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Autore: Horse_    28/12/2014    13 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      He, they.
Third Chapter.


Nina.

Camminiamo per le strade di Atlanta e noto con piacere che quasi nulla non è cambiato dall’ultima volta che sono stata qui, ben cinque anni fa.
Le strade sono sempre le stesse e c’è sempre tanta gente. Stefan e Joseph si guardano attorno estasiati e sono felice che questo posto piaccia anche loro. Decido di portarli in un parco, vicino all’hotel, per farli svagare un po’ e per farli divertire.
 
Non appena entrano nel parco si catapultano sullo scivolo dove ci sono anche altri bambini ed iniziano subito a giocare e a fare su e giù per tutte le giostre. Io, Candice e Kat ci sediamo su una panchina per stare un po’ in tranquillità, ma il mio sguardo è comunque posato su loro due, i miei figli.
Li amo più della mia stessa vita e farei qualsiasi cosa per loro, ho solo paura che un giorno lui possa portarmeli via.
 

«A cosa stai pensando?» mi domanda Candice.
«A nulla.» mento.
«Sei triste.» dice Kat.
«Dovrei essere felice di essere ritornata qui?» domando retorica guardando entrambe.
 

Candice scuote leggermente la testa e mi posa una mano sulla gamba.
 

«Prima o poi sarebbe accaduto, Neens.» mi risponde e vedo anche Kat annuire.
«Ne ha il diritto, Nina.» mi sussurra Kat.
«No, dopo quello che ha fatto non ne ha il diritto.» sospiro affranta, mentre la mia voce si spezza. «Ho provato in tutti i modi di farglielo sapere, anche dopo quello che mi ha detto… Ma lui… Lui non me l’ha permesso.»
«Era soltanto ferito, Nina.» continua Kat.
 

Stringo le mani a pugno fino a farmi male. Tremo leggermente, poi fulmino Kat con lo sguardo.
Ora lo sta difendendo? Perché proprio adesso? E’ sempre stata dalla mia parte.
 

«Perché io non sono stata ferita eh?» le domando con la voce leggermente alta. «E’ colpa mia?»
«No Nina, no.» mi rassicura Candice e Kat si scusa con lo sguardo. «Non è colpa tua.»
«Nina io non… Intendevo questo.» Kat mi abbraccia. «Sai che sono sempre stata dalla tua parte. Si è comportato da schifo, lo sai, ma anche lui, forse, aveva la sue ragioni.»
«Mi ha umiliata Kat, l’ha sempre fatto.» rispondo solo, con un tono di voce leggermente basso.
 

Anche Candice mi abbraccia e ci ritroviamo strette in tre, come ai vecchi tempi. Kat lo compatisce soltanto, so che è dalla mia parte.
Anche se qui non si tratta da che parte stare o di schieramenti, soltanto che fa sempre male sentire parlare di lui.
 

«Andrà tutto bene Nina.» mi rassicura Kat. «Prima o poi si sistemerà tutto.»
«Non si sistemerà più niente.» le rispondo guardando il cielo azzurro sopra di noi. «Tutto è andato perso. Io sono andata avanti, lui è andato avanti con lei. »
«Nessuna è come te, però.» risponde Candice.
«Lui ora è felice con… Lei…» sospiro leggermente ricordando il volto di Nikki, Nikki Reed. «L’ho semplicemente accettato.»
«Lo sarai anche tu.» mi sorride Kat.
 

Vedo Stefan venirmi incontro con due lacrime che gli rigano le guance. Mi alzo di scatto preoccupata, prendendolo tra le braccia. Joseph gli è subito dietro ed ha lo sguardo leggermente colpevole.
Stefan mi getta le braccia al collo ed inizia a singhiozzare più forte tenendo una manina premuta sul ginocchio.
 

«Amore mio, cos’è successo?» gli domando anche se so che molto probabilmente è caduto.
 

Stefan ha un equilibrio abbastanza precario, come me.
 

«Mi ha spinto.» mi dice smettendo per un attimo di singhiozzare. «Stavo correndo per arrivare all’altalena e lui mi ha spinto.»
 

Alzo lo sguardo su Joseph e questo lo abbassa leggermente dondolandosi sulla punta dei piedi.
 

«Joseph, vieni un attimo qui.» lo incito, ma senza arrabbiarmi.
 

Sono gemelli e si vogliono un mondo di bene, ma non passa mai un giorno in cui uno non faccia male –anche se male è una parola grossa– all’altro.
Sono fratelli ed è normale, ma questa cosa non mi piace.
 

«Quante volte vi ho detto di non spingervi?» domando ad entrambi.
 

Stefan si stacca leggermente da me tirando su con il naso. Joseph mi si avvicina e si siede sulle mie ginocchia.
 

«Tante.» rispondono.
 

Ecco, appunto.
 

«Lui ieri mi ha fatto lo sgambetto!» dice subito dopo Joseph.
«Ragazzi, dovete volervi bene. Dovete proteggervi, non farvi male. Ve lo ripeto ogni santo giorno. Siete  fortunati ad essere in due, apprezzate questa fortuna.» spiego ad entrambi.
«Ma io li voglio bene.» risponde Joseph indicando con il capo il suo gemello.
 

Gli accarezzo la testolina e gli poso sopra un bacio. Accarezzo una guancia di Stefan che ora ha smesso di piangere.
 

«Scusa per lo sgambetto, Jo.» si scusa Stefan.
«Scusa per la spinta Stef.» si scusa anche Joseph.
 

Si abbracciano entrambi ed ogni volta che lo fanno il mio cuore si riempie di gioia. Candice e Kat li osservano incantate con la bocca a cuoricino.
 

«Sono così carini insieme…» sento mormorare Candice e vedo Kat annuire.
«Vediamo cos’ha questo ginocchio…» mormoro.
 

Stefan si toglie la manina dal ginocchio e mi fa vedere la sua ferita.
E’ solo un minuscolo graffio per fortuna. Poso sopra al graffio un bacio e poi guardo mio figlio.
 

«E’ passato?» gli domando.
«Un po’.» mi risponde tenendo ancora per mano suo fratello.
«Ti passerebbe tutto se andassimo a prendere un gelato?» domando.
 

Stefan annuisce con vigore, mentre gli occhi di Joseph si accendono. Sono entrambi golosi di schifezze, ma comunque mangiano di tutto, fortunatamente, a differenza mia che da piccola non mangiavo praticamente niente.
L’unico problema è la celiachia di Joseph, ereditata dal padre.
L’ho scoperto quando aveva all’incirca dieci mesi, ma fortunatamente non è successo nulla di grave. E’ un bambino sano, comunque.
 
 

«Andiamo da Max?» mi domanda Candice con gli occhi che brillano. Si tocca la pancia. «Ho un certo languorino.-
«Si andiamo!» esclama Joseph. «Io ho fame!»
 

Ci dirigiamo tutti e cinque verso il carretto dei gelati di Max, con Stefan che prende per mano Kat e Joseph che prende per mano Candice.
Sono così fortunata ad avere due amiche così.
Max non appena ci vede sgrana leggermente gli occhi sistemandosi meglio gli occhiali sul naso. E’ da una vita che non ci vede.
 

«Davvero ho qui davanti le mie clienti preferite?» ci domanda aprendosi in un enorme sorriso.
«Siamo noi.» sorride Candice. «E’ da una vita che non veniamo qui.»
«D’ora in avanti ci verremmo più spesso!» assicura Kat.
 

Max guarda i miei figli che si sono nascosti dietro le mie gambe da cui sbucano soltanto le loro testoline. Con la gente nuova si vergognano sempre, mentre con chi conoscono sono due pesti terribili.
Sorrido ripensando a tutti gli scherzi che hanno fatto a Candice oppure il topo finto –anche se sembrava veramente vero– che hanno messo sul letto dove dormiva Kat quando è  venuta a dormire a casa nostra. Avevano solo tre anni all’epoca.
 

«Ma come siete diventati grandi voi due.» esordisce il gelataio. «Siete uguali e identici alla vostra mamma.»
 

Sorrido a Max, mentre Stefan e Joseph si decidono ad uscire allo scoperto. Max li aveva visti quando avevano poco più di tre mesi e poi non li aveva più rivisti.
Di lui ci si può fidare e poi fa il gelato migliore del mondo –soprattutto quando sei incita e sei colpita da strane voglie, come adesso con Candice.
 

«Che gusti volete giovanotti?» domando ad entrambi.
«Cioccolata.» risponde Stefan indicando il gusto attraverso il vetro.
«Pistacchio.» dice poi Joseph.
 

Joseph è così identico a lui, in tutto per tutto. Ha i suoi stessi gusti e il suo stesso sorriso ed ogni volta che lo osservo inevitabilmente lo vedo.
Stefan è più simile a me, in tutto.
 

«Max, senza glutine per quello al pistacchio, grazie.» lo avverto.
 

Lui annuisce poi porge i gelati ai bambini. Finiamo di ordinare e parliamo per qualche altro minuto con Max, poi decidiamo di incamminarci verso l’hotel e di gustarci il gelato.
Camminiamo per le stradine di Atlanta e ovunque scorgo dei cartelloni promozionali che avvisano l’intera cittadina della ripresa di The Vampire Diaries, ma fortunatamente nessuno ci ha ancora fermato. Atlanta è una bella città per questo: ci sono tante persone, ma nessuno invade i nostri spazi.
 
Candice ci racconta le ultime novità e su come sia ancora in dibattito con Joe per quanto riguarda le riprese. Io mi trovo perfettamente d’accordo con Joe, perché so perfettamente come si ci sente a girare quando sei incinta. Io l’ho scoperto poco prima di finire le riprese della settima stagione, mancavano tre settimane, e più volte ho rischiato di rovinare scene a causa di nausee o giramenti di testa oppure di svenire tra una ripresa e l’altra.
Mancava pochissimo tempo, quindi non potevo rovinare tutto, ma comunque è sconsigliato farlo.
 

«Candice, io te lo sconsiglio.» le dico continuando a camminare.
 

Getto la coppetta in un gestino, poi pulisco le mani ai bambini. Passo loro una salvietta anche sulla faccia in quanto si sono sporcati fin sopra il naso.
 

«Girerò fino al quarto mese, la ginecologa ha detto che non ci sono problemi. Ho già avvisato Julie ed è d’accordo con me.» risponde sorridendo.
«Nina ha ragione.» interviene Kat. «Lei l’ha passato.-
«Ogni gravidanza è a se.» risponde. «Io mi sento bene, per te quello non era un bel periodo.»
«Anche questo è vero.» rispondo io roteando gli occhi al cielo.
 

Camminiamo fino all’hotel continuando a parlare. Non appena arriviamo ognuna torna nella sua camera, ma ci mettiamo d’accordo per trovarci dopo cena nella mia camera –visto che la mia è quella più grande.
Prendiamo l’ascensore per fare prima –ma anche per Stefan visto che ha uno scarso, scarsissimo equilibrio, ereditato da me.
Arriviamo in camera dopo poco tempo.
Non appena entro in camera una persona seduta sul letto attira la mia attenzione.
Non appena questa nota la mia presenza mi sorride calorosamente e mi abbraccia stringendomi forte a se.
Julie.
 

«Nina, piccoli, vi stavo aspettando con molta ansia!» dice la mia –di nuovo– produttrice mentre abbraccia i miei figli.
«Non mi aspettavo di trovarti qui… » mormoro sinceramente colpita.
 

Sono felice di vederla, è da un anno più o meno che non la vedo dal vivo.
 

«Ho voluto farvi una sorpresa e spero che non vi dispiaccia.» sorride, poi cerca qualcosa dentro la borsa. Non appena l’ha trovata sorride e porge due pacchetti a Joseph e Stefan. «Tenete piccoli, questo è un regalo per voi.»
«Davvero?» domanda Stefan eccitato.
«Si, forza, apritelo!» li incoraggia Julie sorridendo.
«Non dovevi, Julie…» le dico.
 

Certe volte ho paura di farli crescere troppo viziati, ma poi compro loro tutto quello che vogliono, anche perché, sinceramente, se lo meritano. Sono due bambini buoni che non fanno quasi mai i capricci e fanno qualsiasi cosa io gli dica di fare.
Sono stata molto fortunata con loro.
 

«Sai che stravedo per questi due angioletti! –esclama e vedo i suoi occhi brillare– Sono i nipotini che non ho.»
«Grazie, Julie.» le rispondo soltanto abbracciandola.
 

Lei, insieme a Candice, Kat e Kevin, è l’unica a sapere dei gemelli ed è quella che mi ha aiutata più di tutti. E’ stata lei a convincermi a non mollare, ad aiutarmi per tutta la gravidanza e nei mesi che sono stata qui ad Atlanta. Lei, insieme alla mia famiglia, è stata quella che mi ha consolata durante tutte le mie notti insonni ed è stata una perfetta amica.
Oltre a una produttrice è anche la mia seconda mamma, dopotutto.
 
Sto parlando con Julie quando i gemelli le si fiondano addosso ringraziandola. Mi sporgo leggermente e scorgo sul letto i regali.
Sono due DVD di due loro cartoni preferiti di cui hanno fatto il film che io ho cercato dappertutto e non ho mai trovato.
Sia santificata Julie Plec.
 

«Li ho cercati per mesi!» esclamo scioccata.
«Ho saputo cercare meglio io allora!» ride gioiosa.
«Come hai fatto a sapere che li volevano?» le domando curiosa.
«Ormai li conosco troppo bene!» mi risponde solamente.
 

Finiamo per mettere il pigiama a Stefan e Joseph e quest’ultimi decidono di andare alla televisione prima dell’arrivo della cena. Io e Julie ci sediamo nel piccolo soggiorno per discutere dell’ottava stagione.
 

«Sei pronta per ritornare a recitare?» mi domanda Julie entusiasta.
«Si.» No.
«Mi aspettavo una risposta più sincera!»  ridacchia leggermente.
 

Roteo leggermente gli occhi e mi stiracchio meglio sulla sedia.
Sono esausta.
 

«Sai qual è la mia risposta. –mi sposto una ciocca di capelli di fronte dal viso– Ma ormai la scelta è fatta e non posso più ritornare indietro.»
 

Rimaniamo per qualche attimo in silenzio, poi Julie lo rompe riprendendo a parlare.
 

«L’hai fatto per loro?» mi domanda comprensiva.
 

Annuisco. Si, l’ho fatto per loro. L’ho fatto perché me l’hanno chiesto. L’ho fatto per dare a lui una possibilità, forse, ma non so nemmeno come presentarglieli.
 

«Non tutti l’avrebbero fatto, sei diventata una grande donna!» mi dice e noto nella sua voce una punta d’orgoglio.
 

Devo anche a Julie una parte di me. Sono diventata così anche grazie a lei.
Mi abbraccia di slancio a rimaniamo qualche minuto così, ferme, una tra le braccia dell’altra.
Mi stacco leggermente quando mi sembra di aver sentito una voce familiare provenire dal soggiorno.
Ma come può essere?
Quella è la mia voce.
 

«Perché non me l’avevi detto? Quello che hai fatto per Rose.» No, non può essere.
«Non ti riguardava.» Ti prego, fai che non sia quello che sto pensando.
«Perché non vuoi che gli altri vedano che c’è del buono in te?» OH MIO DIO.
«Perché se vedono il bene si aspettano il bene, e non voglio dover soddisfare le aspettative altrui.»

 

Troppo tardi. Ormai è troppo tardi quando corro verso la televisione alla ricerca del telecomando. I mei figli stanno guardando con la bocca aperta e gli occhi adoranti me e lui.
Io e lui che ci stiamo baciando appassionatamente contro il muretto di una pensione.
Dio, no!
 

«Mamma, chi è quello?» mi domanda Joseph indicando con il dito lo schermo.
 

Mi volto verso Julie che sembra essersi paralizzata sulla sedia in cerca di aiuto.
La cerco con lo sguardo in cerca di qualche risposta, ma lei non sa cosa fare e cosa dirmi.
 

«E perché ti baciava in quel modo? » domanda poi Stefan leggermente geloso.
«Si, esatto! Perché?» rincara la dose Joseph.
«Perché… Stavo recitando…» annaspo.
 

Joseph e Stefan si scambiando uno sguardo strano, poi riportano l’attenzione su di me.
 

«Chi è?» domandano all’unisono curiosi.
«Un amico… Lui è… Un amico…» mormoro sedendomi sul bordo del letto.
 

Stefan gattona sul letto e si siede sulle mie gambe.
 

«Mamma, sei bravissima!» mi getta le braccia al collo.
 

Joseph, geloso, mi abbraccia da dietro.
 

«Siete così belli insieme…» dice Joseph guardando ancora lo schermo della TV.
«Si è fatto tardi… Io… Devo andare.» ci dice Julie alzandosi dalla sedia. Posa un bacio sulla testa ad entrambi i miei figli poi mi lascia un buffetto sulla guancia. «Ci vediamo dopodomani sul set. C’è una riunione.»
 

Mi sorride malinconica per l’ultima volta e se ne va.
Mi getto a peso morto sul letto e mi porto le mani in testa. Non sono pronta per rivederlo.
I miei figli si accorgono del mio malumore e si siedono accanto a me.
 

« Mamma… Va tutto bene?» mi domanda Stefan.
«Si amore –accarezzo ad entrambi la testolina piena di capelli castano-scuri– va tutto bene.»
 

No, in realtà niente va bene.




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Buon fine settimana a tutte :')
Mi scuso subito per non aver risposto alle otto meravigliose recensioni dello scorso capitolo, scusatemi, davvero. E' che non ho avuto tempo di rispondere ad una ad una, ma le ho lette veramente tutte. Siete fantastiche ragazze, davvero! Sono orgogliosa e felicissima che questa storia vi piaccia un sacco viste le belle parole <3
Vi adoro tutte, dalla prima all'ultima ** Continuate così, mi raccomando :')
Risponderò non appena posso, ma sono parecchio di fretta, perchè sto terminando la valigia per Milando :) Ah... Già... Almeno fino a sabato non avrete un aggiornameno, causa vacanza, mi dispiace.
Passiamo al capitolo, dunque. Questo, forse, è uno dei miei preferiti. Ci sono i gemelli che interagiscono tra di loro (sono pucciosissimi **) e c'è il nostro trio preferito Nina-Candice- Kat e poi c'è Julie. Ecco, riguardo a quest'ultima. Non so bene che rapporto abbia con Nina nella realtà, sicuramente molto stretto visto che è la produttrice, ma qui voglio immaginarlo molto stretto. E' una sorta di mamma per Nina, la vedo così ahahahaha
Pian piano, come si è visto, sta venendo fuori il passato di Nina che è ancora tutto da scoprire, ma non temete, con calma vi svelerò tutto.
Ora devo proprio scappare, alla prossima.

PS: Vi auguro largamente in anticipo BUON ANNO NUOVO :')
  
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