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Autore: LucreziaPo    13/11/2008    12 recensioni
Attenzione spoiler su Harry Potter and the Deathly Hallows! chi non vuole rovinarsi la sorpresa, non legga nulla!!!! e se dopo la morte di Voldemort, Dio decidesse di far esprimere ad Harry il desiderio di far tornare in vita le persone care che lui ha perso nella lotta??? e se lui accettasse?? ci saranno baci, battute e scherzi con i Malandrini di nuovo riuniti, amore, scommesse e risate!!!! mi raccomando ditemi che ne pensate!!! un bacione Lily Black 90
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, I Malandrini, Nuovo personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'I protecting you & A new Life'
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“Era incinta? Poteva esser…

Certo che poteva!”

Harry si stese a pancia su sul letto, gli occhi chiusi.

Ginny poteva essere benissimo incinta, dato che avevano fatto l’amore senza usare le protezioni.

Era possibile, quasi certo.

Ron, Hermione e lui avevano parlato a lungo, poco fa, di quella possibilità.

Harry non se l’era sentito di alzare gli occhi su Ron, dall’inizio. Temeva la sua rabbia, la sua preoccupazione per una situazione alla quale, nessuno di loro, era pronto.

Ma quando aveva incrociato gli occhi dell’amico vi aveva scorto solo preoccupazione e pensieri. Nessuna rabbia, nessun rancore.

Lo conosceva, lo conosceva bene, anzi benissimo, si fidava di Harry.

Ed anche in quella situazione strana gli dava piena fiducia.

Il suo sguardo, come quello d’Hermione sembrava volesse dirgli: “Ci sono, qualsiasi cosa sia e qualunque cosa accada. Ci sono.”

Ormai quel sospetto si era insidiato nelle loro menti…

E se fosse stata la verità? Cosa avrebbe fatto? Come l’avrebbe presa Ginny? Si sarebbe infuriata con lui? E Ron? Ed i signori Weasley? E…

Il bussare alla porta lo distolse dai suoi tormentati pensieri.

L’oggetto dei suoi pensieri, l’amore della sua vita, Ginny Weasley varcò la soglia.

Era ancora un po’ pallida, ma gli sorrise e gli gettò le braccia attorno al collo, sistemandosi sul letto accanto a lui.

“Come ti senti?”gli chiese Harry.

“Un po’ stanca e spossata. Ma sto bene.”

“Nausea?”

“Non molta. Ma prima stavo peggio. Harry, cos’hai?”

Harry, infatti, le sembrava molto strano…pensieroso, preoccupato…e lei non sapeva spiegarsi il perché.

“Cosa pensi sia?”

“La mia nausea? Il mio malessere? Opterei per un’influenza…una cosa naturale. Perché siete tutti così preoccupati e pensierosi? Mica pensate che mi sia presa una qualche malattia tropicale o roba del genere? È assurdo.”

“No, non pensavo…pensavamo a quello.”

Harry posò lo sguardo sul ventre piatto della sua ragazza.

Ginny capì.

“Pensi che...Oddio!”

Si rivolsero un intenso sguardo.

“Ed ora? Cosa faremo? Se fosse…vero? Se fossi davvero incinta? Cosa faresti?”

Ginny guardò Harry, i grandi occhi marroni sgranati.

Cosa? Cosa? Cosa?

Aveva paura, Harry lo percepiva dal suo sguardo, dai suoi occhi sgranati, dalla sua espressione.

Harry chiuse gli occhi per un attimo e poi li riaprì puntandoli sulla ragazza.

Voleva mettere in chiaro una cosa. Avrebbero pensato insieme al dopo, tutti e due.

“Non ti lascerò, ok? Anche se tu fossi davvero incinta, affronteremo questa cosa insieme, ok?

Non osare pensare a me come ad un cretino che fugge di…”

Ginny lo zittì mettendogli una mano davanti alle labbra.

Rideva.

“Non avrei mai pensato ad una cosa del genere. Ti amo, Harry. E mi fido di te. Ciecamente.

Davvero. E poi so benissimo che tu non sei il tipo che sfugge alle responsabilità. Tu vai loro incontro! Ti sei assunto la responsabilità di salvare il mondo! Mio eroe!”

Ginny rideva e gli gettò le braccia al collo ed Harry alzò gli occhi al cielo.

Si era assunto la responsabilità di salvare il mondo? Non di sua spontanea volontà, era stata la profezia che…meglio non pensarci!

Strinse a sé Ginny con calore.

Era più sereno ora che avevano risolto almeno quel punto. Ora mancava solo tutto il resto.

 

“Chi? I vostri genitori, no. Si preoccuperebbero, si incavolerebbero per la vostra sbadataggine…”

“Non ce l’eravamo prefissato, Hermione. E poi io non avevo i preservativi nel cassetto come il tuo ragazzo!”

Ron ed Hermione arrossirono.

Loro due e Harry e Ginny si erano riuniti in salotto per decidere sul da farsi.

“E chi? Chi potrebbe chiarirci le idee? A chi chiedere un consiglio, averne la conferma…”chiese Ginny.

Silenzio.

Poi…

“SIRIUS!”esclamò Harry facendo sobbalzare tutti quanti.

“Miseraccia, Harry! Ma tu vuoi farmi venire un colpo, eh? E poi che diavolo di salta in mente? Che c’entra Sirius?”

“Che c’entra Sirius? A sentire TUTTI era il dongiovanni della scuola, con mio padre. Sarà cosa fare. Ne sono certo.”

“E lo dirà ai tuoi. Dopotutto è il migliore amico di tuo padre. Harry, non voglio che lo sappiamo subito. Almeno vediamo se i nostri sospetti sono fondati o meno.”fece Ginny.

“Non lo direbbe ai miei. Mi fido ciecamente di lui. Ci darà una mano, fidatevi di me, ok?”

“Ok.”

 

Scartoffie, libri, fogli ovunque nel suo ufficio.

Un caos.

Era da solo al lavoro, era ormai tardi.

Sbuffò e mosse la bacchetta per rimettere ordine.

Doveva sbrigarsi. Doveva uscire da quel posto. Voleva solo sdraiarsi sul divano e riposarsi.

Era stata una lunga giornata, davvero molto lunga.

Mosse la bacchetta in un gesto secco, ma invece di rimettere in ordine, fece in modo che i fogli ed i fascicoli vorticassero per tutto l’ufficio.

In un caos di fogli bianchi, libri e fascicoli, ridendo, s’affrettò a bloccare l’incantesimo, ma qualcuno lo precedette.

Lo sentì chiaramente ridere.

E scorse una chioma corvina.

“Harry!”

Sorrise quando vide il ragazzo di fronte a lui, in piedi in mezzo a quel caos.

I capelli corvini sempre più scompigliati, gli occhi brillanti da dietro le lenti e più abbronzato che mai.

“Per la barba di Merlino! Cosa ci fai qui?”

Lo strinse brevemente a sé e continuò a sorridere, ricambiato.

“Ti salvo dall’attacco di fogli volanti, non si vede? Forse dovresti imparare dalla mamma qualche incantesimo di pulizia ed ordine…”

“Mi sa di sì!”

Mossero entrambi le bacchette all’unisono e tentarono di rimettere a posto, meglio che poterono.

“Più di questo non possiamo fare, mi sa.”

Harry rise.

“No, direi di no.”

Sirius si sedette sul bordo della sua scrivania, le braccia conserte e lo scrutò, la testa inclinata, ciocche di capelli che gli andavano sugli occhi.

“Allora! Cosa ti porta qui? Cosa ti ha spinto ad interrompere la tua splendida vacanza?”

Harry fece un sospirone enorme.

“Ho bisogno del tuo aiuto. E che tu non dica nulla a mamma e papà.”

Sirius sgranò gli occhi brillanti e lo scrutò.

“Prometto. Cos’hai combinato?”

Guardandolo negli occhi Harry iniziò a raccontare…

 

“Siete due incoscienti!”esclamò Sirius.

Camminava su e giù per il salotto della casa dei quattro ragazzi nel villaggio.

“Lo sappiamo! Se asp…”

“Ginny, non è per la probabilità di una gravidanza che vi sto dicendo questo. Io mi preoccupo per le malattie che potreste aver contratto, ok?”

Harry chiuse gli occhi.

Che casino! Non ci aveva neanche pensato alle probabili malattie!

Sirius chiuse gli occhi e si passò una mano sul viso.

Poi li riaprì.

“Ginny, vestiti, su! Ti accompagniamo da un medico. Così saprà dirci il verdetto.”

“Un medico?”

“Non mi fido di quegli insulsi test di gravidanza. Vi accompagno. Su!”

Ginny corse a vestirsi ed Hermione e Ron la seguirono.

Harry rimase solo con il padrino.

“Sirius, mi dispiace. Non avrei dovuto coinvolgerti. Dovevo fare da solo. Mi dispiace.”

Sirius lo guardò.

“Non dire sciocchezze. Hai fatto benissimo, invece.”

“Non volevo chiedere aiuto ai miei, perché..”

“Avrebbero avuto la mia stessa reazione solo molto amplificata?”

Harry fece un cenno d’assenso.

“Esattamente.”

Sirius lo guardò, a lungo.

“Che c’è?”chiese Harry.

“Lo immaginavo. Ci avrei giurato. Anche Ron ed Hermione?”

Harry sorrise ed annuì.

“Non avrai fatto scommesse o cose del genere?”chiese.

“No. Ma se le avessi fatte avrei vinto un mucchio di galeoni. La prossima volta.”

Harry alzò gli occhi al cielo.

Sirius lo vide così preoccupato. Era un uomo ormai, disposto a prendersi la responsabilità di una possibile gravidanza.

“Sono orgoglioso di te.”

Harry lo guardò negli occhi.

“Perché? Per aver messo in pericolo la vita di Ginny? Se avesse una malattia, se…”

“Hai preso in mano la situazione. Sei disposto ad assumerti le tue responsabilità. Hai chiesto aiuto ed anche questo dimostra come tu sia maturo. Ammettere di aver bisogno di una mano, fa parte del crescere. E sono certo che andrà tutto bene. Sono solo preoccupato, come tutti voi.”

Gli s’avvicinò e lo strinse al petto.

“Andrà bene. Tranquillo.”

“Solo quando saprò cosa ne pensa il medico.”

“Ok.”

“Sirius?”

“Sì?”

“Grazie. Grazie di tutto. Ci voleva qualcuno a mettere le cose apposto. E riesci meglio qui che con il tuo ufficio.”

 

Erano seduti sulle scomode sedia fuori dell’ufficio del ginecologo.

Avevano lasciato il villaggio e si erano diretti in città, da un medico babbano.

Si trattava solo di una visita e Ginny non sarebbe stata tagliuzzata, come temeva Ron (“Medici? Quei pazzi che tagliuzzano la gente? No! Mia sorella non andrà da un medico!”).

Ci vollero gli sforzi congiunti di Harry, Sirius ed Hermione per calmare Ron, mentre Ginny rideva.

Avevano optato per un medico, per evitare che qualche mago riconoscesse Harry.

Sarebbe stato difficile spiegare come mai Harry Potter aveva accompagnato la sua ragazza ad una visita ginecologica, se volevano tenere la cosa nascosta, almeno per ora.

“Andrà bene. Sei più agitato di me!”

Ginny strinse Harry al petto.

Harry sorrise, imbarazzato.

“Non vorrei averti messo in pericolo con la mia…”

“Taci! Sarebbe colpa NOSTRA e non solo tua. Sono stata chiara? Ed ora calmatevi! Non devo operarmi al cervello! È solo una visita. Da un medico.”

Alla parola “medico” Ron s’agitò di nuovo, ma bastarono gli sguardi fulminanti di tutti per calmarlo.

Rimasero lì seduti per circa una mezz’oretta e durante la quale Harry e Ron passeggiarono su e giù per il corridoio bianco.

Sirius ed Hermione li guardavano, si guardavano e guardavano il soffitto ad intervalli regolari.

“Come farai a nascondere la tua venuta qui?”chiese Harry.

“Se la smetti di scavare un solco nel pavimento, te lo dico.”

Sirius ghignò all’indirizzo del figlioccio.

Hermione ridacchiò.

Harry si sedette.

“Inventerò una scusa. Dirò loro che sono uscito con qualche collega del Ministero, che avevo degli arretrati…Sistemerò io. Non mi daranno per scomparso.”

Finalmente Ginny uscì dall’ufficio e si chiuse la porta alle spalle.

Aveva una strana espressione sul viso.

Tutti s’alzarono e la guardarono.

“Allora?”

“Il verdetto è…”

Tacque per alzare la suspense.

“Ginny! Non farci stare in ansia!”esclamò Hermione.

Fu in quel momento che Ginny scoppiò a ridere.

“E’…è…ahaha….in…to…ssi…ca…ahaha! Un’ intossi…ca…ahahaha…zione…alimentare ahahaha!”

E rise ancora più forte, tenendosi la pancia.

Gli altri tacquero per un istante, poi risero fragorosamente anche loro.

Così forte che le infermiere li invitarono “gentilmente” ad uscire.

Tutte quelle paure, quelle congetture, la preoccupazione per una possibile malattia, il diventare genitori…tutto apparve lontano.

 

“E tutto si è risolto bene. Ve la siete cavata. Ma la prossima volta state attenti!”

Harry annuì.

Passeggiava con il padrino per le spiagge del villaggio.

Era ormai tarda sera.

“Prometto.”

“Ti ho lasciato un pacchetto nella valigia, per ogni evenienza!”

Harry arrossì, capendo a cosa stesse alludendo.

“G-grazie, Sirius.”

“Parlato con Ginny?”

“Sì. Sta bene. Era solo una stupida intossicazione alimentare. Probabilmente i frutti di mare dell’ultima volta erano andati a male.”

“Li denuncerei, sai? I proprietari del ristorante. Ci hanno fatto venire un colpo!”

“Lei ride ancora per tutta la situazione.”

“Viene da ridere anche a me. Meno male che si è concluso tutto per il meglio.”

Sirius sorrise al proprio figlioccio.

“Bocca chiusa, eh?”

“Te l’ho promesso, no?

Forse è meglio che torni a casa. Devo inventare una scusa. E non so neanche che ore sono lì a Londra!”

Harry rise.

“Scusa!”

“Quando vuoi! Ci vediamo, Harry. E fate i bravi. Ci vediamo tra una settimana.”

Sirius l’abbracciò e sorrise.

Lanciò uno sguardo al mare stupendo ed illuminato dalla luce delle stelle e girò su se stesso.

Un attimo dopo era svanito.

 

 

Eccomi qui, ragazzi miei! Sono riuscita a scrivere un nuovo chappy e so benissimo che v’aspettavate tutt’altro!

Ma…Colpo di scena!

Scusate, mi dispiace, ma una gravidanza ora, non mi sarebbe stata molto d’aiuto, anzi!

Spero riuscirete a perdonarmi, hihihi! E di non avervi deluso! Non mi abbandonerete, vero???? O.o….

È un chappy incentrato su Harry e gli altri e su Sirius! Ma parlerò nel prossimo anche di tutti gli altri, non disperate!

Un grazie a tutti coloro che hanno inserito la mia storia tra i loro preferiti e chi a commentato:

daphne 92: colpo di scena, mia cara! Ma non disperare, un piccolo/a arriverà…non ora, però! Grazie e continua a commentare!

Bebbe95: grazie per il commento, anche io la penso come te, tranne che per Gary Oldman! Io AMO quell’uomo! Continua a recensire!!!

WingsHP: Non ho parlato molto della vecchia generazione, ma nel prossimo capitolo ci sarà eccome! Dimmi che ne pensi!!!

Padfoot_07: grazie per i complimenti e scusa se lei non è incinta! Ma non potevo permetterle una gravidanza. Non ora. Scusami! Spero di non averti deluso…dimmi che ne pensi e se mi vuoi fucilare!

Lyrapotter: finta, finta, finta…per ora!!! Continua a commentare!!!

Erikappa: falso allarme per la nostra Ginny, solo una banale intossicazione alimentare…continua a seguirmi!!!

Germana: oddio, spero di non averti delusa, ora! Dimmi che ne pensi!!!

Streghetta86: grazie dei tuoi complimenti, mi fanno davvero molto molto piacere!!! *me rossissima*!!! Continua a seguirmi!!!

Un bacione a tutti voi

Lily Black 90

  
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