Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Summer_199    24/12/2014    0 recensioni
Tiffany è alla ricerca di se stessa, del senso della vita, di ciò che la fa sentire viva...però deve mettere da parte le insicurezze che una madre alcolizzata e l'abbandono del padre e del fratello hanno generato in lei. Con una scuola diversa, degli amici nuovi, due amori in contrasto e la musica...la sua vita ha una scossa che la fa migliorare, sbagliare, crescere.
-Alla fine quello che conta è dare un senso alla propria esistenza, trovare se stessi...essere felici- dice lei.
-Già, alla fine ti ho trovato- le dice lui.
-Allora è l'inizio-.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il secondo giorno di scuola, dopo essere stata per venti minuti in un autobus schiacciata tra due persone cui fortunatamente non puzzavano le ascelle e non si appendevano alle maniglie in alto, espandendo così per tutto l'autobus la loro essenza di sudore amaro (come era successo invece l'altra volta), ero ancora davanti alla bacheca di fianco alla segreteria. Esitante. Mi guardai intorno per vedere se come il primo giorno incontravo Justin ma lui non c'era. Così sentendomi una stupida per avere pensato e sperato che lui fosse stato ancora li', puntai lo sguardo in basso, verso i miei piedi che tentennavano, prima di decidersi finalmente a muoversi e a portarmi in classe. Sbattei contro un petto duro e ampio e un profumo di...ragazzo? I miei occhi, nel casino del momento, riuscirono a registrare anche una maglietta a maniche corte verde smeraldo, attillata. Per un attimo non vidi nient'altro che quello e rimasi un po' stordita. Alzai lo sguardo. Purtroppo per me, era Nick. Ovviamente, per quello che era successo il giorno prima avvampai subito (oltre al fatto della nuova figura da imbranata che sicuramente avevo fatto in quel momento). Stavo per rimbalzare all'indietro per la sorpresa e lui mi prese per le braccia e mi trattenne, attirandomi in avanti. Continuò a tenermi stretta, delicato ma saldo, non dandomi quindi la possibilità di arretrare, cosa che avrei già fatto: quella vicinanza non mi faceva sentire proprio a mio agio. Poi lui era così bello che anche se non lo avessi conosciuto come avevo fatto al corso e se non gli fossi appena andata a sbattere contro mi avrebbe fatto sentire a disagio con me stessa ovunque.
-Ciao- dissi io stupidamente.
-Ciao- mi rispose lui come se non avessi avuto affatto la faccia di una Tiffany idiota. Al contrario.-Speravo proprio di incontrarti- affermò. Un po' sconcertata pensai al perché, mi sembrava ci fosse qualcosa di strano, in lui. Già era costretto a stare con me per provare il duetto sabato, che scappasse finché poteva. Così glielo chiesi.
-Perché?
-Perché sei speciale Tiffany, lo so che lo tieni ben nascosto. E quindi m'incuriosisci. Sei un'enigma per me. In quanto attore, so com'è fatta la gente. Ma una persona come te non l'ho mai incontrata.
-E cos'avrei di tanto speciale? Ti ascolto- dissi. Perché continuava a dirlo? Io non potevo essere più insignificante, la vita me lo aveva anche dimostrato, quindi se lo faceva per prendermi in giro io non ci stavo, non lo avrei accettato. Cosa pensava di avere capito di me in meno di 24 ore?
-Mmh...- fece pensieroso. Mi prese il mento tra le mani e mi fissò intensamente. Nel frattempo ero arretrata fino a toccare il muro con la schiena. Mi sentivo nuda e inerme sotto il suo sguardo e il mio disagio crebbe, così scostai il viso e guardai a destra oltre la sua spalla, verso gli altri studenti per distrarmi. Cominciò persino a giocherellare con una ciocca dei miei fluenti capelli mossi marrone scuro, tanto da sembrare neri. Ignorarlo a quel punto era impossibile. Per fortuna qualcuno involontariamente mi salvò da Nick e da me stessa. Intravidi Justin che mi stava fissando in modo strano e io provai a sorridergli. Lui rispose debolmente. Poi si voltò, ignorandomi. Così allontanandomi da Nick che in un modo o nell'altro mi invadeva sempre, letteralmente, materialmente ed emotivamente, gli dissi.
-Ci vediamo sabato e smettila di dire cose insensate- gli dissi un po' distaccata, come se non mi importasse e non fossi arrossita meno di un minuto fa.
-Le altre persone potrebbero spaventarsi- aggiunsi per non sembrare troppo seriosa, avrei dovuto comunque passare del tempo con lui sabato, e non solo, quindi fare l'antipatica non mi avrebbe aiutata. Lui rimase a guardarmi con un'espressione indefinita, come se quello che avessi detto non avesse la minima importanza per lui. Io andai via, stanca dei suoi giochetti. Imboccai lo stesso corridoio di Justin e cercai il suo viso o i suoi capelli tra la folla. Vidi anche dei suoi amici ai quali avrei potuto chiedere se l'avevano visto ma mi vergognavo troppo, se erano delle ragazze anche anche, ma dei ragazzi...no, mi imbarazzavo troppo. Non vedendolo, un po' delusa, mi diressi verso la mia classe o altrimenti avrei fatto tardi.
Davanti all'aula c'era Justin che mi aspettava, con un sorriso.
-Ciao, che bella sorpresa!- gli dissi sorridendo spontaneamente, come solo lui sapeva farmi fare. Ma perché? Magari fosse stato tutto così facile anche con altre persone.
-Ti ho vista con Nick e allora ho pensato che non volessi essere disturbata- mi sbirciò da sotto le ciglia un po' incerto, come per vedere la mia reazione -così sono venuto qua, tanto io sono nell'aula di fronte per adesso.
-No no tranquillo, potevi venire, mi avresti salvata piuttosto! Però devo fare un duetto insieme a lui e nessuno me la scampa...- dissi scherzando.
-Come ti sembra?-
-Ma, io non vorrei giudicare...-
-Dai su dimmi- mi esortò curioso.
-Be' credo che sia bello e magari anche bravo e se ne approfitti, è simpatico ma come tutti, ad un primo impatto.- ok, mi ero un po' inventata l'ultima parte sulla simpatia e anche l'inizio. Lui non se ne approfittava, la sfruttava proprio quella bellezza e ne era contento. Era un'arma in più. L'arma dei belli. Lui ne era consapevole e sfruttava tutta la combinazione a suo vantaggio. Era una sorta di opportunista quindi. -Per il resto non posso dire molto perché non lo conosco abbastanza.- conclusi.
-Tu cosa ne pensi?- chiesi poi, vedendo che se ne stava in silenzio.
-Meglio che non te lo dica, ti rovinerei l'opinione che ho di lui- fece accigliandosi.
-Ok, come vuoi...- decisi che era meglio se lasciavo perdere la questione, ma fingere che non avesse stuzzicato la mia curiosità non era possibile. Quindi avrei ripreso quella conversazione al momento giusto, quando avrei avuto maggiori probabilità di risposta, anche se con le altre persone ero un disastro e il mio giudizio mi avrebbe sicuramente fatto scegliere il momento sbagliato.
-Ti va se oggi pomeriggio usciamo io e te? Andiamo a fare un giro- lo guardai scrutando i suoi occhi e alla ricerca di segni rivelatori di qualcosa di nascosto che non trovai. - Come amici, ti voglio conoscere meglio e mi piacerebbe passare più tempo con te.
-E' vero, a me piace stare con te, sto bene- dissi senza imbarazzo, con naturalezza.
-Anche a me- sorrise con tutto il viso, soprattutto con gli occhi -Quindi oggi va bene per te?-
-Certo- e sorrisi felice.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Summer_199