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Autore: Svazzi    28/12/2014    2 recensioni
Raccolta di Shot ispirata a "30 Days"
Dalla seconda shot
Harry era davanti a me, i capelli appiccicati al viso, le guance arrossate per lo sforzo e le labbra semichiuse mentre cercava di riprendere fiato e mi guardava, mi guardava con quegli occhi magnetici e trasparenti, mi guardava facendomi sentire nuda e indifesa, mi guardava impedendomi di respirare regolarmente e impedendo al mio cuore di tornare al suo battito ideale e, in un attimo, le sue mani furono sulle mie guance e le sue labbra sulle mie. Tutto si fermò in quel momento, c’erano solo le sue labbra, delle quali sentivo il sapore per la prima volta, e le sue mani che infiammavano le mie guance.
Non c’era niente, c’era solo Harry, con il suo tocco delicato e il suo bacio al sapore di menta.
Interruppe il bacio facendomi sentire improvvisamente vuota, come se all'improvviso mi mancasse un organo o un arto, ma appoggiò la fronte sulla mia e i nostri occhi si fusero insieme creando un bellissimo miscuglio di azzurro e verde, rimase a guardarmi come se avesse davanti l’oggetto più prezioso che avesse mai visto.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Harry e Claire'
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Ero seduta alla mia scrivania a completare un disegno quando all’improvviso sentii dei rumori alla finestra, confusa andai a scostare le tende e vidi Harry in cortile che mi sorrideva e mi salutava con la mano. Aprii la finestra con il sorriso «Ciao amore» mi fece venire il batticuore con solo due semplici parole «Ciao Harry, che ci fai qui?» chiesi divertita vedendolo con le guance arrossate per il freddo e i capelli scompigliati dal vento. Era bellissimo e ancora non mi capacitavo di come fosse possibile che esistesse una persona come lui «Devi scendere, devo farti vedere una cosa» sembrava un bambino la notte di Natale, sprizzava felicità e gioia da tutti i pori «Arrivo subito».

Quando arrivai in cortile, senza esitare, allacciai le braccia al suo collo e incollai le labbra alle sue. Non ne avevo mai abbastanza, sarei rimasta a baciare Harry per ore, forse anche per giorni, era tutto ciò di cui avevo bisogno «Ciao amore» sussurrò quando ci staccammo, mi mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio e mi accarezzò la guancia con la mano ruvida a causa del freddo invernale.
Stavamo insieme da circa sette mesi ormai ma la vicinanza di Harry mi impediva ancora di respirare, vederlo era ogni volta come la prima e quando  mi sussurrava che mi amava o mi chiamava ‘amore’ sentivo le farfalle nello stomaco e sentivo il cuore battere come un tamburo.
«Dove andiamo?» chiesi prendendogli la mano e lasciandogli un bacio sulla fossetta sinistra ben pronunciata grazie al fantastico sorriso che illuminava il suo viso «Questa è una sorpresa, ma dovrò bendarti».
Mi trascinò alla sua macchina, non appena mi sedetti sul sedile del passeggero si tirò fuori dalla tasca una di quelle bandane che usava per tenersi indietro i capelli «Odio doverti coprire gli occhi, ma non puoi vedere dove andiamo» mi lasciò un bacio sul naso prima di legare delicatamente la bandana dietro la mia testa. Il suo odore impresso in quel pezzo di stoffa invase subito le mie narici e cominciò a girarmi la testa, era il profumo più buono che avessi mai sentito, mi lasciò un altro bacio sulla guancia prima di chiudere la mia portiera e salire dalla parte del guidatore.

Ero nervosa, i miei sensi erano tutti in allerta, era orribile non riuscire a vedere nulla. La mano di Harry appoggiata alla mia gamba mi rendeva leggermente più tranquilla. Lo sentii ridacchiare «Cosa c’è da ridere?» chiesi un po’ scocciata, odiavo non capire dove fossimo né dove stessimo andando. Cosa voleva mostrarmi? «Quanto è frustrante non vedere?» mi chiese divertito scoppiando poi in una fragorosa risata, sbuffai e incrociai le braccia al petto, si permetteva anche di prendermi in giro «Abbastanza frustrante, manca molto?» la macchina si fermò, Harry prese la mia mano e mi lasciò un bacio sul palmo «Siamo arrivati piccola».
Aspettai che venisse ad aprirmi la portiera e mi aiutasse a scendere dalla macchina, mi prese una mano e mi passò un braccio attorno al fianco per aiutarmi a camminare senza cadere nei miei stessi piedi.
Sentii delle chiavi infilate in una toppa, dovevamo essere entrati in un edificio. Salimmo delle scale e sentii altre chiavi «Harry dove siamo?» chiesi quando mi fece avanzare e chiuse la porta alle nostre spalle.
Le sue dita cominciarono ad armeggiare con il nodo dietro alla mia testa, quando finalmente fui libera di guardare sbattei le palpebre un paio di volte per abituarmi all’improvvisa luce.
Mi guardai intorno, eravamo in un appartamento che io non avevo mai visto, ordinato e ben arredato «Dove siamo?» chiesi ad un Harry visibilmente eccitato con un sorriso che andava da un orecchio all’altro «Benvenuta nel mio nuovo appartamento».
Ero a bocca aperta, non mi aveva detto di aver preso un appartamento per conto suo. Mi prese le mani e mi trascinò per tutta la casa facendomi fare un piccolo tour.
Non era eccessivamente grande, ma era accogliente e ordinato, soprattutto era di Harry e c’era il suo tocco personale.
Prima viveva da Louis, ma si vedeva che quella casa non gli apparteneva, questa invece era sua: i mobili; i cd sistemati ordinatamente nella libreria; le foto, tra cui qualcuna che ritraeva me o noi due insieme; il pianoforte in un angolo del salotto e la chitarra in camera sua.
Era perfetta «Quando l’hai arredata?» chiesi continuando a guardarmi intorno incredula di come fosse possibile che avesse un appartamento tutto suo «Ho pagato la caparra da prima ancora che stessimo insieme, piano piano ho comprato i mobili e ho sistemato tutto». Si tolse il cappotto e aiutò me a togliere il mio, li mise a posto sull’appendiabiti e mi trascinò sul divano facendomi sedere in braccio a lui «Dove hai trovato tutti i soldi?» chiesi incredula, non era possibile che avesse fatto tutto da solo «Beh, è da quando mi sono trasferito a Dover che raccolgo i soldi per comprarmi una casa, ho comprato i mobili da solo e ho pagato la caparra, ma mia madre mi aiuterà con il mutuo, non è una zona troppo costosa questa per fortuna e tra un pochi anni questa casa sarà ufficialmente mia» mi spiegò. Annuii e mi appoggiai al suo petto lasciandomi cullare e stringere dalle sue braccia possenti.
Forse quella era casa di Harry, ma Harry era casa mia e ogni volta che mi stringeva mi sentivo bene e sentivo che tutto andava al posto giusto «È fantastica» sussurrai lasciandogli un bacio sul collo «Ti piace?» mi chiese tenendomi stretta al suo petto, come se potessi svanire da un momento all’altro, come se potessi andare via, ma non sarei mai andata via da lui «Si, la casa è bella, ma la cosa più bella è che hai finalmente trovato la tua indipendenza. Se me l’avessi detto ti avrei aiutato almeno ad arredarla» scosse la testa e mi diede un bacio sulla fronte «Volevo farlo da solo e poi non ti avrei mai disturbata per aiutarmi. Sai, sei la prima a cui la mostro» sorrisi, gli presi la mano e cominciai a giocare con i suoi anelli come facevo sempre. Ero stata la prima a cui aveva pensato, la prima a cui aveva mostrato la casa che aveva ottenuto con tanti sacrifici e che ora guardava con un bagliore di fierezza negli occhi.
Vederlo così felice di aver raggiunto un obiettivo mi riempiva il cuore di gioia, per qualche strano motivo era sempre insicuro di se stesso e delle sue capacità, ma lui valeva molto più di quello che credeva e magari questo nuovo appartamento avrebbe risollevato un po’ la sua autostima «Sono fiera di te» dissi guardandolo negli occhi, e lo ero davvero, ero fiera che avesse lavorato tanto per ottenere l’indipendenza da lui tanto agognata.
Mi guardò con i suoi occhi limpidi e trasparenti che con la luce bianca del cielo plumbeo che penetrava dalle finestre sembravano più chiari del solito «Questo è tutto ciò che avevo bisogno di sentire» mi baciò senza darmi il tempo di rispondere, mi adagiò sul divano e si mise sopra di me.
Le sue mani cominciarono a vagare sotto il mio maglione pesante, erano calde nonostante la temperatura fuori fosse quasi sotto lo zero, dei brividi cominciarono a salire lungo la spina dorsale quando le sue labbra si posarono delicatamente sul mio collo e mi lasciarono una scia di baci leggeri.
Sentivo il cuore scoppiare, era possibile amare così tanto una persona? Desiderare un contatto così intimo con questa e condividerci tutto?
Mi sentivo sopraffatta da tutte quelle emozioni che provavo, ero spaventata perché sapevo che se tutto questo fosse finito io ne sarei uscita distrutta, ma Harry era la cosa migliore che mi fosse mai capitata e le sue mani che toccavano parti del mio corpo che non erano mai state concesse a nessun altro sembravano al posto giusto, stavano facendo quello che dovevano fare.
Ero nata per stare con lui, ero nata per sentire le sue parole dolci sussurrate al mio orecchio e sì, più volte sono stata incerta sui suoi veri sentimenti, ma non perché lui non mi avesse dimostrato quanto ci tenesse a me, piuttosto perché era pressoché impossibile che un angelo come lui si fosse innamorato di me.
«Avrei voluto inaugurare la casa con una cenetta romantica, ma preferisco questo» mi sorrise sfilando poi definitivamente l’indumento che ricopriva la parte superiore del mio corpo. Rabbrividii al contatto con la pelle fredda del divano che si incollò subito alla mia schiena, ma sapevo che presto non avrei più sentito freddo.
Il corpo di Harry troneggiava su di me, slacciai la sua felpa che subito si tolse per lanciarla da qualche parte nel salotto e senza esitare si sfilò la maglietta.
Avevo imparato ad amare ogni singolo tatuaggio che ricopriva la sua pelle, guardai il petto tonico e gli addominali appena pronunciati e pensai che mi sarei sempre sentita al sicuro vicino a lui.
«Ti amo» sussurrai accarezzando con la punta delle dita i contorni della farfalla tatuata sull’addome, sentii i brividi sotto al mio indice e alzai lo sguardo su di lui.
Mi guardava, anzi no, mi contemplava. Sembrava che stesse ammirando una statua in un museo greco, ma quello sguardo di adorazione era riservato a me e non ad una statua. Ero lusingata e imbarazzata, quelle iridi verdi e fredde erano fisse su di me e mi facevano sentire scoperta, non dai vestiti, ma come se avessero  scavato la superficie e ora stessero studiando la mia anima «Ti amo anche io Claire».

Mi baciò l’interno del polso, come faceva sempre dopo aver fatto l’amore con me, e si adagiò sui cuscini del divano «Non c’era modo migliore di cominciare la mia vita in questa casa» disse ridacchiando, risi anche io compiaciuta di sentire un suono così bello uscire dalle sue labbra «Grazie per avermi portata qui, per averla mostrata a me prima di mostrarla agli altri» mi baciò tra i capelli «Sei l’unica con cui voglio condividere la mia vita, sei una delle ragioni per la quale ho voluto fare in fretta e finire di sistemare questa casa. Voglio che questo sia un rifugio sicuro per te, voglio che tu venga qui e ti senta a casa tua perché questa non è casa mia se non ci sei tu» sospirai sentendo improvvisamente un peso sul petto e un nodo alla gola, gli baciai il petto all’altezza del cuore «Sei tu il mio rifugio sicuro Harry» mormorai prima di chiudere gli occhi e lasciarmi cullare dalle sue carezze e dal battito del suo cuore.

 

Allora, premetto che dall’inizio di ottobre che non pubblico, ma ho una spiegazione per tutto ciò: avevo perso l’entusiasmo, mi sembrava che la raccolta non fosse apprezzata e mi dicevo “Se non piace, perché pubblicarla?” e la penso ancora così, davvero … Poi però ho pensato che avevo due shot pronte e almeno quelle potevo pubblicarle, così mi sono decisa. Pubblicherò le ultime due shot scritte (cioè questa e un’altra) e poi non so cosa farò. Sono molto legata a questi due personaggi e dopo aver scritto la shot per Natale mi è tornata la voglia di scrivere di loro due.
Non so quando verrà pubblicata l’altra, nel frattempo ringrazio già chiunque avrà avuto la voglia di leggere e lasciare una recensione per questa shot!

Vi lascio tutti i miei contatti :)
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ImSil

Vi lascio anche il link di una shot che ho scritto per Natale:
Merry Christmas”
Un bacio e alla prossima
Sil

 

   
 
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