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Autore: _rei_chan_11_    30/12/2014    2 recensioni
Uruha zoppica leggermente e ogni passo gli costa fatica. Gli passo un braccio intorno al fianco e lo costringo ad appoggiarsi a me. Lo vedo arrossire leggermente e increspare le labbra come solo lui sa fare.
-Grazie....- mi soffia in un orecchio appoggiandosi alla mia spalla.
Pairing: AoixUruha
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Only friends

Note d'inizio:

Ehm...ciao a tutti ! *saluta timidamente*
Sono una ragazza abbastanza giovane ( quindi se trovate il mio stile un po' "acerbo"...non siate troppo cattivi T.T) e sono nuova qui. Cioè...in realtà giro su questo sito da circa un'annetto ma mi sono decisa a pubblicare questa "roba" solo ora. Spero vivamente che non ci siano errori (nel caso...siete liberi di insultarmi nei modi più coloriti) e che la mia fan fiction vi piaccia!

Aoi's pov:

Mi siedo sul muretto all'incrocio e guardo l'orologio. È in ritardo, come al solito. Vedo Kai e Reita venire verso di me con le loro borse in spalla. Mi salutano da lontano e si avvicinano a me.
-Aoi! In anticipo come sempre!- commenta Reita sghignazzando.
-Avete visto Uru?- chiedo ignorandolo. Kai scuote la testa con un mezzo sorriso.
-Ehi ragazzi!- sentiamo chiamare. Ruki viene verso di noi trascinandosi dietro la sua borsa pesantissima. 
-Uruha non è con te?- domando di nuovo senza salutarlo.
-Ciao Aoi, si, grazie, ho dormito bene. No, non ho fatto i compiti di inglese. Cosa dicevi? Ah si...Uru...no, non l'ho visto!- mi schernisce facendo dondolare i suoi dread tricolore. Sbuffo pesantemente scrutando la strada davanti a me in cerca del fisico longilineo del mio amico. Reita estrae il suo cellulare dalla tasca e guarda l'ora battendo nervosamente un piede a terra.
-Se volete potete andare...io aspetto ancora un po'.- dico con un sospiro. I miei amici mi fanno un cenno con la testa e si avviano verso scuola chiacchierando allegramente. Finalmente, dopo qualche minuto, avvisto il mio compagno che cammina mesto con lo sguardo rivolto a terra. Ha i capelli castani gonfi e scompigliati, la pelle del viso è pallida e tirata e indossa un paio di occhiali da sole enormi. Le sue labbra, solitamente ricoperte di gloss pescato, sono screpolate e con un brutto taglio al centro.
-Uruha! Stai bene?- gli chiedo andandogli in contro. Mugugna qualcosa di incomprensibile a denti stretti. Noto che ha i primi bottoni della camicia allacciati storti e il nodo della cravatta fatto male. Dopo essermi guardato velocemente intorno, lo rimetto in sesto e gli pettino i capelli passandoci le dita in mezzo. Da vicino vedo attraverso le lenti spesse degli occhiali i suoi occhi struccati velati di tristezza. O forse è semplicemente stanco.
-Dai muoviamoci! Siamo già in ritardo!- dico prendendolo per un braccio.
-E gli altri?- mi chiede con la voce ancora impastata di sonno.
-Sono già andati...-
Uruha zoppica leggermente e ogni passo gli costa fatica. Gli passo un braccio intorno al fianco e lo costringo ad appoggiarsi a me. Lo vedo arrossire leggermente e increspare le labbra come solo lui sa fare.
-Grazie....- mi soffia in un orecchio appoggiandosi alla mia spalla.
-Baka...sei così dannatamente orgoglioso che non chiedi aiuto neppure quando è evidente che ne hai bisogno.-
Vicino a scuola Uru si libera del mio braccio e cerca di camminare al meglio da solo. Il nostro amico infascettato ci saluta agitando un braccio. Sono tutti seduti sulla nostra solita panchina. Reita è appollaiato sullo schienale e appoggia i piedi accanto alle gambe accavallate di Ruki. Kai si alza e lascia il posto ad Uruha che finalmente può far riposare il suo piede dolorante. Le sopracciglia dal taglio perennemente accigliato si rilassano e la fronte aggrottata si distende. Io rimango goffamente in piedi e lascio cadere con un tonfo il mio zaino stracolmo di libri. Kai apre la bocca per dire qualcosa ma la campanella lo interrompe. Rei e Ruki si dirigono verso l'aula di chimica, Kai corre a letteratura e io e Uruha ci infiliamo negli spogliatoi di ginnastica. Non mi piace troppo cambiarmi davanti agli altri quindi cerco sempre di essere il primo ad entrare. Mi infilo maglia e pantaloncini alla velocità della luce e mi abbasso per allacciarmi le scarpe. Volgo un fugace sguardo a Uru. Non si sta cambiando, non ha nemmeno tirato fuori i vestiti. Fissa semplicemente il vuoto davanti a sè. Mi siedo accanto a lui e gli appoggio delicatamente una mano su una spalla.
-Urupon...sei sicuro che vada tutto bene?- utilizzo il suo soprannome di quando eravamo piccoli, so che così mi darà ascolto.
-Mi fa male la caviglia...- piagnucola come un bambino abbassando la testa. Gli sposto qualche ciocca color miele dietro l'orecchio e gli passo un mano sulla schiena.
-Tranquillo...avverto io il prof...-
Sento la porta cigolare e mi alzo di scatto. Mi approprio dell'unico specchio presente nello spogliatoio maschile, che di solito ci contendiamo io, Ruki e Uruha, e comincio a pettinarmi i miei lunghi capelli neri con le mani cercando di raccoglierli. Purtroppo ho dimenticato la spazzola a casa. Sussurro un'imprecazione a fior di labbra dopo l'ennesima ciocca corvina che mi sfugge dalla coda. Due mani estranee mi si poggiano sulle spalle e mi fanno mettere in ginocchio. Riconosco le dita lunghe e fini e le unghie smaltate di nero in contrasto con la pelle candida. Sono le mani di Uru.

 

Uruha's pov:

Guardo Aoi di sottecchi. Per mia fortuna oggi ho deciso di indossare i miei occhiali da sole più scuri, così i miei compagni non se ne accorgono. Per tutti i kami, è proprio un disastro quando si tratta di capelli! Rovisto nella borsa alla ricerca della spazzola che porto sempre con me. Da quando mi sono lasciato crescere i capelli oltre le spalle metà della mia borsa è occupata da un'armamentario che farebbe impallidire un parrucchiere. Mi alzo dalla panchina aiutandomi con le mani e mi avvicino ad Aoi. Gli poggio le mani sulle spalle e lo spingo per terra. Sebbene io sia più alto di lui non riuscirei mai a pettinarlo da in piedi! Lascia cadere i  capelli sulle spalle e piega leggermente la testa verso il basso, per lasciarmi "lavorare" più comodamente. Qualche compagno di classe si gira a guardarci ma non mi importa. Dopotutto lo sto solo aiutando a farsi la coda! Comincio a raccogliergli le ciocche corvine in una mano aiutandomi con i denti della spazzola. Gli invidio tantissimo quella chioma: ha i capelli così lisci, lucidi, morbidi e setosi. I miei non appena superano le scapole cominciano a diventare ingestibili e si arricciano per un nonnulla. Finisco il mio lavoro magistralmente facendo fare vari giri al nastro che mi porge Aoi. Con un paio di forcine gli blocco la frangia che gli ricade sempre su un occhio. Mi ringrazia con un enorme sorriso e mi scompiglia i capelli. Ha solo un anno più di me eppure molto spesso mi sento piccolissimo accanto a lui. Mi apre la porta per farmi uscire dallo spogliatoio e mi segue sottraendosi allo sguardo inquisitorio dei nostri compagni.
-Ah Nakamura-sensei!- eslcama Aoi fermando il professore. Li vedo parlottare per poi voltarsi verso di me con uno sguardo preoccupato. Il prof mi fa segno di entrare in palestra con loro e li seguo malvolentieri. Speravo di potermi rinchiudere in biblioteca. Di tornare a casa non se parla nemmeno...comincio già a chiedermi come farò questa sera.
-Takashima, il tuo compagno mi ha raccontato cosa ti è successo...per questa lezione potrai rimanere seduto a guardare,ma cerca di riprenderti presto!- mi dice il sensei dandomi una pacca sulla spalla che mi fa perdere l'equilibrio. Mi accuccio per terra cingendomi le gambe con le braccia. Aoi si inginocchia accanto a me e fa per togliermi gli occhiali. Li riafferro bruscamente e mi copro ulteriormente il viso con la sciarpa che ho recuperato dall'armadietto. I nostri compagni cominciano a riversarsi nella palestra. Lo stridio delle loro scarpe si mescola alle risate che riempiono l'aria. Sento distintamente solo il sussurro di Aoi che mi dice:
-A fine lezione aspettami, per favore.-
Annuisco increspando le labbra in un sorriso, il mio unico, vero sorriso da un paio di giorni. Solitamente sono uno che ride chiassosamente (mai quanto Kai, lui è imbattibile) e parla senza sosta, ma nessuno sembra essersi accorto del mio cambiamento comportamentale. Un ragazzo dai capelli ramati mi si avvicina. Non lo riconosco subito, purtroppo, insieme al trucco, ho dimenticato di mettermi anche le lenti a contatto.
-Ehi, Takashima-kun!- mi saluta sedendosi accanto a me. Ora ho capito: è Shou! Non capisco tutta questa confidenza: mi ha sempre preso in giro per i miei modi di fare, diciamo, "eleganti" e ora viene qui a fare l'amicone?
-Posso chiederti una cosa?-
-Mh?- mugolo diffidente arricciando il naso. Mi guarda con un sorriso malizioso e spara "la battuta del secolo":
-Ma tutto il trucco che ti metti lo vai a comprare o lo rubi di nascosto dal cassetto di tua madre?-
-Ah, ah, ah...davvero divertente...- commento con finto divertimento. Shou allunga una mano verso i miei occhiali e me li strappa di dosso.
-Wow...oggi facciamo i trasgressivi! Niente trucco!- mi afferra una ciocca di capelli e me la tira con forza- Anche se questi capelli da femminuccia non migliorano la situazione...-
Le lacrime cominciano a pizzicarmi agli angoli degli occhi.
-Ahia! Fa male...dannazione...- mi lamento con voce incrinata.
-Per non parlare dei vestiti...anche quelli li rubi a tua mamma?- continua lui pizzicandomi le braccia e i fianchi – Scommetto che nascosti in fondo all'armadio hai corsetti di vinile e scarpe con il tacco!-
-SMETTILA SUBITO!- strillo alzandomi in piedi e tirandogli una sberla in pieno viso così forte da lasciargli impresse le mie cinque dita.
-Takashima!- esclama il professore. Non sento quello che mi strilla dietro perchè sto già correndo coprendomi il viso con le mani. Le lacrime mi bagnano le guance. Di nuovo.

 

  
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