Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: MaryCullen    12/11/2008    8 recensioni
"Era DESIDERIO. Desiderio puro di abbracciare quella fragile ragazza, di cui non conoscevo neanche il nome, e di baciarla a mia volta." E se il primo incontro fra Bella ed Edward fosse diverso? E se Edward per una volta si prendesse quello che vuole senza farsi le sue paranoie? Contiene citazioni e/o situazioni di tutti i 4 libri della saga, più midnight sun.
Genere: Romantico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Grazie a tutti per le recensioni. Cercherò di aggiornare con un nuovo capitolo ogni giorno o ogni due.

@ Fin: spero che questo carattere aiuti i tuoi poveri occhietti =)

Al solito sono sempre pronta ad accogliere suggerimenti.

BELLA POV

Oddio. Oddio. Cosa avevo fatto? Non era possibile che io, Isabella Swan, goffa, impacciata e insignificante diciassettenne avessi baciato un bellissimo ragazzo, ma che dico, un dio greco dagli occhi miele nel parcheggio della mia nuova scuola.

No. Era assolutamente IMPOSSIBILE.

Poi però mi annusai i capelli, e il suo dolcissimo profumo mi invase. Era qualcosa che non avevo mai sentito prima, qualcosa di ultraterreno, ma soprattutto era la prova che avevo davvero baciato uno sconosciuto.

Allora. Ricapitoliamo. Cos’era successo?

Dall’inizio. Adesso mi trovavo a Forks, nello stato di Washington, cittadina tra le più piovose d’America, per vivere con mio padre, l’ispettore Charlie Swan,dopo che mia madre si era risposata, ma soprattutto per sfuggire a… NO, a quello non volevo neanche pensarci. Scossi la testa e mi concentrai.

Ero arrivata da circa un mese, e questo tale, Tyler Crowe, che abitava a tre casa di distanza da quella di Charlie, non mi aveva mollata un attimo. Me lo ritrovavo sull’uscio di casa, quando passeggiavo, quando mi sedevo in giardino, dappertutto. Era diventato peggio di un maniaco.

Chissà perché poi. Non ero davvero quello che si definisce una bellezza, coi miei capelli color topo e i miei banalissimi occhi marroni. Il mio fisico poi non era niente di che, ero snella, questo sì, ma senza forme provocanti che potessero far girare la testa ai ragazzi.

Probabilmente questo Tyler mi dava il tormento giusto perché ero la “nuova”, l’ultima arrivata, e sicuramente voleva fare il gallo coi suoi amici vantandosi di essere stato il primo ad aver marcato il territorio.

A Charlie non avevo detto nulla di questo tizio, era troppo iperprotettivo, avrebbe finito con lo sparargli, e io non volevo creare caos; ero scappata a Forks per poter vivere in pace. Molto diplomaticamente mi ero quindi rinchiusa in casa da metà agosto, fingendo un’influenza,e aspettando che arrivasse settembre, quando sarebbe cominciato il liceo.

Non so nemmeno come, ma al mio primo giorno di scuola mi ritrovai bloccata in un angolo un po’ appartato del parcheggio con Tyler che diceva un mucchio di sciocchezze, che ascoltavo solo a metà, certa solo di una cosa: il suo sguardo non mi piaceva. Non mi piaceva per niente, era troppo smile a quello sguardo.

Per fortuna in mezzo a tutto quel blaterare gli squillò il cellulare, guardando il display mi disse che doveva proprio rispondere, ma che sarebbe tornato da me in pochi minuti… io pensai freneticamente, e decisi di scappare… già, ma dove? Correndo, raggiunsi lo spiazzo, almeno qui se mi fosse successo qualcosa qualcuno mi avrebbe aiutato.

Poi all’improvviso lo vidi, e rimasi senza fiato. Era appoggiato ad una Volvo grigia, intento a riordinare i suoi libri, ed è bellissimo.. Capelli color bronzo spettinati, occhi color miele, carnagione pallida e un fisico da modello. I nostri sguardi si incrociarono per un istante, ed una scossa mi attraversò tutto il corpo. Sentivo Tyler che si avvicinava, e presi una decisione irrazionale, mi avvicinai, mormorandogli pianissimo uno “scusami” e, alzandomi in punta di piedi, poggiai le mie labbra sule sue, pianissimo, aspettando che lui mi scostasse in malo modo. Mentre aspettavo, mi accorsi che era davvero freddo, gelido, ma questa cosa non mi dispiaceva, tutt’altro… mi stupii. Fece scivolare una mano lungo la mia schiena e l’altra tra i miei capelli. Io scioccata, decido di abbandonarmi all’istinto, e all’improvviso il nostro bacio si trasformò in qualcosa di più…

Non ci credo!! Sto dando il mio primo bacio ad uno sconosciuto… ma ne vale la pena. Mi stringevo a lui sempre più forte, ma sembrava non accorgersene.

Sentendo Tyler avvicinarsi aprii gli occhi terrorizzata e quell’Adone era lì a fissarmi, capisce e raccoglie la mia preghiera muta, perché mi accarezzò dolcemente la guancia e mi abbassò le palpebre con delicatezza, continuando a baciarmi.

All’improvviso Tyler arrivò, e dopo un attimo di silenzio urlò: “Bella Swan, te la farò pagare, vedrai!! Ti renderò la vita un inferno!!”

Dopo che si allontanò, mi staccai da lui a malincuore e gli balbettai: “S-s-scu-scusa i-i-io n-non so c-c-osa mi sia p-p-preso,” e dopo un respiro profondo,con voce più ferma: “ grazie davvero, non sai da cosa mi hai liberato” scappando via.

Ricordando tutto, scappai in bagno, dove mi sciacquai la faccia, e mi avviai verso il laboratorio di biologia cercando di passare il più inosservata possibile.

Una ragazza gentile, Angela Weber, che avevo incontrato un paio di volte al supermercato, mi mostrò i mio banco, ancora vuoto. Ero curiosa di sapere chi fosse il mio compagno, e aspettando che arrivasse tirai fuori i libri dallo zaino.

All’improvviso sentii l’odore celestiale di poco prima e alzando lo sguardo lo vidi. Era lui. Mi guardava con uno in maniera indecifrabile, ma con un vago sorriso su volto. Io arrossii. Bene, almeno non mi odiava. Feci un respiro profondo e mi preparai a parlare.

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: MaryCullen