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Autore: Jhonny8699    28/12/2014    0 recensioni
Sono passati 15 anni dalla comparsa di Jitzuko e Fuu alla Foglia, e dagli eventi ad essi collegati; molte cose sono cambiate e i nostri eroi hanno messo su famiglia ed hanno dei figli. Ma i pericoli sono dietro l'angolo, e la nuova generazione di ninja dovra affrontare nuovi nemici, tecniche incredibili, e poteri nuovi ed inimmaginabili, mentre un personaggio ormai creduto scomparso fa il suo ritorno.
N.B.: Questa fanfic non tiene conto degli avvenimenti successivi allo scontro con Kaguya Ootsutsuki.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Nagato Uzumaki, Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 2: Orudo-sensei

“Kishima, sveglia, oggi dovete incontrare il vostro sensei”, urlò Fuu dalla cucina, “ancora 5 minuti, mamma”, le rispose la figlia. Fuu allora si rivolse a Jitzuko, seduto su una sedia accanto al tavolo, mentre leggeva il giornale di Konoha, sorseggiando il suo caffe, “ci pensi tu ?”, “si” rispose lui, ed il braccio schelettrico del Susano’o gli uscì dalla schiena, passò attraverso il soffitto sbucando proprio sotto il letto di Kishima, ribaltando il materasso e buttandola per terra. Appena si fu rialzata, la ragazza urlò “dannazione papà, quante volte devi usare questa tecnica ancora ?”, “ogni volta che dirai “ancora cinque minuti”!”, “se vi dico che mi alzo tra cinque minuti , vuol dire che mi alzo tra cinque minuti !!!”, “l’ultima volta che ti abbiamo dato corda ti sei alzata a mezzogiorno, solo perché ti ho mandato uno dei sudditi di Ryuzuko a svegliarti, altrimenti ti saresti alzata all’ora di cena”, “è stato un’incidente, e comunque è successo solo quella volta”, “assieme alle altre 4 volte nel corso degli ultimi 2 anni” aggiunse la madre mentre riponeva i piatti puliti nella credenza, “d’accordo, lasciamo stare” disse Kishima, ormai giunta in cucina, mentre si legava il coprifronte intorno al collo, poi aggiunse “a proposito, papà, sai chi è il nostro Jounin ?”, “so che si chiama Orudo, ma non l’ho mai visto, però so che ha molta esperienza”, disse Jitzuko, abbassando un lembo del giornale e guardando la figlia, “Orudo, che nome strano !”, disse lei, poi cominciò a mangiare. Dopo aver finito uscì di casa salutando i genitori e si diresse all’accademia, dove incontrò Minato ed Itachi.

Passarono diverse ore, e i tre erano rimasti l’unico gruppo senza sensei. Minato era seduto in uno dei banchi con la sua solita espressione indifferente e dignitosa, la sua postura perfetta e le braccia conserte; Itachi, invece, era sdraiato su di un tavolo, con le braccia dietro la testa ed il coprifronte calato sugli occhi, probabilmente assopito, mentre Kishima stava ritta fissando la porta e battendo il piede per terra, con impazienza. Ad un certo punto la ragazza stava per mettersi ad urlare, quando sentirono un rumore di passi lenti provenire da fuori. A quel punto Minato girò la testa verso la porta, Itachi alzò il coprifronte quanto bastava per vedere con l’occhio sinistro, mentre Kishima si era appoggiata alla cattedra, tamburellando le dita sulla superficie di legno, cercando di sembrare meno tesa possibile. La porta si aprì lentamente, e i tre si trovarono davanti ad un signore anziano, con una lunga barba bianca, vestito con un vecchio kimono polveroso, appoggiato ad un bastone. I tre genin cercarono di rimanere calmi, mentre il vecchio disse “salve, io sono Orudo, e sono il vostro maestro”, “salve io sono Kishima, è un piacere conoscerla”, disse la ragazza, reprimendo lo sdegno e la rabbia, mentre, nella mente, lanciava ogni tipo di insulto all’Hokage, “il piacere è mio, allora, che ne dite di andare da qualche altra parte ?”, “va bene” disse lei, mordendosi la lingua.

Dopo tre ore di camminata arrivarono al campo d’addestramento, dove Kishima aiutò Orudo a sedersi su un tronco d’albero tagliato; “bene, ora che siamo arrivati, che ne dite di presentarvi ? Ditemi il vostro nome, cosa vi piace, cosa non vi piace e le vostre aspirazioni”, “d’accordo” rispose la ragazza, ormai calmatasi “io sono Kishima Uchiha Senju e appartengo sia al clan Uchiha, sia al clan Senju; il mio cibo preferito sono i biscotti al cioccolato che fa mia mamma, mentre detesto il caffe, perché lo trovo disgustoso; il mio sogno è quello di diventare la più forte Kunoichi del villaggio, in modo da poter superare anche il quinto Hokage”; a quel punto Orudo rivolse lo sguardo verso Itachi, che si sgranchì un po’ le ossa, poi disse “io sono Itachi Uchiha, e sono il figlio di Sasuke Uchiha e Sakura Haruno, entambi allievi di due dei leggendari Sannin, Orochimaru e Tsunade, cosa che mi rende molto fiero; mi piacciono molto le armi, soprattutto le spade di mio padre, e anche i serpenti che può evocare grazie alla tecnica del richiamo, che ha promesso di insegnarmi più avanti; odio il canto ed il ballo, perché li trovo ridicoli; il mio sogno è di superare mio padre e diventare un abile spadaccino”. Il vecchio si rivolse infine a Minato, che cominciò “il mio nome è Minato Hyuga, e sono il figlio dell’Hokage, non ci sono cose che preferisco, e nemmeno che non mi piacciono, ma detesto mettermi in ridicolo e mettermi in posa prima dei combattimenti; non ho nemmeno un sogno, visto che so che diventerò il capo del clan Hyuga, e questo mi basta”. Dopo aver ascoltato i ragazzi, Orudo disse “bene, ora possiamo dire che la squadra 7 è pronta a iniziare, vedrete che ci divertiremo insieme”.

Da quel giorno il team 7 svolse missioni di ogni genere: recuperi di animali, strappare le erbacce, consegne a domicilio, ecc.. Ogni volta, però, Orudo se ne andava prima, con la scusa di dover prendere le pillole o di dover svolgere delle commissioni, lasciando ai tre ninja il compito di far rapporto all’Hokage, con cui ogni volta si lamentavano, senza ottenere alcun risultato.

Le cose andarono avanti per circa un mese, fino a quando…

Nota dell’autore:

Ebbene si, vi lascio sulle spine, ma non per molto.

Devo ammettere che questo capitolo è leggermente noioso, ma nel prossimo capitolo ci sarà una grossa sorpresa.

Nel frattempo vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo: “Capitolo 3: Un’azzardo”.
   
 
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