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Autore: MillyMalfoy    11/11/2008    1 recensioni
Come si comporterebbero i nostri beniamini di Konoha, se si trovassero in un altro continente per l'intera estate? Se la scuola di ninja si trovasse a Blois, un ridente paesino in Francia , come se la caverebbero i genin alle prese con una vacanza studio? (Naru/Hina, Shika/Ino, Sasu/Saku,Neji/Tenten, Shino/Temari)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha, Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Una grande sala illuminata a giorno, benché fuori il sole fosse già morto da quasi un ora.

Una serie di tavoli riempivano la parte nord del salone, alle pareti enormi festoni colorati rendevano allegra l’ atmosfera.

Lungo il perimetro della sala erano posizionate diverse sedie, una musica di sottofondo invitava una serie di coppie ad avvicinarsi al centro della stanza, nella pista da ballo.

Un alta ragazza dai capelli biondi lasciati liberi di ricaderle sulle spalle, invece che raccolti in quattro code come era solita fare, si trovava in piedi vicino al tavolo delle bevande. Intenta a scegliere qualcosa da bere, un dito fra le labbra, l’altra mano appoggiata leggermente sul fianco.

 Indossava un corto vestito blu, senza spalle e con una scollatura evidente. Un nastro rosso a cingerle il torace, proprio sotto il petto maturo.

 “Non credo che scegliere cosa bere sia stata la scelta più difficile che hai dovuto compiere questa sera, quindi non mi deludere scegliendo qualcosa di semplice e comune, altrimenti sarò costretto a pensare che hai totalmente perso la ragione e che l’amore ti ha rovinato” disse una voce provenente dalla sua sinistra.

“Fratello mio, tu non saresti dovuto restare in albergo a far compagnia a Gaara?” chiese indispettita la bionda.

“Temari, Temari. Gaara ha così tanto insistito per venire, che non ho potuto fare altro che assecondare il suo desiderio”. Gli occhi sbarrati della ragazza dicevano molto di più di quanto potesse esprimere con le parole.

“Sorpresa? Lo credo. Ma c’è quella Hyuga che riesce a incantare nostro fratello. Il problema è che credo che stia succedendo la stessa cosa con te, e questo mi sorprende ancora di più. Tu: la forte amazzone del villaggio della Sabbia! Stai diventando sempre più docile. Quell’Aburame ti sta rammollendo!” concluse Kankuro sorridendo maliziosamente.

Temari rimase impassibile per qualche secondo per poi afferrare il braccio del fratello e spingerlo, mentre diceva: “Stai tranquillo Kankuro, l’amore non può rimbambirmi, perché sai che io non mi innamorerò mai”.

Poi si girò e solo allora si accorse che Shino era fermo davanti a lei. Il suo solito imperscrutabile viso era oscurato da un’ ombra di delusione.

“Shino”incominciò a dire Temari, ma il ragazzo della foglia si girò e uscì di fretta dalla sala da ballo.

 

Non molto distante da quel tavolo una ragazza dai morbidi capelli rosa se ne stava seduta in silenzio, osservando le coppie nel centro della stanza ballare e il suo accompagnatore. Il quale era dall’inizio della serata che era seduto sulla sedia al suo fianco, con lo sguardo perso nel vuoto e nessuna emozione a solcargli il viso.

Il vestito nero che aveva messo le lasciava scoperte le lunghe e snelle gambe. Un copri spalla rosso, nascondeva la provocante scollatura del vestito, senza però nascondere le sue forme così velocemente cresciute, e soprattutto mettendo in risalto la bellezza del suo collo, così liscio e candido.

“Hanno addobbato bene la sala per questa occasione non trovi?” chiese incerta Sakura.

“Sì” fu l’unica risposta che ottenne.

“Bella la musica, potremmo andare a ballare?” tentò nuovamente, questa volta con un po’ più di sicurezza nella voce.

“Io non ballo” rispose Sasuke, senza distogliere mai lo sguardo da quello che lo attirava così magneticamente.

“Ti piace il mio vestito?” tentò ancora una volta. “Sì, ti sta bene il blu” rispose Sasuke.

“Grazie” concluse Sakura, nella sua voce un misto di delusione e ironia, che ovviamente lui non notò nemmeno.

Sakura incominciò a cercare fra la folla i suoi amici, e notò Ino e Shikamaru seduti ad un tavolo, lei allegra e sorridente come sempre, Shikamaru con il suo solito sguardo innamorato e illuminato. Vicini a loro Neji, Tenten e Gaara intenti in una discussione molto appassionante.  Mentre lei sprecava la sua serata su di una sedia, in silenzio , rimpiangendo di non aver chiesto a Rock Lee di accompagnarla.

 

Kiba ballava senza tregua, prima con Monique e poi con Satine, capiva molto poco di quello che le due ragazze dicevano quando parlavano, ma questo non era importante. Erano estremamente sexy e disponibili le due giovani francesi, oltre al fatto che stare con due gemelle era sempre stato uno dei suoi sogni perversi.

Non era importante nemmeno quello.

Voleva solo evitare di provare qualcosa, qualsiasi cosa, anche il più flebile sentimento per una ragazza qualsiasi.

Aveva già sofferto abbastanza, e si era già innamorato troppe volte per la sua giovane età.

La prima volta era poco più che un bambino, ma questo non aveva impedito al suo cuore di innamorarsi della sua migliore amica, ma non le aveva mai detto nulla, perché era più che cosciente che ogni volta che il volto della piccola Hinata si tingeva di rosso era per quel loro compagno di scuola: quello strano, quello orfano, quello sempre solo.

Poi era riuscito a guarire da questa triste malattia, solamente per rimanere abbagliato e catturato dalla trappola della bella bionda Ino. Ma Shikamaru era più intelligente e più affascinate agli occhi della Yamanaka, così si era dovuto creare un ruolo così lontano dal suo vero Io.

Lui era quello divertente, quello sempre in cerca di una nuova ragazza, perché la solitudine è insopportabile per tutti, ma l’amore non corrisposto è ancora più lacerante.

Ora però doveva solo ballare e sorridere.

Perché null’altro importava.

 

“Ti sto annoiando?” chiese Sakura.

“No” rispose Sasuke, sempre irritantemente immobile.

“Allora ti do fastidio con tutte queste domande?” chiese lei.

“No” rispose lui.

“Allora sono proprio io a non piacerti e a infastidirti?” questa volta era stata l’esasperazione a parlare.

Aveva sognato da sempre di andare ad un ballo con il suo Sasuke, ma nemmeno nei suoi peggiori  incubi era stato così deprimente e frustrante.

Lui per la prima volta abbandonò con lo sguardo quello che l’aveva così tanto affascinato per rivolgerlo alla ragazza che aveva a fianco.

“No, non credo, non lo so” rispose Sasuke, prima di alzarsi e dirigersi verso il bagno.

Allora Sakura curiosa decide di alzarsi e di mettersi a sedere sulla sedia occupata fino a quel momento dall’Uchiha.

Solo allora si rese conto di cosa aveva attirato per tutta la sera l’attenzione di Sasuke.

Dall’altra parte della sala il suo compagno di squadra e la Hyuga.

 

“Non sei curiosa, nemmeno un po’di chi sarà la dama di Choji!?!” chiese Naruto divertito.

La sua mano nella mano di Hinata. I lunghi capelli neri le scendevano lungo la schiena , un leggero vestito, dello stesso colore dei suoi occhi le fasciava le forme sinuose.

Ai piedi due stivali marroni. Un sorriso felice ad illuminarle il volto.

“Sì” rispose lei divertita. Si sedette su di una delle sedie vicino a lui.

Naruto  le si avvicinò e le accarezzò i capelli, lei abbassò il volto e arrossì, lui allora le sollevò il mento e posò le sue labbra sulla guancia di lei.

Hinata sorrise.

“Naruto” incominciò a dire “vorresti ballare con me?” il rosso che le tingeva le guance assunse ancora più colore, se possibile.

“Hinata, vedi.. io non … non so come dirlo, ma io non so ballare!” rispose lui.

“Tutti sanno farlo” ribadì lei, il suo sguardo incontrò quello di Naruto e s’illuminò. Si alzò di scatto, afferrò la mano del ragazzo della foglia e lo trascinò in mezzo alla pista. Lui con un braccio le cinse la vita e afferrò la mano destra della ragazza, le loro dita intrecciate.

Incominciarono  a muoversi cercando di seguire il piacevole ritmo della musica.

Lui le parlava all’orecchio e lei rideva, era così libera e sorridente.

Sakura non riusciva a staccare gli occhi da quella coppia così felice e raggiante e provò una profonda invidia.

Perché lei avrebbe potuto scegliere Naruto e osservandolo insieme a Hinata, ora sapeva che sarebbe potuta essere felice, perché sapeva che Sasuke non l’avrebbe mai portata in mezzo a quella pista, e non l’avrebbe mai fatta ridere così genuinamente. Ma Sakura sapeva  anche che il suo cuore non si sarebbe mai placato in compagnia di Naruto, lei non avrebbe mai potuto essere così libera con il ragazzo dai capelli di paglia, perché il suo cuore apparteneva al ragazzo dai capelli corvini, come ora, il cuore di Naruto apparteneva alla dolce Hyuga.

 

 

“Dovrei cominciare a fumare” disse ad alta voce Shino. Seduto sulle scale all’ingresso dell’accademia.

Una figura gli comparve alle spalle.

“In quel caso potresti offrirmi una sigaretta” rispose il ragazzo che lo aveva raggiunto e si era seduto non molto distante, anche egli sui gradini antistante l’atrio.

“Le stelle questa sera sono davvero belle e luminose” disse Shino.

“Se solo sapessi leggervi il mio destino” rispose l’altro ragazzo.

Silenzio.

“Come puoi regalare così tanto potere ad una altra persona e venire tradito? Non basta la prova di fiducia che le hai fatto donandole il tuo cuore?” disse Shino.

“Questo è il motivo per cui non dono mai così tanto potere a nessun altra persona. Ma con lei è diverso..” rispose l’altro ragazzo.

“Perché lei è diversa, perché lei è così forte  e bella, così indipendente, ma allo stesso tempo così bisognosa di protezione, così tanto bisognosa di me, da farmi sentire importante, necessario,…” disse Shino

“Amato” finì di dire l’altro ragazzo.

“Credo che tornerò in albergo, non sarei mai dovuto venire qui, è stato solo un errore” disse Shino, senza però muovere nemmeno un muscolo del suo corpo.

“Credo che l’errore sia stato venire in Francia, in Giappone avrei imparato molte più cose utili” rispose l’atro ragazzo.

I due ragazzi restarono in silenzio per qualche minuto, il suolo attirava magneticamente il loro sguardo.

“Quello che mi fa più rabbia è il non capire cosa mi stia succedendo!” riprese a dire Shino “io non ho mai avuto bisogno di nessuno al mio fianco per sentirmi forte e completo, e poi è arrivata lei, e mi ha sorriso ed è come se tutto fosse cambiato, come se non fossi più il ninja sicuro e potente che ero” il pugno stretto.

“La cosa che mi irrita di più è vederlo così felice e sorridente, Lui non ha nessuna dote o qualità particolare, eppure ha trovato quello che ho sempre evitato e che per la prima volta nella mia vita desidero come nient’altro” rispose l’altro ragazzo, prima di alzarsi in piedi e scappare nuovamente all’interno della scuola.

“Credo che siano passati più di dodici anni dall’ultima volta che ho parlato con Sasuke” disse Shino ad alta voce, parlando con sé stesso e sorridendo.

 

 

“Credo che non dovresti restare qui da sola in una serata così bella” disse una voce che la colse di sorpresa. Si voltò di scatto e si accorse che il ragazzo che le si era avvicinato era Rock Lee. “Sakura” rincominciò a dire lui “vorresti ballare con me?” chiese porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi. “Sì, più che volentieri” rispose lei sorridendogli.

Si diressero nel centro della stanza e incominciarono a seguire il frenetico ritmo della musica.

 

“Rock Lee è davvero bravo a ballare!” esclamò felice Tenten, aggrappata al braccio del suo accompagnatore.

Un lungo vestito rosa senza maniche l’avvolgeva, e un vertiginoso spacco la rendeva oltre ogni modo sensuale e provocante.

Neji con la sua solita maschera inespressiva osservava il compagno di squadra dimenarsi sulla pista da ballo, in compagnia di una divertita Sakura.

“Era prevedibile, è molto sciolto nei movimenti e rapido, due requisiti fondamentali per un bravo ballerino”.

“Hai proprio ragione” asserì Tenten posando la sua testa sulla spalla di Neji. Lui non si mosse, ma accennò un leggero sorriso.

“C’è solo un piccolo, forse non così piccolo problema!” riprese a dire lui.

“Ossia?” chiese curiosa Tenten.

Neji liberò il suo braccio dalla presa di lei per poi afferrarle la vita e stringerla ancora più a sé, e con la mano liberà indicò una delle porte d’ingresso alla sala: “perché non credo che Sasuke sarà così contento di vedere il nostro Rock Lee avvinghiato alla sua Sakura”.

Lei osservò con attenzione la scena che si stava delineando davanti ai suoi occhi.

Sasuke infuriato, diretto verso Rock Lee.

 

Giunto alle spalle della coppia danzante Sasuke spinse Rock Lee, che impreparato perse l’equilibrio e finì con il sedere contro il pavimento.

“Ma sei pazzo?” urlò Rock Lee rialzandosi. Sakura con la mano davanti alla bocca fra l’inorridito e il sorpreso: paralizzata.

“Non toccare mai più ciò che è mio!” scandì rabbioso Sasuke.

“Lei non è di tua proprietà, bifolco!” rispose adirato Rock Lee.

“Tu non avvicinarti mai più a lei …” riprese a dire Sasuke.

“Perché, altrimenti cosa farai? Tu non te la meriti, non l’hai nemmeno fatta sorridere una volta questa sera! Lei è così bella e tu così freddo e stupido, e se non ti conoscessi bene direi che sei geloso” gridò Rock Lee e le sue parole risvegliarono qualcosa.

Sasuke si lanciò come una furia contro di lui, e intervenne appena in tempo Gaara a dividerli.

“Smettetela!” disse. Il tono della sua voce era così deciso e sicuro che i due ragazzi si fermarono immediatamente e si separarono senza ulteriori indugi.

“Questa è una festa,e non vi permetterò di rovinarla e di venire meno all’ospitalità che questa scuola ci ha offerto, se volete appianare le vostre divergenze: fatelo! Ma secondo le regole ninja in un regolare incontro. Ora tornate alle vostre dame e ai vostri balli” concluse Gaara, cercando tra la folla di gente, che si era creata attorno a loro, gli occhi di una ragazza e quando gli incontrò, lei abbassò lo sguardo e arrossì. Naruto resosi conto dello scambio di occhiate fra Gaara e la sua Hinata strinse il corpo della ragazza ancora di più a sé e le baciò il capo, incontrando lo sguardo furioso di Gaara, che prese e uscì dalla sala.

Il gruppo di persone radunatosi incominciò a scemare, la musica riprese e i ragazzi a ballare. Rock Lee fermo, con lo sguardo fisso in quello di Sasuke.

“Tu non mi conosci” ringhiò Sasuke prima di afferrare il polso di Sakura e trascinarla fuori dalla sala con sé.

 

“Dovresti correre dietro alla tua amica e aiutarla” disse Shikamaru

“Non credo che abbia bisogno, … voglia, di essere salvata” rispose Ino.

“Non vi capirò mai voi donne” asserì Shikamaru.

“Non credo che tu capirai mai molte cose” ribatté Ino. Shikamaru sapeva che ribattere era fuori discussione, c’era qualcosa che infastidiva la bionda ragazza al suo fianco e per lui non c’era via di fuga. Si preparò quindi ad essere il centro dello sfogo della sua compagnia di squadra.

“Sei un essere odioso” lo attaccò lei.

“Tu una bambina” rispose lui, sorridendo. Le si era dipinto il viso di rosso e i pugni stretti lungo il corpo.

“Come osi?” incominciò a dire lei, ma le parole le morirono in bocca quando si rese conto che la sua reazione stava divertendo il suo amico.

“Cosa ti fa così tanto ridere?” chiese Ino spazientita.

“Tu!” fu la semplice risposta del ragazzo.

Ino alzò il braccio e cercò con tutta la sua forza di colpire in volto il ragazzo al suo fianco, che però prontamente riuscì ad afferrarle il braccio e a placare il colpo.

“Mi spieghi qual è il tuo problema?” chiese Shikamaru lasciandole libero il braccio.

“Tu non sei geloso! Hai visto Sasuke come si è lanciato contro Rock Lee per difendere la sua Sakura. Tu non mi mostri mai questa passione!” spiegò Ino.

“Forse perché non c’è nessuno di qui essere geloso” rispose casualmente Shika, sapendo perfettamente che quella risposta avrebbe semplicemente aumentato la rabbia della ragazza.

“Sei un idiota!” concluse lei indispettita dirigendosi  verso i bagni.

 

“A volte non capisco proprio cosa succeda a quel dannato ragazzo!” esclamò arrabbiato Naruto lasciandosi cadere su di una sedia. “Naruto credo che Sasuke sia geloso!” rispose timidamente Hinata. “Geloso?Sasuke? Io dicevo Rock Lee, lui sa perfettamente che Sakura è la ragazza di Sasuke, come si permette di dire certe cose!” ribadì sempre più adirato Naruto.

“Credo che Rock Lee volesse semplicemente un ballo dalla ragazza di cui è innamorato” cercò di spiegare nuovamente Hinata.

“Innamorato?Hinata credo che tu ti stia sbagliando, stiamo parlando di Rock Lee” cercò di argomentare Naruto, senza però riuscire a convincere nemmeno se stesso.

“Credo che Rock Lee sia innamorato di Sakura, da sempre. Non hai mai notato come a scuola fin da bambini sia sempre stato attento ad ogni sua esigenza, ogni sua richiesta, ogni sua delusione. Lui era sempre lì a proteggerla, da lontano, ma sempre vigile. Lui sa che Sakura ama un altro e so quanto può essere difficile farsi da parte per la felicità della persona che ami, ma lui lo fa costantemente, ogni giorno. Credo solo che oggi abbia visto la sua Sakura in difficoltà e abbia voluto aiutarla. Quindi cerca di capirlo, Naruto” disse Hinata. Per tutto il tempo del discorso aveva mantenuto lo sguardo basso, ma a quell’ultima frase, a quella semplice richiesta aveva alzato la testa e sorriso a Naruto, il quale era rimasto senza parole.

 

La spiegazione di Hinata aveva una logica impressionante e una verità assoluta. Si domandò allora quella ragazza quante cose sapesse dei suoi amici, che lui ignorava, si interrogò su quanto tempo Hinata avesse passato ad osservare i ninja del suo villaggio e ad imparare da loro, ma poi ogni traccia di razionalità fu cancellata dalla visione di Gaara in un angolo intento ad osservare la sua ragazza.

“Ora è troppo”esclamò Naruto. “Cosa?” chiese frastornata Hinata. “Gaara!” rispose Naruto, colpendo con un pugno la sua stessa coscia.

“Cosa ha fatto?” chiese sempre più confusa Hinata. “Continua a guardarti!” rispose Naruto.

“Non è vero Naruto-kun, credo che ti stia sbagliando, credo che sia impossibile” cercò di giustificarsi lei.

“Smettila!” gridò lui, attirando l’attenzione dei presenti attorno a loro.

“Scusa … scusami … Naruto-kun” disse lei cercando di trattenere inutilmente le lacrime, prima di correre lontano. Naruto pietrificato e inorridito da se stesso osservava la dolce ragazza allontanarsi da lui.

“Seguila cretino”   gli intimo Temari seduta poco lontano da lui, sollevando un bicchiere di plastica prima di portarselo alle labbra. “Vai!Corri!” disse e lui questa volta eseguì gli ordini.

 

 

“Dove si trova Ino?” chiese Choji avvicinandosi al suo migliore amico.

“Credo chiusa in bagno!” rispose Shikamru, appoggiato al muro.

“Questa è la stessa risposta che mi hai dato un quarto d’ora fa” ribatté Choji

“Quindi?” chiese Shikamaru.

“Shikamaru perché è chiusa in bagno da mezz’ora Ino?” chiese Choji.

“Non lo so bene, credo che sia per qualcosa che ho detto” rispose onestamente Shikamaru.

“Quindi vai di là, scusati e falla uscire dal bagno in cui si è rintanata che voglio farle conoscere Cho “ spiegò calmo Choji

“Mandala in bagno, è una ragazza!” tentò Shikamaru.

“Oltre al fatto che la conosce già Choji: è una professoressa dell’Accademia!” proseguì Shikamaru con le sue giustificazioni.

“Deliziosa vero?” sorrise trasognato Choji , “Comunque tu hai combinato il danno e ora tu devi porvi rimedio” gli spiegò molto chiaramente Choji.

“Perché dovrei?” provò ancora Shikamaru.

“Per tre semplici motivi. In primo luogo perché è tua amica. In secondo luogo perché lei ti ama, e questa è la più grande fortuna che ti capiterà mai nella vita. Terzo perché la ami e io te lo ordino” concluse Choji, senza dargli la possibilità di ribattere.

“Va bene, vado” rispose Shikamru dirigendosi verso i bagni.

 

“Smettila di tirarmi, lasciami, Sasuke mi stai facendo male” le ultime parole pronunciate in una supplica giunsero al cuore dell’Uchiha che si fermò impietrito.

Si trovavano nel mezzo del viale principale della città, qualche turista e passante osservava curioso la scena.

“Sasuke vuoi dirmi cosa ti ha preso? Sei impazzito?” chiese preoccupata Sakura avvicinandosi lentamente a lui.

“Sì, credo di essere impazzito, non mi sento bene” disse lui, il viso rivolto verso il basso. Lei lo raggiunse e gli accarezzò la testa, fu allora che i loro occhi si incontrarono.

“Dimmi cosa sta succedendo, io posso aiutarti” lo supplicò Sakura.

“Non puoi aiutarmi, tu sei il mio problema, tu sei la causa della mia pazzia” asserì lui allontanandosi da lei.

Lei sgranò gli occhi incredula, il suo peggior incubo si stava avverando.

“Perché non riesco più a stare senza di te” finì lui.

Lei gli corse in contro e gli si gettò fra le braccia e allora lui la baciò.

Nessuno dei due si rese conto che quella sera la luna era alta nel cielo ad illuminarli, tonda e raggiante.

 

Hinata corse lungo l’ampia scalinata, lo spazioso corridoio d’ingresso, fuori  dal portone, lungo il viale fino a raggiungere una delle panchine davanti alla scuola, dove si sedette e lasciò i singhiozzi scuoterla.

Naruto la seguì e si sentì perso nel vederla così vulnerabile e disperata.

Le si sedette vicino e le passò un braccio sulle spalle, lei si girò e affondò il viso nel suo petto, bagnando l’elegante camicia di Naruto. “Scusami” continuava a ripetere fra i singhiozzi e a ogni parola di scusa, Naruto sentiva il suo cuore contrarsi dolorosamente.

“Smettila di chiedermi scusa, te ne prego Hinata, sono io quello che ha sbagliato” disse fermamente Naruto. I singhiozzi non accennavano a smettere.

Allora le baciò la fronte e le afferrò delicatamente il mento, le sollevò il viso e le asciugò le lacrime.

“Smettila di piangere, per piacere” la supplicò.

“Naruto mi dispiace di averti deluso, è solo che Gaara è un amico, un ragazzo che assomiglia così tanto a te…” “Shh..” lui la interruppe, le posò leggermente un dito sulla bocca e poi la baciò, dolcemente e premurosamente. “Scusami Hinata, sono solo uno stupido. E’ solo che non capisco come una ragazza bella e dolce come te, possa realmente desiderare di stare con uno come me. Grezzo e senza particolare talento” disse lui.

Lei sorrise fra le lacrim i suoi occhi s’illuminarono. Cercò in sé tutto il coraggio che aveva in corpo per rispondergli.

“Amo la tua energia, la tua audace sicurezza, la tua allegria, adoro il tuo sorriso e i tuoi occhi pieni di vita. Trovo meravigliosa la tua voglia di vivere e il tuo desiderio di sognare, voglio stare al tuo fianco perché con te mi sento sicura, perché Naruto-kun tu mi rendi una persona migliore” concluse lei, e lui la baciò nuovamente.

 Nessuno dei due si rese conto degli occhi indagatori di Shino ancora seduto sulle scalinate dell’accademia, né del sorriso  compiaciuto e contento di Kiba che si avviava verso l’albergo.

 

 

“Ino sono io Shikamaru!” disse il giovane insicuro davanti ad una porta chiusa all’interno del bagno delle ragazze.

“Sparisci” ringhiò lei

“Ti prego esci, Choji mi ha mandato a recuperarti” disse lui

“Quindi è Choji che ti ha mandato? Tu non saresti mai venuto a chiedermi scusa!”  gridò lei dall’interno del bagno.

“No, sarei venuto, credo” rispose lui. Una mano dietro il capo. Era stanco e scocciato di sentirsi urlare contro, ma sapeva che doveva recuperare la fiducia della ragazza se voleva tornarsene sano e salvo in albergo per una agognata dormita.

“Ino spiegami cosa c’è che non va” chiese questa volta serio Shikamaru.

“E tutta colpa tua!” gridò nuovamente la Yamanaka.

“Cosa ho combinato questa volta oltre a non essere geloso?” chiese adirato Shikamaru

“Tu non sei un genio? Non hai notato come erano vestite tutte le ragazze questa sera?” chiese tra le lacrime Ino.

“No” rispose onestamente Shikamaru.

“Non hai notato come erano tutte vestite con il kimono, in nostro onore! Io che volevo vestirmi con il mio kimono rosa, ma non l’ho potuto fare perché a te non piace, perché tu mi prendi sempre in giro. Perché tu non riesci mai a dirmi quanto sono bella e quanto ti piaccia!” gridò disperata Ino. La porta del bagno si aprì e Shikamaru poté vederla seduta sul pavimento con le gambe piegate e le mani legate intente ad afferrarsi  le ginocchia.

Le lacrime che le cadevano copiose lungo le guance. Lui le afferrò la mano e la sollevò.

Lei in piedi davanti a lui, bellissima, anche se i capelli in disordine e gli occhi gonfi per il pianto.

Lui la strinse a sé, la cullò lentamente fino a quando non si calmò e le lacrime smisero di scendere.

“Ora testa dura ascoltami molto attentamente” incominciò a dire lui afferrandole il volto con entrambe le mani e assicurandosi così il contatto con i suoi occhi.

“Sei elegantissima e bellissima. Adoro il tuo corpo, i tuoi capelli e i tuoi occhi, e non m’importa quale vestito indossi o quale kimono porti. Io adoro prenderti in giro, adoro punzecchiarti perché quando ti arrabbi e t’indispettisci sei la più bella ragazza del mondo, motivo per cui non ho notato come erano vestite le altre ragazze francesi, perché tu sei quella che attira ogni mia attenzione” concluse Shikamaru. Attese qualche secondo che le parole arrivassero al cervellodi Ino, e quando queste giunsero la bionda lanciò un genuino grido di gioia e si aggrappò al collo del suo ragazzo, che sorrise maliziosamente prima di dirle: “Ora usciamo di qua!”.

 

“Sono usciti tutti quanti!” disse sconsolato Shino.

“Tu sei ancora qui ad aspettarmi?” chiese la ragazza che stava scendendo lentamente le scale.

“Più che altro aspetto una tua spiegazione” sentenziò il ragazzo.

“Shino, mi spieghi cosa vuoi da me? Voglio dire sei scappato in mezzo alla serata e hai aspettato qui tutta la sera, per cosa?” chiese lei frastornata.

“Temari sono stanco delle tue stronzate!” esclamò lui girandosi verso di lei.

Shino… io…non” incominciò a balbettare lei, ma lui la interruppe: “Sai perfettamente che ho sentito tutto quello che hai detto a tuo fratello. Sono venuto qui per poter pensare in tranquillità, poi ho incominciato a sperare che il tuo maledetto senso di colpa ti conducesse qui a cercarmi, a tentare di parlare con me, di spiegarti, invece nulla. Ho visto tutti i miei compagni sfilarmi davanti felici e divertiti, ma mi sono detto aspettala, lei vale la pena di tutto questo disturbo, ma ora per la prima volta in questa sera incomincio a dubitarne” spigò Shino, prima di riportare il suo sguardo verso la luna alta nel cielo.

Lei sospirò, poi si sedette al suo fianco. “Non so farlo” rispose lei scuotendo ripetutamente la testa.

“Cosa non sai fare?” chiese curioso lui.

“Questo, insomma noi. Io non sono una ragazza romantica, né dolce, voglio dire non lo sono mai stata, è solo che sei arrivato tu e ora le cose sono così complicate e non sapevo come dire a mio fratello che non sono più la Temari che conosceva, ma che allo stesso tempo sono sempre io la sua forte e determinata sorella.  Solo che… solo che… dannazione! Solo che io ti amo!” le ultime parole fuggirono rabbiose.

Shino sorrise teneramente e le passò un braccio per la vita attirandola a sé, la testa posata sulla spalla di lui.

“Bella la luna questa sera” incominciò a dire lui. Lei capì immediatamente e lo assecondò. Gli sorrise e rispose: “Ti sei perso il litigio, quasi rissa, di Sasuke e Rock Lee” disse lei.

“Tu ti sei persa il bacio fra Sasuke e Sakura!” rispose lui orgoglioso del suo segreto.

“Finalmente! Era ora che la baciasse, ogni tanto è davvero uno stupido!” affermò lei.

Continuarono a parlare per alcuni minuti, quando le luci della scuola alle loro spalle si spensero, lasciandoli al buio, solo un lontano lampione ad illuminare la strada e la luna.

“Anche io ti amo Temari” disse Shino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco qui la seconda parte del ballo, spero che possa essere di vostro gradimento,e che possa sopperire la mia mancanza nel postare velocemente!!

Spero anche che non siano troppo OOC i vari personaggi, comunque ora le coppie si sono ben delineate!!

 

 EroSennin425: Era da un po’ che non aggiornavo anche questa volta! I’m sorry!

 

Queste sono le fanart da cui ho preso spunto per i vestiti che le ragazze hanno indossato per la festa!!

 

 Temari: http://shebann.deviantart.com/art/Sabaku-No-Temari-62497746

Sakura: http://aniharuno.deviantart.com/art/Sakura-in-the-balcony-65408594

Ino:  http://amifire.deviantart.com/art/NARUTO-Fashion-Ino-52522590

TenTen: http://aquabutterfly.deviantart.com/art/Naruto-gurls-63797482

Hinata: http://img513.imageshack.us/my.php?image=naruto21rq3.jpg

 

  
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