca per ucciderti, ma in particolare per uccidermi. Quindi ti prego, per il bene della mia salute, scendi da lì e fila a farti un bagn-”

Ormai era troppo tardi, Sheldon non riuscì nemmeno a finire il suo discorso che la piccola già saltava sul divano ancora una volta soddisfatta per aver fatto sbiancare suo padre.

“NO!” gridò Sheldon indispettendo Penny che dal suo appartamento poteva sentire con chiarezza le urla disperate dell’amico.

Lise continuò a ridere mentre suo padre la sollevava in velocità dal divano, tenendo le braccia tese così che non lo potesse abbracciare e attaccargli tutti quei batteri che si era scambiata con gli altri bambini.

Infatti, il difetto più grande di Lise, per Sheldon, era la voglia di socializzare che aveva ereditato da Amy.

Sheldon corse in bagno e messa la figlia nella vasca per non farla scappare, iniziò a cercare per casa il disinfettante, mentre le mani gli tremavano.

Penny, preoccupata dalle manie del fisico teorico, bussò alla porta dell’appartamento 4A e una volta entrata rimase interdetta osservando la scena.

“Sheldon, tesoro, che stai facendo?” domandò la ragazza sfoderando quello che sembrava un falso sorriso.

Sheldon, con la maglietta tirata fin sopra al naso per non respirare gli agenti chimici provenienti dai detersivi rinchiusi nella credenza della cucina, si voltò verso Penny con occhi strabuzzanti.

“Cosa sto facendo? Non ti sembra chiaro forse? E’ per colpa di gente come te se mia figlia si comporta come una selvaggia!”

Penny annuì non vedendo la bambina correre tra le sue braccia.

“Fammi indovinare. E’ di nuovo salita sul divano senza cambiarsi i vestiti, non è così?”  chiese ironicamente.

“Esattamente e necessito di un disinfettante, che non riesco a trovare!”

Penny pensò che forse avrebbe fatto meglio ad uscire prima che Sheldon la incastrasse a fare qualcosa che non voleva eppure, mentre lo guardava, si offrì di dargli un aiuto.

“Dov’è Lise?”

“L’ho chiusa in bagno” rispose il fisico pieno di ansia, pensando alle impronte di terra sul suo prezioso cuscino.

“Che cosa?” 

“Non riempirti di rammarico, non riuscirà mai ad uscire dalla vasca!”

Penny scosse la testa dirigendosi a grandi passi verso il bagno.

“Sheldon, vai a comprare il disinfettante, ci penso io a lei” rispose la ragazza prima di aprire la porta.

Sheldon si illuminò sentendo quelle parole .

“Oh... sarebbe meraviglioso! Accanto alla vasca troverai le istruzioni per preparare l’acqua, mi raccomando la temperatura a 36° massimo 37°, usa il detergente per pelli delicate e non confondere il suo shampoo con quello antiforfora di Amy!”

“Sheldon, so leggere!” rispose Penny.

“Non ne sarei così sicuro sapendo i tuoi risultati scolastici” disse infine prima di uscire definitivamente di casa.

Penny, dimenticandosi di ciò che aveva detto Sheldon poco prima, entrò in bagno e vide Lise che, ricoperta dall’accappatoio bianco, provava a scappare invano dalla vasca.

La ragazza sorrise prendendo in braccio la bambina che le si aggrappò addosso, desiderosa di un abbraccio sincero che spesso non riusciva a ricevere da suo padre.

Penny, canticchiando, aprì l’acqua e lasciò che scorresse senza curarsi delle istruzioni di Sheldon.

“So che papà vorrebbe che seguissi tutte quelle inutili regole ma fidati di zia Penny, fare il bagno con la schiuma è molto più divertente.”

Lise ridacchiò ancora una volta e incrociò i suoi occhi verdi con quelli di Penny comunicando così tutto l’affetto che provava per lei.

 

∞∞∞•••∞∞∞

 

Leonard, distrutto dopo una giornata di lavoro, entrò dal portone pronto per salire le scale e così arrivare a casa, quando vide uno Sheldon agitato venirgli in contro.

“Leonard, sei venuto al momento opportuno” disse il fisico teorico fermando l’amico poco prima delle scale.

“Mi dicessero tutte così” rispose Leonard alludendo ad un doppio senso che Sheldon non capì, come la maggior parte delle volte.

“Facciamo in fretta: devi portarmi al supermercato e in farmacia” disse Sheldon.

Leonard inspirò lentamente, contò fino a dieci e guardò l’amico con aria stanca.

“L’unica cosa che voglio fare adesso è gettarmi sul divano, non ti accompagnerò da nessuna parte!” rispose cercando di sorpassare Sheldon.

“Per favore, ne vale la mia vita!”

“Oh in questo caso, ciao Sheldon!”

“Non puoi disonorare il contratto tra coinquilini!” 

Leonard rimase a guardarlo stupito.

“Ma io vivo da Penny!”

“Ma non hai mai firmato niente che ti dissociasse da questo patto! E adesso sbrigati, è la serata thai e preferirei che il divano sia disinfettato prima che mi ci possa sedere di nuovo.”

“Hai comprato il disinfettante la settimana scorsa, è già finito?”

“Che posso dire, mia figlia è una che si diverte a fare impazzire la mia misofobia.”

Leonard buttò la testa all’indietro e si diresse verso la macchina mettendo il broncio a Sheldon e borbottando imprecazioni.

“Non ci credo” disse una volta salito in macchina “Amy ha preso l’aereo per Berlino questa mattina e tu hai già perso il controllo!”

“Io non perdo mai il controllo” rispose pacato Sheldon mentre sentiva un nodo salirgli alla gola.

“Amy aveva totalmente ragione. Sei talmente spaventato dal rimanere solo con la bambina che non hai altro modo di affrontare la situazione se non dare di matto per qualsiasi cosa” disse Leonard alimentando l’agitazione di Sheldon.

“Questo non è affatto vero. Infatti... non riesco a trovare punti per smontare la tua teoria... ma Amy non avrà mai ragione! Sono un uomo adulto, un fisico e sono totalmente capace di tenere in vita un essere vivente.”

Leonard annuì, accese il motore e in silenzio partì per il supermercato finendo lì la loro piccola lite.

Sheldon ripensò alla scena che aveva vissuto quella mattina poco prima che Leonard li accompagnasse all’aeroporto.

 

“Sheldon, promettimi che quando tornerò dalla Germania Lise sarà ancora viva” lo pregò Amy mentre abbracciava la figlia addormentata.

“Amy” disse guardandola con aria di sufficienza “sono stato solo con lei altre volte, penso che sopravviveremo.”

Amy aggrottò la fronte come era solita fare.

“Certo ma mai più di qualche ora, qui si tratta di un mese intero! Impazzirai e scapperai di casa senza dire nulla e passeranno giorni prima che Penny si accorga che qualcosa non va!”

Sheldon scosse la testa prendendo le valige di Amy dal bagagliaio.

“E’ risaputo che io sia una persona molto calma e ragionevole, non succederà nulla del genere”

“Continua a crederci” rispose Leonard tossendo.

“Chiamerò mia madre e le dirò di venire a farvi visita” disse Amy stringendo un’ultima volta la figlia prima di darla in braccio a Sheldon e affidarla al suo destino.

“Non è assolutamente necessario, so come gestire la situazione” rispose sistemando goffamente la testa della bambina su una spalla.

“Tornerò per il suo compleanno, lo prometto”

Gli occhi di Amy iniziarono a brillare e Sheldon le cinse incerto le spalle con il braccio libero.

“Su su. Presumo mi mancherai” disse. E pensava sul serio che gli sarebbe mancata.

 

∞∞∞•••∞∞∞

 

Sheldon, tornato a casa e assicuratosi che Penny avesse fatto il bagno a Lise, iniziò a pulire il divano prima che i suoi amici arrivassero per cena.

“Penso che sia abbastanza pulito, se sfreghi ancora un po’ si romperà” disse Penny vedendo l’amico ormai ricurvo sul divano da quasi un’ora.

Sheldon si voltò e lanciò un’occhiataccia a Penny.

“Grazie delle tue perle di saggezza Penny, dov’è Lise?”

“Le ho asciugato i capelli e messo il pigiama” prima che finisse la frase Sheldon la interruppe.

“Quale pigiama?”

“Quello rosa con i gattini, che differenza fa?” domandò Penny esasperata.

“Beh tanto per cominciare, punto primo: quello rosa con i gattini è per quando sta male, se ‘Soffice Kitty’ ti ricorda qualcosa; punto secondo: oggi è lunedì, il che significa che deve mettere il pigiama del lunedì ovvero quello blu con i fiocchetti rossi.”

Penny lo guardò con occhi di sfida mentre alcune ciocche bionde ribelli le cadevano ai lati del viso.

“Tesoro, non mi interessa se Leonard dice che sei più agitato del solito perché non c’è Amy, ma è tutto il giorno che ti sto a sentire, quindi vado a casa a farmi una doccia prima che arrivino gli altri. Ci vediamo dopo” rispose Penny mettendo una mano sulla spalla di Sheldon ancora inginocchiato accanto al divano.

Appena Penny uscì dall’appartamento, Sheldon corse in quella che una volta era camera di Leonard  per controllare sua figlia (e per cambiarle il pigiama).

Toc. Toc. Toc.

“Lise?”

Toc. Toc. Toc.

“Lise?”

Toc. Toc. Toc.

“Lise?”

La bambina si voltò verso suo padre, lasciando cadere il pastello viola tra gli altri pastelli accanto al foglio steso a terra, e alzò le braccia per essere sollevata.

Sheldon si avvicinò alla cabina armadio, prese il pigiama del lunedì e poi mise sua figlia sul letto per poterla cambiare.

La bambina lo guardò stropicciandosi gli occhioni stanchi ma curiosi mentre la spogliava e rivestiva.

Lui si fermò qualche secondo a guardarla e per poco gli sembrò di avere le risposte a tutte le domande che si fosse mai posto nella vita.

Si, insomma, tutte le risposte tranne quella alla domanda perché avessero cancellato Firefly.

La prese in braccio con naturalezza e più tranquillità e la portò in cucina per farla mangiare.

Tenendola ancora in braccio aprì il frigo e cercò il contenitore con l’etichetta che segnalava il nome della figlia.

“Allora, Amy ti ha preparato una passata di verdure. Di certo non le tue preferite”

Lise storse il piccolo naso nascondendosi la faccia con le mani.

“Nemmeno io adoravo i broccoli. E pensandoci, nemmeno adesso” rispose mentre Lise gli si aggrappava al collo.

“Ti voglio bene” disse la bambina sorridendogli.

Un sorriso sorpreso si aprì anche sulle labbra di Sheldon che non si era accorto della presenza di Leonard seduto sul divano ansimante con l’inalatore per l’asma tra le mani.

“Oh... che scena... tenera” disse premendo il pulsante sull’inalatore.

Sheldon si ricompose e guardò severamente l’amico e il pacchetto del thailandese sul tavolino.

“Sei certo di aver preso tutto?”

“Sì”

“Pollo a dadini?”

“Sì”

“Riso fritto nero e non bianco?”

“Sì”

“Allora perché ci hai messo tanto?”

“Ti prego, mettila a letto e siediti.”

 

∞∞∞•••∞∞∞

 

Dopo cena, quando tutti erano ormai andati a casa e Sheldon si era addormentato da un pezzo, Penny e Leonard rientrarono a casa distrutti e provati dalla giornata.

Leonard si distese sul divano togliendosi gli occhiali e Penny si avvicinò al frigo prendendo quella bottiglia di vino rosso che aveva tanto desiderato tutto il pomeriggio.

“E il primo giorno è andato” disse Penny.

“Mio dio, pensavo fossimo ormai alla fine” rispose Leonard.

“No, tesoro. Ce ne restano altri trenta.”

Leonard scosse la testa pensando a quegli anni dove era stato l’unico a prendersi cura di Sheldon. E dopo tutto non era cambiata tanto la situazione, solo che ora ce ne erano due.







∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞
ATTENZIONE:
Ciao a tutti, sarò molto breve senza voli pindarici,  in ogni caso ci tenevo a dire che spero di rendere al meglio la personalità di questi personaggi, se non fosse così mi scuso in anticipo.
Spero che la storia possa piacere perché ho una vera passione per questo telefilm ;D
Leggete in tanti e fatemi sapere che ne pensate!
Cercherò di aggiornare il prima possibile.





Ciao RRP

 

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Big Bang Theory / Vai alla pagina dell'autore: ReganReyenPrice