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Autore: Catecarlicuk    28/12/2014    4 recensioni
«Avanti, dillo. Si vede lontano un miglio che non aspetti altro».
E Naruto non si trattiene, ha gli occhi liquidi, il cuore che sta per scoppiare e il sorriso più luminoso che abbia mai fatto, quando «Okaeri, Sas'ke» dice, e non importa se sia troppo evidentemente felice.
Perché Sasuke sorride, prima di rispondere.
«Tadaima, usuratonkachi».
[Finale alternativo in SasuNaru all'OOC e caramello]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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 Sono passati mesi dalla fine della Guerra, e Naruto ha ormai adottato una totale dimestichezza col suo braccio artificiale; piega il gomito, si stiracchia, snoda le dita, stringe, afferra e le intreccia alle gemelle della mano intatta, quella che è ancora rivestita di pelle e carne in rilievo alla robustezza delle ossa. Tutto sommato va bene, quella condizione, poteva andargli peggio, rimettendoci qualcos'altro, perciò non se ne lamenta. 
 Solo che gli manca
 La sensibilità, il tepore sui polpastrelli, la consistenza morbida di un viso, la setosità dei capelli fra le dita, la durezza di una ciotola calda di ramen appena cotto, magari da Teuchi. Anche una comunissima stretta, nel presentarsi o riconoscersi; può farlo con la sinistra, ma quello è un palliativo, un effetto placebo che non è e non sarà mai la stessa cosa. Naruto ha la triste fortuna di sperimentare la concreta sensazione di quella mancanza un giorno come tanti altri, l'ennesimo in cui la capigliatura bionda fa capolino alle grandi porte d'ingresso di Konoha, in attesa, e forse è solo un'impressione che ne riflette una corvina in risposta in lontananza. 
 È questione di attimi insolitamente quieti per capire che non lo è; l'uno aspetta, l'altro avanza, e man mano che il tempo scorre i tratti del volto familiare acquistano nitidezza, palesando i lasciti che quei mesi hanno impresso nell'epidermide con solchi decisi. Altri, invece, rifuggono il mutare, mostrandosi fieramente intatti come in memoria se li era scolpiti. 
 Sente il cuore battere ovunque, Naruto, nelle orecchie, nella gola, nell'amplificata difesa del suo petto, nelle vene del braccio che ancora percepisce, ed è in un battito di ciglia che si lascia sfuggire che la figura colma l'ultimo spazio di distanza in un mal celato balzo fine alla fretta.
 Una smorfia delinea la faccia baffuta del giovane eroe della Foglia quando all'emozione si aggiunge una nota nostalgica, come se quella situazione fosse già avvenuta, predestinata a ripetersi, perché quel ghigno lo riconoscerebbe anche a distanza d'anni ed è certo che quello neanche un rintocco incessante d'istanti trascorsi sarà in grado di scalfirlo. Eppure sembra assurdo talmente è inaspettato, e quando è sul punto di chiedersi se quello è un miraggio, la sua voce beffarda e grave lo riporta a galla nella conferma che non è altri che un sogno, in cui due arti privi di consistenza si riconoscono e il calore torna dove i nervi covavano inerzia, le falangi affondano nei reciproci incastri e i palmi aderiscono nella ricerca di una completezza che può scaturire solo da quell'adesione.
 Il sogno di chi ti attende sulla soglia di casa per anni ed ogni secondo trascorso scivola via silenzioso, come se non fosse mai passato, già quando imbocchi la via di ritorno.
 «Avanti, dillo. Si vede lontano un miglio che non aspetti altro».
 E Naruto non si trattiene, ha gli occhi liquidi, il cuore che sta per scoppiare e il sorriso più luminoso che abbia mai fatto, quando «Okaeri, Sas'ke» dice, e non importa se sia troppo evidentemente felice.
 Perché Sasuke sorride, prima di rispondere.
 «Tadaima, usuratonkachi». 



 Un finalmente è sottinteso.










...eeeetto~
Ho r
iletto gli ultimi due capitoli in cerca di senso al finale, che magari me l'ero perso per strada. 
Inutile dire che abbia fallito miseramente ma neanche me ne stupisco.
Whatever, Sasuke parte, Naruto gli ridà il coprifronte e chissà che fine fa. Kishimoto è un patito del time-skip, what else?
E niente. Volevo farla triste, invece lo è meno di quel che m'aspettassi. 510 parole d
boh.
Ovviamente per me Sasuke torna per Naruto.
Il titolo mi è stato gentilmente suggerito da una persona a caso su Omegle. Seriamente. Grazie del contributo, Stranger, perché adoro il significato che quelle sei parole racchiudono: Ogni cento metri il mondo cambia. Ed è vero, dannatamente vero. Quanto un passo possa cambiare, quanto significhi percorrere strade ignote, andare avanti nell'incertezza. E tornare a casa, anche se di cento metri Sasuke ne ha visti tanti, e le cose tra loro non sono veramente mai cambiate.
• Non so se davvero il braccio artificiale non abbia sensibilità a questi livelli (che so, ci sono tante di quelle tecniche...).
• Sono passati mesi perché mi piacciono i lunghi arrivederci.
È sufficientemente OOC perché io me ne vada. 
Il secondo capitolo della long arriverà a breve, scusate ma le feste natalizie risucchiano via l'anima. =w=
A propos
ito, buone vacanze!
Un bacio, alla prossima!
 
   
 
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