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Autore: Ambii    24/12/2014    2 recensioni
Marta ha 17 anni.
A soli 14 anni le hanno diagnosticato uno dei mali peggiori: un tumore.
Da lì in avanti ha dovuto affrontare una vita piena di difficoltà e rinunce.
Ma quando tutto le sembra peggiorare, scoprirà che l'amore può sempre salvare tutti e farti sentire viva anche quando, forse, stai smettendo di esserlo.
Genere: Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un asterisco nel cuore



 
*Capitolo 1*

 
Sono 17 anni che respiro.
Possono sembrare pochi e insignificanti per chi, ormai, ha raggiunto un'età molto più avanzata della mia, eppure non scherzo a volte quando dico che secondo me ho vissuto molte più cose io che tant'altra gente.
Io sono Marta e da troppo ormai combatto contro qualcosa che non dovrebbe nemmeno esistere.
Sono cose che ti rendono forte, ma solo perchè non hai scelta; se mai decisessi di arrenderti anche solo per un secondo, per te, sarebbe la fine.
Molte volte avrei voluto finire di soffrire, perchè credetemi soffro. E soffrono anche tante altre persone, quelle che mi amano e mi stanno vicino.
I miei genitori, per esempio.
Loro non stanno più insieme, ma da quando mi sono ammalata hanno cominciato ad avere un rapporto veramente sano, per non farmi sentire anche i loro problemi coniugali. Siamo una famiglia bellissima, io li amo, loro mi amano, c'è un sacco di amore.. ed anche, un tumore.
Leucemia, per l'esattezza. Praticamente il mio sangue è più bianco che rosso, invaso da un numero spropositato di globuli bianchi anormali. 
Non voglio fare pena alle persone, perchè davvero io non me ne faccio niente della pena e delle tristezze altrui. E' solo che è una di quelle cose che non penseresti mai possano accadere a te. Sai che sono cose terribili ma non te ne interessi mai realmente fino a quando non devi fare i conti con la malattia in modo così ravvicinato.
Sono malata da tre anni, ne avevo 14 quando me l'hanno trovato. Mi ricordo il momento in cui i miei genitorni l'hanno saputo e non sapevano come dirmelo e le lacrime iniziavano a scendere, e iniziavo anche ad avere paura, e loro con me, e poi gli altri, e poi io che dovevo essere forte, e che poi non lo ero perchè, cazzo, avevo solo 14 anni.
Da quando ho scoperto la cosa ho dovuto cambiare la mia vita, ho iniziato a curarmi ogni giorno, ho fatto chemioterapia e adesso sto iniziando ad avere sollievo ma non sono guarita. I medici dicono che non sono peggiorata, che la leucemia io la posso vincere davvero, ma non ci credo mai e ormai penso che sia solo questione di giorni; per questo ogni volta che mi alzo dal letto ringrazio di essere ancora viva e mi convinco che dovrei godermi la giornata al massimo perchè potrebbe essere l'ultima, ma poi non lo faccio mai davvero. Insomma, le mie giornate sono davvero noiose. Per la maggior parte del tempo scrivo, leggo, oppure guardo i dvd dei miei vecchi saggi di danza.
La danza è la mia più grande passione, non ho parole appropriate per descrivere le emozioni che mi riesce a trasmettere, so solo che ho dovuto per forza di cose smettere di ballare, ed è in assoluto la cosa che più mi manca in questa storia. Insomma, se devo morire, vorrei almeno ballare, magari morire anche subito dopo una coerografia, ma ballare. Non ce la faccio più a vedere i vecchi saggi, a chiudere gli occhi ed immaginarmi con le mie scarpette rovinate ai piedi mentre provo a saltare ed a fare uno dei miei migliori écarté. 
E' solo che non posso, non posso più, la malattia mi sta consumando ed ormai sono troppo debole, non riuscirei nemmeno ad iniziarla una vera coreografia.
Nessuno mi capisce, "la danza non è una persona, non può mancarti" mi hanno detto. Ed io ho da sempre ritenuto ignoranti le persone che iniziavano questo tipo di discorso.
E' vero, la danza è una cosa astratta, non mi poteva abbracciare quando ero triste, ma io sì, io potevo abbracciarla ogni volta che volevo. 
E che io fossi felice, triste, arrabbiata, sola, depressa, contenta, emozionata, perplessa.. lei c'era. Sempre. Nella mia adolescenza lei c'era e ci sarebbe voluta essere.
Invece ho dovuto appendere le scarpette al chiodo insieme a tutti i sogni che mi ero costruita, perchè dovevo concentrarmi su qualcosa di estremamente più importante: VIVERE.

Ed oggi sono qua, come sempre ad annoiarmi a morte mentre apsetto che mia madre torni a casa con le pizze, perchè io e papà amiamo la pizza. 
Papà si è trasferito qui da circa 3 mesi, un modo per farmi notare ancora di più che, sì, siamo una famiglia normale, ma io lo so che non è così e che un giorno me ne andrò prima di loro e che loro non torneranno mai davvero insieme. Ma voglio fingere di crederci, almeno per rendere felici loro, che per me sono tutto.
"Marta, amore
Mia madre è tornata e sta urlando come al solito; da quando sono malata non riesce a parlarmi senza mettere in continuazione la parola 'amore' dentro le sue frasi. Cioè, ha davvero paura che io pensi che lei non mi ami? 
"Mamma, papà mi ha chiamato poco fa, ha detto che tarda di un ora perchè a lavoro l'hanno trattenuto. Ha detto di iniziare a mangiare, ma per me possiamo anche aspettarlo"
"Va bene amore, allora adesso vado a farmi la doccia e poi mangiamo"
Prendo le pizze dalle mani di mia madre e le appoggio sul tavolo ancora sparecchiato in cucina. 
Noto che mia mamma nella fretta ha lasciato la borsa sul tavolo e il cellulare continua a squillare.
"MAMMA, TI CHIAMANO"
Nessuna risposta. Probabilmente non mi sente.
Prendo il cellulare e vedo che è proprio papà che sta cercando di chiamarla.
"MAMMA, E' PAPA'"
Ancora nessuna risposta. A questo punto cerco di rispondere io, ma proprio in quel momento, il telefono smette di squillare e cosi nella HOME del cellulare vedo il numerino 1 su messaggi, il che vuol dire che c'è un messaggio non letto nel telefono di mia madre.
Apro la casella e il messaggio è proprio di mio padre.

"Penso proprio che dovremmo dirlo a Marta. Lei ha diritto di saperlo. Non deve per forza prenderla male come credi tu, devi essere fiduciosa in nostra figlia. Non credi anche tu?"

Questo messaggio mi lascia ad una marea di supposizioni e idee che spero anche siano errate.
Che cosa devono dirmi? Che succede?
Sto male, cioè, più male di ora? Sono peggiorata, sto per morire? 
Inizio a preoccuparmi come se stessi per andarmene oggi stesso e sto vivendo uno di quei momenti in cui amo da impazzire la VITA e dove spero che non mi venga ancora tolta perchè ho ancora molto da fare e da dire.
Per piacere, io voglio solo stare bene.
Io voglio solo vivere.




Autrice:
Fatemi sapere cosa pensate e lasciatemi qualche recensione per farmi capire se volete che continui. Bacioni
MataDance

 
   
 
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