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Autore: sgnap97    24/12/2014    1 recensioni
Una raccolta di storielline senza pretese e tanto (ma proprio tanto) natalizie per prepararci al Natale. Spero vi possa piacere, avevo bisogno di sfogare il mio morboso amore per il Natale sui personaggi di One Piece.
~ Akainu, Kizaru, Aokiji
~ Marco & Ace
~ Zoro
~ Sanji & Nami
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sanji/Nami
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A CRISTMAS CAROL

Roronoa Zoro

 

Zoro sbuffò, come suo solito. Se c'era una cosa che proprio non riusciva a tollerare era il Natale. Con tutte quelle belle musiche, i sorrisi e la gioia che ogni singola persona riusciva a tirare fuori era un cosa che proprio non riusciva a buttare giù. Non si combatteva a Natale, e se non si combatteva, l'unica cosa che aveva voglia di fare era dormire. E non poteva, perchè Brook si divertiva a suonare ventiquattrore su ventiquattro tutto il repertorio natalizio esistente. A ripetizione. Aveva voglia di farlo a fettine, resuscitarlo ed ucciderlo di nuovo. Peccato fosse già morto.
Sentì bussare alla porta. “Chi è?”
“Sono Robin.”
Dannazione. Non aveva voglia di vedere nessuno, lei tanto meno. Perchè lei, tra tutte le persone presenti su quella nave era l'unica sopportabile.
“Zoro-san?” cominciò. “Il cenone è pronto.”
Grugnì. Non aveva voglia di atmosfere natalizie, risate e stupide musichette. Lui doveva diventare lo spadaccino più forte del mondo, non poteva gingillarsi e perdere tempo. “Non ne ho voglia.”
“Non è la stessa cosa senza di te, Zoro-san.” commentò lei. “E' Natale...”
Dannazione, ma non lo capiva? Non. Ne. Aveva. Voglia. Era semplice, sopratutto per una persona intelligente come lei. Non le rispose, non le aprì la porta. Semplicemente aspettò che se ne andasse. E lei lo fece, dopo quasi mezz'ora. Ne aveva di pazienza la ragazza! Rimase solo e recuperò una bottiglia di sakè, scolandosene il liquido. Aveva il sakè, aveva la sua cuccetta, Brook era lontano. Non poteva esserci niente di meglio per una dormita.
“...Ro!”
No... non adesso. Stava dormendo, maledizione!
“Zoro!”
Dannazione. Mugugnò, prima di aprire gli occhi. Chi mai lo stava disturbando? Eppure quella voce l'aveva già sentita. Quando aprì gli occhi fu come vedere un fantasma. O meglio, vide un fantasma, perchè la bambina che aveva davanti era proprio Kuina. Voleva parlarle, chiederle del perchè fosse lì, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu aprire e chiudere la bocca più volte, come un pesce fuor d'acqua.
“Che diavolo stai facendo?”
Si diede un pizzicotto sulla guancia. Sbattè le palpebre di nuovo. Kuina era sempre lì, davanti a lui, e lo guardava piuttosto arrabbiata. Si diede un altro pizzicotto. Nulla. Che fosse vera? No, andava contro ogni più recondita immaginazione.
“ZORO!” lo chiamò ancora.
“Sì?”
“Che stai facendo?”
Che diavolo voleva dire con quella domanda? Era già la seconda volta che gliela ripeteva in due minuti. “Dormivo.” rispose con la più totale sincerità.
“Ma è Natale.”
No... anche lei no! Quella era una congiura bella e buona. “E allora?”
“Non puoi dormire a Natale!”
Lui spalancò gli occhi. “Scusami, ma perchè non dovrei?”
Kuina era esasperata. Cosa era diventato il suo amico Zoro? Sperava che tutto ciò che aveva visto non fosse stato vero e invece... doveva fare qualcosa. “Sei proprio testardo, lo sai?”
Lui alzò un sopracciglio, quasi come se tutto ciò che stesse dicendo fosse troppo assurdo per essere vero.
“Non voleva arrivare a tanto, ma...” Kuina sospirò. “Tu mi costringi a questo!”
“Scusa, a cosa?”
La bambina gli si fece più vicina, tanto da puntargli il dito contro al petto. “Questa è la notte di Natale.” cominciò. “Lo sai vero?”
“Non che mi importi molto.”
Gli avrebbe voluto tirare una spada in testa, ma non era tra i suoi compiti. Certo che se avesse continuato avrebbe anche potuto fare uno strappo alle regole. “Questa notte ti faranno visita tre spiriti. Ascoltali, e seguili.”
“Cosa stai dicendo?” Tutto ciò che gli stava dicendo era assurdo. Lei era assurda. “Kuina!” la chiamò. “KUINA!”
Ma quando cerco di afferrarla, lei scomparve. Che razza di incubo stava facendo? Sicuramente aveva bevuto troppo. Riprese la bottiglia in mano, portandosi il sake alle labbra. Ma sì, tanto era Natale e si festeggiava no?
“Smettila di bere, Roronoa!”
Si bloccò, la bottiglia a mezz'aria e il sakè che per poco con gli si riversò addosso. Prima Kuina, poi... lei. No, non l'avrebbe proprio sopportata. E poi, cosa ci faceva quella spadaccina li? Si voltò e i suoi peggiori pensieri si rivelarono reali: Tashigi era lì, davanti a lui, la spada sguainata e gli occhiali, come sempre, poggiati sulla testa a tirare indietro i capelli. Sospirò. “Cosa diavolo ci fai qui?”
“Non te lo ha detto Kuina?”
Lei conosceva Kuina? Cosa diavolo... “Eh?!”
La ragazza sospirò, per poi rinfoderare la spada e posizionarsi li occhiali sul naso, con una perfetta aria da maestrina elementare. “Io sono lo spirito del Natale passato. Sono qui per portarti a vedere una cosa.”
Poggiò il sakè a terra. Aveva decisamente bevuto troppo. Kuina gli aveva detto di ascoltarla, la spadaccina di seguirla. Quello era un sogno? Perchè se non era un sogno avrebbe dovuto chiamare Chopper immediatamente. Non era ancora impazzito, di questo ne era certo, e questo confermava la prima ipotesi. Tutto questo era un sogno. Si alzò, quasi svogliato. “Allora.” le disse, cercando di mantenere un tono cordiale. “Dove mi devi portare?”
“Seguimi.”
Lo afferrò per la mano, guidandolo fino sul ponte della Sunny e poi giù, al porto, tra le case. C'era qualcosa che non andava. Zoro lo notò quasi immediatamente, quando piano piano cominciò a riconoscere le case: quello era il suo villaggio! Si fermarono, per niente stanchi, seppure dopo la corsa, davanti a quella che era la sua casa. La riconosceva bene. E poi... Sgranò gli occhi. Quello era lui. Avrà avuto a malapena otto anni, mentre camminava mano per la mano con sua madre e suo padre verso la casa di Kuina. Si rivide mentre portava un pacchetto regalo grosso quasi quanto lui, mentre suo padre lo aiutava a salire le scale. “Non è possibile...”
“Vieni.” Tashigi lo precedette, arrivando fino alla finestra della casa, mentre lui scambiava il suo dono con quello di Kuina. La casa della sua amica era addobbata a festa, con un grosso abete proprio al centro della sala, la tavola imbandita piena di ogni leccornia. E lui era felice, veramente felice. Si rivide aprire quel regalo e ricordò. Quella era la sua prima spada!
“Ti piaceva il Natale, allora.” commentò la spadaccina.
“Già.” confermò Zoro. “Era bello.”
Non riusciva a credere che quelle parole fossero uscite proprio dalla sua bocca. Eppure non era riuscito a mentire. “Ed adesso perchè non lo è più?”
Sospirò. “Perchè mi fa perdere tempo... e mi distrae dal mio obiettivo.”
Ritornò a guardare alla finestra. Avrebbe voluto guardare ancora, forse per tutta la notte, ma Tashigi lo prese per il polso. “Il mio tempo è scaduto.”
“Aspetta!”
Fece per scostare la brina dai vetri della finestra, ma non appena toccò il vetro questo si infranse riportandolo sulla Sunny, seduto sul suo letto, solo. Che cosa diavolo era successo?
Si guardò attorno, cercando di far luce su quello che era forse il sogno più bizzarro che avesse mai fatto in vita sua. Poi lo vide e fu combattuto tra l'idea di scappare a gambe levate o l'idea di ridere a più non posso.
“Finalmente.” disse Sanji, appoggiato al legno della sua cabina. “Marimo.
Si trattenne. Se avesse aperto bocca sarebbe scoppiato a ridere. Eppure... “Come diavolo ti sei conciato, cuocastro?”
“Andiamo.” lo ignorò Sanji, semplicemente avvicinandosi a lui.
Zoro era troppo preso dal suo cappellino da Babbo Natale per commentare, e poi... Quelle erano orecchie da elfo?
Sanji lo strattonò per il polso. Eh no! Nessuno, cuocastri compresi, lo avrebbe potuto strattonare. “Che diavolo vuoi?”
Sanji sbuffò. Era proprio un caso perso. “Devo mostrarti delle cose e se non ti degni a seguirmi...” lo squadrò cercando di dare allo sguardo una parvenza di minaccia. “Sarò costretto ad obbligarti. Ho promesso a quella bambina di aiutarla e sai bene che io non infrangerei mai a promessa fatta ad una donna.”
Zoro gli riservò un occhiataccia. “Lo sai?” commentò, incrociando le braccia. “Saresti anche minaccioso se non fosse per quelle orecchie, Legolas.
Anche il cuocastro aveva delle cose da fargli vedere. Che fosse...? No, Kuina non poteva essere stata così crudele da mandargli quella femminuccia. “Non mi muovo da qui fino a che non mi dici dove mi porti.”
Sanji sbuffò. “Dobbiamo fare un piccolo giro della nave.”
Si decise a seguirlo, più per evitare un Diable Jump in faccia che per altro. Tanto, peggio della spadaccina petulante non poteva essere. Anche lui era lì per instillarli del sano spirito natalizio? Perchè il cuocastro non aveva proprio speranze. Sanji lo condusse fino alla sala da pranzo, e già dal corridoio iniziò a sentire la musica natalizia di Brook, assieme ai canti e alle risate che tutti insieme riuscirono a fargli montare il nervoso. “Io sono lo... spirito del Natale presente e sono qui.” disse aprendogli la porta. “Per mostrarti cosa ti succede attorno.”
La sala da pranzo era addobbata a festa, così come la tavola imbandita con il tacchino ripieno e ogni leccornia desiderabile da essere umano. Rufy stava divorando una enorme coscia di tacchino, Franky e Chopper scartavano con gioia i loro regali, lo stesso Sanji (doveva essere per forza un incubo: non avrebbe mai potuto sopportare due cuocastri insieme nella realtà.) stava corteggiando Nami, porgendole un piccolo pacchetto regalo e schioccandole un bacio a fior di labbra. Che carini... un quadretto perfetto. Però... “Dove è Robin?”
Sanji lo guardò con uno sguardo amaro, sorpreso che lui avesse notato la mancanza della ragazza. “Seguimi.”
Lo condusse fino al ponte della nave, laddove c'era lei, affacciata sulla prua, sola ed immensamente triste. Dalla sua espressione persa nel vuoto si direbbe stesse cercando di contenere le lacrime. Piangere la notte di Natale, forse, era troppo anche per lei.
“Che cosa le prende?” chiese Zoro, sorpreso. “Perchè non è assieme a voi?”
Sanji sbuffò, come se la risposta fosse troppo ovvia per essere data. “Non ricordi?” gli disse. “Aveva detto che non era la stessa cosa se non ci fossi stato tu, e tu ora sei...”
“A letto a dormire.” concluse. “Non ho nessuna colpa se lei è sola.”
Zoro scosse la testa. “Non è colpa mia se non si diverte!” Scuse. Stava accampando scuse per coprire il senso di colpa che cominciava a farsi strada dentro di lui.
“Già, ma tu non fai proprio nulla per renderla felice, vero?”
Sembrava un noioso grillo parlante, di quelli che istillano il tarlo e ti fanno rigirare le budella per cercare una soluzione. “Che diavolo dovrei fare?”
“Basterebbe rispondere ai suoi auguri o forse... Evitare di starsene a dormire.” Che nervoso... era davvero irritante. “In fondo tu ci tieni a lei, è inutile mentire.”
Aveva scoccato la freccia, colpendolo dritto al cuore. Maledetto cuoco. “Non ho idea di cosa tu stia parlando.”
“Probabile... comunque tempo scaduto.” gli disse semplicemente lui, facendogli veramente salire il nervoso. “Tocca al mio successore.”
“Finalmente sparisci dalla mia vista, cuoco.”
Sanji alzò le spalle, prima di lasciarlo solo, di nuovo, nella sua cabina. Se lo stesso Freud avesse provato ad interpretare il suo sogno non ci sarebbe riuscito. Sicuro.
Sospiró, ripensando poi alle parole che Kuina gli aveva detto. Tre spiriti. La spadaccina petulante, il cuocastro, ad occhio e croce ne mancava uno, ma tanto peggio del cuoco non poteva esserci nessuno.
"Roronoa!"
Impallidì. No, non poteva essere. Tra tutte le persone non poteva essere proprio lui eppure... Eppure Drakul Mihawk era lí in piedi, su quella specie di tomba, la spada nera dietro le spalle e le braccia incrociate. Inquietante per davvero.
"Andiamo, Roronoa."
Avrebbe potuto ribellarsi allo spadaccino più forte del mondo? Lo seguí, salendo su quella bara, rimpiangendo di non avere le sue spade a portata di mano. Il Natale non sarebbe stato cosí orribile se avesse potuto sfidare (e magari battere) lui.
"Cosa mi deve mostrare lo spadaccino piú forte del mondo?" chiese, cercando di non dargli l'impressione di essere turbato dalla sua presenza.
"Molte cose." commentò. " E non sono piú lo spadaccino più forte del mondo."
Rimase immobile, incapace di concepire una risposta sensata. Cosa?!?
Scesero al porticciolo. Non fu come la prima volta, non riuscí a riconoscere niente di quel posto. O forse... C'era qualcosa in quelle dune che gli sapeva di già visto. Quel castello... "Siamo ad Albasta?"
Mihawk annuí, precedendolo su quelle dune. "Io sono lo spirito del Natale futuro." raccontó. "Sono qui per mostrarti quello che ti aspetta."
Zoro rimase interdetto. Futuro? Era possibile sapere cosa poteva succedere in futuro? E poi, cosa poteva mostrargli Mihawk? Per sé stesso, voleva solo essere lo spadaccino più forte del mondo e lo sarebbe stato. Peró c'era una cosa che gli premeva un attimo di piú che del Natale futuro. "Come sarebbe a dire che non sei piú lo spadaccino piú forte al mondo?"
"Mi hanno battuto." raccontó semplicemente. "E quindi ho perso il mio titolo."
Il cuore cominció a battergli piú forte. Ma allora, forse...
"Quella ragazza é veramente tosta, non é vero?" lo interruppe Mihawk.
Ragazza? No... Non era possibile, quello... Quello si che era un incubo... "Cosa?"
"L'hai conosciuta, é venuta qui prima di me. Se non erro il suo nome é Tashigi."
TASHIGI? Quella Tashigi? La marine incapace era la spadaccina piú forte del mondo? "COSA?"
Si stava comportando da checca isterica con l'uomo che più odiava/ammirava al mondo. Bene.
"Siamo arrivati." lo ignorò Mihawk, spingendolo fino al castello. Il futuro di cui parlava non sembrava troppo futuro. Quanto anni erano passati, due? Nella hall del castello di Nefertari Cobra c'erano proprio tutti. Il cuocastro si era lasciato crescere il pizzetto... Come se lo facesse sembrare piú virile. Con quei vestiti poi! Era... Un matrimonio? Bibi e Rufy, Sanji e Nami. E poi la sposa, bellissima. Con un vestito bianco mozzafiato, quasi come le sue braccia scoperte e sensuali. I capelli neri erano piú lunghi, se possibili ancora piú belli, quasi quanto i suoi occhi, azzurri e profondi. Ed era mano per la mano con quel bifolco di Crocodile. "Robin..."
Ancora la rivedeva mentre si tratteneva da piangere, in quello stesso Natale. Mentre soffriva per la sua freddezza. Lei si stava sposando con Crocodile? Ma perché?
"Già, é la sua festa." confermó Mihawk, rischiando di farlo svenire. "Lei..."
L'aveva persa. Ed ora che lo notava, giustamente. Non si era nemmeno degnato di andare al suo matrimonio. "Si avvererá?"
Mihawk scrolló le spalle. "Dipende da te. Il futuro é alquanto mutevole." Si voltó, cominciando a camminare lentamente verso l'uscita. "Ma il mio tempo é ormai scaduto."
"Cosa posso fare per non farli avverare?"
Stava parlando al nulla, era sulla nave e Mihawk era giá sparito.
Diavoli. Questo si che era un incubo. Tu ci tieni a lei. La gelosia che aveva sentito quando l'aveva vista tra le braccia di Crocodile... Non lo avrebbe mai ammesso ma io cuocastro aveva ragione. Guardò la sveglia, accanto al letto. 23 e 58. Se fosse rimasto a congetturare ancora a lungo su ciò che aveva visto avrebbe commesso il più grosso errore della sua vita. Non poteva sopportare il fatto di vederla veramente sposare Crocodile.
Si alzò, scattando fuori dalla porta e correndo come un fulmine fino al punte. Lei era veramente lì! Il cuore cominciò a battergli accelerato e si trovò a ringraziare Kuina per averlo fatto ravvedere. In fondo, anche lui aveva amato il Natale e poi... non esistevano solo i combattimenti. Non quel giorno almeno. “Robin.”
Lei si voltò sorpresa, gli occhi lucidi, che trattenevano le lacrime dall'uscire. Era bella anche così. “Spero di non essere in ritardo.”
Rimase immobile, come fulminata. Non capiva cosa stava dicendo.
“Buon Natale, Robin.” le disse sorridendo. “E' troppo tardi per unirci agli altri?”







ANGOLETTO DELL'AUTRICE!
Buona Vigilia a tutti! Eccoci qui con questa storiella un po' più lunga (e l'unica lunga di questa raccolta) tratta dal ben più famoso A Cristmas Carol... Sì, l'ho solo riadattata con Zoro, però pensando allo spadaccino a Natale mi è venuto naturale assimilarlo a Sgrooge! Insomma... a domani con l'ultima storiella di questa raccolta! Spero vi piaccia!

Prossimamente... Non anticiperò nulla stavolta, sappiate solo che concluderò con una semplicissima SaNami! Diciamo che è una richiesta a Babbo Natale di canonizzare questa mia OTP :3 

Ancora Buon Natale! Umiko.

  
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