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Autore: Cathy Callen    30/12/2014    4 recensioni
Quando una persona ci sorprende? quando fa un gesto inaspettato. Gesto che vale ancor di più se la suddetta persona non è avvezza a farne. Questo gesto, però, deve essere per forza qualcosa di eclatante? No! Alle volte i piccoli gesti fatti con il cuore sono quelli che ci sorprendono di più. Lo capisce Nami con alcuni semplici gesti di Zoro fatti con il cuore che vogliono solo dire quanto lui tenga a lei.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Un po' tutti, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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NEBBIA


Ecco qui amore mio, ci siamo, il primo momento in cui mi hai sorpresa.
Il primo gesto che mi ha fatto sperare.
 
È un freddo pomeriggio di novembre, il cielo è grigio, l’aria umida, ha quell’odore salmastro che molti trovano irritante, per me invece è l’odore della libertà.
La nebbia è fitta i miei capelli sono già ricoperti da un sottile strato di goccioline e il vento soffia forte e tagliente mentre la Sunny scorre veloce tra le onde.
Al timone, cerco di orientarmi attraverso la spessa coltre di nebbia, avvolta in un pesante piumino e con attorno al collo una sciarpa di lana rossa, mi sto odiando per non aver preso anche il cappello.
Rufy, seduto sulla polena, sembra non sentire il freddo indossa la sua solita camicia. Se domani sentirò da quel moccioso troppo cresciuto anche un solo starnuto, giuro che lo picchio.
Sanji in cucina starà sicuramente preparando qualche cosa di caldo, non vedo l’ora di rientrare.
“Fa freddo.. fa tanto tanto freddo” sbuffo tra me e me.
 
Sento una porta chiudersi di botto, beate le buone maniere mi ritrovo a pensare, mi volto e ti vedo uscire dalla cucina.
Infagottato in una pesante giacca le mani infossate nelle tasche e un cappello dall’aria tremendamente calda sulla testa, mi fissi; inutile anche tu lo senti questo freddo, nonostante però le tue mani siano sempre più calde delle mie.
Non che passi il tempo a stringerti le mani, non ancora purtroppo, ma casualmente alle volte cerco un contatto, che sembri però involontario.
Da troppo ormai ho capito cosa provo per te, stupido continuare a negarlo, infantile nasconderlo terrorizzante l’idea di rivelarlo.
 
Ti avvicini, ecco che il cuore comincia la sua corsa, le mani si ghiacciano ancor di più nonostante i guanti e il cervello entra in modalità difensiva, come tutte le volte che sono con te, è l’unico modo che ho per difendermi.
 
Sbuffando ti appoggi al parapetto dando le spalle alla prua, guardandomi.
Ricambio il tuo sguardo con uno interrogativo, ma tu non rispondi, ti limiti a spostare di lato il volto continuando a fissarmi.
“Fa freddo”.
“Mmmm.. non troppo..”.
“Come non troppo? Si gela… Se solo non avessi dimenticato il cappello in camera…” lascio cadere la frase avvilita.
La visuale si riduce, quando nel mio campo visivo entra un pezzo di stoffa nero, alzo lo sguardo su di te.
Con la mano mi stai porgendo il cappello, l’altra si gratta la nuca, segno d’imbarazzo, che ritrovo anche nel tuo viso leggermente arrossato… o è il freddo?
Ti guardo e prendo il cappello.
“E tu?” chiedo sinceramente sorpresa per quel gesto spontaneo e non richiesto.
“Non preoccuparti, ho il cappuccio!” e dicendo ciò ti cali sulla testa il cappuccio della pesante giacca che indossi.
Con un sorriso e il cuore imbizzarrito indosso il cappello sentendomi subito meglio, non so se sia perché ora ho la testa protetta dal vento gelido o se perché il cappello che indosso è il tuo.
Mi fissi di nuovo.
“E poi sta meglio a te!” accompagni questo commento sistemandomi meglio il cappello e lasciando una delicata e leggera carezza a lato del mio viso.
Strabuzzo gli occhi e arrossisco di botto, abbasso velocemente lo sguardo, e altrettanto velocemente lo rialzo, tu mi sorridi leggermente rosso in volto.
Prendi e te ne vai lasciandomi li; sorpresa, stupita e innamorata.
 
Ecco buzzurro mio, scommetto che leggendo ciò penserai che mi sia addolcita troppo in questo periodo, che tutte queste moine strappalacrime condite al miele non facciano per te; uomo d’onore, e tutto d’un pezzo. Eppure questo gesto fatto da te vale molto più di qualsiasi tesoro. Credimi.
Ricordi quanto tempo dopo ti ho restituito quel cappello quel giorno? Solo la sera tardi, porgendotelo con un commento disinteressato: “Scusa Zoro, ci avevo fatto l’abitudine”. 
Quando in realtà sapevo benissimo di dovertelo restituire ma non avevo nessuna voglia di farlo, volevo, egoisticamente, tenerlo ancora un po’ per me così da sentirmi abbracciata da te, così da sentire il tuo calore addosso.
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Che ne pensate del primo capitolo? Ho paura che Nami e Zoro mi siano usciti un po’ OOC è che questi episodi sono tratti da momenti realmente accaduti riadattati in base ai nostri due belli e non sono riuscita a modificare più di tanto la cosa. Comunque fatemi sapere che ne pensate... ci tengo davvero.
Spero di riuscire a postare il prossimo capitolo prima di capodanno ma non prometto nulla.
Un abbraccio
Cath 
  
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