... due cuori ed un bagno
- Ehi, Zoro – Sanji gli
fece alzare lo sguardo verso di lui.
- Che c’è? – chiese Zoro
prima di vedere Sanji iniziare ad allentarsi la cravatta con uno sguardo
ambiguo negli occhi.
- Che diavolo...- sussurrò
interrogatorio lo spadaccino sentendosi accaldare improvvisamente.
- Facciamo un gioco... ti
va? – la voce di Sanji era diventata d’improvviso suadente e calda.
- Prima ti ho
interrotto... vorrei che tu continuassi da dove hai lasciato – Sanji si sfilò
la cravatta e la lanciò verso Zoro. Quest’ultimo l’afferrò sorridendo
maliziosamente. Stava per andare verso di lui, quando con un piede il cuoco lo
spinse indietro
- No Zoro, non hai
capito... io voglio che tu continui... ma da solo –
Il biondo si morse un
labbro sbottonando i primi bottoni della camicia.
- Non vorrai che io... –
Zoro era perplesso da quella richiesta, ma Sanji non era nuovo a quel tipo di
“giochi”, come li chiamava lui. Avrebbe preferito fare una cosetta a due alla
vecchia maniera, ma dopotutto, l’idea di lasciare che Sanji lo guardasse mentre
si toccava... un po’ lo eccitava. Anzi lo eccitava parecchio.
Il cuoco intanto aveva
sbottonato completamente la camicia e iniziato ad accarezzarsi il collo e il
petto.
- Avanti spadaccino...
cosa aspetti – sussurrò con la sigaretta a fior di labbra.
Zoro sentì il sangue
ribollire. Si aprì la patta dei pantaloni e iniziò a toccarsi. Sanji sorrise e
si liberò della giacca e della camicia.
- Sarebbe tutto più
semplice se mi dessi una mano... – sospirò Zoro ancora un po’ frenato
dall’imbarazzo.
- Ma così che gioco è... –
rispose beffardo Sanji alzandosi da terra e poggiandosi spalle contro la
parete.
- Non dirmi che non sono
eccitante solo da guardare... potrei offendermi... –
Con le dita si tolse la
sigaretta dalle labbra, soffiando un po’ di fumo verso lo spadaccino.
Certo essere seduto
accanto al cesso in un piccolo bagno, con le grida di Rufy e Usopp nelle
orecchie, non era il massimo. Ma che Sanji non fosse eccitante... diavolo,
quella era un assoluta follia!
Gli occhi di Zoro presero
coraggio inchiodandosi a quelli del cuoco, che lo guardava dall’alto in basso
con un ghigno soddisfatto sulle labbra.
Poteva essere una
situazione alquanto umiliante per Zoro, ma forse era proprio questa sua
“superiorità” a renderlo così stuzzicante.
Cominciò a toccarsi sempre
di più iniziando ad ansimare. Sanji sorrise e prese un'altra boccata di fumo.
Piègò la gamba poggiando
un piede contro il muro, al quale aveva incollato le spalle. Infilò il pollice
nella cintura dei pantaloni abbassandoli un po’, quel tanto da permettere a
Zoro di eccitarsi ancora di più.
- Come mi stai
immaginando.. Zoro? – chiese facendo scorrere le dita sul suo addome nudo.
Quanto si divertiva a toruralo così...
Lo spadaccino guardava
bramoso il corpo perfetto del ragazzo, il suo petto, quegli addominali non
troppo scolpiti, ma così sexy, le labbra sensuali che baciavano avide la
sigaretta e poi... quello sguardo. Il modo in cui lo stava guardando, in cui si
stava lasciando guardare... come un oggetto, una bambola con cui
divertirsi...
Di solito era lui a
condurre le danze e non permetteva mai a Sanji di invertire i ruoli, eppure
questa volta il fatto di stare “sotto” non lo infastidiva per niente... si stava toccando
spudoratamente sapendo che l’oggetto del suo desiderio era lì, era lì e lo
stava guardando.
Che diavolo gli aveva
fatto quel maledetto cuoco ancora non lo sapeva, ma di sicuro non poteva fare a
meno di desiderarlo. Dannato...
I respiri si fecero sempre
più corti... gemeva il suo nome... si mordeva le labbra...
Benché avesse gli occhi
chiusi, poteva sentire lo sguardo di Sanji su di sé.
Stava per venire quando
sentì due labbra sul suo collo.
- Ora... lascia fare a
me... – sussurrò Sanji al suo orecchio. Zoro aprì lentamente gli occhi
trovandosi a pochi centimetri dal suo volto. Il biondo scese con la mano fino a
incontrare quella di Zoro che stringeva il suo membro. La spostò andando a
prendere il suo posto. Iniziò a muoverla lentamente sfiorando le labbra dello
spadaccino con le sue. Bastarono pochi secondi che con un lamento Zoro bagnò la
mano del ragazzo.
- Zoro... – sospirò Sanji
alquanto deluso.
- Merda! – ringhiò lo
spadaccino sbattendo la nuca contro la parete. Sanji si alzò andando verso il
lavabo per lavarsi le mani. Zoro lo guardò attraverso lo specchio che stava sul
lavello. Il biondo rideva scuotendo la testa.
- Hai detto che volevi
solo guardare... – perché diavolo si stava giustificando poi!
- No, io ho detto che
dovevi fare da solo, no che non ti avrei dato una mano dopo – Sanji rideva
guardando anche lui Zoro attraverso lo specchio.
Lo spadaccino si alzò
rimettendosi in ordine. Poi andò da Sanji. In qualche modo doveva rimediare a
quella figura da tredicenne che aveva fatto.
- Ti ho rovinato il gioco?
– chiese poggiando le mani sul lavandino, così da bloccare il corpo di Sanji
fra lui e la ceramica del lavello.
Sanji alzò lo sguardo
verso lo specchio, incrociando quello languido dello spadaccino.
Chiuse l’acqua.
- In effetti... – sospirò
poggiandosi sul corpo del ragazzo.
- Allora... dovrei farmi
perdonare...- gli baciò una spalla senza schiodare gli occhi dai suoi.
Quello specchio era
davvero un oggetto fantastico...
- Hai già in mente come
fare? – Sanji posò la mano ancora bagnata, su quella del ragazzo. L’afferrò e
lentamente la guidò fino al suo petto. La sentì accarezzarlo piano e scendere
sempre più giù fino alla cerniera dei suoi pantaloni.
- Un’ idea ce l’avrei... –
ghignò ancora lo spadaccino abbassandogli la lampo. Cominciò a muovere la mano,
accarezzando il sesso del cuoco. Qualche piccolo sospirò iniziò ad uscire dalle labbra del biondino,
che stava lasciando tutto, nelle “mani” del compagno.
- Vedo che non hai perso
il tuo tocco... – scherzò malizioso con voce estremamente erotica.
Zoro adorava vedere Sanji
eccitarsi. Il ragazzo poi, non conosceva la parola imbarazzo... non nascondeva
mai il suoi gemiti, i sensuali lamenti, voleva che Zoro sapesse come lo faceva
impazzire.
Lo spadaccino sentì il
desiderio caricare di nuovo il suo corpo. Si avvicinò di più a Sanji spingendo
il bacino verso di lui, così che anche lui potesse sentirlo.
- Ti sei già ripreso... – notò con la voce rotta
dai gemiti Sanji.
- La colpa è tua... piccolo bastardo... –
sussurrò Zoro alternando le parole a piccoli baci sulla sua schiena. Sanji sentiva
il fiato caldo del ragazzo spostargli i capelli sul collo e non poteva fare altro
che ansimare, già non bastava la sua mano che lo stava lentamente portando in estasi...
- Adoro il sapore della
tua pelle... – bisbigliò Zoro mordendogli ancora una volta il collo.
Sanji si voltò affinché la
bocca dello spadaccino assaporasse anche le sue labbra.
- Voglio sentirti
dentro... – sussurrò sulle sue labbra il biondino.
Zoro non si fece pregare. Quanto gli era
mancato quel contatto... Stava di nuovo abbassando i suoi pantaloni quando...
- Ehi chi c’è lì dentro? –
urlò Franky bussando rumorosamente alla porta. I due si voltarono verso la
porta. Sanji tentò di regolare il respiro mettendosi una mano sulla bocca. Zoro
invece non aveva alcuna voglia di fermasi.
- Tranquillo ora se ne va
– sussurrò all’orecchio di Sanji baciandolo e continuando a giocare con la sua
erezione. Ma il cuoco non era dello stesso parere. Afferrò la mano di Zoro
togliendola dai suoi pantaloni, mentre lo spadaccino insisteva di aspettare.
Franky intanto continuava
a bussare.
- Ehi si può sapere chi
cavolo ci sta dentro? Mi sto facendo sotto! –
- Andiamo Zoro rispondi –
suggerì il cuoco . Zoro scosse la testa continuando ad insistere sul fatto che
prima o poi si sarebbe stancato. Intanto le urla di Franky avevano attirato
l’attenzione di Chopper.
- Che succede Franky? –
- C’è qualcuno dentro che non apre –
- Oddio si sarà sentito
male? Ehi lì dentro chi c’è? –
Già non bastava un Franky
con le sue urgenze ora ci si metteva anche un ansioso dottore preoccupato.
Bisognava fare qualcosa alla svelta prima che quei due
buttassero giù la porta!
Sanji prese l’iniziativa
- Ehi so-sono Sanji. Tutto
bene. Esco subito –
Zoro lo guardò sbuffando.
- Ehi sopracciglio che
diavolo stai combinando lì dentro. Muoviti che non ce la faccio più -
Le lamentele di Franky
continuarono al di là della porta, mentre Chopper tranquillizzato se ne andò. Zoro
intanto continuava a tenere le mani sul lavello bloccando così il corpo del
cuoco.
- Lasciami passare –
bisbigliò il biondo tentando di evadere senza far rumore. Zoro non si spostò di
una virgola.
- Tanto non puoi aprire
ora – rispose con un tono di voce non troppo basso
Sanji si girò fronte a
lui.
- Avanti finiscila –
sussurrò ancora spingendolo sul petto. Manco a dirlo Zoro si avvicinò di più
schiacciando completamente il corpo del povero cuoco, che dovette trattenersi
dall’urlare.
- Cazzo mi stai facendo
male Zoro –
- Ehi allora cuoco! Ma quando cavolo ci metti? Fra 2 secondi butto
giù la porta – neanche Franky sembrava demordere. Eh si che dalla sua parte
aveva una certa urgenza che gli dava la forza di insistere.
La situazione era davvero
critica. Qualcuno lassù, però, parve avere pietà di loro, mandando una
provvidenziale Nami a salvarli dal peggio.
- Ehi Franky mi serve il
tuo aiuto –
- Dopo, ora ho..-
- Mi serve adesso se no
finiamo fuori rotta! –
- Ma io... –
- Muoviti subito!!! – e
per una volta il “dolce” carattere della navigatrice fu decisivo.
- Cuoco se fra cinque
minuti non sei fuori di qui me la paghi – con quella minaccia Franky si
allontanò per seguire la rossa. Sanji poté tirare un respiro di sollievo mentre
Zoro continuava a guardarlo in cagnesco per niente scosso dal casino che
avevano appena evitato.
- Meno male... – Sanji
tentò ancora di spostare Zoro.
- Sembra che per te non
sia un problema – ringhiò lo spadaccino insistendo su quella presa.
- Ma che stai dicendo? –
chiese perplesso il cuoco.
- Non ti importa nulla.
Dillo? –
- Non so di che parli,
fammi passare ora – con un calcio il cuoco riuscì ad allontanare a malincuore il
corpo dello spadaccino e a svirgolare via, mentre Zoro si spazientì ancora di più. Lo raggiunse
afferrandolo per un braccio
- Tu non vai da nessun
parte – mormorò a denti stretti continuandolo a stringere il suo polso.
- Non hai sentito Franky?
Dai se ne parla stasera – Sanji cercò di usare il suo tono più calmo. Zoro di
tutta risposta lo tirò a se baciandolo
- Ho detto che non vai da
nessuna parte – ripeté a fatica sulle sue labbra. Sanji adorava vederlo animato
da tutta quella passione, ma il pensiero di Franky era troppo presente... portò
una mano dietro la nuca dello spadaccino accarezzandolo sul collo. Avvicinò la
sua fronte alla sua.
- Stasera. Te lo prometto –
sussurrò fissandolo negli occhi. Zoro non si fece incantare però, scostò
bruscamente la sua mano allontanando il cuoco da se.
- Pensi di farmi un
favore? Lascia stare cuoco, posso farne a meno – ringhiò uscendo dal bagno e lanciandogli
un’ultima occhiataccia. Sanji sospirò un po’ amareggiato. Che palle però, alla
fine litigavano sempre per colpa di qualcun altro. Aveva capito che la rabbia
di Zoro non era dettata dal fatto che erano stati interrotti nuovamente, cioè
non solo, ma era provocata soprattutto dalla convinzione che lo spadaccino
aveva che Sanji non “soffrisse” per il loro distacco.
Andò a recuperare la
camicia e la giacca che giaceva a terra,
cercando di abbottonarsi con cura ogni bottone. Non voleva dare a pensare che
chissà che stesse facendo in quel bagno...
Ora aveva bisogno di una
scusa da rifilare a Franky, ma anche e soprattutto, di un modo per farsi
perdonare da quello zuccone verde.
TO BE CONTINUED…
Sempre
più bastarda? Eh si lo ammetto! Ma come si dice, l’attesa aumenta il desiderio...
^__^
So
anche quale domanda vi attanaglierà ora:
Riusciranno
mai questi due bei pirati a fare una sacrosanta “cosetta” in santa pace?
Lo
saprete nel prossimo capitolo...(forse) ^__^