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Autore: kunoichi_chan009    26/12/2014    5 recensioni
...Hiccup Horrendus Haddok III non era mai stato un vero Vichingo.
Nessuno lo avrebbe definito un cacciatore di draghi o un valente guerriero, in realtà veniva a mala pena apprezzato per le sue alte, altissime doti di fabbro...
...Hiccup non aveva amici. Ma questo è il passato, ora la storia è diversa. Hiccup Horrendus Haddok III è un ragazzo amato e rispettato, divenuto in poco tempo capo del suo gruppetto è anche fidanzato con Astrid, vichinga piena di talento...
...Il ragazzo aveva risolto la guerra e tutto sembrava perfetto. Tuttavia questa è solo una parte della storia, quella piacevole. C’è un continuo che in pochi conoscono, quello che ci porta ad oggi. Non è vero che, dopo la Morte Verde, tutto filò liscio e tranquillo. Ci fu un’altra guerra che creò una sfortunata serie di tragici eventi.
Se volete ascoltarla venite e sedetevi, ve la racconterò senza filtri o menzogne. Infine anche voi saprete come Hiccup Horrendus Haddok III abbia avuto tanti cambiamenti formidabili...
La storia di una guerra, un’amnesia, una separazione e un ritrovo; perché infondo l’amore vince sempre.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Cambiamenti formidabili'
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Cambiamenti formidabili
 

Non c’è mai pace
 
 
 
Apro lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco l’ambiente circostante, sono in una grotta semibuia, da fuori provengono strani rumori e, all’altezza dello stomaco, sento un soffice peso. Abbasso lo sguardo sul viso addormentato di Astrid, ha la treccia disfatta e il petto nudo è in bella mostra insieme al resto; improvvisamente ricordo cosa è successo qualche ora fa e, arrossendo, osservo attentamente la mia ragazza che ancora dorme. Io che pensavo fosse stato un bellissimo sogno!
Mentre le ripasso con dita leggere il contorno delle labbra giro la testa di scatto verso l’entrata della grotta, facendo attenzione poso la testa di Astrid sul prato e, a passi veloci, scanso leggermente i rampicanti imprecando per il freddo; osservo bene il sole tirando un sospiro di sollievo, è appena iniziato il tramonto.
Abbasso lo sguardo sui nostri draghi che, con una pazienza che non avrei mai scommesso, mi guardano tranquilli come se fossimo atterrati da pochi minuti anziché ore; scambio uno sguardo d’intesa con Sdentato e torno dentro a svegliare Astrid che, non sentendo più la mia presenza, si è rannicchiata in posizione fetale.
Mi avvicino lentamente godendomi la vista poi, inginocchiandomi, le poso una mano sulla spalla scuotendola dolcemente
-Mmm- la sento mugugnare mentre, lentamente, si tira su
-Svegliati raggio di sole- le dico facendola sorridere ancora mezza addormentata
-Raggio di sole?-
-Mm, non ti piace? Che ne dici di biondina?-
-Mi sembra il soprannome di una ragazza oca che sta con un pallone gonfiato-
-No? Allora zuccherino!-
-Sa di smielato-
-Ancora? Dunque, piccolo fiore-
-Non sono così delicata-
-Principessa?- chiedo sbuffando
-Sono la tua ragazza, non tua figlia- mi risponde prima di scoppiarmi a ridere in faccia, contagiandomi velocemente.
 Smettiamo dopo qualche istante e ne approfitto per baciarla, dopo poco ci stacchiamo e le do la schiena per cercare i vestiti lanciati in giro per la grotta, ma sobbalzo appena le mani di Astrid mi accarezzano la schiena
-Questa è di quella volta, vero?- mi chiede con voce triste
-Cosa?- chiedo confuso
-La cicatrice, te l’ha lasciata quel bisbetico- chiarisce seguendo con un dito il contorno della lunga striscia bianca che mi divide a metà la schiena.
-Non è una bella vista, vero?- le chiedo sorridendo  
-Sembra profonda-
-Lo è-
-Non pensi mai ti coprirla?-
-Sai, di solito mi vesto quindi nessuno l’ha mai vista- le rispondo facendola sorridere
-Scemo, i vestiti non valgono. Intendevo con un tatuaggio*-
-Un tatuaggio? Non l’ho mai preso in considerazione in realtà- confesso pensieroso
-Se lo fai tu lo faccio anche io- promette carezzandomi il petto
-Come mai tutta questa voglia di coprire una cicatrice?- chiedo divertito facendola rabbuiare
-Le cicatrici sono importanti, ognuna di esse racconta una storia, ma questa è troppo triste per essere ricordata- mi spiega evitando il mio  sguardo
-Una Furia Buia-
-Che?-
-Penso che il tatuaggio perfetto per me sia una Furia Buia, tu cosa ti farai?- le chiedo facendole scappare un sorriso
-Chissà? Forse un Uncinato Mortale- mi risponde baciandomi
-Comunque  buongiorno- le sussurro a un centimetro dalle labbra prima di allontanarmi
-Fra poco sarà ora di cena, dobbiamo tornare indietro- dico iniziando a vestirmi subito imitato da lei, una volta allacciata l’ultima cinghia mi giro per guardarla ma la trovo rannicchiata contro la parete, con il volto fra ne ginocchia e le braccia intorno alle gambe
-Ti senti bene?- le chiedo preoccupato inginocchiandomi
-È successo davvero?- mi chiede quasi sussurrando con gli occhi lucidi, velocemente l’abbraccio facendola sedere sulle mie gambe così da guardarla dritta negli occhi
-Sono qui Astrid, non me ne vado- le dico con voce ferma ricevendo in cambio un abbraccio stritolatore che mi fa sorridere
-Sai- inizia lei –Se non ci fosse stata la battaglia, a quest’ora, forse saremmo già sposati-
-Recupereremo- la consolo poggiando il viso sul suo petto, le sue mani raggiungono subito i miei capelli iniziando a intrecciarli
-A si?-
-Si-
-A una condizione però- asserisce lei con voce convinta
-Quale?-
-L’abito bianco** lo metto io-
-Ed è una condizione?- le chiedo alzando un sopracciglio
- Sai, Skaracchio un tempo diceva che fra i due quella mascolina ero io, anche se ora il ruolo è tuo voglio che ogni dubbio sia messo a tacere- risponde cercando di nascondere un sorriso per sembrare seria
-Come vuoi, io mi vesto da pollo, va bene lo stesso?- chiedo cercando di restare serio come lei
-No, vestiti da toast-
-Certo, vi dichiaro toast e moglie-
-Ora puoi addentare lo sposo- continua lei senza nascondere più il divertimento sul suo viso
-Ammettilo, sarei lo sposo più buono del mondo- le dico con voce trasognante
-Si, un pezzo di pane- finisce ridendo e baciandomi col sorriso stampato in volto.
Restiamo qualche minuto a crogiolarci poi, a malincuore, lasciamo il nostro piccolo nido per tornare al villaggio.
 
 
-Hiccup! C’è qualcuno lì!- esclama Astrid a bassa voce afferrando l’ascia posata accanto a lei, alzo gli occhi dal pranzo al sacco e seguo la direzione del suo sguardo fino ad una grande quercia abbastanza distante; la fisso per qualche istante prima di afferrare a mia volta la spada, chiunque si sia nascosto li non è molto bravo a stare immobile.
Ci avviciniamo lentamente senza fare rumore e, con uno sguardo d’intesa, attacco dal lato sinistro mentre Astrid copre quello destro. Fermo la lama pochi centimetri  prima del collo e fisso sorpreso la ragazza che, con gli occhi scuri spalancati, cerca di fondere la schiena con la corteccia dell’albero.
-Chi sei?- le chiede Astrid assottigliando gli occhi, la biondina non parla ma fissandola bene ricordo dove l’avevo già vista
-Si chiama Erin-
-Come fai a saperlo?- mi chiedono insieme anche se con due espressioni diverse
-Non ricordi? La figlia di Sokew- spiego abbassando la spada senza però cambiare di molto la condizione di Erin, visto che  l’ascia di Astrid le resta puntata contro
-Figlio di Berk, ora mi ricordo di te,  sei cambiato molto- mi dice abbozzando un sorriso
-Cosa ci fai qui?- le chiedo abbassando l’ascia di Astrid
-Io…temo di essere qui per te- mi risponde prima di indicare la sacca del pranzo ancora abbandonata alle sue spalle –Mentre vi spiego potrei mangiare?-
Torniamo nel punto preciso in cui eravamo prima e le offro il cibo che avevamo portato
-Quindi? Perché sei qui?- le chiede impaziente Astrid senza lasciar andare l’ascia
-Immagino si possa chiamare vendetta- le risponde masticando con voracità una coscia di pollo
-Che vuol dire “vendetta”?-
-Tre anni fa avete combattuto contro il mio popolo, ed avete vinto- inizia posando a terra l’osso e prendendo un pesce –Purtroppo mio marito è sopravvissuto e, appena è stato possibile, è tornato a casa con i pochi uomini scampati alla battaglia.
-Inizialmente sono stati calmi, dovevano leccarsi le ferite ed organizzare i riti funebri per i caduti ma poi, una volta ripresi, hanno ricominciato a maltrattarci. Tutto è peggiorato quando un bambino ha chiesto alla madre perché la sera non pregavano più, di perse la domanda non era strana ma il marito della donna ha preso da parte il bambino interrogandolo sulle preghiere e così, per nostra sfortuna, hanno capito per chi tifavamo.- spiega sfiorandosi quasi sovrappensiero le lunghe cicatrici rosa che le percorrono le  braccia –Come potrete facilmente capire non ce l’hanno fatta passare liscia- dice incrociando il mio sguardo probabilmente impietosito.
-Come puoi lasciare che ti tratti così?- chiede Astrid con voce strozzata –Non hai un po’ d’orgoglio femminile? Vattene dall’isola e porta le donne con te!-
Erin la fissa con occhi persi nel vuoto prima di passare lo sguardo su di me e poi di nuovo su di lei
-Pensi che non ci abbia pensato? Piuttosto chiedimi quando mai questa idea non è stata al centro dei miei pensieri. Il punto è che lui ha trovato un modo per tenermi attaccata a se, un modo che nessuna donna può ignorare- risponde asciugandosi una lacrima
-Non c’è nulla che potrebbe farmi restare li a forza- afferma Astrid stringendo l’ascia come a darsi sostegno, Erin la guarda un momento prima di sorridere tristemente
-Tu non hai ancora dei figli, vero Astrid?- chiede senza spostare lo sguardo dalla mia ragazza, che lentamente, abbassa l’ascia senza ribattere.
-Ti ricatta con il suo stesso figlio?- chiedo sbigottito ricordandomi solo in quel momento che, tre anni prima, avevo incontrato Erin mentre era in dolce attesa
-Si, dovresti vedere come lo tratta Hiccup! Il mio bambino- sospira affranta prima di mangiare il resto del pesce
-Quindi siete qui per vendicarvi su Berk-
-Siamo qui per vendicarci su di te, infondo sei stato tu a comandare la squadra dei draghi-
-Ma non capisco, se per i Bisbetici le donne non valgono niente perché ti hanno portato in battaglia?- chiede Astrid ritrovando finalmente la voce
-Non mi hanno portata per combattere, sono qui perché mio marito non si fidava di me, ha preferito evitare che gestissi un’altra rivolta contro di loro. Infondo ero io a infondere coraggio alle altre donne- le risponde Erin sospirando di nuovo –Siamo accampati al centro della foresta, siamo arrivati pochi giorni fa e la stanno ancora esplorando. Io sono stata inviata a cercare del cibo.-
-Non possono averti lasciata sola nella foresta, saresti potuta correre al villaggio e avvertirci della loro presenza-
-Non con mio figlio nelle loro mani, voi non contate perché vi ho incontrati per caso ma andare fino al villaggio, ammesso e non concesso di trovarlo, avrebbe voluto dire firmare la sua condanna a morte.-
-Loro sono qui per me- inizio attirando la loro attenzione –Non posso stare fermo aspettando che spuntino all’improvviso per pugnalarmi, devo fare qualcosa-
-Ma se tu vai li e li attacchi lui capirà cubito che sono stata io a dirti tutto e ucciderà il mio bambino!- protesta Erin visibilmente spaventata
-Tranquilla, ho un piano- inizio sorridendo prima di raccontare per filo e per segno la mia idea.
 
-Pensi davvero che funzionerà? Insomma quando andremo nella conca saremo molto scoperti e senza draghi!- inizia Astrid con voce preoccupata  ma la interrompo subito alzando un sopracciglio
-Cosa intendi per “andremo”? Tu resterai in cima alla conca, pronta a fare fuoco-
-Scordatelo! Non mi separerò mai più da te durante una battaglia, soprattutto se i nemici sono i Bisbetici Ingiuriosi- mi risponde con voce ferma e decisa quindi, sospirando, lascio perdere dato che nulla la smuoverà.
Atterriamo nella piazza andando subito verso la fucina dove, probabilmente, Skaracchio lavora di buona lena visto il rumore che sta facendo
-Pensi sia stato saggio lasciarla li?-
-Se non fosse tornata all’accampamento entro sera il marito avrebbe potuto fare qualcosa al bambino, non poteva rischiare- le rispondo carezzando la testa a Sdentato, che per tutto il colloquio tra noi e Erin era rimasto con Tempestosa sulle rive del fiume vicino
-Questa è la voce di Moccio?- mi chiede Astrid sospetta assottigliando gli occhi, mi metto in ascolto ed effettivamente riconosco la voce, proviene dalla fucina e sembra furiosa; iniziamo ad affrettare il passo e affianchiamo Elly che, ritta sulla porta, ci fa un breve cenno di intesa ritornando subito a fissare Clarisse e Moccicoso che litigano e si lanciano cose addosso.
-Che sta succedendo?- chiediamo insieme io e Atrid alla ragazza accanto a me, Elly alza le spalle sospirando –Non lo so, sono appena arrivata- ci risponde avanzando nella stanza e alzando le braccia verso i due che, per non colpirla, cessano il fuoco.
-Cosa state facendo?- chiede tranquilla passando lo sguardo dall’uno a l’altra
-Stiamo litigando?- risponde incerto Moccicoso facendomi cascare le braccia
-Riformulo la domanda, perché state litigando nella fucina di Skaracchio?- si corregge Elly fissando la gemella in attesa di una risposta sensata
-Assolutamente niente, questo ragazzo ha delle tremende manie di protagonismo- dice Clarisse buttando a terra il martello che ancora teneva fra le mani
-Io non ho manie di protagonismo! Sei tu che sei lunatica! Prima fai la carina, poi mi dici che ne vuoi parlare, poi che non ci vuoi più pensare e infine che devo dimenticare tutto, deciditi!-
-Ma a te cosa cambia?! Non ne voglio più sentir parlare quindi mi sembra ovvio dimenticare tutto!-
-Se vuoi che io mi comporti come se nulla fosse successo allora fallo anche tu, smettila di guardarmi come se fossi un mostro! Hai le mi stesse colpe!-
-Peccato che su di me le “nostre” colpe avranno una conseguenza diversa! Tu sei un uomo quindi non puoi capire!-
-E allora spiegami! Non ti nascondere dietro il “non puoi capire”!-
-BASTA!- li interrompe Elly, l’espressione conciliante ha lasciato il posto a una grande preoccupazione e ormai il suo sguardo saetta fra tutte le persone nella stanza, tanto che non capisco chi stia guardando
-Di che state parlando?- chiede Astrid con la sua tipica espressione affilata, i due evitano il suo sguardo e quello di Elly ma passano a me, entrambi. Non so quale dei due guardare ma il problema si risolve in fretta, entrambi si avvicinano con gambe tremanti ma, mentre Moccicoso mi poggia una mano sulla spalla per sorreggersi, Clarisse resta a qualche passo da me, con gli occhi grondanti di lacrime.
-Io non volevo!- esclamano insieme fissandomi supplicanti, apro la bocca per chiedere spiegazioni ma la richiudo subito, non ce n’è bisogno dato che fanno tutto da soli.
-Tutto è iniziato alla festa d’addio a Breytingar, avevo bevuto molto e stavo cercando i barili per riempire ancora il bicchiere quando l’ho trovata, se ne stava seduta con la schiena contro un muro e diversi boccali sparsi intorno; visto che non riuscivo a riempire il mio mi sono seduto accanto  a lei per bere dai suoi e bhe, una cosa tira l’altra e noi…- si interrompe fissandomi addolorato –E voi?- chiedo con voce tremante solo per avere conferma, ho già capito
-Lo abbiamo fatto- finisce per lui Clarisse che ormai piange a ruota libera, ci metto qualche istante per capire cosa ha detto poi, alzando lentamente gli occhi, incrocio lo sguardo allibito di Astrid e quello tremante di Elly.
-Cosa intendete fare adesso? Clarisse è promessa sposa- chiedo ritrovando la voce
-Mi pare ovvio- risponde Elly per loro –Moccicoso diventerà un Breytano e si sposeranno-
-Come potrei fare una cosa del genere Elly? Sai perfettamente che quando un fidanzamento è sancito è come se già si fosse sposati-
-Tu e Hamish l’avevate già fatto?- le chiede senza mezzi termini la sorella facendola, per quanto possibile, arrossire
-Quell’idiota? Figurati! Ha la fissa del rispetto ecc… ma io dico, se ti dico che va bene perché ti devi trattenere?!- risponde più a se stessa che a noi suscitando un “come ti capisco” da Astrid.
-Io sono disposto a fare le cose per bene Hiccup, ma lei si rifiuta per via del suo fidanzato- dice Moccicoso riportando l’attenzione su di lui –Vuole far finta di niente e tornare a Breytingar come se non avessimo mai fatto nulla-
-Prima o poi verrà fuori- interviene Astrid fissando preoccupata il viso pallido di Clarisse
-Andrà tutto bene invece, quando arriverà il momento di farlo lo farò ubbriacare tanto da farlo addormentare, lo spoglierò e farò gocciolare sul letto qualche goccia di sangue; penserà di non ricordare nulla per via dell’alcool, andrà tutto bene- dice Clarisse cercando di convincere se stessa dell’efficienza del piano ma senza riuscirci
-Se tu magari spiegassi a Hamish cosa è successo…magari capirebbe e scioglierebbe il fidanzamento- inizio io ma Clarisse mi interrompe scoppiando in una fragorosa risata senza allegria
-Certo Hic, così sarei libera di girare per il villaggio con tutti i breytani pronti ad additarmi come traditrice puttana, una vita meravigliosa da dare a lui!- esplode prima di tapparsi la bocca e guardarmi spaventata
-Se resti qui non possono farti nulla, non possono toccarti e nessuno ti additerà come niente, a Berk non sanno che sei fidanzata…non preoccuparti per me- le dice Moccicoso cercando di usare un tono di voce tranquillo ma questo la fa solo arrabbiare –Non mi importa cosa succede a te! L’unica cosa che mi preoccupa è il futuro di mio figlio!- rivela facendoci gelare tutti sul posto, Moccicoso apre e chiude la bocca e Astrid fissa con occhi nuovi l’aspetto stanco e pallido di Clarisse; Elly resta con gli occhi fissi sulla sorella che, non sopportando più il nostro mutismo corre via spingendomi di lato, lasciandoci soli a fare i conti con la bomba che ha appena sganciato.
 
*Esatto, un tatuaggio. TestadiTufo in Dragon Trainer si vanta di avere una voglia che predice il suo glorioso futuro di ammazza-draghi e Gambe gli chiede “Tua madre ti lascia fare un tatuaggio?”. Quindi ho dedotto che ai tempi i tatuaggi esistevano.
**Sinceramente non ho trovato nulla riguardo i matrimoni vichinghi, quindi ho deciso di lasciare la nostra tradizione dell’abito bianco.
 
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BUM!
Ciao a tutti! Ehm….il “bum” sarebbe per la bomba lanciata da Clarisse eh eh…no è?
Allora, lo so che sono in ritardo e il capitolo non è molto lungo ma proprio non mi andava di pubblicare, il fatto è che dopo questo manca solo un capitolo e l’epilogo  e mi viene la depressione a pensare che fra poco tutto finirà, più o meno.
Comunque lasciamo perdere la mia depressione e passiamo ai fatti. Il risvegli è stato dolcissimo vero? Dunque la parte iniziale l’avevo scritta il mese scorso, quando sono andata a rileggerlo sono morta dal ridere! Non lo ricordavo mica!
Va be, spero vi abbia fatta ridere quanto a me. Allora passa un mese da quando Hic e gli altri arrivano a Berk e, durante un pranzo romantico, Erin fa il suo ritorno con tanto di esercito al seguito, vi avevo detto che era importante; suo marito tiene in ostaggio suo figlio e lei è costretta ad ubbidirgli, ma ci penserà Hiccup! Il problema è la riuscita del piano, con la fortuna che ha…
E ora parliamo di Moccio e Clarisse, molto probabilmente molti di voi avranno capito subito cosa era successo fra i due quando ho descritto la reazione della ragazza nel salire in groppa a ZanneCurve, se così non fosse…SORPRESA!
Clarisse non vuole restare a Berk perché vede in Moccio il colpevole della situazione, ma sa anche che non può tornare a Breytingar visto che non riuscirebbe a nascondere la verità ad Hamish e che, anche sciogliendo il fidanzamento, restare li significherebbe solo far vivere male suo figlio\a.
Cosa sceglierà di fare? Affronterà Hamish? Scapperà? Farà venire un infarto ad Elly?
Nessuno lo saprà prima dell’epilogo ^_^. Quindi ci vediamo al prossimo capitolo con la trappola e molte risposte. Ciaoo.
Il capitolo è dedicato alla mia fedele disegnatrice ariele (che è sempre in ritardo-.-)


Kunoichi_chan009


P.s. non so se ai tempi i tatuaggi potessero essere di altri colori oltre al nero, ma il rosso ormai e il colore che, insieme al verde, associo ad Hic.
P.p.s. Anche se in ritardo, Buon Natale e Felice Anno Nuovo

  
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