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Autore: Soly_D    29/12/2014    2 recensioni
#01. «Allora, cosa ti piace fare nel tempo libero?». / «Prendere a pugni chi mi infastidisce».
#02. «Vedi, Choji, Karui non è una ragazza come tutte le altre. A parte il fatto che di femminile non ha proprio nulla...».
#03. Karui la prese come una sfida: avrebbe ottenuto quel pezzo di carne a qualunque costo, era praticamente suo.
#04. «Segui una qualche dieta?». / «No, certo che no!». / «È che sembri piuttosto... magrolina».
#05. «Ciccione!». Choji sgranò gli occhi e Karui si coprì la bocca con una mano, ma ormai era troppo tardi.
#06. «Choji, caro, mi trovi grassa?». L’Akimichi sentì un brivido di paura attraversargli la schiena.
#07. ...non riuscì a non provare un po’ di imbarazzo nel mostrargli le sue forme troppo piccole e acerbe per una ragazza della sua età.
#08. Choji, semplicemente, cercava l’amore. Era un desiderio così forte da offuscare perfino la fame.
#09. «Shikamaru, non ti sembra che Choji sia un po’... ingrassato?». / «È difficile notare se Choji abbia preso qualche chilo, Ino».
#10. Durante il viaggio con Sarada, non aveva trovato i suoi veri genitori semplicemente perché erano sempre rimasti a casa ad aspettarla. [Speciale Naruto Gaiden!]
[Raccolta Choji/Karui]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Chouchou Akimichi, Karui
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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6. The miracles of genetics

«Choji, caro, mi trovi grassa?».
L’Akimichi sentì un brivido di paura attraversargli la schiena: quando Karui utilizzava nomignoli o aggettivi affettuosi con una freddezza tale da rasentare la minaccia, allora non si prospettava mai nulla di buono.
«Sicuramente sei meno grassa di me», rispose, sicuro che la cara mogliettina avrebbe apprezzato.
«Choji, tesoro, non ti ho chiesto un confronto. Ripeto la domanda: mi trovi grassa?».
Lo sguardo di Karui, ora, esprimeva un leggero istinto omicida. Allora il giovane deglutì a vuoto, soffermandosi con lo sguardo sulla sua figura.
Karui se ne stava davanti allo specchio, di profilo, le braccia stese lungo i fianchi, e il suo pancione era così grande e rotondo che sembrava stesse aspettando due gemelli, ma Sakura aveva assicurato che sarebbe nata solo una “piccola” Akimichi.
«Karui, tu non sei grassa...». La ragazza sorrise sollevata. «...ma Chocho è mia figlia ed è naturale che erediti la mia mole», concluse Choji.
Karui si strinse il pancione tra le braccia come per paura che qualcuno glielo potesse portare via e lanciò al marito una smorfia infastidita.
«Ti ricordo che è anche mia figlia. E se non erediterà almeno la mia carnagione... me la prenderò con te».
Choji pregò che la genetica non gli facesse brutti scherzi.

A quanto pare Karui non aveva dovuto picchiare Choji alla nascita della loro primogenita perché in effetti Chocho era una bella bimba in carne con i capelli castano-rossicci, come il padre, mentre dalla madre aveva ereditato non solo la pelle color cioccolato, ma anche gli occhi grandi e ambrati: un incrocio perfetto dei caratteri dei suoi genitori.
Un giorno se ne era tornata a casa piagnucolando che Inojin, il figlio di Sai e Ino, l’aveva chiamata “cicciona”.
Per un attimo Karui ebbe paura che Choji potesse scoppiare al suono di quella parola come faceva da giovane, poi si diede della stupida.
Ormai quei tempi erano passati. «Tesoro, vieni a sederti sulle gambe di papà», disse infatti l’Akimichi alla figlia.
Chocho, asciugandosi le lacrime, fece come le aveva suggerito il padre.
«Avere qualche chilo in più è segno che fai parte di uno dei clan più forti di Konoha, il clan Akimichi, e quindi ne devi essere profondamente fiera». Detto questo, batté un pugno sul tavolo per infondere maggiore solennità al suo discorso, tant’è che gli occhi della bambina brillarono (e i piatti sul tavolo traballarono rischiando di cadere per terra e scatenare l’ira di Karui, ma questa è un’altra storia).

«Chocho, vieni a giocare!», disse Inojin da lontano.
La bambina, intenta a mangiare dei dango, scosse la testa. «Arrivo appena finisco!».
«Ma non fai altro che mangiare, Miss Cicciona?».
Chocho gli lanciò uno sguardo di sfida. «Sì, mi piace mangiare e sono grassa. Qualche problema?».
Inojin scosse la testa, sorpreso, e Chocho pensò di non essersi mai sentita così soddisfatta in vita sua.















Note dell'autrice:
k Sono in ritardissimo, lo so T.T il fatto è che volevo scrivere qualcosa di natalizio, ma non mi è venuto nemmeno uno straccio d'idea. Spero di aver compensato il ritardo con questa flashfic. Attraverso il personaggio di Chocho, ho voluto sottolineare il cambiamento di Choji nel corso degli anni e fare quindi un confronto con il capitolo precedente: da giovane odiava essere definito grasso, ora invece è consapevole della propria stazza e ne va fiero.
Inoltre ho colto l'occasione anche per spiegare perchè a Chocho, nel cap. 700, non freghi nulla di essere chiamata con quell'aggettivo. Insomma, è assurdo che una bambina non si offenda per un insulto del genere, quindi questa è la mia personale spiegazione.
Grazie mille a tutti coloro che seguono/recensiscono questa raccolta. Fatemi sapere cosa ne pensate, accetto anche critiche e consigli. Siamo già a metà raccolta... Mi rimangono 3/4 capitoli già scritti, ma potrebbe venirmi in mente anche qualcos'altro. Alla prossima!
Soly Dea

  
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