Grazie a tutti per
le recensioni. Cercherò di aggiornare con un nuovo capitolo ogni giorno o ogni
due.
@ Fin: spero che
questo carattere aiuti i tuoi poveri occhietti =)
Al solito sono sempre pronta ad accogliere suggerimenti.
BELLA POV
Oddio. Oddio. Cosa avevo fatto? Non era possibile
che io, Isabella Swan, goffa, impacciata e insignificante diciassettenne avessi
baciato un bellissimo ragazzo, ma che dico, un dio greco dagli occhi miele nel
parcheggio della mia nuova scuola.
No. Era assolutamente IMPOSSIBILE.
Poi però mi annusai i capelli, e il suo dolcissimo
profumo mi invase. Era qualcosa che non avevo mai sentito prima, qualcosa di
ultraterreno, ma soprattutto era la prova che avevo davvero baciato uno
sconosciuto.
Allora. Ricapitoliamo. Cos’era successo?
Dall’inizio. Adesso mi trovavo a Forks, nello stato
di Washington, cittadina tra le più piovose d’America, per vivere con mio
padre, l’ispettore Charlie Swan,dopo che mia madre si era risposata, ma
soprattutto per sfuggire a… NO, a quello non volevo neanche pensarci. Scossi la
testa e mi concentrai.
Ero arrivata da circa un mese, e questo tale, Tyler
Crowe, che abitava a tre casa di distanza da quella di Charlie, non mi aveva
mollata un attimo. Me lo ritrovavo sull’uscio di casa, quando passeggiavo,
quando mi sedevo in giardino, dappertutto. Era diventato peggio di un maniaco.
Chissà perché poi. Non ero davvero quello che si
definisce una bellezza, coi miei capelli color topo e i miei banalissimi occhi
marroni. Il mio fisico poi non era niente di che, ero snella, questo sì, ma
senza forme provocanti che potessero far girare la testa ai ragazzi.
Probabilmente questo Tyler mi dava il tormento
giusto perché ero la “nuova”, l’ultima arrivata, e sicuramente voleva fare il
gallo coi suoi amici vantandosi di essere stato il primo ad aver marcato il territorio.
A Charlie non avevo detto nulla di questo tizio, era
troppo iperprotettivo, avrebbe finito con lo sparargli, e io non volevo creare caos; ero scappata a Forks per poter vivere in pace.
Molto diplomaticamente mi ero quindi rinchiusa in casa da metà agosto, fingendo
un’influenza,e aspettando che arrivasse settembre, quando sarebbe cominciato il
liceo.
Non so nemmeno come, ma al mio primo giorno di
scuola mi ritrovai bloccata in un angolo un po’ appartato del parcheggio con
Tyler che diceva un mucchio di sciocchezze, che ascoltavo solo a metà, certa
solo di una cosa: il suo sguardo non mi piaceva. Non mi piaceva per niente, era
troppo smile a quello sguardo.
Per fortuna in mezzo a tutto quel blaterare gli
squillò il cellulare, guardando il display mi disse che doveva proprio rispondere, ma che sarebbe tornato da me in pochi
minuti… io pensai freneticamente, e decisi di scappare… già, ma dove? Correndo,
raggiunsi lo spiazzo, almeno qui se mi fosse successo qualcosa qualcuno mi
avrebbe aiutato.
Poi all’improvviso lo vidi, e rimasi senza fiato. Era appoggiato ad una
Volvo grigia, intento a riordinare i suoi libri, ed è bellissimo.. Capelli
color bronzo spettinati, occhi color miele, carnagione pallida e un fisico da
modello. I nostri sguardi si incrociarono per un istante, ed una scossa mi
attraversò tutto il corpo. Sentivo Tyler
che si avvicinava, e presi una decisione irrazionale, mi avvicinai,
mormorandogli pianissimo uno “scusami” e, alzandomi in punta di piedi, poggiai
le mie labbra sule sue, pianissimo, aspettando che lui mi scostasse in malo
modo. Mentre aspettavo, mi accorsi che era davvero freddo, gelido, ma questa
cosa non mi dispiaceva, tutt’altro… mi stupii. Fece scivolare una mano lungo la
mia schiena e l’altra tra i miei capelli. Io scioccata, decido di abbandonarmi
all’istinto, e all’improvviso il nostro bacio si trasformò in qualcosa di più…
Non
ci credo!! Sto dando il mio primo bacio ad uno sconosciuto… ma ne vale la pena.
Mi
stringevo a lui sempre più forte, ma sembrava non accorgersene.
Sentendo Tyler avvicinarsi aprii gli occhi
terrorizzata e quell’Adone era lì a fissarmi, capisce e raccoglie la mia
preghiera muta, perché mi accarezzò dolcemente la guancia e mi abbassò le
palpebre con delicatezza, continuando a baciarmi.
All’improvviso Tyler arrivò, e dopo un attimo di
silenzio urlò: “Bella Swan, te la farò pagare, vedrai!! Ti renderò la vita un
inferno!!”
Dopo che si allontanò, mi staccai da lui a
malincuore e gli balbettai: “S-s-scu-scusa i-i-io n-non so c-c-osa mi sia
p-p-preso,” e dopo un respiro profondo,con voce più ferma: “ grazie davvero,
non sai da cosa mi hai liberato” scappando via.
Ricordando tutto, scappai in bagno, dove mi
sciacquai la faccia, e mi avviai verso il laboratorio di biologia cercando di
passare il più inosservata possibile.
Una ragazza gentile, Angela Weber, che avevo
incontrato un paio di volte al supermercato, mi mostrò i mio banco, ancora
vuoto. Ero curiosa di sapere chi fosse il mio compagno, e aspettando che arrivasse
tirai fuori i libri dallo zaino.
All’improvviso sentii l’odore celestiale di poco
prima e alzando lo sguardo lo vidi. Era lui.
Mi guardava con uno in maniera indecifrabile, ma con un vago sorriso su
volto. Io arrossii. Bene, almeno non mi odiava. Feci un respiro profondo e mi
preparai a parlare.