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Autore: rora02L    24/12/2014    3 recensioni
*Seguito de "Saresti davvero pronta a morire per me ?", si prega di aver letto o di leggere prima questa FF*
Fine della Grande Guerra ninja ... riusciranno Hinata e Naruto a ritrovarsi e a scoprire il vero significato dell'amore ? Riusciranno a superare il dolore, le perdite e la paura della morte ?
Spero di avervi incuriosito. Ringrazio di cuore colore che hanno seguito e amato la FF precedente, mi auguro che anche questa sia all'altezza ... e mi scuso per il ritardo.
Saluti a tutti !
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Funerali sotto la pioggia ...

Guardo silenziosa la tomba del mio caro nii-san.
Abbasso il capo, con rispetto, per onorare un vero eroe. Il mio eroe. Anche Neji è stato cambiato dalla determinazione di Naruto e dalla forza dei suoi sogni. Si è legato alla sua squadra, al suo maestro, al suo villaggio, al suo clan e alla sua famiglia, anche se disastrata. Ha rinunciato all’odio, il rancore e la vendetta. Ed ha scelto di seguire la via dell’amore, della fratellanza e della pace.
Sento la presenza di Naruto dietro di me. Ma nessuno dei due proferisce alcuna parola. Non ce n’è bisogno.L’unica cosa che vorrei fare ora, se potessi, è voltarmi verso Naruto, abbracciarlo e affondare il viso nel suo petto per nascondere le mie lacrime. Tutti i ninja di Konoha sono vestiti a lutto. Ma coloro che più sentono la mancanza di Neji, sono quelli del nostro clan. In particolare, i membri della mia famiglia: mio padre, mia sorella Hanabi e me.
Il vuoto che Neji ha lasciato nei nostri cuori è incolmabile. Sapere che non farà più ritorno, che non lo rivedrò mai più per me è un dolore lancinante. I miei occhi guardano spenti quella lapide grigia, con impresso il nome di mio cugino. Lui avrebbe voluto così: una semplice cerimonia ed una umile lapide. Come era lui, semplice ed integro. Determinato e fiero.
Stringo un pugno al petto. Tremo leggermente, trattenendo il pianto. Nessuno deve vedere che piango. Nessuno sta piangendo per la morte di Neji, al suo funerale. Perché ormai, in questi ultimi tre giorni, ho pianto tutte le lacrime della mia vita e non ho nemmeno la forza di riprendere a piangere. E poi, il mio nii-san non vorrebbe.
Ricordo che, quando eravamo piccoli, mi sgridava sempre per questo. Mi dava della piagnucolona e della debole. Mi arrabbiavo molto con lui, quando mi diceva quelle parole così severe e fredde. Pensavo fosse cattivo. Ma in realtà, mio cugino lo faceva per il mio bene: sapeva che dovevo diventare più forte. E l’ho fatto. Insieme a lui, che aveva ritrovato la gioia di vivere.Tocca a me, ora, proteggere ciò che Neji ha difeso con la vita: la pace.
Tutti i ninja si mettono in fila davanti a me, mio padre ed Hanabi per farci le condoglianze. Rispondiamo con gentilezza e garbo, ma sappiamo che pochi di loro partecipano alla nostra sofferenza.
Rock Lee ha le lacrime agli occhi, mentre mi stringe la mano e biascica: “Mi … mi dispiace, Hinata-chan …” So che le sue parole sono vere. E vorrei dirgli di non sentirsi in colpa, nessuno lo deve fare. Tranne me. Sono io che, siccome ero troppo debole, ho costretto il mio nii-san a sacrificarsi per me. Sono io … la sola responsabile della sua morte. Ed il senso di colpa, in questi ultimi tre giorni di sofferenza, non mi ha lasciato un attimo di tregua: non riesco a mangiare né a dormire. Ripenso sempre agli ultimi istanti di vita di mio cugino. E l’unica consolazione che trovo in questa situazione è il ricordo agrodolce del suo ultimo sorriso, il più sereno di sempre. Un sorriso da uomo libero.
Ten Ten è di poche parole, ma so che aveva un legame speciale con Neji. Mi abbraccia fraternamente, dicendomi che, per qualunque cosa, posso rivolgermi a lei. Ma sappiamo entrambe che non c’è modo di cancellare questo dolore, questo vuoto.
Vedo Naruto avvicinarsi composto a mio padre, stringendogli la mano. Guardo il prezzo che lui ha dovuto pagare: il braccio destro. E vorrei tanto essere morta, se questo fosse servito ad evitare così tanto dolore. Se fosse servito a salvare mio cugino ed il braccio del ragazzo che amo. Quella manica a penzoloni della maglietta nera di Naruto urla lo stesso messaggio della lapide di Neji: è colpa tua, perché sei stata così debole ?
Quando Naruto si avvicina a me, nota subito che sto tremando. Vorrei dirgli che mi dispiace. Che avrei voluto proteggerlo e stare al suo fianco, come avevo promesso. Invece … non ci sono riuscita. Non sono riuscita neanche a salvare Neji. Ma Naruto legge tutto questo nel mio sguardo, anche se ho abbassato il capo per non incontrare i suoi occhi azzurri, mostrando così il mio senso di colpa opprimente. Perché anche lui lo sta vivendo: non è riuscito a proteggere i suoi compagni. Tanti altri sono morti.Tutti gli abitanti del nostro villaggio hanno esaurito le proprie lacrime: hanno perso padri, madri, fratelli, sorelle … persone care che non potranno mai tornare.
Naruto sente di non aver mantenuto la sua parola. Il suo senso di colpa è uguale al mio, ma moltiplicato per cento.
La sua mano sinistra mi alza il mento, facendo scontrare i nostri sguardi. Sobbalzo, notando che il colore dei suoi occhi, così intenso e luminoso di solito, ora è offuscato, sbiadito. Non mi dice nulla ed io non ho il coraggio di aprire bocca. Si avvicina al mio volto e mi lascia un dolce bacio sulla guancia, per cercare di consolarmi.Vorrei dirgli quanto apprezzo questo suo gesto, ma la mia lingua è incapace di proferire alcun suono. Così lo lascio scivolare via da me.
Lo vedo avvicinarsi a Sakura ed andare via con lei. So benissimo dove sono diretti. Sasuke non si è ancora ripreso, è ancora bloccato all’ospedale, mentre Naruto è uscito da lì solo ieri, appositamente per poter venire al funerale di Neji. Ci teneva molto. Kakashi-sensei, il nostro nuovo Hokage, non è riuscito a dirgli di no.
Mi chiedo se le cose tra noi potranno mai tornare come prima. La risposta la vedo coi miei occhi: lui è l’eroe di Konoha, adesso. Perché dovrebbe ancora accontentarsi di me ? E poi … ha Sakura accanto a sé. Io sono inutile.
                                                          *
Gli allenamenti sono l’unico modo che ho per distrarmi, per non pensare. Per non soffrire. Sono nel solito boschetto in cui mi andavo ad allenare da quando avevo dodici anni. Da quando Naruto mi ha spinta a migliorarmi. Ci andavo spesso con Neji, per duellare come allenamento. Le prime volte vinceva lui. Poi finivamo alla pari, stremati. L’ultima volta che siamo venuti qui insieme l’ho sconfitto per la prima volta.
Mi ricordo che si era congratulato con me e mi aveva promesso che la prossima volta non si sarebbe fatto battere. Ma nessuno di noi due poteva sapere che non ci sarebbe stata un’altra volta.
Ad un certo punto, sento il sibilare di un’arma che si avvicina velocemente. Schivo lo shuriken per un soffio. Mi domando chi sia stato, quando davanti a me piomba Naruto dall’alto, sceso da un ramo di un albero lì vicino.
“Scusa Hinata, non volevo. Mi stavo allenando con la mano sinistra e … ho sbagliato a mirare.”
Abbozza un sorrisetto imbarazzato per cercare di risollevarmi il morale. Ma nemmeno il suo sorriso ci riesce.
“Non dovresti arrampicarti sugli alberi con un braccio solo, Naruto-kun. Potresti farti male e …” Non riesco a terminare la frase. Prendo un bel respiro e cerco di calmarmi. Adesso ho il terrore di perdere anche lui.Solo ora mi accorgo che il mio tono di voce era a metà tra l’arrabbiato ed il triste, come se da un momento all’altro stessi per piangere. Infatti Naruto mi guarda interrogativo, cercando di capire perché mi sono arrabbiata tanto. Poi sorride, questa volta per davvero.
Lo guardo confusa, perché è felice ?
“Sei sempre così premurosa con me … ti preoccupi sempre per me. Scusa, non volevo farti arrabbiare.” mi dice lui, con l’aria di un bambino che si scusa con la sua mamma per una marachella.
Quindi … a lui fa piacere che io sia preoccupata per lui ? Arrossisco di botto e cerco di distogliere lo sguardo dal suo viso.
“Comunque …- continua lui, avvicinandosi a me- Sakura ha detto che presto mi daranno un braccio nuovo … non sarà come avere il mio, ma è meglio di niente.” Il sorriso scompare dal suo volto. Ripensa alla guerra, come sto facendo io. Lui si sente colpevole, perché non ha potuto salvare delle persone: loro hanno pagato con la vita, lui con solo un braccio. Io invece … ho perso Neji, il mio nii-san. Non so chi dei due stia soffrendo di più. Ma forse … forse è Naruto.
“Ti lascio finire l’allenamento … ci vediamo presto.” mi saluta lui, saltando con un balzo sul ramo da cui era venuto. Come al solito, fa sempre di testa sua e non riesce a stare fermo. Forse anche lui, come me, cerca di distrarsi sforzando al massimo il suo corpo, fino ad arrivare al limite delle proprie capacità. Mi manca già.
Avrei voluto abbracciarlo. Avrei voluto dirgli di non andarsene. Ma non l’ho fatto.
                                                         *
Questo è il secondo giorno che piove. Non sono potuta andare ad allenarmi nel bosco e non ho più visto Naruto da quel giorno. Ogni tanto vengono a trovarmi Kiba o TenTen, ma mi rendo conto di non essere molto di compagnia.
Ho mangiato solo quel giorno, il giorno in cui ho visto Naruto e abbiamo parlato. Ho pensato che lui avrebbe voluto così, mi avrebbe detto che devo essere forte se voglio continuare a combattere al suo fianco.
Ma poi … ho sentito delle voci riguardo alla partenza di Sasuke. Tutti sapevamo che sarebbe finita così, non ha nemmeno aspettato di riavere il braccio. So che c’è un solo pensiero nella testa di Naruto ora: consolare Sakura.
Adesso tutte le ragazze del villaggio non fanno che parlare dell’Eroe di Konoha, Uzumaki Naruto. Il ragazzino che prima nessuno considerava e di cui tutti avevano paura, ora è il salvatore del villaggio, acclamato e ben voluto da tutti. Un ottimo partito … soprattutto per Sakura, che gli è sempre stata vicino … più di quanto sia stato possibile a me.
Mi sento come quando ero piccola: sola e fragile. Senza nessuno che venga a consolarmi quando piango silenziosamente la notte, con mille grida di dolore imprigionate nel mio cuore, pronte ad uscire da un momento all’altro dalle mie labbra, come l’acqua di un fiume che straripa.Ma questa volta, non ci sarà Naruto a salvarmi, a mostrarmi la retta via. Devo farcela da sola, con le mie sole forze. Il corpo mi fa male.
Gli occhi ormai sono incapaci di piangere, le labbra tremolano ancora e le gambe non riescono più a reggermi. Nemmeno abbracciare la mia sorellina, l’unica a cui affidavo anche solo una parte della mia tristezza, mi riesce a calmare.
Ho bisogno di te, Neji. Perché


Angolo autrice (me):
Saalve ! Mi rendo conto che questo è un capitolo che non ha nulla di gioioso o natalizio ... ma vi dovrete accontentare. In questa storia, almeno per un po', ci sarà il dolore della perdita, di chi ha perso un fratello ...
Mi rendo perfettamente conto che, non avendolo provato in prima persona, non è lo stesso. Ma spero che voi lettori apprezziate ugualmente il mio sforzo ...
A presto e buona vigilia di Natale !
La vostra Rora-chan ! <3

 
  
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