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Autore: bethfuckoff    30/12/2014    0 recensioni
Questo è il seguito di questa fan fiction : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=835458&i=1
scritta solo da me, quindi ci saranno alcuni 'cambiamenti' spero vi piaccia ugualmente. (: il titolo è basato su una delle canzoni che mi hanno ispirata e tenuto compagnia in questi giorni afosi, la troverete nel primo capitolo.
su twitter sono @bethfuckoff spero vi piaccia, peace.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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«The lights are on, but you're not home, your mind is not your own, your heart sweats, your body shakes. Another kiss is what it takes.»

Tic toc, tic, toc. L'orologio appeso alla parete bianca dello studio del dottore segna le dieci in punto. Ci siamo tutti, io e Harry, Niall e Fannie, Liam e Kayley e Zayn con la sua nuova ragazza Emily. È strano, come tutto può cambiare da un momento all'altro, come la tua intera vita viene sconvolta da un'altra vita. Avevo aspettato così tanto per sapere il sesso del figlio che portavo in grembo e adesso mancavano pochi minuti all'esito ed io ero in piena ansia. Harry stringeva la mia mano forte, così forte che stavo iniziando a pensare che era più in ansia di me. Era strano, gli ultimi anni erano stati strani. Erano stati turbolenti e a volte brutali, ma nonostante tutto eravamo sempre qui e sempre uniti. «Signora e signor Styles?» La segretaria del medico aveva pronunciato un solo cognome e mi risuonò stranissimo, come se fossimo sposati. Io me la immaginavo una vita con lui, da sempre. Una vita dove io e lui viaggiavamo, i nostri figli sarebbero cresciuti nel nostro appartamento. Quello che aveva visto tutte le scene possibili e tutte le emozioni possibili. Quello dove una volta ero con la mia migliore amica, a volte mi chiedevo che fine avesse fatto. Ma ora che Fannie era entrata nella mia vita tutto prendeva il proprio posto, tutto tornava. Mi alzai lentamente e gli altri mi seguirono emozionati. Mi distesi sul lettino e seguì la solita procedura, il gel mi diede un po' noia perché era freddo. Harry mi strinse la mano mentre guardava il monitor, tutti gli altri erano con il fiato sospeso. «Innanzitutto è tutto apposto, è sanissima.» All'aggettivo femminile tutti noi sussultammo. Era una bambina. «È una deliziosa bambina, complimenti!» Harry e Louis avevano gli occhi umidi, Niall e Fannie si abbracciarono forte, Liam e Zayn lo stesso. Sarebbero stati dei perfetti mentori per quella creatura. Il medico mi lasciò rivestirmi e ci intrattenemmo un po' nella saletta mentre tutti guardavano l'ecografia. Oggi era la vigilia di Natale e niente poteva andare storto, nella nostra casa c'era l'albero addobbato con tantissimi regali. Tornammo a casa e chiacchierammo dell'eventuale disposizione della nuova stanza, dei colori ecc. Era strano, avrebbe rimpiazzato la stanza di Stacey che non era stata più aperta dopo la sua partenza. Scostai quel pensiero e avrei pensato in un altro momento al trasloco del passato. Arrivammo a casa e incominciammo a preparare le cose per la cena. Era così bello essere tornati al posto a cui si appartiene, con le persone che erano effettivamente la tua famiglia. Zayn e Liam erano sul divano a giocare alla play, Louis era con la sua ragazza e Fannie era con Niall a preparare qualcosa di delizioso. Io preparavo un dolce, era l'unica cosa che i ragazzi mi concessero perché dovevo riposarmi. Harry era fisso sullo stipite della porta a fisarmi. «È incredibile, sono passati anni e io ti amo sempre come la prima volta.» Si avvicinò e mi baciò la nuca. Ne avevamo passate tante, tantissime. Eravamo cresciuti assieme ed ora avevamo 22 anni a testa, sembrava passata una vita. «Ti amo sempre Harry, sei il mio cuore. Come potrei vivere senza?» Mi cinse la vita e mi abbracciò, rimanemmo in silenzio per un po'. A richiamarci furono Niall e Fannie che avevano addobbato la tavola per bene, ci furono risate, schiamazzi, e un paio di bicchierini di vino anche per me. Era bello ritrovarsi al tavolo a raccontare tutte le nostre stronzate fatte in età adolescenziale, mi sentivo cresciuta e questo lo dovevo anche a Harry. Allo scoccare della mezzanotte Harry prese un calice ricolmo di Champagne e richiamò la compagnia per un breve brindisi. «Oggi siamo in vena di belle notizie e anch'io ne ho una.» Harry era solito dire stronzate, ma questa volta sembrò piuttosto serio. Mi guardò ed a mia volta ricambiai lo sguardo, un po' perplessa. Appoggiò il calice sul tavolo e si inginocchiò. Sentì il cuore accelerare così tanto che mi sentivo svenire. «Elizabeth, come ben sai tra poco saremo due genitori eccezionali. Oggi la segretaria ha pronunciato i nostri nomi uniti dal mio sol cognome.» Si fermò e gli tremavano le mani, gli altri si guardarono complici, maledetti loro sapevano sempre tutto. «Quindi, in salute e in malattia, nel bene e nel male..vuoi sposarmi? » Harry aveva la voce roca, timida, impaurita. Passarono alcuni secondi, minuti, mi sembrarono eterni. «Giuro che se mi dici di no mi lancio dal Tower Bridge.» Nascose una risatina isterica dietro quella battuta. «Voglio passare tutta la mia vita con te, voglio crescere e sbagliare con te, voglio crescere la nostra favolosa bambina con te, ora e sempre.» Un fiume di parole e lacrime uscì dalla mia bocca, infilò delicatamente l'anello e mi baciò, quasi tremava. Seguirono tanti applausi e baci. Era strano. Strano amare così tanto da sentirsi gonfi, completi, come un mega cenone di Natale. Harry era mio, come ogni goccia del mio sangue.
   
 
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