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Autore: Team__    26/12/2014    1 recensioni
''C'è una casa a New Orleans, La chiamano la casa del sole, È stata la rovina di più di una ragazza
E io,sono una di loro.''
La magia esiste, La confraternita del sole ne è la prova. Streghe e stregoni e altre creature ne fanno parte da generazioni e tutti hanno pagato un prezzo salato per entrarne a far parte.
'' -Quando prendi una decisione, non puoi più tornare indietro, Ebonee- Joshua mi guardò con uno sguardo malizioso ''
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                  CAPITOLO II                                                          

-Perché sono tutti neri?-
Chi chiesi spaventata guardandolo, aveva la pelle leggermente olivastra ma era pallido.
Aveva gli occhi color ambra e i capelli corvini, era abbastanza alto e doveva avere sui 18 anni.

-Perché è il tuo funerale- disse serio aggiustando il vestito

-Cosa?!-
Stavo per urlare aiuto quando Joshua scoppiò a ridere.

-Scusa, noi di Negromanzia amiamo il black humor- mi rivolse un sorriso.

-Che vuol dire ‘’voi di Negromanzia’’?-
Mi porse il vestito sedendosi sul letto e scrutandomi

-"Necromanzia" è la magia operata sulla morte.
I negromanti babilonesi erano chiamati Manzazuu o Sha'etemmu, e gli spiriti che essi invocavano erano detti Etemmu.
Era l’arte divinatoria principale dei Persani.-

-Qui puoi parlare con i defunti?- chiesi.

- Sì, ci gioco anche a poker se mi va- rispose sogghignando.

- E... non hai paura?-

Ci pensò per un po’ guardandosi intorno poi disse -Perché dovrei? Sono comunque persone.
E’ qualche volta ti torna anche utile poter contattare qualcuno che no c’è più.-
Sì incupì e capii che era il momento di chiudere il discorso sul comunicare con gli spiriti.

-Beh…puoi spiegarmi cos’è questo posto?-

-Vestiti prima, non vorrai mica farti vedere da tutti in pigiama? –
Mi guardai e i accorsi di indossare il mio pigiama con i con i gattini e quindi mi chiusi in bagno e incominciai a vestirmi
Indossai il vestito nero, era lungo fino al ginocchio e aveva le maniche di pizzo che arrivavano fino al gomito.
Mi guardai allo specchio, i miei capelli biondi erano un po’ spettinati ma per fortuna riuscii a metterli a posto.
Trovai dei trucchi in un cassetto e misi un filo di mascara per dare un po’ di vita ai miei occhi neri.
Sentii una voce femminile provenire dalla camera e rimasi lì per ascoltare

-Allora Jashua dov’è la ragazzina?-

-Non rompere, Caterine.-

-Non la voglio in camera mia, è già difficile sopportare te, mostro. E’ qui?-
Sentii dei passi e la porta si spalancò.
Una ragazza con i capelli color caramello e la pelle pallida mi guardava in cagnesco, aveva la mia stessa età.

-Ha anche messo i miei trucchi e il mio vestito!-
La ragazza puzzava di fumo e sembrava davvero arrabbiata. Cercai di schivarla ma mi prese per un polso.

-Caterine non è colpa sua lasciala stare!-
La ragazza mi lasciò con violenza e stavo per atterrare sul pavimento.
Incrociò le braccia al petto e ci guardò con un tono di superiorità.
Anche lei era vestita di nero e indossava una collana con una pietra viola.

-Andate via da camera mia, ora!-
Jashua mi prese la mano e uscimmo, la posta della stanza sbatté  da sola.

-Non fare caso a Caterine, lei crede di essere la padrona qui.-

-Ma che avete tutti qui dentro?!- gli urlai

-Vieni, ti porto a fare un giro.-
Ci incamminammo verso le scale di marmo bianco per poi arrivare in una sala d’ingresso con due colonne.
Joshua aprì la porta e uscimmo fuori, dove tutto intorno c’erano altri quattro palazzi antichi, tutti in stili diversi.

-Allora da dove incominciamo? Quello è il palazzo frequentato dai ragazzi di Cartomanzia.- mi fece segno di seguirlo e arrivammo alla porta.

-Joshua dovresti bussare..- dissi.
Lui sorrise divertito e la porta si aprì da sola.

-Ti stavo aspettavo, Joshua-
Una ragazza dai lunghi capelli rossi ci sorrise e ci fece entrare.

-Buongiorno  Renè. Lei è...- Joshua non riuscì a finire la frase.

-Ebonee, è un piacere conoscerti. Io sono Renè e faccio parte dei Cartomanti– mi prese la mano e iniziò a seguire le pieghe a scrutarla.
 
  
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