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Autore: Oneipo_    29/12/2014    2 recensioni
Lo sapevi che in Giappone, quando si riparano le ceramiche rotte, non si nasconde il danno ma lo si sottolinea, riempiendo d'oro le linee di frattura? Perché credono che quando una cosa ha subìto un danno e ha una storia, diventi più bella.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(4)

 


 

Hello stranger, I'm a disaster!
This brutal love.





 


Ad Ella è sempre andato a genio Louis, sin da quando la prima volta è entrato in casa loro - sotto invito forzato di Aline e Harry - con un sorriso stampato sulla faccia e una bottiglia di pessimo vino comprata al discount. Si ritrova spesso in lui, nel suo carattere, nel suo modo di pensare e nella sua paura di esporsi troppo con le persone. Apprezza il fatto che anche lui non sia un grande chiacchierone e ammira il fatto che, quando invece si intrattiene in grandi discorsi, sembri una persona acculturata, che sa cosa dice, riflessiva e coincisa. E Louis la fa spesso ridere, e Ella non ride facilmente.
È quasi sicura che la stima nei suoi confronti sia ricambiata, perché Louis sembra trattarla con rispetto e non alza gli occhi al cielo con lei così come fa con Aline - che invece, Ella ne è certa, non sopporta.
Sono appoggiati al muro di fronte al negozio di animali dove lavora Louis. Ella passa spesso di lì quando deve accompagnare Nicolas - il bambino a cui fa da babysitter - a scuola e ogni tanto si ferma a rubare una sigaretta al ragazzo, che sbuffa ma gliela concede sempre.
Non parlano, sono l'uno di fronte a l'altro e tirano il tabacco riempiendo i polmoni, presi dai propri pensieri. Louis indossa un beanie rosso e un cappotto in jeans con il pelo sul colletto, ha una maglia bianca, un paio di pantaloni chiari e le Vans ai piedi. Non fa freddo ed è felice di sentire un po' del calore del sole sul suo viso. Ella ha una canottiera larga dei Misfits, che le ricade fino a metà coscia, le gambe ricoperte da delle calze nere e gli anfibi rossi ai piedi, il solito giubbotto in pelle, i capelli sciolti e il viso truccato.

«La signora del Bichon Avanese, quella che pesa all'incirca centoventi chili, te la ricordi?» inizia Louis tanto per dire qualcosa, anche se il silenzio tra di loro non li imbarazza affatto.
Ella annuisce distratta e fa un tiro della sua sigaretta.

«Beh, è tornata. Ha usato un qualche strano prodotto per lavare quel povero cane e gli è uscito fuori un confettino con il pelo rosa - tira la sigaretta anche lui - se gli ficcavo un bastoncino in culo e lo portavo al luna park, i bambini lo avrebbero scambiato per zucchero filato.»
Ella ride, e ride anche Louis, poi si guardano e i loro occhi hanno anche la stessa tonalità di azzurro.
È quando Louis alza una mano in segno di saluto, che Ella si volta e quasi si strozza con il fumo in gola.
Zayn Malik, mi stai pedinando?, si domanda.
Zayn, però, non la guarda neanche, ma molla una pacca amichevole sulla spalla di Louis e accenna un saluto con la testa.

«Ti ho portato gli appunti - borbotta, tirando fuori dei quaderni dalla borsa in pelle - magari studiali stavolta» lo rimprovera e gli ruba la sigaretta dalle mani per fare un tiro. Indossa un maglione blu, dei pantaloni marroni e gli scarponi ai piedi, e non ha nessuna giacca a coprirlo dal freddo.
Si accorge di lei solo dopo pochi secondi e apre la bocca incapace di formulare una frase sensata.

«Oh, ciao - si gratta la testa - non ti ho riconosciuta» ammette sinceramente.
Louis li studia, spostando l'attenzione prima su uno e poi sull'altro. Ella non ha ancora detto nulla, ma sostiene lo sguardo di Zayn e curva le labbra leggermente.

«Vi conoscete?»
Louis interrompe il loro gioco di sguardi e spegne la sigaretta con un piede.
«Sì.»
«No.»
Rispondono contemporaneamente loro e Ella alza un sopracciglio. Zayn ha risposto di no e lei gli sta tacitamente chiedendo spiegazioni.
«Non so neanche come ti chiami - dice infatti lui - so solo che sei la mia nuova vicina di casa.»
«Non vado a dire il mio nome al primo che si siede sugli scalini di casa mia, senza neanche chiedere il permesso» risponde prontamente lei, ma lo sta prendendo in giro e si capisce dal suo tono di voce. Di nuovo quella malizia nel suo sguardo, che Zayn vorrebbe tanto strappargli via per vedere cosa c'è veramente sotto.
«Sei te che mi hai sbarrato la strada mentre stavo correndo al parco.»
«Sì, diamine. E tu mi chiedi di prendere un caffè?»
«Cosa avrei dovuto fare, saltarti addosso?»
Sorridono, ma sono sinceri e Louis alza le mani al cielo per dire "ok, avete un po' di cui parlare» e tornarsene dentro il negozio. Ella si accende un'altra sigaretta e scruta Zayn come se potesse leggergli le ossa.
«D'accordo - parla poi lui - ricominciamo, ti va?»
Ella schiocca la lingua sul palato e fa una smorfia divertita, «solo se mi inviti a un vero appuntamento.»
Zayn ora sta ridendo davvero e non riesce a credere quanto lei riesca a sorprenderlo. Annuisce e allunga una mano nella sua direzione, «Zayn.»
«Ella.»
«Vuoi uscire con me per un vero appuntamento, Ella?»

 

 

È ferma di fronte al portone di casa, con in mano le chiavi, alla ricerca di quella giusta per aprirlo e infilarsi al riparo dal freddo, quando qualcuno le tocca una spalla e lei sobbalza terrorizzata, facendo un passo indietro.
«Niall!» esclama portandosi una mano sul cuore e riprendendo a respirare regolarmente.
«Delilah, ciao - la saluta lui con un sorriso - non volevo spaventarti.»
Delilah si guarda intorno e poi si concentra sul ragazzo di fronte a lei. È elegante, con un paio di pantaloni scuri, una camicia bianca e una giacca nera, e tiene stretti tra le mani un mazzo di fiori rosa e un pacco di cioccolatini francesi.
«Perché sei vestito così?» gli domanda e incrocia le braccia divertita. 
Niall si guarda velocemente e ora è rosso in viso e si sente tremendamente stupido.

«Pensavo che, ad Aline, che a lei -»
«Oh! Sei qui per Aline?» e ora è tutto un po' più chiaro, i fiori rosa e i cioccolatini francesi sono per lei. Solo che Aline è allergica al polline e non mangia cioccolata, e Delilah vorrebbe dirlo a Niall se non fosse che lui ha un'espressione fiera sul viso. Quindi «vieni, entra - lo invita - Ali è sicuramente a casa.»
Nell'appartamento delle tre ragazze c'è un buon odore di incenso, c'è la televisione accesa su un canale musicale e c'è Ella che fuma seduta sulla grande finestra del salotto. Ha una maglietta grigia e le gambe scoperte. Niall abbassa la testa e si impone di non fissarla troppo a lungo, anche se lei è mezza nuda e non se ne preoccupa affatto. Ella, invece, lo sta osservando attentamente e sposta poi l'attenzione su Delilah, per chiederle con un'occhiata perché Niall Horan è a casa loro vestito come un paggetto. Delilah trattiene una risata e «Aline! Ci sono visite!» urla.
Si voltano tutti e tre verso la porta della camera di Aline, che si apre qualche secondo dopo. La ragazza indossa un pigiama pesante azzurro e ha i capelli tirati indietro da un frontino. 
È comunque bella, pensa Niall quando la vede, e lo pensano anche Delilah e Ella, che invece sbuffano e alzano gli occhi al cielo.
Aline arrossisce quando si accorge del biondo di fronte a lei e si porta una mano a sistemare il viso.

«Ciao, ehm -» sussurra lei e si interrompe, non sa neanche come si chiama.
«Niall, sono Niall. Passavo di qua quindi ho pensato che. Voglio dire. Volevo chiedere il tuo numero a Delilah, ma ho pensato che chiedertelo di persona... e quindi. Ecco, sì, questi sono per te.»
Allunga i fiori e i cioccolatini verso Aline, speranzoso, e lei le fa un sorriso dispiaciuto.
«Non ti piacciono?» chiede Niall deluso.
«No! Sono belli, Niall, davvero, ma sono allergica - spiega Aline e lancia un'occhiataccia a Ella che si fa sfuggire una risata mentre finisce di fumare la sigaretta - e non mangio cioccolata.»
Niall spalanca la bocca e diamine, due su due pensa. Improvvisamente vorrebbe non essere lì.
Aline lo guarda con un po' di pena e Ella non riesce più a trattenersi. Scoppia a ridere e si tiene la pancia con le mani, coinvolge Delilah nella sua risata e
«questa è la cosa più divertente che abbia mai visto» lo prende in giro. Anche il ragazzo sorride un po', ma poi lascia i suoi regali sul tavolo e si dirige verso la porta.
«Oh, andiamo. Non te la prendere!» lo richiama Ella.
«Sei stato dolce, alla fine» afferma Delilah.
«Lo vuoi, quindi, il mio numero?» chiede Aline e lui si blocca.
D'altronde è andato lì per quello e dire di no lo farebbe sembrare ancora più idiota..
Perciò annuisce e torna indietro, ed è felice che Aline abbia apprezzato i suoi imbarazzanti e impacciati sforzi per farsi avanti.

 

 

La metro che Louis prende ogni mattina per andare a lavoro passa alle sette in punto e fa solo tre fermate. È quasi sempre vuota e silenziosa e gli permette di arrivare al negozio in soli quindici minuti.
La aspetta con Liam che, in giacca e cravatta e con una ventiquattrore marrone stretta nella mano destra, si dirige all'università. Ha dormito poco e si sente stanco, sbadiglia rumorosamente e non si premura di mettere una mano a coprire la bocca. Una signora lo guarda in malo modo e arriccia le labbra colorate con del rossetto rosso.
In rigoroso silenzio, i due amici - e la signora - entrano nel vagone strascinando i piedi e sedendosi sui primi posti disponibili. Liam accavalla le gambe e apre un giornale abbandonato su uno dei sedili, Louis si sdraia e chiude gli occhi, appoggiando la testa sulla spalla dell'amico. Spera di poter dormire almeno per quei quindici minuti di viaggio.
La prima fermata del treno, invece, accoglie più persone di quante Louis si aspetti e la folla inizia ad essere rumorosa e fastidiosa.

«Louis!» esclama una voce femminile da lontano, e lui alza gli occhi al cielo non accennando interesse. Una ragazza dalla pelle scura e gli occhi grandi gli si mette accanto e gli stampa un bacio sulla guancia. Louis fa una smorfia e si siede comodamente, ignorando il chiacchiericcio di lei nelle sue orecchie.
È un attimo, un movimento veloce, in cui incontra due paia di occhi verdi - quegli occhi verdi - e quasi sobbalza sorpreso, scrutando con lo sguardo tra le persone per capire se si è sbagliato o no. Ma lui non sbaglia mai quando si tratta di Harry.
«Allora?» la ragazza gli scuote una spalla con forza e Louis è costretto a girarsi per puntare gli occhi su quelli di lei, che lo osserva in attesa di qualcosa. Non ha ascoltato una sola parola e «Come?» domanda.
«Ti ho chiesto se hai da fare questo week end - ripete lei entusiasta - faccio una festa a casa mia, pochi intimi, e volevo sapere se ti andava di venire.»
Louis sorride, ma è distratto e anche stavolta ha sentito la metà delle cose che gli sono state dette. Non gli importa, perché fa spallucce e "ok» dice.
Lei sorride e gli prende una mano, lascia incrociare le loro dita e inizia a raccontargli di come vorrebbe addobbare la casa e di cosa cucinerà. Louis è tornato a cercare lo sguardo di Harry tra le persone e lo nota solo dopo poco, seduto qualche sedile più in là, con le cuffie alle orecchie e gli occhi chiusi.
Vorrebbe alzarsi, sedersi accanto a lui, stampargli un bacio sulla guancia e rubargli una cuffietta. Vorrebbe dirgli "ciao incontrarti ha reso la mia giornata migliore" o semplicemente chiedergli dove sta andando e perché ieri sera non ha risposto al suo sms.
Ma non lo fa, rimane pietrificato al suo posto, batte nervosamente un piede in terra e lo fissa da lontano come un maniaco.
Harry si accorge della sua presenza solo dopo pochi minuti, Louis lo vede sorridergli e alzare una mano in cenno di saluto. La sua allegria si spegne quando punta gli occhi sulle mani incrociate di Louis e la ragazza color cioccolato e il suo sorriso scompare. Distoglie lo sguardo e torna ad ascoltare la musica. Louis sente un morso allo stomaco e automaticamente lascia la mano di lei, che non dice nulla, ma gli resta ancora troppo vicina per i suoi gusti.
Alla seconda fermata della metro, Harry si alza e Louis capisce che scenderà lì. Non ci pensa neanche un secondo ad alzarsi a sua volta, anche se non è ancora arrivato a destinazione, e a gettarsi fuori dal treno ignorando i richiami confusi di Liam. Gli corre incontro, non l'ha perso di vista neanche un secondo, e afferra il suo cappotto nero da una manica per fermarlo appena fuori dalla metropolitana.

«Che stai facendo?» chiede Harry notevolmente confuso e infastidito. Ha la fronte corrucciata e il suo tono di voce è ancora più basso del solito.
«Volevo - Louis riprende fiato - beh, nulla, dirti ciao.»
«Ciao» borbotta Harry e riprende a camminare, senza degnarlo di un ulteriore sguardo. Louis si riscuote e di nuovo lo ferma afferrandogli una spalla.
«Aspetta!» Harry sta perdendo la pazienza, glielo si legge in viso, vorrebbe essere ovunque tranne che lì, ma si ferma e attende.
Louis fa fatica a trovare le parole.

«Dove stai andando?» chiede dopo poco e Harry scoppia in una risata fragorosa.
«Mi corri dietro, scendendo alla fermata sbagliata, consapevole che dovrai aspettare un'ora prima del prossimo treno e che quindi arriverai in ritardo a lavoro, solo per chiedermi dove sto andando?» ride con una punta di sarcasmo, scuotendo di poco la testa.
Louis non ha ben capito se il suo gesto gli abbia fatto piacere o no, ma è più propenso per il no.

«Ehm, sì?» risponde indeciso.
«Ehm, avresti potuto chiedermelo sul treno, invece? - rimbecca Harry con lo stesso tono - Ah, no! Aspetta! Eri troppo impegnato a lasciare che...quella ti si strusciasse addosso!» sputa aspramente e Louis fa un passo indietro.
«Sei geloso di Janine? - ride - è solo una tipa qualunque, la conosco da anni.»
«E tu lasci che tutte le tipe qualunque ti tengano la mano in quel modo?»
«È cotta di me da sempre! Ho provato a dirle che-»
«Ah, ci hai provato quando? Mentre ti si sdraiava addosso come una gatta morta?»
«Non puoi essere geloso, Harry! A me piacciono gli uomini!» Louis quasi urla. Qualcuno si gira a guardarlo e il ragazzo arrossisce abbassando la testa.
Harry alza le mani al cielo e fa un sorriso stanco, stringe i denti e
«sono geloso del fatto che lei possa toccarti, parlarti e starti accanto quando vuole, quando dovrei essere io a stringerti la mano in metro.»
Louis rimane paralizzato per quelle parole, sente la rabbia e la vergogna crescere dentro sé, tornerebbe volentieri indietro per lasciare il riccio lì, come se non fosse successo niente. Spera di non scoppiare a piangere come un bambino e stringe i pugni lungo il corpo.
«Non - » si blocca, la voce trema un po'.
«Non cosa, Louis? - lo riprende l'altro - Ma guardati, ti vergogni così tanto di te stesso che manderesti a puttane la nostra relazione piuttosto che dire al mondo che sei gay. Codardo.»
Louis serra la mascella, fa un altro passo indietro e la sua espressione cambia. Ora è nervoso, prova odio e dolore e rabbia. Vuole fargli male, vuole farlo con le parole così come ha fatto lui. Vuole fargli sentire ciò che sta provando. Fa un respiro e «quale relazione? - stringe ancora di più i pugni e sente le unghie infilarsi nella pelle - cosa pensi che siamo, ragazzo e ragazza?* Pensi che se avessi avuto intenzioni serie, con te, mi sarei limitato a scoparti nel tuo appartamento?»
Louis lo dice gridando, puntando il dito verso il più piccolo tra i due e lasciando che gli occhi si inumidiscano di lacrime.
Harry sta già piangendo, stringe il cappotto con una mano e porta l'altra sulla bocca per soffocare i singhiozzi. Non dice nulla, mentre dà le spalle a Louis e se ne va con passo deciso.
Louis si passa una mano tra i capelli e lascia che una lacrima calda gli inumidisca la guancia.
«Fanculo
» dice calciando un sassolino e poi torna alla fermata della metro.
Farà sicuramente tardi a lavoro.

 

 

Liam adora tre cose di Shannon: i suoi capelli rossi, le sue gambe, e la sua sfrontatezza.
Shannon adora tre cose di Liam: i suoi cappottoni lunghi e caldi, la voglia scura sul collo e la sua dolcezza.
Si chiamano già la mattina appena svegli e la sera prima di andare a letto, camminano mano nella mano per le strade di Londra, ed è Liam a rubare sempre i baci più inaspettati a Shannon, mentre parla, mentre sorride, mentre mangia una caramella alla fragola.
Per loro è naturale essere così, non l'hanno programmato e non gli importa se si frequentano da poco tempo.
Succede che, delle volte, incontri la persona che si incastra perfettamente con te stesso, che sembra essere il pezzo mancante nel puzzle della tua vita, e allora a cosa serve aspettare prima di farla tua?












* "what, do you think we're boyfriend and girlfriend, here? è una frase detta da Mickey Milkovich in Shameless e che io ho praticamente copiato per il mio amore verso questo personaggio.

 



Well, lo so che avevo detto avrei aggiornato ad anno nuovo, ma poi questo capitolo era pronto e non mi sembrava il caso di aspettare.
Allora, vi è piaciuto?
Vi lascio velocemente i miei commenti:
Innanzitutto Louis/Ella/Zayn, ve l'aspettavate che Louis fosse l'amico in comune che vi avevo preannunciato? In realtà, Louis e Ella non sono propriamente amici con la A maiuscola, perché si conoscono da poco, ma tra di loro c'è questa sorta di complicità e in realtà sono legati l'uno l'altra molto più di quanto pensano. Con Zayn invece c'è una vera e propria amicizia, e non a caso lui prende gli appunti delle lezioni anche per Louis e poi glieli passa quasi sgridandolo, perché lo conosce e sa che non è il migliore degli studenti (avevo bisogno di inserire entrambe le mie brotp preferite in questa storia, sorry not sorry). Ella si è un pizzichino aperta con Zayn e si capisce anche il lato un po' più provocatorio del suo carattere, per me loro sono davvero strani insieme e boh, farli battibeccare mi sembra il minimo.

Niall/Aline, dai ditemi quando è dolce Niall? Anche lui è un po' imbranato con le ragazze, ma a differenza di Liam (che proprio non ci prova a fare passi avanti), lui si butta, ma è un pasticcione e le sbaglia sempre tutte. Probabilmente, se fossi stata io, non gli avrei mai dato il numero di telefono con l'intenzione di uscirci, ma io non sono Aline, e l'avete un po' capito che lei ha il cuore buono e si lascia intenerire.

Louis/Harry, vabbé, a me fanno penare davvero. Io scrivo di loro e nel frattempo vorrei sbattere la testa al muro per il dolore. Anyway, finalmente li vediamo relazionarsi in mezzo alla gente e, beh, non va proprio bene. Harry si arrabbia (e io sono con lui, daje!) non perché Louis stringa la mano a Janine, ma perché avrebbe voluto così tanto essere al posto di lei e la consapevolezza di dover continuare a nascondersi, perché il tuo amante/fidanzato/quel che è si vergogna, non è proprio piacevole. Louis è molto molto irascibile e se la prende con gli altri quando dovrebbe prendersela con se stesso. In questo caso, poi, spara cattiverie a caso su di Harry, che cattivo.

Liam/Shannon allora, in tutte le recensioni che mi avete lasciato mi avete detto che Liam è il vostro preferito (qualcuna se la batte con Louis) e devo dire che anche io lo adoro e mi dispiace in questo capitolo ci sia solo qualche riga su di lui, ma sono la coppia più stabile della storia, per motivi che ho spiegato, e mi serviva di portare avanti gli altri. Scriverò qualcosa su di loro nel prossimo capitolo però, prometto.

Tutto qui, ringrazio coloro che hanno recensito, ve l'ho già detto ma lo ripeto che ogni vostra parola mi ha davvero fatto piacere, chi ha messo la storia tra le seguite e preferite e vi lascio con un Happy New Year!

Ci si sente un altro anno, stavolta per davvero!
Un abbraccio,

Oneipo.



  
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