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Autore: Fiamma Erin Gaunt    29/12/2014    4 recensioni
Dimenticatevi dei fatti di Insurgent e Allegiant. Dimenticate tutte le morti, i feelings da fan girl calpestati dalla Roth, dimenticate Jeanine … No, momento, momento. Jeanine ricordatevela! Immaginate di trovarvi sedici anni dopo i fatti di Divergent, con il Dipartimento che è intervenuto cancellando la memoria di tutti circa la tentata strage a opera degli Eruditi, con Quattro e Tris felici e sposati. Fatto? Bene, adesso preparatevi psicologicamente ad assistere agli avvenimenti legati alla nuova generazione.
Gabriel Murter. Bello, arrogante, glaciale, la perfetta copia di suo padre.
Eve Murter. Pallida, delicata, una principessa di ghiaccio con il cuore di un leone.
Kate Prior Eaton. La determinazione e la testardaggine della madre, il coraggio del padre.
Rafael e Rashel Pedrad. Cugini legati da un legame che va oltre il sangue, migliori amici di Kate e Eve.
Cesar Hayes. Gli occhi verdi come quelli di un gatto, l’anima della festa, e il migliore amico di Gabriel.
*
Dal testo:
- Promettimi una cosa, Kate, prima che scendiamo. –
- Cosa? –
- Che non ucciderai nessuno durante la cena. – replicò.
- Lo prometto. – disse solennemente, per poi rovinare tutto aggiungendo: - Va bene se uccido Gabriel subito dopo il dolce? –
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Break the Ice - Genesi, vita e morte di una storia d'amore'
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Cap 7

 

 

 

Gabriel si era lasciato convincere da sua sorella a prendere parte a quella stupida uscita. Non aveva una gran voglia di perdere tempo sul tetto, insieme a una mezza dozzina d’Intrepidi più o meno ubriachi, ma Lydia gli aveva proposto la cosa con un sorriso lieve e la risposta affermativa gli era uscita dalla bocca ancora prima che se ne fosse reso conto. Così aveva confermato a Eve la loro partecipazione e aveva alzato gli occhi al cielo quando la gemella aveva annuito con una risatina e uno sguardo che diceva chiaramente che lei la sapeva lunga.

Che poi cosa c’era da sapere?

Sì, Lydia era carina e passare il tempo in sua compagnia gli piaceva, ma lui doveva concentrarsi sull’iniziazione. Se non si fosse classificato primo aveva la netta sensazione che la sua vita sarebbe diventata un vero e proprio inferno in terra. Eric Murter non era il tipo che si accontentava, questo lo sapevano tutti, e l’aveva preparato per quel momento dalla tenera età di cinque anni. Undici anni di allenamento non potevano essere buttati al vento … neppure per una bella rossa dagli occhi verdi e l’aria indifesa.

Riemerse dalla sue considerazioni giusto in tempo per vedere le ragazze che uscivano dal bagno comune, tutte perfettamente vestite e truccate.

Registrò velocemente come lo sguardo di Axel avesse accarezzato con palese apprezzamento le lunghe gambe toniche che gli shorts di sua sorella lasciavano in bella mostra. Si avvicinava sempre più velocemente il momento in cui lui e quel trasfazione avrebbero dovuto fare quattro chiacchiere. Eve era disinvolta, spregiudicata, e questo era un atteggiamento che poteva essere facilmente frainteso da un ragazzo; di solito si fermavano alle apparenze e ignoravano completamente la sua intelligenza e il suo brillante senso dell’umorismo. Beh, lui la conosceva meglio di chiunque altro e non avrebbe permesso che qualcuno trattasse sua sorella come una … beh, sì, come una di quelle.

Poi il suo sguardo venne come calamitato da una lunga massa di morbide onde bionde. Impiegò un paio di secondi per capire che quella che stava guardando con tanto d’occhi non era che Kate “frigida” Eaton. C’era sicuramente lo zampino di Eve nella trasformazione della sua amica, soprattutto nel trucco scuro e marcato e nei capelli perfettamente acconciati; i vestiti erano un po’ più sensuali del solito, nulla di troppo sfacciato per lei.

Come se gli avesse letto nel pensiero, sua sorella gli strizzò l’occhio con malizia.

Non riusciva proprio a capire perché si fosse messa in testa di affibbiargli una ragazza. Aveva tutto il tempo del mondo per trovarne una negli anni a venire, che senso aveva affrettare le cose?

Lydia lo raggiunse con passo incerto, sorridendo imbarazzata e guardandolo al di sotto delle lunghe ciglia che incorniciavano un paio d’occhi da cerbiatta. Con la coda dell’occhio vide che Axel gli aveva rivolto un’occhiata molto simile a quella che gli aveva assestato lui in precedenza. Erano entrambi appena entrati in modalità da fratelli protettivi, magnifico. Effettivamente, osservando l’abitino nero che la ragazza aveva scelto per l’occasione, doveva ammettere che una come quella avrebbe fatto perdere la testa praticamente a chiunque.

- Quest’abito … - cominciò, ingoiando il commento che gli era salito alla gola e optando per uno più innocente e neutro, – ti dona – concluse.

Lo ricompensò con un sorriso solare, che ebbe il potere di aiutarlo a non sentirsi poi così idiota per quel commento.

- Ti ringrazio, anche tu stai molto bene. –

Borbottò un ringraziamento a mezza bocca, porgendole il braccio come gli aveva insegnato a fare suo padre.

L’educazione e il rispetto prima di tutto, indipendentemente dal volere costruire o meno una storia con una ragazza.

Eve e Axel aprivano quel piccolo corteo diretto al tetto. La testa della gemella era talmente vicina a quella del trasfazione che le loro chiome sembravano quasi fondersi l’una con l’altra. Parlottavano fittamente di chissà cosa, prorompendo di tanto in tanto in qualche risatina divertita.

Fecero strada fino al centro del tetto, dove gli Intrepidi più grandi erano già disposti in varie zone a bere birra ed esibirsi in spacconate di ogni tipo.

Gabriel intravide Bas seduto sul cornicione poco lontano, con la biondissima Jo comodamente seduta sulle sue gambe, intento a baciarsi con trasporto. Il pensiero che quell’uomo fosse addirittura più grande dei suoi genitori e non avesse ancora dato il minimo segno di voler maturare gli fece storcere il naso. Okay per il divertimento, in fin dei conti piaceva anche a lui, ma quel tipo e il Capofazione Reaper sembravano essere gli eterni Peter Pan della Fazione.

- Lo conosci? – chiese Lydia, curiosa.

- Bas era uno degli istruttori dei miei durante la loro iniziazione e Jo fa parte del gruppo delle amiche di mia madre. –

Proprio in quel momento i due coniugi si separarono e notarono di aver attirato la loro attenzione. Bas alzò una mano in segno di saluto, occhieggiando Lydia con un sogghigno, mentre Jo strizzava loro l’occhio.

Gabriel sospirò.

A quanto pareva era in atto una specie di congiura sentimentale contro di lui.

- Ti va una birra? – chiese, nello stesso momento in cui Lydia accennò alla cassa da cui pompava la musica e disse: - Ti va di ballare? –

Si guardarono negli occhi, scoppiando a ridere all’unisono.

- Sì, ma è meglio se prima ci prendiamo una birra. Sono un pessimo ballerino e l’alcool aiuta a farmi sembrare un po’ meno rigido – scherzò, prendendola per mano e conducendola verso il mini frigo nell’angolo.

Si appoggiarono al cornicione mentre sorseggiavano le birre gelate e guardavano i ragazzi in pista scatenarsi.

Kate e Rashel ballavano insieme al centro di quella pista improvvisata, muovendosi aggraziate e sensuali e catturando immediatamente l’attenzione di tutti gli individui maschili single presenti.

Eve e Axel erano poco distanti da loro, allacciati in un ballo sensuale fatto di lievi tocchi quasi impercettibili e repentini allontanamenti. Sembravano divertirsi molto, quasi fosse un gioco per loro.

Gabriel finì la birra con un ultimo lungo sorso e l’appoggiò sul cornicione, puntando le iridi chiare in quelle di Lydia. – Ci buttiamo in pista? –

La ragazza annuì, lasciandosi condurre tra quei ballerini più o meno improvvisati. Gli cinse il collo con le braccia, avvicinandoglisi quanto bastava per permettergli di sentire la fragranza di vaniglia che la circondava. Gabriel chiuse gli occhi per un attimo, inspirando il profumo delicato e dolciastro e sforzandosi di concentrarsi sul ritmo, dopodiché prese a muoversi con maggior sicurezza. Lydia lo assecondò, guardandolo negli occhi e sorridendo di tanto in tanto con aria imbarazzata.

Sotto la luce delle stelle i suoi occhi sembravano brillare ancora più del solito e il chiarore lunare faceva sembrare la sua pelle candida quasi iridescente. Avrebbe potuto tranquillamente essere scambiata per una leggiadra e incantevole fata dei boschi.

Era bella, così incredibilmente bella. Avrebbe voluto dirglielo, ma non era certo il tipo da frasette sdolcinate.

Così si limitò a cingerle i fianchi con maggior decisione, attirandola un po’ più a sé.

Lydia non oppose la minima resistenza, anzi rinserrò maggiormente la presa intorno al suo collo e lasciò che una guancia si posasse sulla sua spalla muscolosa, rilassandosi nella sua stretta.

Continuarono a ballare così, stretti l’uno all’altra, per circa mezz’ora dopo la quale la ragazza chiese un attimo di riposo.

Tornarono nel loro angolino personale, sedendosi a terra e lasciando che la superficie fredda del muro si scontrasse con le loro schiene.

- Non sei poi un ballerino così tremendo – osservò Lydia.

- Diciamo che me la sono cavata meglio del solito, magari dipende dalla ragazza con cui ballavo – replicò, rivolgendole un sorriso sghembo.

La vide arrossire e distogliere lo sguardo.

Si era forse sbilanciato troppo dandole a intendere chissà cosa?

La mano fredda e delicata della trasfazione si posò sulla sua guancia nel momento stesso in cui tornò a guardarlo negli occhi.

Nel suo sguardo c’era una scintilla di determinazione che non aveva mai visto prima. Rimase fermo così, in attesa della sua prossima mossa.

Lydia gli si avvicinò lentamente, posando le labbra morbide sulle sue.

Fu un contatto breve, appena impercettibile, che gli fece venire voglia di avere molto di più. Così, quando la ragazza si tirò indietro e lo guardò con aria titubante come se si aspettasse chissà quale reazione, lui la trasse nuovamente a sé e la baciò a sua volta.

Le labbra erano morbide e carnose proprio come gli erano sembrate in quel primo fulmineo contatto e avevano un leggero retrogusto di fragola, probabilmente il sapore del suo lucidalabbra. Baciarla era piacevole, quasi rilassante, e continuò a farlo finchè qualcosa non  li investì in pieno.

Aprì un occhio controvoglia, realizzando che il “qualcosa” era in realtà un “qualcuno”.

Kate era inciampata sulle loro gambe distese, rischiando di cadere completamente su di loro.

- Scusate, ho perso l’equilibrio – disse, fredda, per poi allontanarsi a passo svelto e tornare verso Rashel.

Lydia gli rivolse un’occhiata perplessa. – C’è qualcosa tra te e lei? –

Corrugò la fronte. Qualcosa tra lui e la frigida? Stava scherzando, vero?

- A parte un odio viscerale, intendi? Ogni tanto cerchiamo di ucciderci a vicenda, ma la cosa finisce lì. –

- Dico sul serio, Gab. Quello lì non era affatto il tono di una che ti odia … anzi, a dire il vero credo che se Kate odi qualcuno quel qualcuno sia io. –

Si allungò verso di lei per scoccarle un bacio a fior di labbra. – Non è come pensi tu. –

Ed era vero.

Tra lui e la frigida c’era solo odio, era sempre stato così fin da quando erano nella culla, ed entrambi ne erano sempre stati perfettamente consapevoli. Dannazione, tutta la Fazione lo aveva sempre saputo.

- D’accordo, mi fido – mormorò in risposta, a fior di labbra.

 

 

 

 

*

 

 

 

 

Eve si allontanò da Axel per andare a prendere l’ennesima birra. L’idea del tetto era stata geniale; era una bella serata e un po’ di distrazione dopo tutti quegli allenamenti estenuanti  ci voleva proprio, e poi quel trasfazione era un tipo interessante.

A una prima occhiata lo aveva etichettato come il classico belloccio sicuro di sé, il tipo abituato a cambiare ragazza con la stessa frequenza con cui lo faceva con i calzini, ma evidentemente si era sbagliata. Era acuto, divertente, e si sforzava di piacerle.

Afferrò una bottiglia gelata, guardandosi attorno per cercare l’apri bottiglie. Non trovandolo, sbuffò contrariata. Qualcuno doveva esserselo portato in giro per il tetto.

Che la caccia al tesoro avesse inizio.

Lo intravide a una decina di metri, appoggiato al cornicione nell’angolo più lontano del tetto. Lo raggiunse e fece per stappare la bottiglia quando il profilo asciutto e muscoloso di un uomo comparve davanti a lei.

- Dannazione, Reaper, mi hai fatto prendere un colpo – esclamò, trattenendo all’ultimo secondo la birra che le era quasi scivolata a terra per lo spavento.

Il cipiglio del Capofazione era serio, contrariato.

No, incazzato, si corresse prontamente; la vena in corrispondenza della tempia che pulsava minacciosamente non lasciava spazio ad alcun dubbio.

- Che ci fai con quel novellino trasfazione? –

Sbattè le lunghe ciglia, fingendosi completamente ignara del significato della sua domanda, - Che significa cosa ci faccio? Sto semplicemente ballando con un mio compagno d’iniziazione. Perché, è un problema? –

- Non provarci nemmeno a giocare al gatto e al topo con me. Una qualsiasi delle ragazze della Fazione sarebbe più che felice di prendere il tuo posto. –

- Eppure sei qui, anche se ci sono molte ragazze stasera sul tetto. Qualcuna è anche molto carina -, sorrise sorniona indicandone una poco distante, - Tipo quella lì. –

Poi aggiunse, fissandolo risolutamente negli occhi, - Ricordati che non sei l’unico che può trovarsi qualcun altro con cui spassarsela. E, per la cronaca, Axel non è solo più giovane e simpatico di te ma anche tremendamente sexy – concluse, voltando le spalle alla sua espressione che era un curioso mix di rabbia e indignazione.

Stava tirando parecchio la corda, lo sapeva, ma la verità era che Reaper era solo un gioco eccitante che le stava venendo rapidamente a noia. Troppo possessivo, troppo geloso e … sì, doveva ammetterlo, troppo grande per lei.

Axel accolse il suo ritorno con un sorriso smagliante, togliendole la birra dalle mani e prendendone un lungo sorso.

- Ehy, quella era mia – protestò, dandogli uno scherzoso pugno sulla spalla.

- Mia, tua, è lo stesso. –

- Quindi sei un ladro di birra, eh mr Axel? Sapevo che eri troppo perfetto per essere vero – ironizzò, riappropriandosi della bottiglia.

- Troppo perfetto, eh? –

- Sì, ma non montarti la testa. Mi piacciono i ragazzi sicuri di loro, ma non quelli arroganti – liquidò il tutto con un gesto brusco della mano.

- Immagino che non siano molti i ragazzi della tua Fazione che ti piacciono allora. –

Lo punzecchiò su un fianco. – Guarda che non tutti gli Intrepidi sono arroganti. –

- E tuo fratello che tipo è? – chiese allora.

Capì all’istante dove voleva andare a parare.

- Gabriel è un tipo okay, uno di quei ragazzi protettivi su cui si può sempre fare affidamento. Tratterà bene Lydia, te lo prometto – asserì, improvvisamente mortalmente seria.

Axel annuì.

- E se ti dicessi che la stessa cosa vale anche per me? –

- Direi che lo dici solo per cercare di portarmi a letto – rise.

- Siamo malfidate, eh? –

Annuì graziosamente, giocherellando con una ciocca corvina. – Assolutamente sì. Io appartengo a quella scuola di pensiero del “se non vedo non credo”. –

Rise insieme a lei, per poi tornare serio.

- Quindi mi darai modo di dimostrarti che ciò che ti ho detto è vero? –

Finse di pensarci su, arricciando le labbra.

- Credo che ti lascerò provare a dimostrare che dici la verità. –

- Ti piace avere il coltello dalla parte del manico, eh? –

Sorrise, compiaciuta. – Lieta che tu lo abbia capito subito. –

Poi una mano di Axel le sfiorò la guancia, accarezzandole il profilo della mandibola e soffermandosi sotto il mento per farle alzare un po’ il viso verso di lui. Dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non tremare quando quelle pozze profonde e ammalianti che aveva al posto degli occhi catturarono le sue.

- Corro troppo se provo a baciarti? – le chiese sottovoce, con un tono tanto basso e insinuante che la faceva sentire stranamente complice con lui.

Si alzò in punta di piedi, andandogli incontro e depositandogli un casto bacio all’angolo della bocca, per poi sussurrargli all’orecchio: - Non bacio mai al primo appuntamento. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Eccoci con l’aggiornamento! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto e come sempre vi chiedo di farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

 

 

 

 

  
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