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Autore: francesca Cyrus    28/12/2014    1 recensioni
La parola amore? No, miley non la conosceva affatto. Lei voleva solo divertirsi, godersi la vita senza legarsi a nessuno, in fondo lei lo poteva fare, era bella e aveva 17 anni, praticamente tutta la vita davanti.
Harry Styles, un ragazzo a cui non interessava se faceva piangere le ragazze. Le faceva innamorare e poi le lasciava sole dopo che gli avevano dato ciò che voleva, rompeva le mille promesse e se ne fregava.
Ma cosa succede se lui decide di far innamorare una ragazza che l'amore lo odiava , come , d'altronde, odiava anche il ragazzo stesso?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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MILEY'S POV

 

 Il sabato sera arrivò, io ero davanti allo specchio e non riuscivo a decidere cosa mettermi. Harry non mi voleva dire dove mi avrebbe portato, quindi non sapevo se dovevo essere elegante o no. " secondo me se ti metti i pantaloncini neri con sopra la maglia bordeaux sei sia elegante sia come dire...normale(?)" disse Emily indicandomi dei vestiti sul letto. Con lei avevo stretto una bella amicizia, gli avevo raccontato di come era andata con Zayn quella sera e provai a descriverle la faccia epica di Harry; ridemmo tutta la sera, poi lei mi disse che aveva una piccola cotta per il moro e io l'avrei aiutata a tutti i costi. Ritornando ai vestiti non mi sembrava male l'idea della mia amica, quindi corsi in bagno e mi preparai, non mi truccai troppo ma mi misi solo mascara e matita nera. Uscì dal bagno e andai davanti allo specchio grande mi guardai, la maglietta era corta e lasciava vedere poco la pancia, i pantaloncini erano corti neri a vita alta, e poi indossavo le vans, si poteva andare. Bussarono alla porta e andai ad aprire e mi ritrovai Harry davanti, per mia fortuna non era vestito elegante. Mi sorrise e io ricambiai " sei stupenda" disse quasi sussurrando, io ampliai il mio sorriso e abbassai lo sguardo e gli dissi " grazie " " andiamo?" chiese lui "certo" risposi; percorremmo tutto il corridoio e poi arrivammo all'entrata della scuola. Andammo al parcheggio ed entrammo nella  sua macchina e poi partì. Per i primi dieci minuti c'era silenzio, anche piuttosto imbarazzante, poi io dissi " dove stiamo andando?" lui sorrise tenendo lo sguardo sempre fermo sulla strada " è una sorpresa, quindi non te lo dirò " disse prima di lanciarmi uno sguardo divertito. Io mi finsi offesa il che lo fece ridere E poi scoppiai a ridere anche io " hai una bella risata" mi disse lui " anche tu" risposi sorridendo " quanto manca?" chiesi io impaziente, trovavamo in un posto sperduto nel nulla, un bosco per essere precisi, gl'alberi erano altissimi e oscuravano il cielo notturno. "Ecco qua siamo arrivati" disse lui fermando la macchina nel bel mezzo del bosco. Io lo guardai e dissi " non vorrai stuprarmi vero?" lei rise e poi disse " no, ti voglio far vedere un posto " poi aprì il suo sportello e scese e venne ad aprire il mio e scesi anche io. Poi mi prese la mano ed iniziammo a camminare tra gl'alberi che sembravano tutti uguali. Ma a quanto pare questo bosco aveva una fine e ci ritrovammo in un prato enorme verde senza un albero. Il prato era tagliato in due da un piccolo fiumiciattolo, il panorama era stupendo, io amavo la natura e pensavo ci saremmo fermati lì invece no.
Attraversammo tutto il prato senza dire una parola, eravamo mano nella mano e continuavamo a camminare. L'erba era alta e mi sfiorava il ginocchio, faceva freddo e mi diedi un calcio mentalmente per non essermi vestita più. Un brivido di freddo mi percorse la schiena e Harry se ne accorse quindi mi strinse a se facendo combaciare la mia schiena con il suo petto cercando di riscaldarmi. Io sorrisi e arrossí leggermente sulle guance. Non ero abituata a questo tipo di attenzioni da un ragazzo. Poi mi giro in modo che porte guardo in faccia, unì le sue mani dietro la schiena e disse " va meglio?" mi sorrise, e cavolo non mi ero mai accorta del suo sorriso.
Era stupendo, mi dava sicurezza e mi fece sorride anche a me. " si grazie " e vogliamo parlare dei suoi occhi? Erano talmente belli che non riuscì a sostenere
 lo sguardo e iniziai a guardarmi le scarpe, erano veramente interessanti. Lui mi alzò il mento con le dita e mi avvicinò ancora a lui , mi guardava fisso negl'occhi senza togliere un secondo lo sguardo, non mi rendevo conto della vicinanza fin quando il mio naso sfiorò il suo. In fondo lo avevo già baciato, non ci sarebbe stato nessun problema a rifarlo, ma non volevo constatare se questa affermazione era vera, almeno non oggi. Quindi mi allontani di qualche centimetro e dissi " ora va meglio " lui mi sorrise e poi mi riprese per mano e continuammo a camminare, fini a quando non ci fermammo, dovevamo per forza visto che c'era uni strapiombo. Lui si sedette lì a terra e mi indicò di fare lo stesso, poi si sdraiò e disse " guarda il cielo " lo guardai, e vidi uno spettacolo di luci, ci saranno state milioni di stelle quella sera, e si vedevano così bene che potevo contarle una ad una. Trattenni il respiro e guardai in silenzio il cielo notturno " quando ero piccolo mio nonno mi portava qui, ci sdraiavamo e lui mi raccontava la storia delle stelle." io lo guardai in modo strano e poi sorrisi " le stelle hanno una storia?" lui sorrise di rimando e disse " ognuna di esse ne ha una, guarda ad esempio quella" e ne indicò una molto luminosa proprio sopra di noi " da sola sembra come le altre, ma se immagini una linea che unisce quella a quella e poi a quella e così via si forma l'ariete il segno zodiacale" cercai di vedere la linea ed era veramente così, vedevo l'ariete e sorrisi immediatamente " wow" sussurrai sorpresa "tu di che segno sei?" mi chiese lui senza distogliere lo sguardo dal cielo "sagittario" risposi lui sorrise e disse " eccolo " e mi indicò con la mano le stelle che formavano la costellazione io sorrisi ancora e fissai la costellazione pensando a quanto le stelle parlassero delle persone. " mio nonno mi diceva sempre che le stelle sono quella cosa che sei sicura che ci saranno sempre, magari una notte è nuvoloso e non le vedi, ma sei comunque sicuro che dietro le nuvole le stelle ci sono, e ci sono per essere guardate, ci sono per farci credere comunque in qualcosa. Mio nonno inventava anche tante cazzate. Diceva che le stelle erano i gioielli delle persone innamorate, il panorama perfetto per un bacio. Ecco questa è una cazzata perché se un bacio è bello, lo è ovunque. " disse con uno sguardo pensieroso mentre fissava il cielo. Sembrava parlasse più a se stesso che a me. Come se cercava di ricordare, anche se faceva male. " perché mi stai dicendo tutto questo? Perché proprio a me?" chiesi io " perché tu mi hai detti che non ti piace ciò che hanno tutti, e questa parte di me non la ha nessuno"

   
 
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