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Autore: TheCorpseBride9    24/12/2014    1 recensioni
"< Draco, uccidila > ordinò Bellatrix e Malfoy mosse d’istinto la bacchetta nella mia direzione.
La bacchetta oscillava a ritmo col suo petto scosso dalla paura. Aveva gli occhi lucidi.
< Spostati > proferì Draco a denti stretti < No > risposi deglutendo
< Non sai a cosa stai andando incontro, Traditrice del tuo stesso sangue > il suo sguardo era colmo d’odio e di spregio"
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Draco sedeva a schiena dritta nella sua camera al Malfoy Manor, lo sguardo fisso sul muro, perso fra mille pensieri.
Doveva riordinare la mente, capire cos'era successo, ero stato io ad uccidere Silente?Si era diffusa la notizia?
Buttò le braccia all'indietro, sospingendosi verso l'altro, quasi avesse bisogno di un sostegno per non crollare disteso sul letto.
Poi le sue ansie si focalizzarono su Amelia, la rivedeva a terra, inerme; attorno a lui i fratelli Carrow e Bellatrix Lestrange che esultavano "Bravo Draco, l'hai uccisa!"
Se avesse potuto, si sarebbe stretto le mani attorno al collo fino a soffocare. Avrebbe fatto di tutto per togliersi dalla testa quelll'amaro ricordo.
Lui l'aveva sempre amata. Era sempre stata una certezza a cui aveva voluto voltare le spalle; aveva avuto paura di amare qualcuno più di quanto amasse se stesso, di farla entrare nella sua tormentata vita, fatta di ripensamenti e vulnerabilità repressi. L'aveva uccisa e non avrebbe mai potuto perdonarselo. Ora odiava se stesso.

"And you, my father, there on the sad height,
Curse, bless me now with your fierce tears, I pray"

Portò le mani vicino al viso e tentò di piangere, ma le lacrime non fecero in tempo ad uscire quando sua madre bussò alla porta "Figlio mio"
"Entra" Draco vide la figura esile di sua madre in piedi davanti alla porta.
"Sei stato forte figlio mio" lo stava elogiando.
"Non sono stato forte!Non merito i complimenti di nessuno!" sbottò con ferocia alzandosi dal letto, Draco la sentiva quella scarica di adrenalina nelle vene.
"Sei identico a tuo padre" dichiarò rattristita Narcissa poco prima di uscire dalla stanza e Draco si assicurò che lei fosse abbastanza lontana prima di tirare un pugno contro il muro e percepire l'irruento tornado dentro di sé.
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Dalla finestra del dormitorio dei Serpeverde si stagliava un paesaggio meravigliosamente tetro. I vetri erano appannati e lentamente scendevano le gocce di pioggia. Il cielo piangeva la morte di un Grande Mago ed Amelia lo contemplava.
Da due giorni, ad Hogwarts c'era solo un triste silenzio. Anche i fantasmi non si vedevano più volare per i corridoi e i quadri avevano smesso di essere animati. Era l'ora di cena e decise di raggiungere Harry, Ron ed Hermione nella sala grande.
Entrando vide concentrarsi molti sguardi su se stessa, dopotutto era stata l'ultima persona ad uscire dal castello e la prima ad essere a conoscenza di tutto.
Sedendosi accanto a Harry al tavolo dei Grifondoro, dovette subirsi un'occhiata indispettita da parte di Hermione.
Harry muoveva bocconcini di pollo nel piatto nervosamente
< Mi dispiace > cerco di rompere il ghiaccio la Sykes. Ron alzò gli occhi al cielo.
< Lo so che tu non centri nulla > disse il Prescelto e l'espressione degli altri due Grifondoro divenne meravigliata < Altrimenti non saresti ancora in questa scuola >
< Cosa dici Harry, le dai ancora fiducia dopo tutto quello che è successo? > intervenne Hermione arrabbiata < Io proprio non ti capisco >
< Non mi capisci?!Non mi capisci?Adesso che non abbiamo più un preside la scuola verrà controllata da Voldemort, il concetto di libertà non esisterà più > la Granger e Weasley non avevano mai visto un Harry così infuriato < Io non me ne starò qui a far nulla e vedere tutto quello che amo morire. Amelia conosce quel mondo, il mondo oscuro, conosce Voldemort..>
< Non nominarlo > lo interrupe Ron agitato
< Non mi interessa. Lei è l'unica che può aiutarci, non è vero? > domandò intrepido
< Si..si penso di potervi aiutare > rispose

"It's hard for me to talk when you won't understand
It's hard for me to reach out when I need help the most"

  
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